Brano inedito di Yogananda Paramahansa, tratto dalle sue Lezione della
Self Realization Fellowship, Grado sesto, L.143
Una volta, una persona si avvicino’ a me, in un hotel dove ero alloggiato
e, davanti a tutti i miei amici, prese ad insultarmi.
Questi erano esasperati dall’ingiustizia di cui ero oggetto, e cercarono di
cacciarlo fuori. Pero’, io rimasi imperturbabile. E lasciai che l’individuo
parlasse quanto desiderava.
Alla fine, quando lui ebbe terminato la sua filippica, mi disse, accaldato:
Ma, guarda un po’, costui! Io gli mando tutta una serie di improperi, ed
egli resta imperturbabile!
Gli risposi:
Perche’ dovrei reagire? I vostri vituperi non mi rendono peggiore, ne’ i
vostri elogi mi fanno migliore. Al contrario, voi state mostrando il vostro
vero carattere. Vi occupate di criticare l’intero mondo, ma non lo fate
verso di voi. Siete uno schiavo di voi stesso.
…
Non permettete a nessuno di appropriarsi della vostra pace e della vostra
felicita’.
Restatevene quieti, invece di reagire. Rimanete protetti nella fortezza
della vostra propria pace. Se qualcuno intende litigare con voi, andate per
la vostra strada. E se qualcuno vi insulta, rispondete solo con lo sguardo.
Ricordate che se vi mantenete calmi, starete aprendo la porta per unirvi a
Dio.
Dite, quindi, a voi stessi:
“Il mio corpo sta bene, e la mia mente e’ come un filo telefonico, tramite
il quale mi pongo a contatto con Dio. Ho ritirato l’ energia dai miei sensi
e l’elettricita’ vitale che scorre verso il cervello. Questo, ora, si e’
trasformato in una radio divina. L’inno perfetto a Dio sono la mia salute,
la mia anima, e la mia mente.
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