La canzone dei Pink Floyd ricreata con l’attività del cervello umano e l’AI

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La canzone dei Pink Floyd ricreata con l’attività del cervello umano e l’AI

«Così aiuteremo le persone che non riescono a parlare»

16 AGOSTO 2023 – 09:04

di Redazione Open.online

I risultati serviranno alla creazione di dispositivi indirizzati alle persone che hanno malattie
neurologiche

Un gruppo di scienziati è riuscito a ricreare una canzone dei Pink Floyd analizzando l’attività
cerebrale umana di persone che ascoltavano quel brano. È quanto emerge dai risultati di uno studio,
citato dal New York Times, che ha riprodotto Another Brick in the Wall (Part 1), con l’aiuto
dell’intelligenza artificiale, dal cervello di 29 pazienti affetti da epilessia all’Albany Medical
Center nello Stato di New York. «Ora possiamo “ascoltare” il cervello e riprodurre la musica che una
persona ha sentito», ha dichiarato Gerwin Schalk, il neuroscienziato a capo della raccolta dati
della ricerca. Gli studiosi hanno, inoltre, individuato il punto nel lobo temporale del cervello che
ha reagito quando i volontari hanno sentito le sedicesime note del groove di chitarra della canzone.
E ritengono che questa particolare area possa essere coinvolta nella nostra percezione del ritmo.

A cosa serve questa ricerca

Questi risultati sono un grande passo per la creazione di dispositivi indirizzati alle persone che
hanno malattie neurologiche che colpiscono la produzione vocale. La ricerca, infatti, si inserisce
in un più ampio ramo scientifico che si occupa di estrarre parole dai segnali elettrici prodotti dal
cervello delle persone con paralisi muscolare che tentano di parlare. L’obiettivo degli studi per
nuovi dispositivi è che questi possano trasmettere non solo ciò che qualcuno sta cercando di dire,
ma che conservino anche parte della musicalità, del ritmo e dell’emozione del discorso.

journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.3002176

www.nytimes.com/2023/08/15/science/music-brain-pink-floyd.html

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