La censura nella scienza
Tratto da “Children of the Matrix”
di David Icke
Le basi della scienza sono state gettate dalla Royal Society di Londra, che si è ispirata alla
figura di Francis Bacon. Questa scienza sostiene che noi veniamo dall’oblio, viviamo una breve vita
fisica e poi ricadiamo nell’oblio. Se analizziamo la sua storia ufficiale, vediamo che la Royal
Society è stata creata dei Frammassoni – persone come gli agenti degli Illuminati. Newton, come i
fondatori della Royal Society, sapeva che molte delle cose che la scienza ufficiale ci dà per vere
sono fandonie. Ma l’idea era quella di farci credere a delle stupidaggini per tenerci lontano dalla
verità.
È molto più facile controllare delle persone se queste credono di essere frutto del caso cosmico, se
credono di esistere solo grazie ad alcune reazioni chimiche e di risprofondare nell’oblio durante la
morte.
È molto più difficile controllare quelli che sono consapevoli della loro infinità multidimensionale.
Lo scienziato, è diventato un infallibile, che può pontificare sulle grandi questioni poiché è uno
scienziato quindi deve avere ragione. Gli scienziati di oggi sono perlopiù degli sprovveduti per
quanto riguarda la natura della vita e dell’esistenza, eppure insistono di saperne più degli altri.
Non solo, ma chiunque osi, dall’interno o dall’esterno del loro ordine, mettere in dubbio le loro
norme, è costretto a subire una campagna di odio o di ridicolizzazione. Praticamente ogni grande
scoperta scientifica, compresa il fatto che la Terra fosse rotonda, venne inizialmente accolta con
schermo, rabbia o rifiuto dagli scienziati dell’epoca. La scienza è un club fascista in cui tutti i
membri devono allinearsi alle posizioni ufficiali se non vogliono rovinarsi la reputazione e la
carriera.
Quando Immanuel Velikovsky pubblicò i suoi libri sulla devastazione che attribuì all’avvicinamento
di Venere, egli venne assai aspramente criticato perché osava mettere in dubbio le leggi
dell’ortodossia scientifica condizionata. Gli esperti più in vista bombardarono l’editore che aveva
pubblicato quel libro con lettere piene di bile e di vetriolo, dicendo che avrebbero boicottato
quella casa editrice se non avesse ritirato dal commercio il libro di Velikovsky. Poiché
quell’editore pubblicava testi scientifici ufficiali, i diritti furono ceduti a un altro editore.
L’assistente di redazione che aveva suggerito di pubblicare il libro di Velikovsky fu licenziato.
Tutto questo era successo perché una visione diversa rispetto alla norma scientifica era stata
proposta alla gente.
Ecco cosa scrisse John A. Kell:
“In retrospettiva molte critiche mosse a Velikovsky sembravano critiche di pazzi furiosi che non si
erano neanche minimamente preoccupati di leggere il libro che cercavano di criticare. Erano contrari
al libro solo perché esso propugnava idee che erano contrarie alle teorie del giorno accettate da
tutti… soprattutto gli dava fastidio il fatto che il libro fosse molto ben scritto (la maggior
parte degli scienziati scrive malissimo)”
Alfred Wagner, un meteorologo tedesco, morì nel 1930 dopo avere subito 15 anni di schermo, calunnie
e maldicenze da parte dei suoi compagni e colleghi. Il suo crimine? Suggerire che la Terra in
origine fosse formata da due continenti, che si divisero e separarono per formare i continenti come
li conosciamo adesso. Egli suffragò questa tesi con molte prove, ma poiché stava sfidando la norma
ufficiale, venne fatto oggetto di una campagna di diffamazione. Oggi la sua teoria si chiama “Deriva
dei continenti”. La sostanza della sua teoria, quindi era giusta!
Come disse Max Planck:
“Una nuova teoria scientifica non trionfa mai perché riesce a convincere i suoi avversari e li
illumina, ma piuttosto perché i suoi avversari muoiono per vecchiaia e cresce una nuova generazione
che ha familiarità con quella teoria”
Ciò che chiamino scienza funziona in modo ridicolo. La maggior parte dei suoi sforzi non sono
finalizzati a trovare risposta alle grandi domande dell’esistenza, perché per queste cose pochi sono
i fondi e gli sponsor a disposizione. La scienza si mobilita per mettere a punto un nuovo farmaco o
una nuova tecnica industriale che farà la fortuna dei suoi finanziatori. È una macchina da soldi e
non è mossa da un libero spirito di scoperta. Come stabilì una Commissione congressuale già negli
anni cinquanta, i finanziatori della ricerca scientifica delle università statunitensi, la
fondazioni esentasse come la Fondazione Rockefeller, dettano i risultati delle ricerche addirittura
prima che quelle ricerche inizino! Senza questo accordo il finanziamento non viene concesso (vedi
…e la verità vi renderà liberi). Questa politica mira a soffocare sul nascere le conoscenze, e non
a promuoverle, perché gli Illuminati vogliono disperatamente farci ignorare chi siamo e qual è la
vera natura della vita. Se fossero in molti a sapere la verità, il loro gioco sarebbe finito.
Gli scienziati, e le loro propaggini, i medici sono tra i guardiani più ferrei. Sono anche tra i più
importanti poiché sopprimono la natura dell’esistenza multidimensionale. Essi vengono venerati come
esperti, e lo sono realmente, come molti insegnanti, giornalisti, e politici, incredibilmente
disinformati. Il sistema prevede che essi siano confinati nella loro categoria di appartenenza, in
modo che sappiano qualcosa di un settore e niente di tutto il resto. Solo quando mettiamo insieme i
vari puntini, riusiamo a scorgere l’intera immagine, ma la maggior parte degli scienziati
trascorrono tutta la loro carriera a specializzarsi su un solo puntino. Nel Regno Unito una delle
guardiane che ho incontrato è una certa dottoressa Susan Blackmore, che viene costantemente tirata
fuori dai media per liquidare qualsiasi tesi “paranormale”. Più la gente fa esperienza di questi
fenomeni, più ridicole diventano le spiegazioni della dottoressa Blackmore. Ma naturalmente poiché è
un’accademica titolata viene considerata più credibile di chi è stato protagonista diretto di
quell’esperienza. Nella rivista New Scientist del 4 novembre 2000, le venne concessa un’altra volta
l’opportunità di gettare fango su tutti quegli scienziati che sostengono che la mente e il cervello
non sono la stessa cosa. È incredibile l’arroganza con cui liquida qualsiasi cosa non rientri nella
norma scientifica ufficiale.
Noi, la gente, siamo gli unici che possiamo fermare questa stretta mortale alla vera scienza.
Dobbiamo smetterla di lasciarci impressionare dai titoli e dalle sigle che precedono in nome di
qualcuno e soffermarsi unicamente sulle prove. Siamo incoraggiati a credere che uno scienziato per
definizione debbia saperne più di un profano. In fondo è uno scienziato, no? La lista degli
scienziati che hanno sparato cavolate è lunghissima e risale alle origini del metodo scientifico.
Mentre scrivevo questo libro, un rapporto ufficiale nel Regno Unito rilevò come scienziati ed
esperti che collaboravano con il governo avessero fuorviato l’opinione pubblica per anni a proposito
del fatto che il cosiddetto morbo della mucca pazza si trasmette agli esseri umani mangiando carne
bovina. Gli scienziati avevano detto che non poteva essere trasmesso agli essere umani e così non
vennero prese alcune misure di sicurezza, quando anche uno stupido poteva capire che c’erano buone
possibilità che si trasmettesse.
Fu forse un profano che lanciò sul mercato il Thalidomide che fece nascere così tanti bambini
deformi? No furono gli scienziati che dissero che era perfettamente sicuro. Ci vorrebbe un’intera
biblioteca per elencare tutti gli orrori che sono originari da questi esperti che chiamiamo
scienziati. Ma le masse continuano a credergli ciecamente.
Il motto della nuova e vera scienza potrebbero essere la parole di Albert Schweitzer:
“…quelli che cercano onestamente la verità non devono aver paura di quello che trovano”.
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