La Bhagavad Gita di Yoganandaji – 7

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La Bhagavad Gita di Yoganandaji – 7

La Bhagavad Gita (CON IL COMMENTO DI PARAMAHANSA YOGANANDA)

PREFAZIONE EDITORIALE

Ed. Vidyananda

(Parte settima)

– La Battaglia Tra Discriminazione e Desiderio Materiale –

il desiderio materiale regna sovrano nella persona che non medita. Il desiderio materiale è il
re di tutte le tendenze dei sensi, perché è il desiderio che induce la discriminazione a seguire i
piaceri dei sensi di pigrizia, comodità fisica e così via, invece di seguire la felicità dell’anima,
che consiste nella totale piace della mente. Non appena la meditazione risveglia le qualità
discriminative, re Desiderio Materiale teme moltissimo di perdere il suo ascendente sul regno della
vita e cerca di rinforzarsi richiamando i piaceri delle cattive abitudini passate.

Re Desiderio Materiale da solo viene facilmente vinto da un atto di giudizio, ma il desiderio
materiale che è stato maturato in abitudine è difficile da scacciare per la discriminazione, perciò
re Desiderio Materiale cerca di vincere le tendenze discriminative allettandole con la memoria delle
cattive abitudini passate, e il piacere che esse davano.

E’ facile conquistare un desiderio materiale, ma è difficile conquistare le abitudini materiali.
Ecco perché troviamo che l’aspirante spirituale che cerca di meditare sarà disturbato non solo con
nuovi desideri d’andare per distrazione a vedere spettacoli o giochi, o a mangiare, o a perdere
tempo in futili discorsi, o a dormire, o ad oziare, o a viaggiare, o a cercare di far soldi, e così
via, ma sarà anche invaso da forti abitudini del corpo, come l’agitazione, il parlare ozioso, il
sonno, i divertimenti, i piaceri fisici e le pericolose abitudini dell’indifferenza spirituale.
L’aspirante spirituale dev’essere consapevole di questo.

– Drona e le Abitudini Passate –

Secondo il racconto storico, Drona era il precettore che aveva insegnato il tiro con l’arco ai
malvagi Kaurava e ai buoni Pandava, ma durante la battaglia tra le due parti si era schierato con i
Kaurava. Drona rappresenta l’intelligenza influenzata dalle buone, o dalle cattive azioni passate.
Le buone tendenze discriminative, o Pandava, e le cattive tendenze mentali, o Kaurava, appresero
entrambe l’arte di padroneggiare il penetrante potere del bene o del male durante una battaglia
psicologica, ma come un uccello non può focalizzare nello stesso tempo l’attenzione d’ambedue gli
occhi sullo stesso oggetto, ma deve vedere con un occhio alla volta, così l’intelligenza nata dalle
abitudini (Drona), a meno che non è purificata dalla saggezza, di solito segue Duryodhana, o re
Desiderio Materiale. Ecco perché l’intelligenza influenzata dalle cattive abitudini si schierò con
le cattive tendenze mentali, e le aiutò ad usare le loro frecce di perforante potere maligno contro
i poteri discriminativi psicologicamente preparati.

Attento, devoto! Non appena cerchi di meditare e di ridestare i poteri dell’autocontrollo e
della discriminazione, troverai re Desiderio Materiale e le malvage tendenze mentali che cercheranno
di ridestare la memoria delle tue cattive abitudini di possibile piacere dei sensi o d’indifferenza
spirituale (Drona) e di dare battaglia alle forze della discriminazione. In altre parole, non appena
il devoto cerca di trovare felicità nella meditazione, si vede tentato dalle memorie dei piaceri dei
sensi, ed è spesso portato all’agitazione.

Secondo la profonda intuizione spirituale introspettiva, il devoto che cerca di meditare trova
che re Desiderio Materiale chiama le abitudini materiali a guardare le potenti armate delle
percezioni spirituali (Pandava) di calma, vitalità, autocontrollo, e così via, schierate nei plessi
spinali e nel cervello, pronte a dare battaglia alle tendenze di avidità e tentazione sessuale
situate sulla superficie esterna del corpo. La coscienza dell’individuo comune è solitamente
localizzata sulla superficie esterna del corpo; egli è identificato con il palato, con le sensazioni
di benessere fisico e di pigrizia, con le dolci e belle parole che cadono in maniera inebriante
sugli i timpani, con la seduzione delle cose belle, e con l’esca della fragranza fisica.

Indulgendo costantemente nei piaceri dei sensi, l’individuo comune viene intrappolato dai
sensi. Si trova a godere sulla superficie della carne. I piaceri dei sensi danno una felicità
momentanea, ed escludono le gioie più sottili, più pure e più durevoli del sapore silenzioso della
beatitudine e delle innumerevoli percezioni beatifiche che si possono sentire quando, con la
meditazione profonda, la coscienza del meditante viene rivolta dal piacere della superficie corporea
alla percezione interiore.

Quando mangiate avidamente, la felicità della vostra anima è annegata nel pozzo fangoso
dell’insaziabile ingordigia sul terreno del palato. Quando ascoltate parole adulatorie, la saggezza
della vostra anima è annegata sotto le acque della falsità. Quando siete dediti alla tentazione
sessuale, la felicità della vostra anima di toccare Dio in ogni particella dello spazio – con
infiniti ed esilaranti fremiti di gioia – è sostituita in cambio delle fuggevoli ed ingannevoli
emozioni fisiche che distruggono la pace.

Non è peccato mangiare con autocontrollo, o vivere una giusta ed onesta vita familiare, ma
l’aspirante spirituale deve stare sempre attento a non cadere nelle piccole rotaie delle abitudini
materiali e dei piaceri dei sensi, e dimenticare completamente la vasta ed interminabile felicità
delle percezioni spirituali, sentite nel Silenzio e nelle percezioni dei centri interiori. L’armonia
mentale e la felicità sempre crescente vengono perdute quando i piaceri dei sensi spingono fuori la
felicità dell’anima sentita nel Silenzio; ma è meraviglioso godere i puri piaceri dei sensi con la
gioia di Dio sentita in meditazione. Sono pazzi coloro che annegano la felicità delle loro anime nei
pozzi neri degli impuri ed asserventi piaceri dei sensi. Ricordate, tutti i piaceri dei sensi in cui
indulgete, malgrado gli ammonimenti della ragione e della coscienza, sono distruttori di pace. Tutti
i puri godimenti dei sensi, in cui si indulge con autocontrollo, producono felicità Divina.

L’uomo comune si sveglia, fa il bagno, gode la sensazione del dopo bagno, fa colazione, si
precipita al lavoro, comincia a stancarsi e poi si ristora col pranzo, quindi lavora di nuovo e
torna a casa stanco, preoccupato e nervoso. Mangia una pesante cena, con la radio ad alto volume e
forse una moglie brontolona che gli stuzzica i nervi. Poi va al cinema o al teatro fino a tardi,
torna a casa molto stanco, dorme profondamente, e quindi ripete continuamente la stessa monotona
routine, trecentosessantacinque giorni l’anno. In questo modo l’uomo diventa una macchina, che,
alimentata dalla colazione, va in ufficio e fa un lavoro automatico, senza gioia o ispirazione.
Quindi l’automa umano viene rialimentato dal pranzo e fa dell’altro lavoro, lentamente e
controvoglia. Infine la cena viene scaricata a palate nella macchina umana, che quindi va a
divertirsi, torna di nuovo a casa e poi si ferma parzialmente durante il sonno, solo per ripartire
nuovamente il giorno dopo con la stessa routine.

La Bhagavad Gita vi dice d’evitare questo metodo di mera esistenza. Essa vi mostra come,
praticando il contatto della gioia sempre nuova del Silenzio, potete mantenere sempre con voi questo
stato divino durante gli adempimenti meccanici della vita. Preoccupazione, malcontento, noia ed
infelicità sono prodotti di una vita meccanica, mentre le percezioni spirituali dell’Infinito
ottenute in meditazione mormorano incessantemente gioia e migliaia di elettrizzanti ispirazioni di
saggezza nelle orecchie del Silenzio. La persona comune non sa nulla del vino della gioia nascosto
nella meditazione, ed inconsapevolmente cammina e si rotola nel fango degli insoddisfacenti piaceri
dei sensi.

L’uomo irrequieto è spesso tentato dalle sue passate abitudini (Drona) d’indifferenza
spirituale e dagli esteriori piaceri dei sensi, e cerca di combattere le più profonde ed
interminabili gioie e i sussurri di saggezza della percezione interiore, sentita concentrandosi
nell’occhio spirituale tra le due sopracciglia. Non appena cerca di meditare, il devoto trova che re
Desiderio Materiale risveglia la memoria delle abitudini dei sensi per impedire al meditante di
volare dalla casa dei temporanei ed ingannevoli piaceri dei sensi nella casa della pace eterna.

Verso 3°

“O Maestro, guarda questo grande esercito dei figli di Pandu, schierato in ordine di battaglia dal
figlio di Drupada, tuo discepolo di grande talento”.

– Interpretazione Spirituale –

“O tu precettore, Abitudine Passata, guarda il discepolo da te istruito – la Calma Luce
Interiore. esperto nelle guerre psicologiche, che guida i soldati occulti della discriminazione”.

– Interpretazione Spirituale Elaborata –

la seconda stanza della Bhagavad Gita descrive come l’aspirante spirituale trova dapprima re
Desiderio Materiale mentre cerca di risvegliare le sue cattive tendenze per combattere le forze
della discriminazione. Il Desiderio Materiale è assai stupito di scoprire che la Calma Luce
Interiore è un parente e un rampollo della stessa Abitudine Passata, e che sta organizzando le pure
facoltà discriminative per la battaglia psicologica.

Re Desiderio Materiale fu estremamente dispiaciuto di scoprire che l’Abitudine Passata era non
solo il suo precettore, ma anche il maestro delle buone e spirituali tendenze discriminative. Quando
il Desiderio Materiale e i Pensieri Agitati cercano di rafforzarsi con le Passate Abitudini
Materiali, e provano a dissuadere l’aspirante spirituale dalla meditazione, essi trovano con
sorpresa che le Passate Abitudini Spirituali della meditazione e il loro prodotto di Calma Luce
Interiore, insieme a tutte le facoltà discriminative, si riuniscono per opporre resistenza
metafisica.

E’ un fatto psicologico che l’abitudine è il precettore sia delle buone che delle cattive
tendenze nell’uomo. Quando il cattivo desiderio materiale cerca d’esercitare l’influenza
dell’abitudine per distruggere il potere del bene, è sorpreso di trovare che il figlio buono
abitudine è pronto a resistere. E’ molto consolante sapere che per quanto forti possano essere i
poteri delle cattive abitudini e del desiderio materiale, in qualsiasi momento della vita, ci sono i
soldati delle buone abitudini di questa vita e delle incarnazioni passate pronti a dare battaglia.

I soldati occulti sono formidabili, forti poteri intuitivi che costituiscono la retroguardia di
re Anima. Essi rimangono nascosti dietro le armate psicologiche della discriminazione, pronti ad
arrestare l’avanzata dei vittoriosi soldati dei sensi del Desiderio Materiale.

Non importa quante volte un uomo subisce i potentissimi attacchi delle abitudini dei sensi e
dei desideri materiali che producono agitazione, egli trova sempre che i soldati occulti nati dalla
meditazione di questa vita e delle vite passate vengono ancora in suo aiuto. Un uomo sempre agitato
e che non medita mai pensa di stare bene perché s’è abituato a essere schiavo dell’agitazione.
tuttavia, non appena prova a meditare e a rimanere calmo, trova resistenza dalle cattive abitudini
d’irrequietezza mentale. Quindi, nuovamente, quando le abitudini dell’agitazione cercano d’usurpare
il trono della coscienza del devoto, esse trovano i soldati occulti delle vite passate che oppongono
resistenza.

Bisogna ricordare che per alcune persone è così difficile essere cattive come per altre è
difficile essere buone. Il male non può tenere l’uomo sotto l’influenza dell’errore per sempre,
perché egli è fatto a immagine di Dio. All’inizio, l’aspirante spirituale trova i suoi soldati di
discriminazione guidati dal desiderio d’essere buoni. In seguito, quando medita più a lungo e prega
ardentemente per l’aiuto interiore, egli trova che la calma convinzione dell’innata intuizione, o la
desta Luce interiore, è un prodotto della buona Abitudine Passata (Drona).

Le abitudini della meditazione, sia acquisite recentemente, o nel lontano passato, producono il
generale della Luce Interiore, che guida le armate della discriminazione a combattere tutte le
cattive Abitudini Passate (Drona) e re Desiderio Materiale.

Il guaio con molte persone è che permettono volontariamente che il regno della loro coscienza
sia governato dalle cattive tendenze nate dalle abitudini passate. Così le tendenze discriminative,
ugualmente nate dalle abitudini passate, rimangono bandite e perciò anche i soldati occulti
dell’anima, che sono la retroguardia metafisica nascosta dietro le armate della discriminazione,
rimangono senza poter agire.

Questi soldati occulti compaiono sulla scena della battaglia psicologica soltanto in due
occasioni: primo, quando i soldati avanzati della discriminazione sono completamente sconfitti dai
soldati delle lusinghe dei sensi; secondo, quando i soldati discriminativi chiedono aiuto alle forze
occulte col suono di tromba della meditazione. Naturalmente bisogna ricordare che i soldati occulti
possono sconfiggere facilmente le forze dell’agitazione, quando sono rinforzati dai soldati della
discriminazione e prima che il trono nella coscienza sia usurpato da re Desiderio Materiale.

E’ bene cominciare la meditazione in giovane età, o in mancanza di questo cominciare la
meditazione non appena l’inclinazione discriminativa mentale è ricettiva. E’ molto difficile per i
soldati occulti aiutare a riconquistare il regno della pace dopo che è caduto nelle mani
dell’agitazione e del desiderio materiale. Perciò, falciate il fieno spirituale mentre splende il
sole della volontà di meditare.

Le persone irrequiete non sono consapevoli del potere di resistere al male delle loro tendenze
discriminative e dei soldati occulti. Le persone prigioniere nelle mani dell’agitazione, e che
stanno cercando di calmarsi, saranno spesso consapevoli che i soldati occulti nascosti cercano
d’emergere dalla supercoscienza per offrire aiuto spirituale.

All’inizio l’aspirante spirituale trova che i soldati della sua discriminazione sono guidati
dal desiderio d’essere buoni. In seguito, quando medita più a lungo e prega ardentemente per avere
aiuto interiore, egli trova che la calma convinzione dell’innata intuizione, o la desta Luce
Interiore – un veterano generale occulto – emerge dalla supercoscienza per guidare le forze della
discriminazione. Questa ridestata Luce Interiore è il prodotto della buona Abitudine Passata
(Drona).

L’abitudine della meditazione, sia acquisita recentemente o nel lontano passato, fa nascere il
generale della Luce Interiore, che guida le armate della discriminazione a combattere tutte le
cattive Abitudini Passate (Drona) e re Desiderio Materiale.

Re Desiderio Materiale è così dispiaciuto che pensa e dice: “Guarda, sig. cattiva Abitudine
Passata – mio precettore – è il tuo abile discepolo, la Luce Interiore (nata dalle buone Abitudini
Passate della meditazione), che sta guidando le forze discriminative a distruggere te e me”.

I buoni poteri nati dall’abitudine distruggono i loro fratelli, i desideri materiali e i
cattivi poteri nati dalla stessa abitudine.

Versi 4°, 5° e 6°

“Qua sono presenti potenti arcieri, abili in battaglia come Bhima e Arjuna; i guerrieri veterani
Yuyudhana, Virata e Drupada; i potenti Dhristaketu, Cekiana e il re di Kashi; il fiore degli uomini,
Purujit, Kuntibhoja e Shaibya; il forte Yudhamanyu e il prode Uttamauja; il figlio di Subhadra e i
figli di Draupadi, possessori di grandi carri”.

– Interpretazione Spirituale –

E’ molto interessante trovare che nella Gita la divisione del significato della radice dei nomi
sanscriti ci dà i nomi dei guerrieri psicologici di cui abbiamo discusso. Non solo troviamo i
guerrieri psicologici di cui abbiamo parlato nella Bhagavad Gita, ma essi sono pure menzionati dal
saggio Patanjali nei suoi scritti sullo Yoga. E’ molto incoraggiante sapere che la stessa Verità si
trova in entrambe le più importanti sacre Scritture dell’India.

Patanjali era uno dei più grandi yogi indù e i suoi sutra (aforismi) descrivono la tecnica
scientifica di unire l’anima individualizzata con lo Spirito indifferenziato. Gli ‘Yoga Sutra’ di
Patanjali furono compilati dopo la nascita di Cristo, ma la Bhagavad Gita fu data al mondo molto
prima della nascita di Cristo. Fu Patanjali che comprese che la Bhagavad Gita era il ‘Canto
Celestiale’ attraverso il quale il Signore voleva unire le anime dei Suoi figli ignoranti ed
errabondi con il proprio Spirito. Questo doveva essere fatto scientificamente, mediante la legge
spirituale. Patanjali spiega questo molto chiaramente con definiti termini metafisici, mentre la
Gita lo fa allegoricamente.

I soldati metafisici menzionati sopra devono venire in aiuto del devoto che vuole combattere i
cattivi soldati dei sensi. Re Desiderio (Duryodhana) parla al suo precettore Drona (abitudine
passata) degli occulti soldati spirituali allineati in ordine di battaglia nei plessi spinali.

Quasi ogni anima è prigioniera dei sensi, che sono trincerati sulla superficie del corpo.
L’attenzione dell’anima è allontanata con lusinghe dal suo regno interiore nel midollo allungato –
l’occhio spirituale – e nei plessi, verso la regione esterna del corpo, dove hanno le loro
roccaforti l’avidità, la tentazione e l’attaccamento. Il devoto che vuole portar via re Anima dai
tormentosi bassifondi dei sensi, s’accorge che non può farlo senza un severo scontro tra i soldati
dei sensi e i soldati divini dell’anima.

La quarta, la quinta e la sesta stanza del primo capitolo della Bhagavad Gita descrivono i
soldati metafisici dell’anima ridestati dalla meditazione. L’ottava e la nona stanza descrivono i
soldati dei sensi, che diventano eccitati e cercano di trattenere l’anima risvegliata e di resistere
alle sue armate occulte che si battono per liberarla.

L’uomo che discende la montagna non trova resistenza, ma non appena vuole ascenderla incontra
grandi resistenze. Così è per l’uomo che scivola velocemente nel male. Egli non trova resistenza
finchè non cerca d’invertire la sua direzione e scalare la montagna della virtù. L’uomo che si
sveglia e cerca di diventare migliore trova le sue cattive abitudini che si scontrano con il suo
desiderio d’autocontrollo. Se l’anima vince la prima battaglia psicologica attraverso
l’autocontrollo, s’accorge che deve affrontare un’altra e più sottile battaglia metafisica tra le
facoltà dell’autorealizzazione e le sue cattive abitudini prenatali e post-natali.

La prima stanza della Gita descrive l’iniziale scontro psicologico tra la discriminazione e le
abitudini dei sensi, attraverso il quale ogni novizio spirituale deve dibattersi. Inoltre, bisogna
vincere la più sottile battaglia metafisica tra le forze dell’autorealizzazione e quelle delle
abitudini innate dei sensi, prima che l’anima possa essere nuovamente insediata nel suo regno
cerebrale e governare con i cortigiani divini delle qualità intuitive che risiedono nei plessi
spinali.

Adesso saranno descritti i grandi generali metafisici che guidano alla battaglia i soldati del
pensiero spirituale, assieme alle loro caratteristiche, secondo la spiegazione data delle stanze
quattro, cinque e sei. Di seguito sarà data la descrizione dei generali dei sensi sottili che
tengono l’ego (la pseudo-anima) loro prigioniero.

L’anima affronta la più grande battaglia metafisica dopo aver vinto lo scontro morale e
psicologico tra buoni e cattive pensieri. La profonda introspezione dello yogi (aspirante
spirituale) rivela che prima che fosse ingaggiata la battaglia interiore, re Desiderio Materiale
cominciò ad esaminare i guerrieri metafisici dell’anima (stanze quattro, cinque e sei) e i propri
soldati dei sensi (descritti nelle stanze otto e nove). Re Desiderio Materiale si rivolse al suo
precettore Drona (Abitudine Materiale), dicendo: “Guarda, qui ci sono dei grandi guerrieri
metafisici. Essi sono:

1. Devozione Divina contro Irriverente Incredulità Satanica.

2. Castità contro Dissolutezza.

3. Memoria Spirituale (la memoria dell’Anima, che essa è parte dello Spirito) contro
l’Illusione Materiale (ciò che fa dimenticare Dio all’uomo).

4. Unità con Dio in Samadhi (lo stato successivo alla meditazione profonda) contro Illusione
(che fa vedere all’Anima le diverse forme della materia e le coppie di contrari invece dell’Unico
Spirito).

5. Intelligenza Discriminativa contro Cattiva Ragione.

6. Estremo Non-Attaccamento contro il Massimo Attaccamento Materiale.

7. Potere di seguire la Legge Spirituale contro il Desiderio d’indulgere nei velenosi frutti
proibiti delle lusinghe dei sensi.

8. Sana e positiva Disciplina contro le cattive strade che causano infelicità.

9. Giusta Posizione corporea (utile nella meditazione: schiena eretta, ecc.) contro l’errato
Posizione corporea che porta all’indolenza e all’attaccamento fisico (schiena curva ed attitudine
goffa).

10. Forza Vitale internamente controllata e rivolta sull’eternamente appagante Dio, contro la
Forza Vitale che scorre esternamente e rivela le lusinghe dei sensi.

11. La facoltà di ritirare la coscienza dai sensi (potere ottenuto dopo aver raggiunto il
controllo della Forza vitale) contro l’improvvisa dispersione della mente nella materia (a causa di
abitudini materiali prenatali nascoste).

12. Meditazione, dopo aver ritirato la mente dalla materia, contro distrazioni occasionali.

13. Dharma (Verità) contro Adhaarma (Falsità)”.

Versi 7° e 8°

“Ascolta anche, o fiore dei brahmini due-volte-nati, chi sono i generali del nostro esercito che si
distinguono tra noi; te li nominerò per tua conoscenza.
Tu stesso e Brishma, Karna e Kripa, i vittoriosi nelle battaglie; e Aswatthama, Vikarna e
Jayadratha, e il figlio di Somadatta, appartengono tutti alla nostra parte”.

– Interpretazione Spirituale –

Re Desiderio Materiale è molto ansioso di conquistare il regno corporeo, ma non appena cerca di
farlo si trova di fronte alla guerra tra i suoi soldati dei sensi e i soldati metafisici.

Re Desiderio Materiale realizzò che il precettore Passate Abitudini, sebbene schierato
principalmente dalla parte dei suoi malvagi soldati dei sensi, era anche il precettore dei buoni
soldati metafisici dell’autocontrollo, e perciò temeva che gli abili soldati metafisici avrebbero
sconfitto i suoi forti soldati maligni.

L’idea è che non appena l’anima discende nel corpo, tutta la sua coscienza comincia a scorrere
verso il corpo. Per questo l’abitudine materiale è predominante in quasi tutti gli individui. Il
Desiderio Materiale, essendo nato dall’abitudine materiale, è ugualmente predominante nei primi
stadi della vita. Per questo motivo, alla vigilia di una battaglia psicologica, quando l’anima e i
suoi soldati metafisici si scuotono e reclamano quello che hanno perso, l’Abitudine Passata è
particolarmente soggetta a schierarsi con i cattivi soldati dei sensi. Ecco perché sentiamo dire a
re Desiderio Materiale che il precettore Passate Abitudini combatte per lui. Tuttavia re Desiderio
Materiale sa che il precettore Passate Abitudini è stato anche il tutore dei seguenti soldati
metafisici:

1) Devozione;
2) castità;
3) memoria spirituale;
4) samadhi (unione):
5) intelligenza discriminativa;
6) estremo non- attaccamento;
7) potere di resistere al male, o buon potere negativo;
8) potere di seguire regole positive, o buon potere positivo;
9) giusta posizione corporea, utile nel controllo della mente;
10) forza vitale internamente controllata e rivolta verso Dio;
11) facoltà di ritirare la coscienza dai sensi; 12) dhyana o meditazione.

Perciò re Desiderio Materiale desidera che la cattiva tendenza dell’Abitudine Passata conosca
prima i contrapposti soldati metafisici che resistono all’errore, i loro comandanti e la loro forza.
Ciò viene fatto per mostrare alla Cattiva Abitudine la forza della Buona Abitudine, e come la
Cattiva Abitudine può essere vinta.

Dopo aver fatto questo, re Desiderio Materiale parla al suo precettore Cattive Abitudini
Passate dei seguenti soldati dei sensi:

1) Illusione;
2) ego;
3) attaccamento;
4) avversione;
5) infatuazione fisica;
6) karma, azione;
7) cattive tendenze passate;
8) desiderio, e così via.

Re Desiderio Materiale teme che i soldati metafisici e il precettore Buone Abitudini riescano a
sconfiggere i soldati dei sensi e il loro precettore Cattive Abitudini.

La Cattiva Abitudine, insieme a re Desiderio Materiale e ai suoi soldati, non può assolutamente
governare il corpo senza avere prima un serio scontro con la Buona Abitudine e i suoi soldati
metafisici.

Nel primo capitolo della Bhagavad Gita, le stanze quattro, cinque e sei descrivono i soldati
metafisici schierati contro i soldati dei sensi menzionati nelle stanze otto e nove. Ora si vedrà
che le due parti sono pressappoco di forza uguale.

Virata, o samadhi, è il generale in capo dei soldati metafisici, mentre Bhishma, o asmita o l’Ego
nato dall’illusione, è il più famoso generale dei soldati dei sensi. La coscienza dell’ego nell’uomo
è sempre pronta a resistere al samadhi, o alla coscienza d’unione con Dio.

da lista Sadhana >> it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana

 

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