Karma Yoga – Aiutare gli altri

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Karma Yoga – Aiutare gli altri

di Barbara

Tratto da:Verità Spirituali – Anno 2° – N.4
(con la benevola autorizzazione di Swami Nirvanananda)

AIUTARE GLI ALTRI
E’ AIUTARE SE STESSI
NELLA REALIZZAZIONE DI DIO.

(di Barbara)

°°°

Questa fu una frase che lessi non molto tempo fa, durante un satsang
fra Maestro e discepolo. Molti sentieri spirituali hanno come
strumento per la Realizzazione di Dio, il servizio spirituale; nel
Kriya Yoga è considerato un mezzo che aiuta nel comprendere il nostro
Grande Sè. Il Karma Yoga (servizio spirituale), è il sentiero che
conduce l’unione del piccolo sé con il Grande Sè, mediante l’attività
altruistica.

Se si desidera conoscere Dio in questo mondo, ci si deve sforzare di
fare ciò che è giusto, ciò che è buono, ciò che è costruttivo; come
disse Paramhansa Yogananda: “ Pensate sempre che quello che fate, lo
fate per Dio”.

Se una persona è soddisfatta di vivere la propria vita unicamente con
un’ accettazione di sé, una famiglia o un tessuto sociale ricco di
affetti e gratificazioni materiali, nel cercatore spirituale nasce
anche il bisogno di comprendere Realtà più Grandi.

In questo caso il Karma Yoga, diventa uno strumento utilissimo, anche
se non privo di consapevolezze e riflessioni. L’importanza del
servizio spirituale nella pratica meditativa può manifestarsi nel
devoto da subito, o avvenire con gradualità .

Quando si sperimentano, attraverso la meditazione e una vita olistica;
la pace, l’equilibrio e la percezione tangibile dell’esistenza di Dio,
si raggiunge uno stato in cui nasce il desiderio di aiutare l’altro.
Esso è anche un modo per lavorare attivamente e concretamente sul
proprio ego, poiché se penso all’altro non penso a me stesso ( non più
di quanto sia necessario per il mio equilibrio fisico mentale e
spirituale).

I miei bisogni e desideri egoici sono messi in un secondo piano e
inizio ad ampliare il mio concetto di piccolo sé, con la realizzazione
di un Sé più Grande, che inizia con “l’altro” e termina con la
realizzazione di un Sé più Grande, che inizia con “l’altro” e termina
con la comprensione di Dio.

Ognuno di noi in questo mondo ha un compito spirituale che Dio gli ha
assegnato, ognuno di noi deve, nella propria vita, comprendere qual’ è
il proprio Dharma (dal sanscrito: giusta azione, scopo religioso,
dovere spirituale). Ed è importante per il devoto iniziare a
chiedersi, qual è questo e come fare per raggiungerlo.

Il metodo più puro per chiedere qual è il nostro dovere spirituale in
questo mondo, è in meditazione: “Come posso realizzarTi attraverso
l’azione?”. Lasciamo che questa domanda fluisca nel momento della
meditazione: se siamo ricettivi, attraverso l’intuizione la risposta
arriverà. L’autoanalisi fa parte di tutti i sentieri di conoscenza ed
è’ importante chiedersi mentre si sta servendo gli altri : “Per chi lo
sto facendo? Per me ? Per Dio? ”

“Desidero che gli altri mi ringrazino? “
“Desidero essere importante per qualcuno?”
“Desidero, attrraverso l’aiuto, controllare gli altri?”
“Che cosa provo, quando aiutando l’altro, non soddisfo le mie
aspettative dettate da bisogni dell’ego?”
“ Che cosa provo quando l’altro, non mi dà importanza o non mi
ringrazia per quello che sto facendo?.”

Il servizio spirituale è un sentimento che nasce dal cuore per
migliorarci e percepire maggiormente l’Amore Divino e non per
incrementare ancor di più il nostro ego. Egli è il nostro sé più
piccolo, che ama e aiuta per ottenere qualcosa in cambio.

Quindi siate sinceri con voi stessi e non abbiate paura della
risposta, se è l’ego a rispondervi: NON SCORAGGIATEVI, SIATE
AMICHEVOLI con voi stessi, NON ABBIATE SENSI DI COLPA, sconfiggere
l’ego è una delle battaglie più grandi, questo è ciò che siamo in
questo momento , ma piano piano, senza smettere mai di agire possiamo
cambiare se lo desideriamo.

Non smettiamo mai di “osservarci” in ogni momento della nostra vita,
l’autoanalisi – Swadhyaya – è uno strumento importante per il Devoto,
che comprende, in questo modo, quanta strada ha ancora da percorrere.
La perfezione si può raggiungere, attraverso il Karma Yoga, soltanto
se si dedicano tutti i frutti delle proprie azioni a Dio.

BUON KARMA YOGA A TUTTI!! IN “AUM “ BARBARA

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