La bontà di Yoganandaji vinceva veramente ogni animo…

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La bontà di Yoganandaji vinceva veramente ogni animo…

dai “ricordi” di Yoganandaji

Tratto da:
IL DIVINO ROMANZO
– di Yoganandaji

– Gli errori di valutazione ci inducono a comportarci male –

Il giovane figlio di uno dei miei studenti fu messo in carcere per furto.
Quando andai a trovarlo, mi disse sprezzantemente: “Oh, un altro
predicatore. Avanti, mi faccia pure il suo sermone!”.

“Non esserne così sicuro”, risposi. “Perché non parliamo sinceramente?”.

“D’accordo”, disse il giovanotto, “le racconterò la mia storia. Mio padre
era piuttosto ricco, ma un tale riuscì a impossessarsi di tutto il suo
denaro, ricorrendo a un intrigo. Mi recai da quell’uomo e gli chiesi di
aiutarmi affinché, a mia volta, potessi aiutare la mia famiglia. Egli sapeva
bene di avere veramente ‘rubato’ quel denaro a mio padre, eppure, malgrado
ciò, non mi volle né aiutare, né offrire un lavoro. Da allora non ho più
voluto fare parte della cosiddetta società ‘onesta’. In due settimane avevo
messo a segno diciassette rapine a mano armata. Commettevo però, ogni furto
con l’intenzione di rimborsarlo. Per questo motivo ritenevo che non ci fosse
niente di male in quello che facevo”.

“D’accordo”, dissi, “ma se in una stanza si trovano venti persone e la prima
dice: ‘Voglio meditare’, e la seconda aggiunge: ‘Voglio fare un po’ di
musica’, mentre la terza dichiara: ‘Voglio recitare una poesia’, e un’altra
annuncia: ‘Voglio scrivere’, e un’altra ancora esclama: ‘Voglio dormire’, e
così via, si ostacoleranno a vicenda. Pensi che riusciranno a fare ciò che
volevano?”.

“No”, ammise il ragazzo.

“Sono molti i casi simili al tuo”, aggiunsi, “ma se tutti coloro che vivono
in ristrettezze economiche rubassero per fare fronte alle proprie necessità,
cosa succederebbe? Secondo il tuo ragionamento, le azioni che hai compiuto
non sono sbagliate. Lo sono, però, secondo la prospettiva più ampia delle
leggi fondamentali dell’esistenza”.

Questo lo colpì, e io continuai.

“Il desiderio di aiutare i tuoi familiari era più che degno, ma invece di
fare qualcosa di buono hai causato loro un grande dolore. I tuoi sforzi non
hanno avuto successo perché hai usato metodi sbagliati”.

Il ragazzo cominciò a piangere. In seguito, fortunatamente, fu rilasciato
dalla prigione sulla parola.

Come vedete, è l’errore di valutazione che ci induce a comportarci male.
Questo è il motivo per cui la saggezza è così importante. Niente è più puro
e più purificatore della saggezza.

– La spiritualità abbraccia un vasto campo di attività equilibrate –

Una creatura spirituale non è un angelo con le ali, ma qualcosa di
infinitamente più grande perché è in comunione con Dio. Voi non dovete
vivere come l’essere umano comune, che è in rapporto soltanto con la
coscienza dei sensi. La coscienza spirituale consiste nella vittoria
completa sulla coscienza umana.

Ora, la spiritualità non significa soltanto meditare, ma abbraccia invece un
immenso campo di attività equilibrate.

Tuttavia la meditazione è il presupposto migliore. È la strada più diretta
per diventare spirituali, la strada più semplice per spiritualizzare la
coscienza e porterà nella vostra vita tutto il bene che avete sempre
desiderato.

Ma, meditare da un lato ed essere arrabbiati, o condurre una vita irregolare
dall’altro, equivale a mettere i piedi in due barche che vanno in direzioni
opposte. Non dovete soltanto meditare, ma anche imparare a comportarvi bene.
Avere una coscienza spirituale significa essere in grado di fare quelle cose
che rappresentano il vostro principale vantaggio. Ma io scommetto che il
novantanove per cento degli esseri umani non sa in che cosa consista il
proprio bene.

L’autoanalisi e l’autocritica sono un modo pratico per distinguere il
comportamento sbagliato da quello giusto. Tutti dovrebbero tenere un diario
mentale. I diari mentali sono di gran lunga migliori dei diari veri e
propri, che costituiscono motivo di curiosità per gli altri. Molte persone
scrivono nel proprio diario bei pensieri e buoni propositi, che poi
dimenticano immediatamente.

È meglio tenere invece un diario mentale per sorvegliare costantemente i
pensieri e le azioni. Ogni tanto, durante il giorno, verificate i vostri
meccanismi fisici, mentali e spirituali, per vedere come si comportano.
Questo sistema vi aiuterà a sviluppare la coscienza spirituale.

Soltanto Dio leggerà il vostro diario mentale. Riempitelo di azioni e di
pensieri giusti e diventerà il vostro passaporto per il cielo. Così,
racchiudete nel vostro diario mentale soltanto le cose buone.

Non prestate ascolto alle cose negative, non dite cose negative, non pensate
cose negative. Evitate di compiere azioni che possano nuocere agli altri; i
danni arrecati al prossimo si trasformano in un boomerang e danneggiano
soprattutto voi. Il peccato non ha nulla a che vedere con la dinamite che
potete fare esplodere a distanza senza subire alcun danno. Il peccato deve
essere disinnescato nella vostra anima.

Non siate mai meschini. Non serbate rancore verso nessuno. Preferisco i
peccatori dal cuore buono alle cosiddette brave persone, bigotte e senza
pietà. Essere spirituali significa avere larghe vedute, saper comprendere e
perdonare ed essere amici di tutti.

Se dichiarate di essere amici di tutti, deve essere vero. Se offrite la
vostra amicizia, dovete offrirla davvero, non dovete mostrarvi gentili, o
desiderosi di collaborare e provare invece un sentimento contrario. La legge
spirituale è molto potente. Non andate contro i princìpi spirituali. Non
siate sleali e non tradite mai il vostro prossimo. Un amico sa quando essere
riservato, quando stare al proprio posto e quando rendersi disponibile a
collaborare.

Se gli altri sentono la vostra amicizia, se sanno che siete un amico pronto
ad aiutarli, avrete un meraviglioso potere che darà forza alla vostra vita.
Io ho sempre riscosso la fiducia di tutti. Il mio guru Sri Yukteswar una
volta mi disse: “Se mai dovessi sbagliare, appoggia la mia testa sul tuo
petto e benedicimi”. Questa era la sua umiltà e la perfetta espressione di
che cosa significhi la divina amicizia.

Ricordo un ragazzo che frequentava la mia scuola in India, era stato un
bambino molto difficile e i suoi genitori lo avevano portato da me.
Accettavamo soltanto ragazzi al di sotto dei dodici anni e lui era molto più
grande. Gli parlai con molta sincerità. Gli dissi che le porte della scuola
erano sempre aperte e che avrebbe potuto andarsene in ogni momento. Aggiunsi
che poteva rimanere soltanto se fosse stato disposto a essere buono.

Gli spiegai: “Tu hai deciso di fumare, malgrado il parere contrario dei tuoi
genitori. Sei riuscito a sconfiggerli, ma non sei riuscito a sconfiggere la
tua infelicità. Come conseguenza del tuo comportamento sbagliato, tu sei il
più infelice”.

La freccia colpì nel segno. Il ragazzo piangendo disse: “Mi picchiano sempre
“.

Continuai: “Pensa a ciò che hai fatto a te stesso. Avanti, resterai a
condizione che io sia il tuo amico e non certo il tuo guardiano. Fino a
quando sarai disposto a correggere i tuoi errori io ti aiuterò. Ma se mi
mentirai, non farò niente per te. Le bugie distruggono l’amicizia”.
Aggiunsi: “Tutte le volte in cui vorrai fumare, non farlo alle mie spalle
dimmelo piuttosto, e ti darò io le sigarette”.

Un giorno venne da me e disse: “Ho una voglia terribile di fumare”.

Gli detti i soldi e gli dissi di andarsi a comprare le sigarette. Non
credeva ai suoi occhi.

“Riprenda il denaro”, disse.

Lo esortai ad andare, ma il ragazzo non volle. Alla fine, dopo questo tira e
molla disse:

“Non mi crederà, ma non voglio più fumare”. Divenne una brava persona. Ero
riuscito a risvegliare in lui la coscienza spirituale.

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