L’ Amore Assoluto e l’Amore Relativo

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L’ Amore Assoluto e l’Amore Relativo

Consapevolezza e Spiritualità

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L’amore muove l’universo e lo fa crescere. Non è soltanto un sentimento, ma una forza fisica della
natura. È una vibrazione che unifica tutto, gioia e dolore, pace e turbamento, estasi e morte.
L’amore contiene il Tutto dentro di se, e lo abbraccia. L’uomo sta cercando ancora a decifrare i
suoi misteri.

Il grande maestro Vittorio Marchi torna a parlare dell’amore nel suo modo unico ed emozionante, con
saggezza e reverenza, nel libro Mirjel, il meraviglioso Uno (ora in versione e-book).

Redazione – Scienza e Conoscenza – 11/05/2022

Alla ricerca della felicità

Il concetto di Amore Assoluto è estremamente diverso da ciò che comunemente viene definito “amore”
dagli uomini. Diciamo solo che in parte l’elemento della sua qualità negli uomini è stato descritto
ammirevolmente nel libro di Erich Fromm Dalla parte dell’Uomo, così come qui viene proposto:

«Non vi è quasi parola che sia più ambigua e confusa della parola amore. Essa è impiegata per
denotare quasi qualsiasi sentimento. Comprende qualsiasi cosa, dall’amore per il gelato a quello per
una sinfonia, dalla simpatia blanda al senso più vivo di intimità. Le persone sentono di amare se
“ci sono cascate con qualcuno”.

Chiamano amore la propria dipendenza e anche la propria ossessività. Ritengono, in realtà, che nulla
sia più facile che amare, che la difficoltà sia soltanto nello scovare l’oggetto giusto (del
desiderio) e che la fallita ricerca di felicità nell’amore sia dovuta alla cattiva fortuna per non
aver trovato il partner adatto. Ma, a dispetto di tutte queste idee confuse e capricciose, l’amore è
un sentimento estremamente specifico. E mentre ogni essere umano ha la capacità di amare,
realizzarla è una delle più ardue conquiste. La sua essenza è la medesima, sia che si tratti
dell’amore della madre per il figlio, del nostro amore per l’uomo, o dell’amore erotico tra due
individui. Si tratta pure della stessa cosa quando si parla dell’amore per il prossimo e dell’amore
per se stessi.

Innamorarsi: un’opportunità per raggiungere l’amore

L’amore genuino si radica nella produttività. E sebbene gli oggetti dell’amore differiscano, e
differiscano di conseguenza l’intensità e la qualità dell’amore, si può dire tuttavia che certi
elementi fondamentali siano caratteristici di tutte le forme di amore produttivo. Tali elementi sono
la sollecitudine, la responsabilità, il rispetto, la conoscenza e la obiettività. La sollecitudine e
la responsabilità denotano il fatto che l’amore è una attività, non una passione da cui si è
sopraffatti, non un affetto da cui si è affetti. L’amore non può essere separato dalla
responsabilità. I termini “responsabilità” e “risposta” hanno la medesima radice, respondere =
rispondere. Essere responsabili è essere pronti a rispondere.

Si crede che innamorarsi sia già il culmine dell’amore, mentre, in realtà, non è che un’opportunità
di raggiungere l’amore. Si ritiene che l’amore sia il risultato di una qualità misteriosa, mediante
la quale due persone si sentono attratte l’una dall’altra, di un evento che si verifica senza
sforzo. In realtà, la solitudine dell’uomo e i suoi desideri sessuali rendono facile innamorarsi, e
in ciò non vi è nulla di misterioso, ma si tratta di un guadagno che si perde rapidamente quanto
rapidamente lo si raggiunge. Non si è amati per caso!

La propria capacità di amare produce amore!

Le persone si preoccupano di essere o meno attraenti, mentre dimenticano che l’essenza
dell’attrattività è la capacità stessa di amare. Amare una persona produttivamente significa essere
solleciti nei suoi confronti e sentirsi responsabili della sua vita, non soltanto per la sua
esistenza fisica, ma anche per la crescita e lo sviluppo di tutte le sue potenzialità umane. Amare
produttivamente è incompatibile con la passività, con il limitarsi a contemplare la vita della
persona amata. Implica fatica, fatica e sollecitudine, e la responsabilità della sua crescita.

Malgrado lo spirito universalistico delle religioni monoteistiche occidentali, e i concetti politici
progressivi che si esprimono nell’idea che “tutti gli uomini sono stati creati uguali”, l’amore per
l’umanità non è ancora divenuto una esperienza comune. L’amore per l’umanità è considerato una
conquista che, nel caso migliore, consegue dall’amore per un individuo, oppure un concetto astratto
da realizzarsi soltanto in futuro. Ma la solidarietà umana è la condizione necessaria per lo
sviluppo di qualsiasi individuo. La sollecitudine e la responsabilità sono elementi costitutivi
dell’amore, ma senza il rispetto dell’essere amato, e senza la conoscenza di lui, l’amore degenera
in predominio e ossessività. Il rispetto non è amore, è reverenza. Denota, in accordo con la radice
della parola (respicere = guardare), la capacità di vedere una persona qual è, di essere consapevoli
della sua visibilità e singolarità.

Rispettare una persona senza conoscerla non è possibile

Sollecitudine e responsabilità sarebbero ciechi, se non fossero guidati dalla conoscenza della
individualità della persona. L’obiettività non significa distacco, significa rispetto. Significa
cioè avere la capacità di non distorcere e falsificare le cose, le persone e se stessi». E tuttavia
le sfumature dell’amore descritte da Erich Fromm, pur essendo strabilianti, sono solo alcune e
neanche tra le più profonde delle possibilità infinite secondo cui esso può esprimersi; perché, se
proprio si vuole andare fino in fondo, alla radice della sua vera natura, l’amore è molto di più.

L’Amore è la forza della natura che muove l’Universo

«È l’Amor che muove il sole e l’altre stelle» (Dante)

Ma chi ha capito cosa intendesse dire Dante, quando alludeva al fatto che l’amore infinito è l’unica
verità, l’unica cosa (energia) che muove tutto, mentre tutto il resto è solo illusione? Per
comprendere bene bisognerebbe ricordare la storia dei due personaggi che discutevano sul movimento
di una bandiera mossa dal vento. «La bandiera si muove», diceva uno. «No, è il vento che si muove»,
diceva l’altro. Un terzo che si trovava a passare di lì, sentendo quella conversazione, aggiunse
alla fine: «La bandiera non si muove. Il vento non si muove. È la vostra mente a muoversi».

Ecco allora che per sapere cos’è il vero amore, bisognerebbe capire che è l’amore di una PERSONA,
indivisibile dalla sua ANDROGINIA universale, impropriamente distinta in materia vivente e in
materia inerte, o materia visibile e invisibile che incessantemente riproduce, muove e rimuove in sé
una cosa sola: il frutto del proprio sentire, il figlio dell’UOMO che già potenzialmente era.

Tale movimento ciclico, che noi chiamiamo evoluzione, segue la stessa legge del FRUTTO, il quale
altro non è che il risultato di uno sforzo incessante operato dall’ALBERO per trasformarsi in una
forma fruttuosa, con una tensione che riconduce al seme, secondo una via circolare, di natura
eterna. Senza principio e senza fine.

Ama gli altri come te stesso significa ama te stesso prima di tutto.

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Il meraviglioso Uno

Vittorio Marchi

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