La Legge del Ritmo
di Giampiero Ciappina
Non basta ascoltare il battito del proprio cuore per cogliere il senso
profondo della legge del ritmo.
Il ritmo è una vibrazione profonda che pervade l’universo, che regola lo
svolgersi degli eventi e che influenza la vita di ogni essere vivente. Così
esiste un tempo per nascere e uno per morire, uno per crescere e uno per
riposare. Ogni orologio meccanico o biologico è regolato secondo un ritmo.
Cogliere il senso della legge del ritmo è fondamentale per tutta l’esistenza
umana.
Ogni uomo si sviluppa seguendo il ritmo del proprio cuore, inteso non
soltanto come muscolo pulsante, ma come centro dell’essere, fulcro di
ventre, mente e spirito.
Il cuore è il punto di equilibrio tra le pulsioni e i bisogni del ventre, i
pensieri e i ragionamenti della mente, le aspirazioni e gli ideali dello
spirito. Così il cuore diventa il centro dello sviluppo, il quale procede
secondo un tempo del tutto indivuale che non è facile riconoscere e
rispettare. Basta soltanto pensare a come siano regolati i ritmi della vita
moderna: l’orario dei pasti, l’alternarsi del sonno e della veglia, spesso
anche l’orario delle funzioni biologiche sono determinati dal lavoro, dalla
scuola dei figli, e da numerosi fattori estranei ai ritmi autentici del
corpo.
L’essere umano dunque è costretto da se stesso a svilupparsi entro regole
talvolta rigide che poco hanno a che fare con i propri bisogni più
autentici. La legge del ritmo è così quotidianamente violata.
Noi che siamo l’acqua che beviamo, il cibo che ingeriamo, il tempo che
viviamo, diventiamo così vittime di digestioni lente, di coliti isteriche,
di emicranie inspiegabili.
E’ il corpo che ci parla e ci avverte, ci segnala e ci mette in guardia: ma
nessuno ascolta la legge del ritmo, di troppo difficile ascolto. Poichè
dunque ascoltare il proprio ritmo significa ascoltare il proprio cuore, la
prima condizione essenziale è il silenzio. Non solo il silenzio acustico
esteriore, ma anche il silenzio interiore realizzato magari attraverso un
po’ di respirazione diaframmatica, rilassamento e meditazione.
Man mano che il rilassamento procede, si può cominciare a creare il silenzio
interiore, mettendo a tacere i pensieri della mente e le pulsioni del
ventre.
Non è importante se non si riesce subito: con un po’ di allenamento è
facilmente possibile meditare anche qualche minuto senza che alcun pensiero
attraversi la nostra mente.
Il silenzio allora lascia spazio alle immagini, alle visioni, alle parole
del cuore. In questo stato è facile sentire la legge del ritmo e la saggezza
che vi è contenuta. Basta avere il cuore libero per saperla ascoltare.
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