LA COMPRENSIONE SUPREMA
di Govinda
Il Signore e’ uno, e come dall’uno derivano tutti i numeri con cifre
diverse, cosi’ dal Suo essere derivano miriadi di forme, l’intera
molteplicita’ che vediamo. Egli e’ infinito e infinite sono le Sue
espressioni. La realta’ della molteplicita’ e’ l’unita’. Ma quando l’uomo
identifica lo Spirito con le forme materiali, egli si inganna, come colui
che identifica il cielo con le nuvole, allora la sua anima resta avvolta
nell’illusione della falsa comprensione e diventa schiava dell’apparenza.
Quando acquisisce la vera conoscenza, egli vede il Signore diverso dal
mondo, scorge una sola Luce nei tanti nomi e forme di questo universo,
sperimenta la Verita’ e si libera dall’inganno dell’illusione.
L’uomo ristabilisce la sua relazione eterna con Dio, si riconcilia con Lui,
vivendo nella Sua beatitudine. Egli e’ invero la personificazione
dell’Assoluto, il Signore stesso che per proprio gioco e diletto ha preso
una forma cosciente. Chi ignora questo gioco soffre a causa della sua
ignoranza, chi lo comprende vi partecipa e ne gioisce.
La piu’ grande gloria della nascita umana e’ che l’uomo puo’ rivolgersi a
Dio.
Egli prova grande gioia nell’adorazione e infine si unisce al suo Amato. Lo
trova proprio nel suo cuore, dove lo conosce come luce e infinita’. Il tempo
viene abolito, il mondo si scioglie nel nulla, rimane solo la coscienza
dell’Eterno, lo stato della perfetta felicita’. Bisogna quindi sempre
tendere con la meditazione al Dio vivente che risiede nell’uomo, andare
sempre piu’ in profondita’ per scoprire il proprio essere immanifesto,
finche’ si scorge la splendente luce del Se’.
Benedetti sono coloro che si dedicano alla conoscenza del Signore attraverso
la Grazia del Maestro, perche’ hanno compreso la via della Verita’.
Egli non dev’essere adorato all’esterno, nelle immagini e nelle sculture, ma
nel tempio della propria anima. La fede e l’amore divino vengono
dall’interno. E’ li’,. quindi, che il Padre celeste risiede e Lo si puo’
incontrare. Egli ama le sue creature continuamente e incondizionatamente,
anche se esse non se ne avvedono. Nel momento in cui gli offriamo un
granello del nostro amore, Egli si compiace di noi e ci ricambia offrendo
quello che ha e quello che Se’. Quello che ha e’ pace e gioia, quello che
e’, e’ luce e consapevolezza.
La natura ci ha fatto dono della forma umana per darci la possibilita’ di
interrogarci su Dio, mentre le altre creature non hanno alcuna possibilita’
di comprendere il mistero. Se usiamo questo corpo per vivere come gli
animali, ci lasciamo sfuggire una grande opportunita’.. La luce impallidisce
sempre piu’, fino a svanire quando ci si allontana da essa; la sua
intensita’ aumenta quando ci si avvicina.
Minore e’ la conoscenza di se’, piu’ grande e’ il
valore che viene attribuito al mondo esterno. Cosi’, quando l’uomo ha
perduto completamente se stesso, non desidera altro che gli oggetti del
mondo.
Finche’ egli si identifica col corpo significa che e’ nelle tenebre.
Noi ci inchiniamo a Colui che ha creato questo meraviglioso giardino e lo
abita assumendo forme diverse per il proprio compiacimento. Tu, o Coscienza
Divina, distruggi la malvagita’ e doni la purezza dell’amore, allontani dal
cuore la sofferenza e stabilisci il dolce sentimento della pace.
Coloro che meditano in silenzio su di Te, si perdono nella Tua beatitudine.
Tu concedi l’estasi immortale che annienta il terrore della morte. Nessuno
nell’intero universo e’ generoso quanto Te. Tu guardi sempre con l’occhio
della misericordia, non Ti stanchi mai di dare, e coloro che ottengono non
si stancano mai di cantare le Tue lodi. Sebbene gli uomini siano sempre alla
ricerca di felicita’, l’insoddisfazione e la sofferenza sono il loro crudele
destino. Tu dai a chi tende la mano. Nell’ascoltare la parola degli
Illuminati, la mente dell’uomo incomincia ad amarTi. Allora egli si rivolge
a Te e tu lo colmi della Tua ricchezza inesauribile, liberandolo da ogni
miseria.
Con la meditazione si attiva la Kundalini; quando questa e’ risvegliata si
realizza la Verita’ impersonale. Allora, le onde del pensiero non si
sollevano piu’ per disturbare la quiete interiore e si raggiunge la liberta’
dello spirito. Si perviene alla completa cessazione dell’infelicita’
imparando a
immergere la mente nella luce del Se’. Rivolgendo i pensieri a Dio, si
ottiene il bene maggiore, quel bene che non puo’ essere ottenuto dagli
uomini.
Coloro che amano il Signore al di sopra di tutto Gli si avvicinano sempre
piu’ e infine Lo trovano; solo per questi e’ la vita eterna. Benedetti
invero sono coloro che praticano la meditazione appresa dal Maestro, perche’
solo essi vedranno la Luce. Quando la mente diventa calma e si unisce alla
devozione, trova subito l’estasi divina e il piu’ alto piacere e’ raggiunto.
L’universo di nomi e forme e’ un effetto della mente resa cosciente dalla
luce interiore, la quale e’ completamente distaccata dal pensiero e dalla
natura, e’ l’immutabile testimone dell’esistenza che la osserva nel suo
continuo dispiegarsi, senza esserne mai coinvolto, come uno spettatore che
osserva la scena di una rappresentazione teatrale. Percio’ il Se’ e’ sempre
libero e mai autore delle azioni che si svolgono, mentre la mente e’
l’attore e la natura e’ lo scenario nel quale essa opera. Ma poiche’ l’uomo
si identifica con la mente e con la natura fisica, si crede l’autore delle
azioni e si sente coinvolto nel processo del divenire, provando gioia o
dolore, a seconda dei casi, col risultato che si assoggetta all’illusione
della nascita e della morte, mentre in realta’ e’ del tutto libero e niente
lo coinvolge. Quando egli viene illuso dalla forza dell’ignoranza, e’ questa
stessa forza che lo limita e lo condanna ad essere umano.
Colui che desidera elevarsi al di sopra dell’incoscienza deve seguire il
sentiero del risveglio che gli procura la consapevolezza. Deve essere devoto
al Maestro, costante nella pratica della meditazione e disciplinato nel
comportamento. Come un uomo che dorme puo’ fare sogni infelici e soffrire,
ma quando si sveglia non e’ piu’ ingannato da essi e la sua sofferenza
cessa, allo stesso modo, quando l’uomo si desta alla vera realta’ della
vita, che
e’ la luce di Dio, dimora in questa realta’ sublime e non e’ piu’ illuso dai
mali del sogno dell’esistenza incarnata.
Gioisce della sua vera natura e vive sulla terra come un’anima libera. Abita
nella coscienza del Se’ ed e’ appagato dall’amore divino. Come il tesoro e’
nascosto nella terra, come le perle giacciono nelle profondita’ del mare,
come la dolce polpa del frutto si trova all’interno del guscio, cosi’
l’amore estatico di Dio e’ nascosto dentro la nostra anima, nelle
profondita’ della nostra coscienza.
Allorche’ esso fluisce all’esterno, noi sperimentiamo solo i suoi riflessi,
i quali trasportano le qualita’ delle cose su cui e’ stato proiettato, lo
percepiamo indirettamente attraverso il mondo materiale di cui si contamina.
Come l’acqua, quando viene versata in recipienti diversi, assume forme
diverse, cosi’ l’amore puro assume la forma di attaccamenti,
affetti e sensazioni quando si versa su oggetti e persone. In tal modo
l’amore divino diventa amore mondano. L’uomo si ritrova materialista e
sensuale a causa di questa degradazione dell’amore. Nel momento in cui egli
tocca l’amore direttamente dentro di se’, adempie tutte le sue aspirazioni e
soddisfa i suoi sensi, conosce l’amore puro e la sua vita viene trasformata.
Questo amore e’ il potere vivificante in tutti gli esseri, l’eterna realta’
senza forma e senza limiti che si cela dietro le apparenze, la meta dei
cercatori della Verita’.
Quando tutti i desideri cessano, con il risveglio di Kundalini, sorge
l’eterno amore cosmico. Quando le impurita’ del cuore sono bruciate dal
fuoco della meditazione, sopraggiunge il sublime amore divino. Questo amore
e’ la piu’ grande ricchezza, il sapore dell’immortalita’.
Coloro che si deliziano nell’amore puro sono liberi da ogni legame. Avendo
conseguito l’emancipazione suprema, essi non conoscono ambizioni e la loro
pace e’ incrollabile. Chi ama veramente Dio, ama ogni singola parte del
creato, i Suoi uomini, le Sue bestie, i Suoi monti e le Sue acque. Solo
quando Lo si adora come la madre di tutte le creature, diventa spontaneo
amare gli altri.
Egli non dev’essere pregato per ottenere la soddisfazione di desideri
materiali, ma bisogna amarlo in quanto ci offriamo a Lui disinteressatamente
e senza egoismo. Lui dev’essere l’oggetto del nostro amore, non il nostro
corpo e la vita dei sensi. Che tipo di amore e’ quello che chiede invece di
dare? Si impara a vedere Dio in tutti gli esseri quando c’e’ una continua
corrente di amore che fluisce nella mente. Lui solo puo’ realizzare i
desideri dell’anima. Coloro che si abbandonano a Lui ricevono la Sua Grazia
e Lo trovano nel santuario del proprio cuore, raggiungendo la piu’ alta
liberta’.
Per cuore non intendo l’organo fisico del corpo, lo spazio etereo che si
trova nel petto, la mente o i sentimenti, cose che esso normalmente designa,
ma il centro spirituale e divino in noi che corrisponde al Se’ interiore, il
fondamento dell’esistenza dentro ogni essere e ogni cosa che non e’ in
nessun luogo e non ha collocazione, essendo infinito e al di la’ della
materia.
Anche con la parola anima, oltre a indicare lo spirito umano individuale
soggetto alla reincarnazione, alla nascita e alla morte, al piacere e al
dolore e contaminato dalle impurita’ mondane, spesso indico il Se’ infinito,
sempre puro e mai soggetto ad alcun condizionamento, quindi Dio.
Dedicandosi con costanza e con gioia alla meditazione, si puo’ conoscere
l’Eterno anche in poco tempo. L’oscurita’ che copre la Luce viene sollevata,
velo dopo velo, e la percezione diventa sempre piu’ chiara. Quando ogni
copertura e’ stata eliminata, si vede l’Infinito Splendore. Allora l’intero
universo viene illuminato dalla sua divina presenza. Quando l’uomo emerge
dall’illusione del mondo e vive la realta’ spirituale, entra nel paradiso.
Quando fa sua la beatitudine della Luce, ottiene il regno dei cieli.
Il paradiso non e’ un luogo dove si va dopo la morte, e’ uno stato di
coscienza che si raggiunge mentre si e’ in vita. Si ottiene questo stato con
la devozione e la giusta disciplina meditativa. La grande unita’
dell’esistenza che pervade tutte le cose si rivela e la pace conquista per
sempre la mente.
Il Se’ e’ diverso dal corpo, e’ senza macchia e autoluminoso, al di la’ del
vuoto. Chi lo conosce, sebbene viva ancora nel corpo, e’ libero dalle sue
qualita’, dai suoi desideri e dalle sue azioni. Deliziandosi nell’esperienza
divina, egli diventa impavido, la gioia lo sommerge in continuazione e
comprende quanto e’ bello vivere. Avendo scoperto la Verita’ in se stesso e
riconoscendola come vita eterna, trova la pace assoluta e la liberta’
perenne. Egli sa che solo il corpo nasce e poi muore, mentre lo spirito e’
immortale. Non e’ì ingannato dalle apparenze del mondo che si formano e si
dissolvono davanti ai suoi occhi in un ciclo perpetuo, ma vive la vita
immutabile che scorre dietro di esse.
La sola preghiera che gli uomini dovrebbero rivolgere al Signore delle
creature e’ che Egli possa riempire i loro cuori di amore puro per Lui.
Questo e’ il modo di adorare sinceramente Dio, e’ l’atteggiamento che libera
dalle impurita’ accumulate in molte vite.
Intrattenendosi in compagnia dei devoti, si ottengono molte benedizioni e la
strada da percorrere viene spianata, cio’ che era difficile diventa facile.
Quando si gode nell’udir parlare di Dio, ci si eleva e tutta la natura
gioisce.
Nel momento in cui la luce della Verita’ e’ stabilita nella mente, l’uomo
diventa un Illuminato, padrone di se’ e Maestro dell’umanita’.
Egli ha fatto risplendere nel suo intelletto la Coscienza Divina ed e’
diventato la guida degli esseri viventi.
Il suo insegnamento e’ la conoscenza di Colui che vive eternamente in
beatitudine, che non ha nome ne’ forma, in quanto esisteva prima delle
parole e di qualsiasi cosa manifesta, di Colui dal quale tutto l’universo ha
tratto
origine e che e’ il mistero supremo della creazione.
Quando si e’ privi di questa conoscenza, tutto e’ perduto, la famiglia, il
lavoro, il proprio corpo e la vita stessa. Non c’e’ sciagura piu’ grande di
questa. Ma quando si ha la conoscenza del Se’, si possiede ogni cosa; non
c’e’ niente di cui l’uomo manchi o abbia veramente bisogno. Seguendo
l’insegnamento del Maestro, egli sente una pienezza di vita interiore e vive
nel mondo, felice e distaccato, i suoi pensieri sono costantemente rivolti
verso l’unica realta’ che costituisce la sua grande meta.
Essendo nell’inganno, l’uomo considera il Se’ e il corpo come la stessa cosa
e attribuisce le debolezze e le limitazioni della carne allo Spirito
onnipotente e infinito che e’ in lui. Dimentico della propria natura divina,
si autolimita e si identifica con il corpo e la mente. Da questa
identificazione derivano le sue nascite.
Solo quando egli conosce il suo vero essere, eterno e non soggetto a
condizionamenti, solo quando si fonde nella luce della Coscienza universale
e la riconosce come il suo stesso Se’, diverso dall’aspetto fisico e dal
pensiero, solo allora si emancipa dalla falsa identificazione e diviene
libero dal ciclo delle nascite e delle morti. Questa e’ la vera esperienza
della vita, la vera comprensione della realta’. La si ottiene quando l’uomo
lascia cadere il senso dell’ego, la sua apparente limitazione.
Il desiderio, l’ira, l’orgoglio, la superbia, l’egoismo, l’attaccamento, non
sono l’ego, ma le sue espressioni piu’ grossolane. L’ego e’ l’individualita’
umana, quando lo si perde e’ l’universalita’ divina. L’anima incatenata
dall’ego e’ l’uomo, l’anima libera dalle sue catene e’ Dio. L’ego e’ la
consapevolezza
della propria esistenza individuale isolata da quella delle altre persone,
e’
il senso dell’individualita’ che ci separa dal tutto esistente, creando
centri isolati di funzioni psichiche. Esso e’ il peccato originale,
l’ignoranza spirituale che ha provocato la caduta dell’uomo e lo acceca fin
dalla nascita impedendogli la visione di Dio, lo spirito del male che
consuma l’amore e la discriminazione, che semina conflitti e miserie. E’ la
forza limitatrice che induce l’anima ad incarnarsi e a sperimentare cose
limitate e differenze dove invece non ce ne sono. Poiche’ ci sentiamo
individuali con un aspetto fisico, non possiamo che scorgere intorno a noi
individualita’ fisiche. Satana o il diavolo non esiste. Con questi termini
nell’antichita’ si indicavano l’ego, il dubbio sull’esistenza del Creatore e
il carattere perverso dell’uomo.
Il Signore e’ la cosa piu’ cara tra le cose care. Nel comprendere questo,
bisogna amarlo con tutto il cuore e ricercarlo dentro se stessi. Egli e’ il
solo rifugio, quando Lo si trova si entra nel luogo di riposo. Dalla
meditazione nasce l’esperienza del Se’, dall’esperienza del Se’, scaturisce
la
pace, dalla pace viene la saggezza. Questa e’ infinitamente superiore alla
cultura. Solo il Saggio e’ Maestro e luce degli uomini, solo egli e’ libero
e
puo’ liberare gli altri. La cultura libresca e le conoscenze intellettuali
nutrono l’ego dell’uomo e lo tengono nell’illusione e nella delusione. Esse
sono un fitto strato di ignoranza, cosi’ fitto che ci porta a credere
ingannevolmente che sia conoscenza.
Ogni schiavitu’ e’ causata dall’ignoranza, con la saggezza viene la completa
liberta’.
Noi ci inchiniamo a colui che e’ chiamato l’Altissimo, perche’ niente lo
supera o lo eguaglia. Egli diffonde ovunque la gioia della sua perfezione e
allontana dal cuore i dolori della vita. C’e’ un sentiero benedetto che
conduce alla sua divina dimora, dove egli vive con lo splendore di milioni
di soli. Il suo regno non e’ in questo universo mutevole fatto di materia,
nessuna mente puo’ conoscerlo e nessuna bocca puo’ esprimerlo. Egli dimora
dove i sensi non arrivano e ama rivelarsi solo alla sottile comprensione del
devoto, apparendo davanti agli occhi della sua anima.
Noi glorifichiamo colui che e’ chiamato il Signore dell’amore, perche’ e’ in
virtu’ del suo amore infinito che le creature vivono e ritornano a lui. Sono
i propri errori che condannano alle sofferenze dell’esistenza. Egli da’ solo
gioia suprema, e di questa gioia i devoti si saziano dimenticando ogni
debolezza. La piu’ grande fortuna e’ conoscere lo Spirito, che e’ tutto
estasi.
Le anime libere non si stancano mai di pronunciare il suo nome e di
predicare la sua parola. Serene, in compagnia dell’Eterno, esse vivono unite
a Lui e purificano gli uomini. Associandosi con loro, presto si guarisce dal
cancro del peccato.
Benedetta davvero e’ quella nascita, fruttuosa quella vita che e’ consacrata
alla conoscenza del Se’ che dimora in tutti gli esseri e che e’ il
fondamento
della realta’. Ogni respiro di vita e’ anche un respiro di morte. Il tempo
passa velocemente e consuma in silenzio la nostra esistenza. L’inferno e’
l’ignoranza della Verita’, sia in terra che nel soggiorno dei morti. Inutili
sono lo studio delle scritture, i precetti morali, le azioni virtuose e la
fede stessa se non si ha la conoscenza di Dio. Percio’, prima di ogni altra
cosa, l’uomo deve cercare di raggiungere l’Infinito di luce e viverlo in
coscienza.
Controllo dei sensi, obbedienza al Maestro e meditazione formano la
disciplina regale che conduce all’unione col Signore dell’universo.
Finche’ non si comprende il vero sentiero, si dipende da questa o da quella
religione, che e’ soltanto un partito simile a quelli politici, formato da
gente priva della Conoscenza. L’uomo che realizza la Verita’ si innalza al
di
sopra degli stretti legami delle religioni e la riconosce indipendente da
tutto, sia da uomini che da scritture, di proprieta’ di nessuna istituzione
sacerdotale, perche’ esisteva ancora prima che questa venisse fondata.
Quando
ottiene l’Illuminazione divina, egli scopre di non appartenere a nessun
credo e si libera di ogni religione. Non ha bisogno di testi sacri, di
comandamenti e di preghiere, in quanto ha la diretta esperienza di Dio e
vive in comunione con Lui. A che scopo potrebbero servigli quelle cose? Ma
finche’ non comprende, egli sente erroneamente di dipendere da esse e vede
la Verita’ racchiusa in un libro.
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