La cocaina divora il cervello

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La cocaina divora il cervello

Data articolo: ottobre 2008

Fonte: www.corriere.it

Lo hanno scoperto ricercatori del prestigioso Massachusetts General Hospital di Boston. In chi ne fa
uso ridotto lo spessore della corteccia frontale, fondamentale per le funzioni più elevate.

Chi assume cocaina ha la corteccia cerebrale di volume ridotto, in particolare nelle aree frontali,
importanti per pianificare, prendere decisioni, prestare attenzione e riflettere.

Lo hanno scoperto ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston diretti da Hans Breiter,
il cui studio è pubblicato dalla rivista Neuron. È possibile – ammette tuttavia la ricerca – che ciò
non sia solo un effetto della droga ma anche un fattore innato (cioè una causa della
tossicodipendenza più che un effetto) che predisporrebbe l’individuo a drogarsi.

LO STUDIO – Gli esperti hanno misurato con la risonanza magnetica il volume della corteccia
cerebrale di 20 cocainomani e 20 individui che non avevano mai fatto uso della droga: nei primi
hanno trovato un volume sempre ridotto per la corteccia frontale, fatto non riconducibile a semplici
differenze individuali perché il volume della corteccia è piuttosto simile tra individui della
stessa età e sesso.

Inoltre, sottoposti a vari test cognitivi per mettere alla prova la loro capacità decisionale e il
loro livello di attenzione, prerogative della corteccia frontale, i cocainomani hanno manifestato
alcune defaillance rispetto ai sani. Molte di queste differenze nelle dimensioni della corteccia
sono proporzionali alla durata della tossicodipendenza e quindi è plausibile siano effetto
dell’assunzione di cocaina. Altre però, conclude Breiter, sono indipendenti e potrebbero suggerire
l’esistenza di fattori anatomici che predispongano alla dipendenza.

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