La Legge del Karma e della Rinascita

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La Legge del Karma e della Rinascita

Quando si parla della Legge della Rinascita, molti si chiedono come mai
nell’Insegnamento del Cristo, attraverso i Vangeli, nulla viene detto a tal
proposito. Una lettura più attenta ci mostrerà che Gesù, invece, accennò più
volte alla reincarnazione. Per esempio quando disse a Giovanni battista: “Se
volete comprenderlo, questo è l’Elia che doveva venire” .e ancora:” Elia è
tornato e voi non lo avete riconosciuto”

Quasi tutti i riferimenti sono però scomparsi perché, nel 533 d.C. durante
il concilio di Costantinopoli, la regina Teodora, per motivi personali,
spinse dei vescovi compiacenti a togliere dai Vangeli tutto quanto
riguardava la reincarnazione. Da allora la Legge della Rinascita è stata
bandita dal credo cristiano e considerata un’eresia.

Molte persone negano la reincarnazione perché affermano che l’uomo non ha il
ricordo delle vite passate. Dobbiamo considerare a tal proposito che
l’Anima, ad ogni rinascita, prende un nuovo corpo e di conseguenza un nuovo
cervello. Solo il cervello ha la facoltà di ricordare e perciò non può
ricordare cose non ancora registrate.

Gli Iniziati, invece, sbloccando il funzionamento di certi organi, hanno la
possibilità di acquisire la facoltà di memoria delle vite passate in maniera
indipendente dal cervello.

Se non si accetta che l’uomo ha molte vite alle sue spalle e tante ancora
davanti a se non si può neppure riuscire a comprendere la Legge del Karma
perché queste due verità sono strettamente legate l’una all’altra.

Le Leggi del Karma e della Rinascita non sono Leggi di punizione bensì Leggi
di Giustizia. Ogni causa ha il suo effetto e tutti gli organismi le
sottostanno: dall’atomo, all’uomo, al cosmo.

Esiste un karma individuale, familiare, nazionale, ecc. Il nostro karma è
collegato, intrecciato, a volte annodato a determinate persone e situazioni.
Finchè non abbiamo esaurito le esperienze e sciolto ogni nodo, incarnazione
dopo incarnazione, riallacciamo i nostri rapporti sempre con le stesse
persone: genitori, figli, amici, amanti, compagni di lavoro, ecc. Sfuggire
questi rapporti non serve: la vita ce li riproporrà. La grande possibilità
di cambiare il nostro karma c’è data dall’amore e dal perdono che ci
permettono di liberarci dai legami difficoltosi.

Tutto è interconnesso, anche la più piccola azione ha la sua controparte,
vale a dire l’effetto. Il problema di molti esseri umani è quello di non
riuscire a collegare i fatti della propria vita con le azioni del passato e
di trovare sempre un capro espiatorio per le proprie disavventure negli
altri o nel destino, con il risultato di sentirsi, di conseguenza, delle
vittime. Se si riuscisse a capire che l’azione negativa del karma è in
realtà il risultato dei propri errori, di pensiero o di cattiva condotta, si
eliminerebbe quel risentimento e amarezza verso la vita.

La comprensione e l’accettazione della Legge di causa ed effetto ci aiuta,
infatti, a farci sentire sempre più responsabili verso noi stessi e verso
gli altri. Ognuno di noi porta in incarnazione tutte le azioni buone e
cattive del passato. Attraverso l’azione del karma veniamo, quindi, educati
a compiere atti giusti verso noi stessi e l’umanità. Il libero arbitrio ci
permette di collaborare o resistere; opponendo resistenza alla Legge si
andrà incontro alla sofferenza e sarà solo attraverso di essa che
riusciremo, cambiando, ad evolvere.

Il karma esiste sia sul piano fisico che a livello emotivo e mentale. Ogni
nostro intenso pensiero o emozione si raggruppa con i suoi simili creando
una forma pensiero che, nel tempo, se viene alimentata, diventa sempre più
grande e potente. Tutto quanto creato a quei livelli precipita, prima o poi,
sul piano fisico. La motivazione dei nostri pensieri determinerà se queste
azioni creeranno un karma positivo o negativo. Per questo, a volte, noi
siamo sconcertati dalle situazioni della vita e non riusciamo a cogliere il
nesso tra il pensiero ed il fatto.

Dobbiamo renderci conto che siamo responsabili di tutto ciò che immettiamo
sui vari livelli. Si comprenderà così l’assioma: “L’energia segue il
pensiero”.
Le forme pensiero che gravitano intorno a noi ci possono più o meno
condizionare. Un pensiero ricorrente, quando ha una certa intensità diventa,
in seguito, un abitudine alla quale la mente ritorna spontaneamente. Queste
abitudini ci fanno agire in un determinato modo, spesso senza rendercene
conto. Solo cambiando i nostri pensieri, immettendo principi e valori etici,
possiamo uscire dalle forme pensiero negative e crearne di positive.

All’inizio non sarà facile, ci costerà sforzo e fatica, però in seguito
tutto diventerà spontaneo. L’armonia nella vita dipende dalla padronanza dei
nostri pensieri, perché sono i semi dei nostri sentimenti ed azioni e
determinano il nostro destino. La forza creatrice dei nostri pensieri ha un
potere enorme.
Si evolve tramite l’esperienza rispettando le Leggi e non con la sola
conoscenza. Accettando la Legge del Karma e della Rinascita il Piano
evolutivo sulla terra diventa molto più comprensibile, dando così risposta
ai molti enigmi che l’uomo trova spesso davanti a se.

Il premio Nobel Maurice Maeterlinck sintetizza molto chiaramente la Legge
del Karma e della Rinascita: “I pensieri costruiscono il carattere. L’uomo
diventa ciò che pensa. Crediate in tutta verità in voi stessi. L’uomo è
responsabile di ciò che è ed è intrappolato nella rete di ciò che ha pensato
e fatto. Egli non può, ne cambiare ne distruggere il passato, ma finché non
si siano manifestati gli effetti delle cause precedenti, egli può
modificarle con nuove forze”.

(dal sito www.paxcultura.it)

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