Karma e responsabilità individuale

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Karma e responsabilità individuale

di Lama Yesce

Lama Yesce, uno dei portatori principali del Buddismo in Occidente, dà
alcune spiegazioni sul karma, la legge di causa ed effetto che funge da base
per la psicologia buddista e, in altri termini, di quella
umanistico-esistenziale.

Il Buddhadharma, o insegnamenti del Buddha, ci insegnano i metodi per
purificare la mente dalle negatività e per sviluppare al massimo il nostro
potenziale umano.

Alcuni di questi metodi, come il non recare danno agli altri, generare
compassione e praticare la generosità, sono condivise da altre tradizioni
filosofiche e religiose.

Altri metodi sono esclusivamente buddhisti. Due di questi, il karma e la
vacuità, rappresentano il cuore del Dharma. Il karma è la legge di causa ed
effetto, e la vacuità è la natura ultima della realtà, priva di ogni
fraintendimento.

Cominciamo con il karma.

Ogni singola azione del nostro corpo, della nostra parola o della nostra
mente, produce una reazione specifica. Ad esempio, un comportamento malsano
culminerà in modo ben determinato in problemi e sofferenza, mentre una mente
sana, pura e chiara, arreca sempre felicità.

Tutti abbiamo notato che quando nella nostra mente vi è molta confusione
ogni cosa che diciamo viene fuori in modo confuso. Ciò evidenzia il legame
evolutivo che esiste tra ogni azione e le sue conseguenze. Anche se questi
legami, dopo averli analizzati, sembrano ovvi, essi non sono sempre
evidenti.

Quando ci sorprendiamo nel dire cose senza senso o spiacevoli, di solito
diciamo, “Non so perché l’ho detto; mi è venuto fuori così”.

Presupporre che non c’è un particolare motivo per le nostre azioni
incontrollate è un errore. Non emettiamo nessuna parola che non sia motivata
da un atteggiamento positivo o negativo.

Comprendere la connessione karmica tra le cause e i loro effetti ci darà
l’energia per cambiare noi stessi. È comunque essenziale avvicinarci alla
nostra pratica con pazienza e saggezza. Cambiare il nostro comportamento
abituale non è semplice; non è come con il caffè solubile, ci vuole tempo.
Il cambiamento avviene gradualmente, perché i vari atteggiamenti negativi e
le illusioni hanno diversi gradi di forza.

Ogni problema mentale deve quindi essere affrontato secondo la sua
particolare natura, sia che si tratti di qualcosa di estremamente sottile e
radicato profondamente nella nostra coscienza, sia che si tratti di qualcosa
di evidente ed a portata di mano. L’approccio logico è quello di
concentrarsi dapprima sulla purificazione delle negatività grossolane prima
di tentare di sradicare quelle sottili e più profonde. Il punto importante è
che rimuovere gli errori più ovvi è qualcosa che possiamo fare adesso. È più
saggio lavorare su qualcosa di fattibile che cercare di raggiungere
l’impossibile.

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Lama Thubten Yeshe:

Nota biografica

Lama Thubten Yeshe nasce in Tibet nel 1935. A sei anni entra nella grande
università monastica di Sera, a Lhasa, dove studia fino al 1959.
L’invasione cinese lo costringe all’esilio in India. Resta in India fino al
1967 quando, con il suo principale discepolo, Lama Zopa Rimpoce, si reca in
Nepal, dove fonda il Monastero di Kopan per insegnare il Buddhismo agli
occidentali. Dal 1974 inizia a viaggiare con Lama Zopa in tutto il mondo per
insegnare e come risultato di questi viaggi si sviluppa una organizzazione
mondiale di centri buddhisti, la Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana, FPMT. Nel 1984, dopo dieci anni di intensa attività
Lama Yeshe muore, all’età di quarantanove anni.

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