La Biofotonica
La Biofotonica si occupa della ricerca e dello studio della presunta radiazione luminosa non
visibile ad occhio nudo (i seguaci della disciplina orientale Reiky, però, sostengono di riuscirvi a
seguito di particolari tecniche) che circonderebbe il corpo umano. Da sempre la mistica e le varie
discipline esoteriche parlano di una sorta di involucro energetico multi strato che emana dall’uomo
e che identificano col nome di “aura”.
Secondo certi sensitivi, che sostengono di vederla, e secondo gli esoteristi, l’aura si
presenterebbe variamente colorata a seconda del nostro stato di salute o del livello di
reincarnazione raggiunto. Del resto un concetto simile non è del tutto sconosciuto a noi occidentali
visto che la iconografia cristiana ha da sempre rappresentato i santi circondati da una particolare
luminosità circondante la testa (aureola), che probabilmente si richiama ai concetti su esposti.
Naturalmente simili concetti sono comuni anche nella mistica orientale.
A livello scientifico tra i primi ad ottenere risultati di un certo rilievo nel campo di ricerca
della bioluminescenza è stato il russo Semyon Kirlian. Nel 1939 questo ingegnere elettronico venne
chiamato in un laboratorio di Krasnodar, nel Caucaso, per riparare un apparecchio per
l’elettroterapia. Sfiorando accidentalmente con la mano un elettrodo ricevette una piccola scarica
ed intravide uno strano lampo. Ripensando allo strano effetto decise di frapporre una lastra
fotografica fra la sua mano e la scintilla. Durante lo sviluppo apparve un’immagine raffigurante i
contorni delle sue dita circondati da una sorta di vapore luminoso accompagnato da lampi.
Il giovale Semyon aveva così scoperto il famoso effetto Kirlian. Il ricercatore, negli gli anni
seguenti, dedicò tutto il suo tempo libero a tale studio migliorando ed affinando la strumentazione
atta a riprodurre l’effetto. Molto importante fu anche l’apporto di sua moglie Valentina che lo
assistette permanentemente. Purtroppo, come spesso avviene, dopo la scoperta iniziarono le polemiche
che sono sfociate in un totale rifiuto della scienza ufficiale (gli scienziati sostengono, infatti,
che l’effetto è dovuto alla umidità che circonda i corpi) dei postulati di Kirlian.
Il campo di ricerca della Biofotonica non era del tutto nuovo quando Kirlian inizio le sue ricerche,
uno scienziato croato, Nicola Tesla, già nel 1890 aveva compiuto esperimenti pressoché identici
negli Stati Uniti.
Già a quei tempi Nicola Tesla aveva ottenuto fotografie sotto alta tensione paragonabili a quelle di
Kirlian. Un pò più tardi, negli anni trenta, il ricercatore George de la Warr scoprì l’esistenza di
deboli campi di radiazione elettromagnetica intorno a varie parti del corpo umano, come anche ad una
certa distanza da queste zone.
Secondo questo ricercatore tali campi possono raggiungere picchi di tensione fino a 70 millivolt.
Egli constatò anche che la tensione stessa variava a seconda dello stato di salute o dell’umore del
soggetto. Ma bisogna precisare che emanazioni radianti non sono state riscontrate solo a livello
macroscopico ma anche microscopico. Infatti esperimenti estremamente interessanti condotti nella
seconda metà degli anni ’60 a Novosibirsk (Siberia) da scienziati sovietici dimostrarono come delle
cellule in coltura irradiassero informazioni sotto forma di raggi ultravioletti.
Ciò confermava quanto emerso negli studi condotti dall’istologo Russo Alexander Gurvitch negli anni
’20 e ’30: le cellule viventi producono una radiazione invisibile. Tale radiazione fu da lui
denominata radiazione mitogenica.
In questo stesso periodo altri ricercatori (Cremonese, Protti, Timosetta, Popp, etc.) documentavano
la presenza di radiazioni anche in frequenze ottiche ed infraottiche. Nell’ex Unione Sovietica
alcuni scienziati sono riusciti a registrare le allucinazioni visive ed uditive di alcuni soggetti
psicotici utilizzando, con sistemi opportuni, macchine fotografiche e magnetofoni.
Tali sperimentazioni, condotte in una clinica psichiatrica di Perm dal dottor Krokhalev hanno
consentito non solo di registrare su nastro magnetico le allucinazioni uditive ma anche su pellicola
fotografica delle immagini riproducenti le visioni oniriche o le allucinazioni psicotiche che i
soggetti sottoposti all’esperimento dichiaravano di vedere, così da lasciar ipotizzare una qualche
forma di radiazione emessa dai loro occhi.
Quest’ultimo esperimento è stato eseguito utilizzando una macchina fotografica il cui obbiettivo era
collegato a semplici maschere da sub che distanziavano l’apparecchio di circa 30 cm dai volti dei
pazienti.
Altro esperimento era quello di provare le possibilità di un malato di mente di influire
direttamente sul materiale fotosensibile di una lastra fotografica, impressionandola, psichicamente,
con con le immagini delle sue allucinazioni visive.
Negli anni settanta anche in Italia sono state condotte sperimentazioni in questo settore da parte
di tre parapsicologi: Carlo Trajna, Ferdinando Bersani e Loretana Angelucci. Pur ottenendo risultati
promettenti (si è tentato di registrare le allucinazioni uditive di un soggetto psicotico), la
sperimentazione non fu però approfondita perché si trattava di un esperimento marginale nel contesto
di una ricerca più vasta.
In quell’occasione l’ingegner Trajna ipotizzò una relazione tra quel fenomeno e quello delle voci
paranormali. Partendo dal principio che le immagini da allucinazione (siano esse visive, uditive,
tattili o altro) hanno origine nell’ inconscio dell’individuo e si traducono, per lui, a livello di
coscienza come una realtà soggettiva.
Fu ipotizzato che con la psiche si potesse influenzare un campo elettromagnetico, ciò ricondurrebbe
ad un fenomeno psicocinetico quello delle voci paranormali che si evidenziano nei nastri. Gli
esperimenti fotografici di Perm confermerebbero, comunque, la genuinità delle immagini scotografiche
ottenute da Ted Serios (anche se in alcune occasioni è stato colto a frodare).
Anche il dottor Victor Inyushin, esperto in bioenergetica, ed i suoi colleghi dell’Università
Statale del Kazachistan hanno esplorato le emanazioni ultraviolette dei sistemi viventi, in
particolare quelle provenienti dagli occhi degli animali e degli esseri umani.
Questo studioso è riuscito a fotografare tale effetto utilizzando pellicole sensibili
all’ultravioletto e filtri capaci di isolare le radiazioni termiche. A conferma della realtà di
questo fenomeno esistono oggigiorno diversi gruppi di ricerca che in tutto il mondo perseguono lo
stesso intento: misurare tutte le radiazioni emesse dai sistemi viventi.
Una delle ricerche più interessanti è in corso da alcuni anni presso la Nippon Medical School della
Denki University di Tokyo. Qui gli studiosi del Bio-Emission Group partendo dalla constatazione che
esistono individui che raggiungono particolari stati mentali durante la pratica del qigong, della
meditazione o semplicemente della concentrazione, mostrando anomale funzioni somatiche, hanno deciso
di misurarle.
L’intenzione è quella di portare chiarezza sugli sconosciuti fenomeni provocati da tali soggetti,
come le anomale irradiazioni termiche volontarie, utilizzano due tipi di misurazioni:
Parametri fisiologici
* Onde cerebrali
* Cardiogramma
* Pulsazioni
* Esalazioni
Parametri fisici
* Infrarosso
* Biofotoni
* Campo magnetico
* Campo elettrico
* Onde radio
* Onde sonore
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