Ippocampo e apprendimento
di: Edoardo Capuano – ecplanet.net
Il sonno conferisce un eloquente consolidamento dei ricordi recenti. Questo è quanto sostengono, in
un articolo pubblicato dal periodico Neuron, alcuni ricercatori dell’Università di Liège che,
grazie ad una accurata ricerca, hanno potuto accertare che non c’è niente di meglio di una bel sonno
ristoratore per potersi ricordare il giorno dopo quello che si è studiato il giorno prima.
Per consolidare la ricerca, il team scientifico ha preso in considerazione l’attività cerebrale di
alcuni volontari che dopo aver appreso ad orientarsi in una città virtuale erano invitati a
dormire. Il giorno successivo i soggetti dimostravano di avere ancora più dimestichezza
nell’orientarsi attraverso la città virtuale creata dal computer.
Un dato eloquente che dimostra come una bella dormita dopo un’attività mnemonica possa consolidare
le memorie spaziali. I ricercatori hanno anche suggerito che nei soggetti il livello di attività del
centro di apprendimento del cervello (ippocampo) è direttamente relazionato al miglioramento delle
prestazioni mnemoniche. Il sonno svolge una funzione peculiare nel consolidamento dei ricordi
recenti; secondo i ricercatori, quando si è svegli l’informazione tende ad essere alterata, mentre
durante il sonno, con tutta probabilità, si attiva un determinato meccanismo cerebrale che
ristruttura e rafforza le informazioni acquisite.
Tuttavia, i risultati dello studio non possono fornire una valutazione conclusiva in quanto in
questo processo di consolidamento dei ricordi si attivano altri processi cerebrali molto complessi.
Nei monitoraggi, ad esempio, si è accertata l’attività dell’ippocampo nel rivisitare i ricordi
spaziali, ma solo nella fase del profondo sonno a onde lente (SWS) della fase non-REM.
Istituzione scientifica citata nell’articolo:
Université de Liège
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