La capacità del cervello di imparare dura tutta la vita. Vi invitiamo a scoprire perché.
Sicuramente avrai sentito il vecchio detto che il vecchio cane non impara nuovi trucchi .
Tuttavia, gli ultimi studi sulla neuroplasticità indicano il contrario: è possibile imparare cose
nuove, anche in età avanzata. In altre parole, la capacità del cervello di imparare dura tutta la
vita.
Quante volte abbiamo sentito dire che nasciamo con milioni di neuroni che, una volta morti, non
possono essere sostituiti? Vi siete mai chiesti come sia possibile che, nonostante la perdita di
migliaia di neuroni nel corso degli anni, la capacità di apprendere e assimilare nuove informazioni
perduri?
Il segreto risiede nella capacità del cervello di creare nuove connessioni neurali
dallapprendimento. Quando eseguiamo le stesse azioni, ma in modo diverso, o quando impariamo nuove
parole in unaltra lingua, creiamo nuove sinapsi e facciamo funzionare il nostro organo più
importante.
Il cervello è di plastica
Neuroplasticità è un termine che si riferisce alla capacità innata del cervello di adattarsi, di
formare nuove connessioni neurali e rafforzare le sinapsi tra i neuroni per tutta la vita. Ciò si
verifica come risposta alle esperienze vissute, allo sviluppo e allapprendimento.
Gli studi considerano questa capacità plastica come un processo di costante rimodellamento della
mappa neurosintetica, che ci consente di svolgere un gran numero di compiti.
Tra questi, lassimilazione di nuove informazioni, la creazione di nuovi ricordi e la possibilità di
continuare a imparare qualcosa di nuovo ogni giorno, nonostante il normale declino delle capacità
cognitive che deriva dallinvecchiamento fisico e mentale.
Incoraggiare la capacità del cervello di imparare
Laspetto più interessante della neuroplasticità è che non serve alcun aiuto esterno, ovvero basta
usare la stessa determinazione per attivarla.
Per questo motivo, le situazioni quotidiane pongono le basi per questo apprendimento. Lo sviluppo
della plasticità neuronale non è dunque un compito difficile, tutto dipende dalla persistenza e
dallo sforzo investito.
Strategie per allenare la capacità del cervello di imparare
Gli studi assicurano che alcune abitudini aiutano a mantenere attivo e giovane uno degli organi
più importanti nella vita dellessere umano:
Essere analitici: osservare quello che ci circonda è una delle massime se si vuole continuare a
imparare giorno dopo giorno. Tra le operazioni mentali che possiamo eseguire cè la memorizzazione.
Per esempio, contare quanti alberi ci sono su un tratto di marciapiede può attivare, quasi senza
accorgersene, molte aree cerebrali. Tra questi, la ricezione delle idee, la capacità di ricordare e
pensare. Riusciamo a ricordare cosa abbiamo fatto al risveglio? Quando è stata lultima volta che
hai memorizzato una canzone?
Dormire a sufficienza: il raggiungimento di unadeguata quantità e qualità del sonno è fondamentale
per il corretto sviluppo del cervello. Il consolidamento delle informazioni apprese avviene durante
il riposo notturno. Gli studi dimostrano che le persone che soffre di insonnia hanno difficoltà a
conservare nuove informazioni.
Sfidare i propri limiti: completare un cruciverba, fare un puzzle o usare la mano non dominante per
eseguire compiti favorisce lo sviluppo cognitivo. Queste attività, pur essendo così semplici,
richiedono concentrazione e ragionamento, che alla fine contribuiranno alla creazione di nuove
connessioni neurali.
Conclusioni
Il cervello è forse lorgano più vitale dellessere umano. Il suo sviluppo non si limita, quindi, ai
primi anni di vita, ma è in continua evoluzione e cambiamento. Pertanto, continuare a imparare è
inevitabile. La neuroplasticità è una conquista quotidiana.
La ricerca sulla neuroplasticità è in pieno boom. Le tecniche di neuroriabilitazione trovano sempre
più applicazioni. Di recente è stata avanzata una proposta per applicarle prima alle persone che
soffrono di sindrome di Down.
Lobiettivo è trarre vantaggio dai benefici della neuroplasticità cerebrale al fine di attivare e
promuovere le strutture cerebrali. Viene usata anche con i bambini con Disturbo dello Spettro
Autistico (ASD).
uvadoc.uva.es/handle/10324/32239
humanitas.uanl.mx/index.php/ah/article/view/100/95
www.redalyc.org/pdf/2611/261132141010.pdf
da lista mente gg
Lascia un commento