La comunicazione non locale del cuore

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La comunicazione non locale del cuore

Neuroscienze e Cervello

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La comunicazione non locale del cuore ci riconnette, battito dopo battito, alla frequenza della
Terra: ecco la via del cambiamento globale

Carmen Di Muro – 27/12/2020

Articolo di Carmen Di Muro – Tratto da Scienza e Conoscenza n. 74

La coerenza personale fa parte della più ampia coerenza collettiva del cosmo, della vita intera. È
ciò che sostiene il nostro essere, ciò che dà forma alla realtà che ci circonda e che si dispiega,
giorno per giorno, alla luce dell’interazione con gli altri, con il cuore degli altri. Siamo immersi
in una rete come le corde sottili di uno strumento musicale che insieme ad altri creano la sinfonia
di ciò che percepiamo come esperienza personale e collettiva.

È proprio in questa comunione reciproca che i nostri cuori si svelano, tracciando la direzione non
soltanto alla nostra rotta individuale, ma scrivendo la storia dell’umanità intera. Un’umanità che,
mai come oggi, ci chiama a dilatare lo sguardo, a capire che siamo parte di un tutto interagente,
parte di un sistema vivente, di un pianeta che è la nostra casa.

Molti ancora pensano che siamo individui distinti, ma la realtà è che anche quando siamo seduti in
una stanza per conto nostro, non siamo soli. Siamo un elemento di questa famiglia, della vita, parte
integrante di un sistema in movimento. Ne facciamo parte e, che lo vogliamo o meno, apparteniamo e
siamo interconnessi inscindibilmente all’energia della Terra.

Risonanza di Schumann, ippocampo e anima

Ogni cellula del nostro corpo è immersa in un ambiente, esterno e interno, di fluttuanti forze
magnetiche invisibili che possono influire virtualmente sui circuiti del sistema biologico.

Di conseguenza, non dovrebbe sorprendere, se numerosi ritmi fisiologici negli esseri umani e nei
modi di fare collettivi e globali sono sincronizzati con l’attività solare e geomagnetica, e se,
inoltre, interruzioni energetiche in questi campi possono creare effetti negativi sulla salute umana
e sul comportamento.

Il meccanismo più attendibile per spiegare questo fenomeno è il processo che vede un accoppiamento
tra il sistema nervoso umano e frequenze geomagnetiche come, per esempio, la risonanza di Schumann e
altre risonanze a frequenza molto bassa chesi verificano nella cavità della terra-ionosfera.

Sempre più evidenze suggeriscono che di tutti i sistemi fisiologici studiati finora, i ritmi del
cuore e del cervello sono quelli più fortemente associati ai cambiamenti nelle condizioni
geomagnetiche. Per esempio, la variazione naturale del campo geomagnetico terrestre si è visto
essere in relazione alle funzioni cardiovascolari umane come la pressione sanguigna, la frequenza e
la variabilità cardiaca.

IL CONTATTO CON LA NATURA E CON LA LUCE SOLARE, CHE CON LA LORO CARICA DI CAMPO

VIVIFICANO MENTE E CORPO, RIEQUILIBRA LE FREQUENZE BASSE E DISORGANIZZATE

Questa evidenza è alla base della spiegazione di tutte quelle sensazioni avvertite prima e dopo
cambiamenti globali rilevanti.

Molti di noi le percepiscono a livello fisico, pur non essendone consapevoli, sotto forma di
variazioni nel tono dell’umore, ma anche di altri sintomi quali fiacchezza, emicrania, dolori
articolari e muscolari, disturbi cardiocircolatori fino ad alterazioni maggiormente dannose per la
salute.

Infatti, diversi sono gli studi che hanno trovato significative associazioni tra tempeste magnetiche
e diminuzione della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), indicando un possibile meccanismo
che collega l’attività geomagnetica con una maggiore incidenza di malattie coronariche e infarto al
miocardico.

Ciò suggerisce che le interferenze nei campi magnetici ambientali possono agire come guide d’onda
capaci di innescare cambiamenti nell’attività elettrica del cervello, allo stesso modo dei
molteplici agenti stressanti ormai noti (lavoro, relazioni, cambiamenti di vita, eventi importanti,
inquinamento ecc).

Ma è anche vero il contrario. Basta poco per sentirsi bene, soprattutto in periodi di grande
sovraccarico: è sufficiente godersi un po’ di natura o di luce solare che con la loro carica di
campo, vivificano mente e corpo, riequilibrando le frequenze basse e disorganizzate. Pertanto, è
ormai evidente come una vibrazione imposta esternamente, per quanto con uno spettro di frequenza
ultrabassa, possa avere un’influenza sulla nostra fisiologia e sul nostro sistema psiche-soma nel
bene e nel male.

Le risonanze di Schumann furono misurate per la prima volta nel 1952: ne sono state rilevate otto e
hanno la stessa frequenza delle onde cerebrali umane. Poiché i nostri cervelli operano alle stesse
frequenze, abbiamo la possibilità di creare collegamenti risonanti scambiando energia e informazioni
con il campo magnetico e viceversa. In particolare è stato notato che queste frequenze risonanti
coincidono specificatamente con la regione cerebrale chiamata ippocampo.

it.wikipedia.org/wiki/Risonanza_Schumann

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU SCIENZA E CONOSCENZA N. 74

Scienza e Conoscenza n. 74 – Ottobre/Dicembre 2020 >> bit.ly/35LVm0D

Rivista Nuove scienze, Medicina Integrata

www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-74.php?pn=1567
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