La densità di etere definisce il valore della costante gravitazionale G

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La densità di etere definisce il valore della costante gravitazionale G

Scienza e Fisica Quantistica

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La costante gravitazionale G è una delle colonne portanti della fisica, eppure il suo valore esatto
continua a essere oggetto di discussione tra gli scienziati. Nella sua originale interpretazione lo
scienziato sloveno Amrti Sorli, considera lo spazio quadridimensionale, e la gravità legata alla
densità variabile di un “etere” o “spazio superfluido”.

Francesca Lanza – 16/09/2024

Fonte Oltre la Fisica di Einstein

La costante gravitazionale G è una delle principali costanti della fisica. Nel corso della storia,
sono state effettuate numerose misurazioni del suo valore e le differenze dei risultati ottenuti
sono sempre state minime, tuttavia tali misurazioni lasciano aperta la questione su che cosa
definisce e cosa potrebbe influenzare il valore della costante gravitazionale G. Alcuni ricercatori
suggeriscono che il valore della costante gravitazionale cambi nel tempo e affermano che la causa di
questi cambiamenti è il movimento della crosta interna della Terra. La loro interpretazione suscitò
molto interesse e suscitò molte polemiche anni fa.

Il fatto per me più affascinante è interessante, è che il valore della costante gravitazionale G
possa essere calcolato utilizzando la densità di energia dello spazio interstellare.
Fondamentalmente, il valore della costante gravitazionale è determinato dalla densità di energia
dello spazio interstellare. Il calcolo fu eseguito per la prima volta dal fisico tedesco Max Planck,
che è anche il padre delle “unità di Planck”, uno dei fondamenti della fisica quantistica.

Etere, spazio superfluido e gravità

Le costanti di Planck sono sempre state di grande ispirazione per me e anni fa ho iniziato a
esplorare il loro significato più profondo nell’ambito della fisica. La ricerca ha dimostrato che la
costante gravitazionale G è direttamente correlata alle costanti di Planck.

La densità energetica dello spazio secondo Planck non è quindi solo un valore teorico, ma esprime la
densità concreta dello spazio cosmico, la cui specificità è che non è tridimensionale, come ci
sembra, ma quadridimensionale. La quarta dimensione dello spazio non è il tempo, anche la quarta
dimensione è spaziale. Lo spazio è un tipo di energia che ha quattro dimensioni. Oggi chiamiamo
l’energia dello spazio “spazio superfluido”, ma non è nient’altro che ciò che alla fine del XIX
secolo veniva chiamato “etere”. La densità energetica dell’etere è variabile, la più bassa al centro
dei corpi celesti. La forza di gravità è la forza dell’etere nella direzione dalla densità di
energia maggiore a quella di densità energetica minore, cioè in direzione del centro dei corpi
celesti.

La costante gravitazionale

Isaac Newton aveva già pensato al fatto che la densità variabile dell’etere fosse portatrice di
gravità. La sua idea è stata sviluppata estendendo il principio di uguaglianza di massa ed energia
allo spazio; estensione che consente la descrizione della gravità come una forza che esiste nello
spazio stesso ed è definita dalla densità energetica dello spazio. In questo modello, la costante
gravitazionale è definita dalla densità energetica dell’energia dello spazio, l’etere, ed è la
stessa in tutto l’universo. Il movimento della crosta interna della Terra non può influenzare la
costante gravitazionale. Se ciò fosse possibile, allora la costante gravitazionale avrebbe valori
diversi su tutti i possibili corpi celesti, il che significa che l’uso della costante gravitazionale
come la conosciamo nei vari calcoli astronomici sarebbe inutile. Dal momento che le cose non stanno
assolutamente così, con il valore esistente della costante gravitazionale calcoliamo le forze
gravitazionali tra i pianeti del nostro sistema solare, tra i sistemi solari della nostra galassia e
tra le galassie.

Il nostro gruppo di ricerca propone che il valore della costante gravitazionale venga misurato con
gli stessi strumenti in diversi punti della superficie terrestre e sui satelliti in modo tale che lo
stesso tipo di strumento sia posto in una camera dove non c’è aria e tutto le camere hanno la stessa
temperatura. Ciò garantirà che le condizioni di tutte le misurazioni siano identiche. Ci aspettiamo
che il valore della costante gravitazionale sia lo stesso in tutti gli esperimenti.

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