La Felicità è una conquista
di Marco Ferrini
Tutti coloro che sono alla ricerca della felicità troveranno ostacoli sul loro cammino e dovranno superarli a più riprese. Tali ostacoli, pur quanto paradossale possa apparire a prima vista, non sono esterni a noi, bensì proiezioni dei nostri condizionamenti e conflitti interiori. Infatti, non sono gli accadimenti esteriori che determinano la nostra vita, quanto come noi ci poniamo di fronte ad essi e soprattutto le risposte che diamo nella forma di scelte comportamentali. Per comprendere quanto gli scenari in cui viviamo siamo l’esito delle nostre ed altrui proiezioni mentali, potremmo immaginare di rinchiuderci in una splendida Torre d’Avorio, invisibile a chicchessia, e così celati sfogarci scatenando tutte le nostre fantasie, le passioni più torbide, deliri di potere e correlate immagini di voluttà e violenza ma, nonostante l’oggettiva assenza di testimoni, constateremmo che gli effetti negativi del nostro agire non tarderebbero a manifestarsi contro di noi e sulle relazioni con gli altri. Infatti, se nutriamo il nostro lato oscuro, l’Ombra, e investiamo energia su di essa, smarriamo presto la capacità di discernere e diventiamo la fonte dei nostri e altrui guai.
Il processo che produce la felicità è paradossalmente simile al precedente sopra descritto nelle dinamiche ma ben diverso nei risultati. Esso richiede un’accurata progettualità e ferma determinazione a pensare ed agire volti al bene di tutti, per trasformare un astratto desiderio di felicità personale nella sua concreta attualizzazione. La comprensione chiave per riuscire nell’intento è che se non edifichiamo il bene degli altri come fosse il nostro proprio, la felicità rimarrà una mera utopia. Tale progetto di felicità richiede un centro su cui far ruotare tutto il nostro sentire, pensare e agire. Solo mettendo al centro della nostra coscienza Dio e offrendogli ogni nostro agire con amore e conoscenza, Bhakti-Vedanta, la pace e la felicità si realizzano (Bhagavad-gita V.22).
L’autentica felicità non è uno stato d’animo passeggero, transitorio, bensì uno stato d’animo duraturo, tipico della dimensione spirituale.
La beatitudine, come l’eternità e la sapienza Santa sono caratteristiche inalienabili dell’anima. Con lo studio dei sacri testi della Bhakti è possibile andare oltre i pregiudizi prodotti dal pensiero automatico e condizionante per accedere a quel piano dove intelletto e cuore, ragione e sentimento confluiscono, unendosi assieme. Seguendo la via dello Yoga dell’Amore, gradualmente realizziamo la ricongiunzione tra l’essere individuale e l’Essere Supremo come l’innamorato e il suo Amante, in un Amore caratterizzato dalla consapevolezza della eternità del sentimento e dalla libertà interiore, patrimonio inalienabile di ogni persona e di cui nessun evento esterno ci potrà privare.
Estratto da “La Felicità è una Conquista”- Conferenza di Firenze, Marzo 2012
Lascia un commento