Io ti aspetterò
di Yoganandaji
Tratto da: PARAMAHANSA YOGANANDA
MEDITAZIONI METAFISICHE
Casa editrice Astrolabio Roma
Dopo la morte, il corpo di Paramahansa Yogananda manifestò uno straordinario stato di immutabilità
Paramahansa Yogananda entrò nel mahasamadhi (la cosciente uscita finale di uno yoghi dal corpo) il 7
marzo 1952. Harry T. Rowe, direttore del grande cimitero di Los Angeles, Forrest Lawn Memorial Park,
inviò alla Self-Realization Fellowship una lettera autenticata di cui trascriviamo qui alcuni brani:
“L’assenza del minimo segno visibile di decomposizione sul cadavere di Paramahansa Yogananda
costituisce il caso più straordinario mai verificatosi nella nostra esperienza… Nessuna
disintegrazione fisica era visibile sul suo corpo, nemmeno venti giorni dopo la morte… Questo
stato di conservazione perfetta di una salma è, per quanto ne sappiamo dagli annali mortuari, un
caso ineguagliato… Nessun odore di decomposizione è mai emanato dal suo corpo”.
PREGHIERA PER UN MONDO UNITO di Paramahansa Yogananda
Possano coloro che sono alla guida dei vari paesi e delle varie razze volgersi a comprendere che gli
uomini di ogni nazione sono fisicamente e spiritualmente uguali. Fisicamente uguali perché noi siamo
i discendenti degli stessi progenitori, i simbolici Adamo ed Eva, e spiritualmente uguali perché
siamo figli immortali del nostro Padre comune, uniti dai legami eterni della fratellanza.
Preghiamo col cuore perché si costituisca un Lega d’anime in un Mondo unito. Anche se sembriamo
divisi dall’apparenza etnica, dai diversi credi, dal colore della pelle, dai pregiudizi politici e
di classe, pure, come figli dell’unico Dio, siamo in grado di sentire nelle nostre anime la
fratellanza e l’unità mondiale. Ci sia dato di lavorare per la creazione di un Mondo unito, cui ogni
nazione collabori utilmente sotto la guida di Dio, operante attraverso la coscienza illuminata
dell’uomo.
Tutti possiamo imparare a essere esenti da odio e da egoismo nel cuore. Preghiamo dunque per la
buona armonia fra le nazioni, affinché esse possano procedere fianco a fianco e accedere a una
civiltà giusta e nuova.
Molte persone vorrebbero meditare, se sapessero come fare. Lo scopo della meditazione è quello di
conoscere Dio, di unire la piccola gioia dell’anima alla vasta gioia dello Spirito.
Meditazione e concentrazione non sono la stessa cosa. La concentrazione consiste nel liberare
l’attenzione dagli oggetti di distrazione e nel focalizzarla su una cosa alla volta. La meditazione
è quella speciale forma di concentrazione in cui l’attenzione è liberata dall’irrequietezza ed è
puntata su Dio. Un uomo può concentrarsi sul pensiero della Divinità o su quello del denaro, ma non
può meditare sul denaro o su qualsiasi altro oggetto materiale.
Meditare significa mettere a fuoco l’attenzione unicamente su Dio e i suoi santi profeti. La
meditazione consiste in certi procedimenti fisici, psicologici e metafisici in grado di eliminare le
perturbazioni dell’inquietudine dalla “radio” mentale dell’uomo, che può quindi sintonizzarsi
sull’Infinito.
Tutte le forme di meditazione comportano il soggetto che medita, il processo della meditazione e
l’oggetto della meditazione stessa. Lo scopo è quello di raggiungere la coscienza dello Spirito per
mezzo di una calma, continua ed esclusiva attenzione, finché l’anima non sia immersa in una
beatitudine senza fine. Perciò chi medita deve conoscere un metodo preciso di meditazione e
scegliere un determinato pensiero o esperienza spirituale su cui meditare.
Le meditazioni suggerite sono di tre tipi: preghiere o richieste rivolte a Dio, affermazioni su Dio,
e altre, indirizzate alla coscienza individuale. Sceglietene una che si adatti alle vostre necessità
e ripetetene le parole udibilmente o solo mentalmente, con lentezza e determinazione, affinché non
rimarrete compenetranti dal loro intimo significato.
– Se volete che Lui vi risponda –
(di Paramahansa Yogananda)
Che Lui vi risponda o no, continuate a invocarlo, a invocarlo senza posa sotto le volte dell’assidua
preghiera.
Che Lui venga o no, confidate che sempre più si avvicina a voi, ad ogni amorevole cenno del cuore.
Che vi parli o no, non stancatevi d’implorarlo. Se pure non vi darà la risposta che vi aspettate,
non dubitate che in qualche modo, velatamente, si rivolgerà a voi.
Nel buio delle vostre più profonde preghiere sappiate che gioca a nascondino con voi.
E in mezzo alla danza della vita, della malattia e della morte, se continuerete a invocarlo, senza
lasciarvi sfiduciare dal suo apparente silenzio, otterrete la sua risposta.
DEVOZIONE E ADORAZIONE
Per iniziare una meditazione
Chiudi uno spiraglio delle palpebre e lascia fuori la danza frenetica delle scene tentatrici. Lascia
sprofondare la mente nel pozzo senza fondo del cuore. Sofferma il pensiero su di esso mentre ribolle
di sangue che dà vita. Fissa l’attenzione sul cuore, finché non sentirai il suo ritmico pulsare.
Avverti ad ogni suo battito il polso della Vita onnipotente. Figurati questa Vita che tutto pervade
mentre bussa all’uscio del cuore di milioni di corpi umani e di miliardi d’altre creature.
Il battito cardiaco annuncia senza posa, sommessamente, la presenza dell’infinito potere che si cela
dietro le porte della tua coscienza. Il discreto bussare della Vita che tutto pervade ti parla nel
silenzio e dice: “Non accogliere in te solo una piccola parte della Mia vita, ma offri un’apertura
maggiore alla tua facoltà di sentire. Lascia ch’io t’inondi di sangue, il corpo, la mente, i
sentimenti e l’anima col palpito della Mia vita universale”.
– Per risvegliare la libertà mentale –
Siedi immobile, con la spina dorsale diritta. Copri i tuoi occhi irrequieti col velo delle palpebre.
Tienili fermi. Libera quindi la mente dalla consapevolezza del peso corporeo. Allenta i fasci
nervosi connessi col peso dei muscoli e delle ossa del corpo. Dimentica che ti stai portando dietro
un pesante fardello di ossa, racchiuse da un fitto involucro di carne. Riposa.
Libera la mente dalla convinzione d’essere una bestia da soma. Non pensare al gravoso carico del tuo
corpo, ma percepisci la tua anima svincolata dal peso che contraddistingue in permanenza la materia.
Con l’aereo della fantasia, spostati mentalmente in alto, in basso, a sinistra, a destra, nello
spazio infinito, dovunque tu voglia andare. Prendi coscienza di questa tua libertà mentale dal corpo
e medita su di essa. Mentre siedi immobile, sogna e soffermati a percepire questo tuo essere al
disopra del corpo; allora la consapevolezza della libertà si espanderà sempre più.
– Preghiera universale –
Possa il tuo amore risplendere per sempre sul santuario della mia devozione e possa io riuscire a
risvegliare il tuo amore in ogni cuore.
* * *
O Padre, ricevi l’anelito della mia anima, la devozione di più incarnazioni, e l’amore che per
secoli ho tenuto rinchiuso nella volta segreta del mio cuore.
O Padre Divino, nel tempio del silenzio ho preparato un giardino per te, adorno delle corolle della
mia devozione.
Col cuore che anela a te, col pensiero animato da sacro zelo, con tutto l’ardore della mia anima, io
depongo ai piedi della tua onnipresenza tutti i fiori della mia devozione.
O Spirito, io ti adoro come bellezza e intelligenza nel tempio della Natura. Ti adoro come energia
nel tempio dell’attività e come pace nel tempio del silenzio.
– Io ti aspetterò –
Nel centro del mio cuore ho eretto un mistico trono per Te. Le candele delle mie gioie ardono
fiocamente nella speranza della Tua venuta. Esse si ravviveranno al Tuo apparire. Ma che Tu venga o
no, io rimarrò ad aspettarTi finché le mie lacrime non avranno dissolto ogni pesantezza materiale.
Per compiacerTi le mie lacrime profumate d’amore laveranno i Tuoi piedi di silenzio. L’altare della
mia anima rimarrà sgombro fino alla Tua venuta.
Io non parlerò; non Ti chiederò nulla. Mi renderò conto che Tu conosci le pene del mio cuore mentre
rimango in attesa di Te.
Tu sai che io prego; sai che amo Te solo. Ma, che tu venga o no, rimarrò ad aspettarTi, fosse pure
per l’eternità.
* * *
Allontanerò ogni debolezza a m’impegnerò con decisione per poter percepire Dio nella meditazione,
finché in ultimo Lui mi apparirà.
– La mia offerta a te –
Ogni mattina io ti offro il corpo, la mente e ogni mia attitudine, perché Tu ne disponga, o Creatore
Infinito, per esprimerTi come più Ti piacerà per mezzo mio. So bene che ogni lavoro è lavoro Tuo e
che nessun compito è troppo arduo o troppo umile quand’è offerto a Te in servizio d’amore.
* * *
Divina Madre, con spontanee espressioni dell’anima io Ti chiedo di poter realizzare la Tua presenza.
Tu sei l’essenza di tutte le cose. Fa che Ti scorga in ogni fibra del mio essere, in ogni frammento
di pensiero. Risveglia il mio cuore!
Amato Padre, i canti senza parola del mio anelito per Te seguiranno il ritmo cadenzato del mio
cuore. Avvertirò la Tua presenza in tutti i cuori. Osserverò le Tue mani al lavoro nella legge di
gravitazione e in tutte le altre forze della Natura. Nel passo di tutte le creature viventi coglierò
il suono dei Tuoi passi.
O invisibile Incantatore d’anime! Tu sei la fonte che scaturisce dal cuore dell’amicizia. Sei i
raggi del tepore nascosto che dischiude i boccioli del sentimento facendo fiorire sincere parole
suadenti di lealtà e di poesia.
Irradiando simpatia e benevolenza verso gli altri io scavo l’alveo per cui l’amore di Dio può
giungere a me. Il divino amore è la potente calamita che attira ogni benedizione.
Padre, entra nella mia anima dai portali della devozione del cuore e delle mie fervide preghiere.
Non voglio attaccarmi troppo alle cose, perché mi farebbero dimenticare Dio. Noi non perdiamo i
nostri averi per punizione, ma per sottostare a una prova, perché si veda se amiamo le cose
materiali più del Signore Infinito.
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