La FABBRICA dei SENTIMENTI
di Giuseppe Calligaris
Io spero che gli uomini di scienza impareranno presto a non molto meravigliarsi se anche le
funzioni psichiche, non altrimenti che quelle motorie, riflesse, sensitive ecc., sono rappresentate,
secondo un ordine preciso e secondo una regola fissa, sulle diverse parti della nostra superficie
cutanea. Trattasi, in ultima analisi, di elementari e speciali riflessi fisio psichici e psico
fisiologici che, sotto altre forme, sono già noti al fisiologo ed allo psicologo. Un augurio che si
sta avverando.
Introduzione
Giuseppe Calligaris scoprì nel 1928 che la stimolazione o la «carica» (come egli era solito dire)
della linea assiale di un dito o di una linea interdigitale provoca, in ogni individuo, sempre lo
stesso riflesso fisico e, contemporaneamente, genera un sentimento sempre della stessa specie.
Calligaris divenne presto conscio che questa prima incursione sperimentale nel campo della psiche
era d’importanza capitale, e nella conferenza tenuta il 21 Gennaio 1928, davanti all’Accademia delle
Scienze di Udine, non poté reprimere la sua emozione nell’annunciare questa scoperta. Ulteriori
scoperte si susseguirono rapidamente. Dopo breve tempo, trovò che la carica di una delle linee
provoca, oltre al riflesso cutaneo-psichico, anche iperestesia in un determinato viscere, ossia il
riflesso cutaneo-viscerale-psichico.
Nel 1931, durante l’esplorazione di una superficie cutanea, un soggetto intelligente e sensibile lo
avvertì che in un certo punto percepiva una sensazione strana. Calligaris arrestò per qualche minuto
il polpastrello del medio su quel punto ed ecco che la percettrice vide svolgersi, davanti ai suoi
occhi chiusi, uno di quei misteriosissimi ed affascinanti fenomeni che vennero chiamati «esperimenti
del Calligaris». In quel giorno accadde una delle più importanti scoperte della storia della
scienza. Infatti, la carica delle placche permette di abolire, per tutta la durata della stessa,
quell’ostacolo che impedisce alla coscienza di veglia di conoscere quello che avviene nel
subcosciente. Queste placche ci permettono di conoscere le meravigliose facoltà della nostra psiche
e di utilizzarle.
I risultati erano così strabilianti che non furono accettati da nessuno e fecero persino dubitare
dell’integrità delle facoltà mentali dello scienziato.
Come conseguenza degli inconsulti attacchi che venivano mossi da ogni parte, egli dovette subire
l’umiliazione di vedere diradare i pazienti che frequentavano la sua clinica, tanto che al principio
della seconda guerra mondiale dovette venderla.
Oggi in Italia le opere del Calligaris stanno ritrovando una loro distribuzione, poiché sono state
oggetto di attenzione da parte di scienziati stranieri, specie russi e americani, che ne hanno fatto
incetta. Molti degli esperimenti in essi descritti sono stati ripetuti con successo da parecchi
ricercatori.
Lasciamo quindi la parola a Calligaris stesso.
Le linee primarie e i sentimenti fondamentali
“Nella mia prima monografia su Le catene lineari del corpo e dello spirito (vedi note
bibliografiche) ho dimostrato che la linea longitudinale primaria o assiale del dito pollice è
quella dell’amore, come la I interdigitale è quella dell’oblìo; che l’assiale dell’indice è quella
della memoria, come la II interdigitale è quella dell’odio; che la III interdigitale è quella del
dolore, come l’assiale dell’anulare è quella del piacere; che la IV interdigitale è quella della
calma e del sonno, come l’assiale del mignolo è quella dell’agitazione e dell’emozione, e che infine
sull’assiale del dito medio sono rappresentate le associazioni, come sulla linea laterale del corpo
sono rappresentate le dissociazioni mentali.
Ho anche detto che questi valori funzionali delle linee longitudinali primarie o di I ordine
(assiali delle dita o interdigitali), decorrenti in senso longitudinale in ciascuna mano, sono
corrispondenti, nello stesso ordine, a quelli delle omonime che decorrono nei piedi.
Ora posso aggiungere che tutte le numerose ricerche, tutte le prove e controprove, per cento vie
ripetute in questi ultimi tempi, non mi obbligano a modificare il contenuto di quelle prime
osservazioni, ma m’inducono a portarvi la più sicura conferma.
Dobbiamo invece prendere fin dapprincipio in considerazione il fatto che le sopra elencate
operazioni mentali (amore e odio, memoria e oblio, piacere e dolore, sonno ed emozione, associazione
e dissociazione psichica), regolarmente opponentisi, come si vede, con forze antagonistiche,
rappresentano in realtà gli elementi primari, essenziali e fondamentali con cui la mente umana,
riunendoli in numerose combinazioni e in diversa misura associandoli, costruisce tutti i suoi
fantasmi, vale a dire forma tutte le sue espressioni e tutte le sue multiformi rappresentazioni.
La stessa cosa fa il cervello umano nel costruire tutti i pensieri e tutti i sentimenti di cui è
capace, riunendo, con i complicatissimi e perfettissimi congegni automatici dei suoi meccanismi
nervosi, non solo le funzioni primarie assegnate alle linee iperestetiche di I ordine, ma
specialmente quelle secondarie, che risultano in numero grandissimo, e sono devolute alle
corrispondenti linee iperestetiche di II ordine”.
Il segreto del grande quadrato fondamentale
In un grande quadrato fondamentale della pelle (nell’adulto con un lato di 5-9 cm e che si ripete
ininterrottamente su tutta la superficie del tegumento) hanno la loro proiezione geometricamente
regolare e la loro rappresentazione costituzionalmente prefissa tutti gli organi del nostro corpo,
con i loro varii segmenti, e tutte le funzioni del nostro spirito, con le loro diverse
specificazioni. In ogni suo punto microscopico sono così rappresentati secondo una legge
prestabilita, determinati frammenti di viscere o di tessuti e speciali componenti del pensiero.
La superficie cutanea del corpo umano è un mosaico composto di questi quadrati, che si susseguono
l’uno all’altro in senso longitudinale e in senso trasversale, e che si ripresentano con una eguale
e corrispondente organizzazione funzionale
Le linee secondarie
La stimolazione associata di due linee longitudinali primarie di una mano (linee assiali delle dita
o intertigitali), praticata per alcuni minuti (5-15), fa sorgere nella mente dell’esaminato un
pensiero che è la risultante logica e preparata della funzione psichica di ciascuna linea. Per es.,
la carica combinata della linea assiale dell’indice, che è quella della memoria, e della linea
assiale dell’anulare, che è quella del piacere, suscita d’improvviso un ricordo piacevole (o il
piacere dei ricordi, se prevale la linea del piacere su quella della memoria).
Lo stesso fatto avviene per la carica associata di quali siano due altre linee primarie: per e.,
l’eccitazione di quella assiale del dito pollice (amore) + quella della III Inter digitale (dolore)
evocherà, nella mente dell’esaminato, un sentimento di amore doloroso, e così via. Il lettore già
può comprendere e lo sperimentatore già può provare quanti e quali siano i pensieri o i sentimenti
che si possono artificialmente determinare con le diverse combinazioni lineari. Tutto ciò è molto
chiaro e viene confermato dalla sperimentazione.
Ciascuna banda (in quella degli amori o assiale del pollice, in quella degli oblii o I
interdigitale, dei ricordi o assiale dell’indice, degli odii o II interdigitale, dei dolori o III
interdigitale, dei piaceri o assiale dell’anulare, dei sonni o IV interdigitale, delle emozioni o
assiale del mignolo, delle associazioni o assiale del medio, delle dissociazioni o laterale del
corpo), le diverse varietà degli stati psichici primordiali e fondamentali si ripetono nello stesso
ordine seriale e coinvolgono precisamente, a cominciare dalla prima linea secondaria dell’emiserie
interna, per andare all’ultima dell’emiserie esterna (rispettivamente contrassegnate dal N. 1 al N.
8 nella Fig. 1), il sentimento sessuale, quello familiare, patriottico, umanitario e religioso, per
la società, per la natura, per l’arte e per il lavoro.
Alcuni esempi
La fabbrica degli amori nel dito pollice
La carica, praticata c. s., del punto d’incrocio della linea assiale di un dito pollice:
1. con una trasversa laterale del corpo ingenera l’amore per le dissociazioni mentali
2. con una trasversa dell’emozione richiama l’amore per le emozioni;
3. con una trasversa del sonno produce l’amore per la calma e per il sonno;
4. con una trasversa del piacere suscita l’amore per il piacere;
5. con una trasversa del dolore porta l’amore per il dolore (algofilia);
6. con una trasversa mediana o dell’associazione mentale origina l’amore per la confusione;
7. con una trasversa mediana dell’odio dà l’amore per l’odio;
8. con una trasversa della memoria dà l’amore lei ricordi;
9. con una trasversa dell’oblio induce l’amore per l’oblìo;
10. con una trasversa dell’amore richiama l’amore per tutti gli amori;
11 con una trasversa laterale del corpo ingenera l’amore per le dissociazioni mentali, c. s., (cioè
per le bizzarrie dello spirito!).
La fabbrica nell’intestino
1. La compressione superficiale del duodeno suscita l’amore sessuale
2. La compressione, c. s., del digiuno suscita l’amore familiare.
3. La compressione, c. s., dell’ileo suscita l’amore patriottico.
4. La compressione, c. s., del cieco suscita l’amore umanitario e religioso.
5. La compressione, c. s., del soprastante segmento del colon ascendente (segmento intermedio
collettore) suscita tutti gli amori.
6. La compressione, c. s., del più alto segmento del colon ascendente suscita l’amore per la
società.
7. La compressione, c. s., del colon trasverso suscita l’amore per la natura.;
8. La compressione, c. s., del colon discendente suscita l’amore per l’arte.,
9. La compressione, c. s., del sigma colico e del retto suscita l’amore per il lavoro
La fabbrica degli amori nell’intestino
Compressione superficiale del duodeno = Amore sessuale; del digiuno = Amore familiare; dell’ileo =
Amore patrio; del cieco = Amore umanitario e religioso; del primo segmento del colon ascendente =
Tutti gli amori; del segmento superiore del colon ascendente = Amore per la società; del colon
trasverso = Amore per la natura; del colon discendente = Amore per l’arte; del sigma colico e del
retto = Amore per il lavoro (riflessi splancno-psichici).
Queste compressioni viscerali segmentarie, oltre che dare le surricordate ripercussionl psichiche
(riflessi entero-psichici), si riverberano sulle concatenate e omonime linee secondarie nella banda
assiale del dito pollice, sensibilizzandole (riflessi entero-cutanei).
Per l’opposto, se questi diversi amori vengono agitati nello spirito dell’uomo, resta sensibilizzato
il corrispondente segmento viscerale (riflesso psico enterico degli amori), e diviene iperestetica
la concatenata linea secondaria nella banda assiale del pollice (riplesso psico cutaneo degli
amori).
La fabbrica nel cervello
L’autorappresentazione (visualizzazione) del duodeno richiama l’amore sessuale; quella del digiuno,
l’amore familiare; quella dell’ileo, l’amore patrio; quella del cieco, l’amore umanitario e
religioso; quella del colon ascendente (parte alta), l’amore per la società; quella del colon
trasverso, l’amore per la natura; quella del colon discendente, l’amore per l’arte; quella del sigma
colico e del retto, l’amore per il lavoro
Chi era Giuseppe Calligaris ?
Giuseppe Calligaris nacque il 29 Ottobre 1876 a Forni di Sotto (Udine). Il padre era medico condotto
del luogo.
Seguì i corsi di medicina dell’Università di Bologna, dove, nel 1901, si laureò con una brillante
tesi dal titolo Il pensiero che guarisce.
Nel 1902 si trasferì a Roma e divenne assistente del famoso Prof. Mingazzini, direttore
dell’Istituto di Neuropatologia della Facoltà di Medicina di quell’Università.
Già nei primi anni della sua carriera scientifica, il Calligaris aveva osservato alcune anomalie
della sensitività su ammalati di disturbi e lesioni del sistema nervoso che furono di capitale
importanza per la sua futura attività. Nel 1908 pubblicò le sue prime osservazioni su questo
argomento.
Nel 1909 fu nominato segretario del primo congresso dei neurologi italiani, ottenne la libera
docenza a Roma e pubblicò la sua prima opera scientifica: Le mieliti sperimentali. Ritornò ad Udine,
dove fondò, con l’aiuto del padre, una clinica per malattie nervose, non trascurando però di tenere
i corsi alla Facoltà di Medicina di Roma fino al 1939.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, si arruolò e fu assegnato come capitano-medico
ad un reparto della III Armata. In quell’occasione, si prodigò coraggiosamente per alleviare le
sofferenze fisiche e morali dei soldati. Tornato a casa, pubblicò il volume Un medico e la guerra,
che sollevò molto scalpore per alcune spregiudicate riflessioni sulla guerra.
Nel 1927 pubblicò Il sistema motorio extrapiramidale, un’opera fondamentale di neuropatologia, che
fu per circa venti anni uno dei libri di testo degli studenti di medicina italiani.
Fino al 1928 aveva pubblicato, sulle principali riviste mediche italiane e straniere, oltre 40
lavori sperimentali su un campo che più tardi avrebbe chiamato Le catene lineari del corpo e dello
spirito. In essi riferiva sulle linee iperestetiche e sui particolari riflessi da lui scoperti nel
corso di 20 anni di ricerche.
La scoperta delle placche cutanee gli permisero di estendere le investigazioni al di là del mondo
sensibile, ossia nella metafisica (termine inteso nel significato datogli da Aristotele: al di là
della fisica). In possesso di questo strumento, Calligaris si gettò a capofitto nelle ricerche e con
ghiotta avidità esplorò la parte occulta, completò le conoscenze di parecchie discipline
scientifiche. In soli 12 anni pubblicò ben 16 volumi, con i risultati delle sue ricerche, e due sono
rimasti inediti (non sono più reperibili. Ma c’è chi afferma che gli inediti siano addirittura
sette!).
Queste pubblicazioni, e specialmente il primo libro sul cancro, gli procurarono numerose amarezze
e pesantissime delusioni. Le riviste che avevano pubblicato i suoi articoli arrivarono a rifiutare
di pubblicarne altri; e così pure le Case Editrici che avevano pubblicato le sue prime opere (anche
perché consigliate da alcuni politici e da alcuni luminari della scienza). I suoi oppositori
avrebbero potuto anche ricordare che da queste ricerche egli non traeva nessun vantaggio immediato,
né finanziario né morale.
Si ritirò nella sua villa di Magredis, a 20 kilometri da Udine, dove scrisse la maggior parte dei
suoi libri (alcuni pubblicati a proprie spese), e il 31 Marzo 1944 si spense.
Il riverbero del genio di Calligaris nell’attualità
A quando la scoperta che i neurotrasmettotori attraversano l’intero corpo dentro e fuori?
Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University, ha
presentato la teoria dei due cervelli. Un’idea che poggia su solide basi scientifiche – spiega
l’esperto americano – Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del
cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo
fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l’intestino è la sede di un secondo cervello. A
lungo l’intestino è stato considerato una struttura periferica, deputata a svolgere funzioni
marginali. Ma la scoperta di attività che implicano un coordinamento a livello emozionale e
immunologico ha rivoluzionato questo pensiero – spiega Umberto Solimene dell’Università di Milano,
direttore del centro collaboratore Oms per la medicina tradizionale. Nella pancia troviamo infatti
tessuto neuronale autonomo. E non a caso le cellule dell’intestino – aggiunge Gershon – producono il
95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. L’intestino rilascia serotonina in
seguito a stimoli esterni, come immissione di cibo, ma anche suoni o colori. E a input interni:
emozioni e abitudini. ‘Insomma questo neurotrasmettitore è come un direttore d’orchestra, che
manovra le leve del movimento intestinale, dice il ricercatore americano, autore di un best seller
su “The Secondo Brain”. Studi su cavie geneticamente modificate, ma anche in vitro, ‘hanno
dimostrato l’esistenza di un asse pancia-testa. Il sistema nervoso enterico comunica con quello
centrale. E quando l’intestino soffre, ad esempio per la sindrome del colon irritabile, la persona
ne risente anche a livello psichico. Insomma, nella pancia c’è un cervello che assimila e digerisce
non solo il cibo, ma anche informazione ed emozioni che arrivano dall’esterno, dice Solimene. E che
copre un’area vasta: il tessuto intestinale srotolato ha dimensioni di 200-250 metri quadri, ed è
abitato da 10.000 miliardi di cellule batteriche
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