KRISHNA L’Ufficiale Capo del Piacere (CEO)
Sebbene il nostro desiderio di trovare la felicità sia naturale, il tentativo di trovarla in questo mondo non lo è
di Krisnanandini Devi Dasi
L’acronimo CEO può riferirsi anche al Signore Supremo come Amministratore Delegato di tutte le manifestazioni materiali e spirituali. Egli è il direttore, il mantenitore e colui che controlla ogni cosa. E può riferirsi anche a Krishna come Direttore del Personale, perché dobbiamo impegnarci al Suo servizio o in quello della Sua energia illusoria.
Durante un’intervista radiofonica a Londra, nel luglio del 1976, Mike Robinson della BBC chiese a Srila Prabhupada: “Puoi dirmi quale credi sia il significato della vita? E innanzitutto perché esistiamo?” Srila Prabhupada replicò: “Il vero significato della vita è godere, ma noi siamo su un piano di vita diverso. Invece di godere, soffriamo. Se però raggiungiamo la vera piattaforma, godremo. Qui vediamo la lotta per l’esistenza. Tutti lottano, ma qual è lo scopo? Godersi la vita. La vita significa quindi piacere, ma al momento la nostra vita non è un piacere.”
Nonostante Srila Prabhupada potesse dare un’infinità di risposte corrette attingendo alla sua autentica saggezza spirituale, scelse di stabilire la realtà ultima con termini succinti, inequivocabili: tutti noi vogliamo il piacere, vogliamo godere, vogliamo essere felici. La realtà è che tutti cerchiamo di evitare la malattia, la sofferenza e la povertà; nessuno cerca la miseria o la sofferenza. Questa tendenza alla felicità, al piacere, è parte intrinseca della nostra natura. Il Vedanta-sutra (1.1.12) afferma, anandamayo’bhyasat: “[L’essere vivente] è gioioso per natura.”
Nella Bhagavad-gita, Sri Krishna dichiara che ogni essere vivente, in qualsiasi forma si trovi, è una parte di Lui stesso. Questa verità, cioè che ogni anima è una parte di Dio, la Persona Suprema, significa che ogni anima ha la stessa natura di Dio. Troviamo questa conoscenza nella Brahma-samhita (5.1): “Krishna, conosciuto col nome di Govinda, è Dio, la Persona Suprema. Ha un corpo spirituale, eterno di beatitudine.” Poiché Dio è sac-cit-ananda, pieno di eternità, conoscenza e felicità, ogni Sua parte ha la Sua medesima composizione trascendentale. Un pezzo d’oro, per quanto piccolo sia, non è soltanto dorato, è oro. Poiché siamo parti di Dio, anche noi siamo sac-cit-ananda.
La Nostra Incessante Ricerca del Piacere
La nostra ricerca del piacere è dunque ineluttabile e va avanti da tempo immemorabile in corpi diversi, in ere diverse, su pianeti diversi. Abbiamo assaggiato cibi dolci, aspri, amari e salati. Abbiamo toccato, maneggiato e posseduto un’innumerevole quantità di cose. I nostri occhi hanno cercato ciò che è attraente, le cose grandi, quelle piccole, quelle costose, quelle colorate e ne desiderano altre ancora. I nostri orecchi hanno ascoltato suoni forti, acuti, deboli, tremendi, rumorosi, striduli, delicati, penetranti, piacevoli. Vita dopo vita, ognuno dei nostri sensi ci ha spinto e tirato in molte direzioni alla ricerca del piacere. Siamo stati imbrogliati e delusi molte volte. “Forse questa situazione, simile ad altre vissute in passato, stavolta mi renderà felice.”
Se solo avessi più denaro, se raggiungessi la celebrità, se avessi un altro lavoro, se avessi un altro amante … Si può trovare il piacere nel mondo materiale? Qualcuno dice di sì. “Ho appena gustato un pasto delizioso.” “Vivo con l’amore della mia vita.” “Questo tramonto mi ha dato un immenso piacere.” “Questo libro ha stimolato la mia mente.” Non vogliamo che questi piaceri finiscano, invece finiscono. Possiamo mangiare solo una certa quantità. Il nostro corpo inevitabilmente invecchia. Le relazioni d’amore finiscono. Le persone muoiono. Il tramonto svanisce nelle tenebre. Nel corpo materiale con cui cerchiamo il piacere diminuisce la capacità di godere, mentre il desiderio del piacere rimane.
La gioia eterna e durevole che desideriamo è sempre inafferrabile. Come una persona che ha sete non può essere soddisfatta da una goccia d’acqua (o anche da tre o quattro), così l’anima non può essere soddisfatta dai piaceri temporanei che si trovano sul piano materiale. Ciò che in questo mondo è considerato piacere o felicità è spesso solo l’assenza di frustrazione, sollievo dalla sofferenza o mancanza di disturbi. Se qualcuno ha mal di denti, il sollievo da quel dolore è felicità? In ogni tempo, scrittori di canzoni e poeti hanno dato voce alle loro realizzazioni sulla natura intermittente della felicità basata sulle cose materiali. Canzoni con testi come “L’amore che ho visto in te era un miraggio” e “La felicità è un’illusione, piena di tristezza e di confusione” riflettono il loro giudizio.
Oppure hanno scritto che la felicità deriva da cose non materiali. Per esempio Alexander Chalmers, scrittore scozzese del diciannovesimo secolo, scriveva: “I tre grandi fondamenti della felicità sono: qualcosa da fare, qualcuno da amare e qualcosa in cui sperare.” Secondo la Bhagavad-gita e i maestri Vaisnava quel “qualcuno da amare” è Krishna, quel “qualcosa da fare” è servire Krishna e quel “qualcosa in cui sperare” è il puro, immotivato e ininterrotto servizio di devozione a Krishna. Nell’introduzione alla Bhagavad-gita Così Com’è, Srila Prabhupada parla del tema della felicità: “Il mondo materiale è solo l’ombra della realtà. Un’ombra non ha né sostanza né realtà, ma è la traccia di un oggetto reale e concreto che esiste altrove. Nel deserto non c’è l’acqua, ma il suo miraggio indica che l’acqua esiste. Nel mondo materiale non c’è l’acqua, non c’è la felicità, ma l’acqua pura e limpida della vera felicità si trova nel mondo spirituale.”
La Riserva del Piacere
Il vero piacere, la vera gioia dura per sempre. È eterno, spirituale e disponibile quando, attraverso il servizio devozionale, siamo in contatto con la persona la cui vera essenza è la gioia, che emana gioia da ogni poro del Suo essere. Questa è la ragione per cui il Signore Supremo è l’Ufficiale Capo del Piacere. Infatti, uno dei Suoi nomi è Govinda “Colui che dà piacere alle mucche e ai sensi”. Egli è la riserva del piacere. Si diverte sempre, è sempre felice e coloro che si connettono a Lui attraverso il servizio di devozione assaporano la stessa felicità. Molti nomi del Signore Supremo si riferiscono alla Sua natura gioiosa e ai Suoi divertimenti, come Rama, Gokula Ranjana, Kunjavihari e Radha-ramana, per citarne alcuni.
L’Amore in Persona
“Dio è amore”. Mia madre e i miei nonni lo ripetevano continuamente sia nella mia infanzia che nell’adolescenza. In coscienza di Krishna abbiamo una comprensione più raffinata di questo sentimento encomiabile: Krishna, essendo assoluto, è identico alla Sua qualità di amore infinito. Amore Assoluto. Verità Assoluta. Conoscenza Assoluta. Gioia Assoluta. Rielaborando un modo di dire cristiano: “Conosci Krishna, conosci la gioia; senza conoscere Krishna, non c’è gioia.” Come può esserci felicità se non ci colleghiamo con la Persona Felice? Come può esserci gioia se non siamo connessi a Colui che una natura di gioia perfetta?
Possiamo Essere Gioiosi Qui e Ora
L’Ufficiale Capo del Piacere, Govinda, Krishna, vuole che siamo felici. Dopo tutto, ciascuno di noi è un essere spirituale, parte di Lui e Suo parente per l’eternità. Ecco alcuni suggerimenti per essere gioiosi ora:
1° Cercate di vedere e riconoscere Dio in ogni cosa. La Bhagavad-gita offre molte indicazioni su come riuscire a farlo. Quando beviamo l’acqua possiamo riconoscere che il gusto dell’acqua è Krishna (“Io sono il sapore dell’acqua”). Quando in qualcuno osserviamo un talento eccezionale, una qualità artistica o un’abilità, possiamo ricordare a noi stessi che quell’ eccezionale abilità è Krishna (“Io sono l’abilità dell’uomo”). Possiamo pregare di realizzare che Krishna è in ogni atomo e nel cuore di ogni essere vivente. Krishna afferma che come Anima Suprema nel cuore, Egli dirige il vagare di ogni essere vivente. Pregate di vedere la mano di Dio anche nelle situazioni cosiddette negative. Quale lezione dobbiamo imparare? La Bibbia ci rivela: “Tutto opera per il bene di coloro che amano il Signore.”
2° Quando vediamo il sole e le stelle possiamo apprezzare che la luce è energia di Krishna.
3° Cantate ogni giorno ad alta voce i santi nomi del Signore insieme ad altri devoti e più tranquillamente sul japa. Invocare i nomi di Krishna, purifica il cuore e rende felici. “Tutti diventano gioiosi ascoltando il Tuo nome.” (Bhagavad-gita 11.36) Dal Corano apprendiamo: “I nomi più belli appartengono a Dio, perciò chiamateLo con quelli.” Nella Bibbia leggiamo: “Chi canta il nome di Dio sarà salvo.” Sri Caitanya, il grande apostolo dell’amore, nel Suo Siksastaka, proclamava: “Gloria al sankirtana di Sri Krishna, che pulisce il cuore dalla polvere accumulata da anni, estingue il fuoco della vita condizionata, delle nascite e morti ripetute. Questo Movimento del sankirtana è la più importante benedizione per l’intera umanità, perché diffonde i raggi della luna delle benedizioni. È la vita di tutta la conoscenza trascendentale. Accresce l’oceano della felicità trascendentale e ci rende capaci di gustare pienamente il nettare che desideriamo da sempre.” Dovremmo accettare la profonda e profetica istruzione di Srila Prabhupada di “cantare ed essere felici”.
4° State il più possibile con i sinceri servitori del Signore, che coscientemente ascoltano e cantano le Sue lodi, Lo ricordano, servono i Suoi piedi di loto, Lo adorano, Gli offrono preghiere, Lo considerano il loro migliore amico e si abbandonano completamente a Lui attuando le Sue istruzioni come sono date dalle Scritture e dai Suoi puri rappresentanti. I servitori di Krishna dal cuore puro sono portatori di gioia e strumenti di pace.
5° Date servizio, tempo e denaro ai devoti e alla loro causa. Usate i vostri talenti e doni al servizio di Krishna. Dare in modo disinteressato purifica il cuore e porta pace e soddisfazione. Non possiamo essere felici e gioiosi senza la pace.
6° Proclamate la vittoria! Nel suo commento alla Bhagavad-gita 1.14, Srila Prabhupada scrive che “il suono trascendentale delle conchiglie di Visnu, Krishna, annunciano che fortuna e vittoria attendono Arjuna.” Come Arjuna, la vittoria aspetta tutte le anime sincere che accettano il rifugio del Signore misericordioso. Nel mondo contemporaneo c’è molta tristezza, depressione, dolore e sofferenza. Eppure Sri Krishna desidera la nostra felicità. Noi abbiamo solo dimenticato come trovarla. Govinda, l’Ufficiale Capo del Piacere ha dunque inviato il Suo nome e i Suoi devoti per ricordarci il nostro naturale diritto di nascita alla gioia e alla felicità.
Krishnanandini Devi Dasi, discepola di Srila Prabhupada, è Certified Family Life Educator, rappresentante autorizzata della coscienza di Krishna nello Stato dell’Ohio, presidente del Grihastha Vision Team dell’ISKCON e co-direttrice insieme a suo marito, Tariq Saleem Ziyad dell’Istituto Dasi-Ziyad Family Institute a Cleveland, nell’Ohio.
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