La felicità è la nostra natura

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La felicità è la nostra natura

di MARCO FERRINI

I saggi vedici hanno spiegato che la realizzazione, la felicità e il successo sono nostre
caratteristiche naturali, intrinseche; in un certo senso infatti, l’anima è già proprietaria di
tutto perché è tutt’uno con Dio, con il Creatore, Bhagavan, in qualità non differente da Lui anche
se in shakti incommensurabilmente meno potente. La consapevolezza di ciò è di per sé una garanzia di
successo, con l’impegno imprescindibile di fare ottimo uso di tutte le risorse a nostra
disposizione. Se ne abusiamo il disastro è sicuro, in particolar modo se abusiamo di persone, della
fiducia degli altri. Le leggi del Dharma ci distruggerebbero. Non dobbiamo abusare neanche degli
alberi o di un fiore; non dobbiamo abusare di niente, ma vedere tutto come parte di Dio e porre ogni
cosa al Suo servizio.

Se avremo questa coscienza, anche se arrivassero risorse enormi sapremo impegnarle totalmente e con
pieno successo al servizio di Dio, offrendole in sacrificio per il bene di tutti gli esseri. Pensate
invece ai danni che arrecano coloro che hanno mezzi ma non hanno una coscienza elevata: vengono in
possesso di qualcosa e pensano di esserne i proprietari assoluti, egoisticamente vogliono sfruttare
quella sopravvenienza attiva a loro esclusivo vantaggio, magari anche a scapito degli altri. A causa
delle loro menti contaminate, non conoscendo la scienza dell’azione, essi producono sofferenza e
fallimenti, prima di tutto a se stessi, e poi la morte irrimediabilmente arriva e porta via tutto,
anche gli apparenti successi mondani e le vane e fugaci illusioni.
Le comodità, così come il possesso di mezzi o di risorse, non sono di per sé negative o positive:
tutto dipende dall’uso che se ne fa, che ovviamente dovrebbe essere finalizzato all’evoluzione
spirituale. Ma nemmeno carichiamoci artificiosamente di privazioni o di ascesi inutili: Dio desidera
la nostra felicità e noi possiamo essere felici senza dipendere in modo egoico da oggetti o
circostanze esterne. Possiamo essere sempre felici interiormente, nel sé, utilizzando gli oggetti
che abbiamo, per il servizio a Dio e per portare felicità agli altri.

E’ importante saperci preparare e predisporre al successo, così non ci capiterà di ritrovarci a
viverlo da sprovveduti, magari semplicemente perché altri ci hanno permesso di salire su di un
vascello che conduce al successo; se così fosse non potremmo rimanere a lungo a bordo; la prima
ondata di Maya (confusione, illusione) ci tirerebbe giù, ci spazzerebbe fuori bordo. Maya è
potentissima e, nei momenti di successo, sembra attivarsi ancora di più, diventando più potente,
mettendoci alla prova nelle nostre motivazioni più profonde. Il successo ci consente di avere più
risorse e mezzi a disposizione, più energie da spendere e da gestire: se però non si é ancora
sufficientemente maturi, è facile in quei momenti fare investimenti sbagliati, puntando ad obiettivi
fasulli e così, con un’energia potente mal utilizzata, andiamo veloci verso una meta che però non è
quella giusta, quella che noi intimamente cerchiamo; meglio sarebbe stata non averla mai avuta. Per
mantenere qualcosa stabilmente occorre prima maturare le condizioni coerenti e necessarie.
Il successo stabile infatti non è mai frutto di un colpo di fortuna, é l’esito di una serie di
sforzi coscienti e coordinati, mirati alla realizzazione del sé. Del resto voi sapete che nella vita
le opportunità ci sono per tutti ma solo chi é pronto riesce a coglierle.

Il segreto per ottenere il successo è poi anche desiderare e attivarsi per favorire il successo
altrui. La compassione, la benevolenza, la generosità, il desiderio di vedere gli altri realizzati e
felici nelle loro aspirazioni elevate è la via più rapida per il nostro successo. E’ segno che
stiamo procedendo nella direzione giusta quando il successo degli altri ci é caro quanto il nostro.
Fino ad allora dobbiamo lavorare duro sul nostro carattere per vincere le tendenze egoistiche
autodistruttive, quelle proiezioni illusorie della mente che ci fanno sentire separati e diversi
dagli altri. Il nostro successo è portare altri al successo, ecco perché il sentimento della
compassione è così importante, potente, prezioso, quanto lo è quello della gratitudine nei confronti
di chi ci guida con i suoi insegnamenti e con il suo esempio verso l’elevazione e la luce.
Adesso meditate, riflettete: se avete letto con attenzione, con cuore aperto, molti di questi
concetti si scolpiranno vividi nella vostra memoria e diventeranno vostro patrimonio eterno, che
potrete condividere con gioia con tutti coloro che vorranno.

Marco Ferrini – Matsyavatara das

www.marcoferrini.net

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