“La letteratura vedica originale non è cultura?”

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“La letteratura vedica originale non è cultura?”

Conversazione tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, la madre di uno dei suoi
studenti e un sacerdote gesuita, che si svolse nel giardino del Bhaktivedanta Manor a Londra, in
Inghilterra, il 25 luglio 1973.

Srila Prabhupada (un aereo romba sulla sua testa): Il fastidio causato da questo aeroplano non ci
sarebbe stato in Svizzera. Là gli aerei non volano così bassi per paura delle cime delle montagne.
E’ l’unico posto al mondo dove non c’è questo rumore. In ogni altro posto c’è. In America abbiamo
molti templi. Perfino nel West Virginia, regione assai montuosa, si sente il rumore degli aeroplani,
anche se meno forte. Comunque qui siamo vicino a Londra, perciò questo rumore ci deve essere. Sì. In
passato le persone erano contente di rimanere nel loro villaggio. Questo è il problema della civiltà
moderna.

Madre: In India, vuoi dire. Stai parlando dell’India ora.

Srila Prabhupada: Ovunque.

Madre: Ovunque.

Srila Prabhupada: Sì, ovunque.

Madre: Che ne pensi dell’India? Voglio dire, credono nella cultura vedica gli abitanti dei villaggi?

Srila Prabhupada: In realtà in India ci credono.

Madre: Sì.

Srila Prabhupada: Gli abitanti dei villaggi hanno le mucche e la terra e questo è sufficiente per la
loro economia. Ma l’industria li sta allettando “Se volete più denaro, venite qua.” Perciò gli
abitanti dei villaggi vanno in città e la produzione del cibo nei villaggi viene abbandonata. Di
conseguenza il prezzo del grano sale. In realtà ognuno dovrebbe essere impegnato a produrre cibo, ma
l’organizzazione moderna della società comporta che pochi siano impegnati a produrre cibo, mentre
tutti gli altri mangiano.
Gli industriali producono denaro artificiosamente ed offrono della carta: “Ecco cento dollari”, ma è
soltanto un pezzo di carta – un inganno. Le persone comuni sono vittime dell’inganno e pensano:
“Possiedo cento dollari.”
Cosa sono questi cento dollari? È carta. In realtà alcune persone ingannano ed altre sono ingannate.
Questa è la società.

Madre: Ma uno deve essere abbastanza intelligente da non lasciarsi ingannare dalle persone.

Srila Prabhupada: “Intelligenza” significa che una persona deve restare sulla sua terra. Non
dovrebbe lasciarsi ingannare dalla carta ed andare in città.

Madre: Ma noi dobbiamo insegnare ai nostri giovani ad essere capaci di distinguere tra coloro che
ingannano e coloro che… ad essere capaci di dire alle persone che…

Srila Prabhupada: L’intera civiltà è un piano per ingannare gli altri. Questo è tutto. E tutti
vivono nel peccato. Secondo la nostra cultura vedica ci sono quattro attività peccaminose, quattro
pilastri di una vita nel peccato: sesso illecito, ingiustificata uccisione di animali, assunzione
d’intossicanti e gioco d’azzardo.

Madre: Ma tuttavia è possibile condurre una vita molto felice.

Srila Prabhupada: I nostri studenti vengono educati in questo modo.

Madre: Nel mondo ci sono moltissime brave persone.

Srila Prabhupada: Basta che tu osservi. Puoi vederlo da tuo figlio. Questi devoti possono sedersi
ovunque. Possono stare sdraiati. Non è un modo artificiale di vivere. Sono soddisfatti con le buone
preparazioni fatte con i vegetali e il latte. E cantano Hare Krishna, il Santo Nome di Dio.

Madre: Vedo che mio figlio Michael è felice. Ma, sai, egli proviene da una famiglia molto felice.
Perciò dovrebbe essere felice. Non è così?

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: Una famiglia molto felice. Fratelli e sorelle. E tutti noi siamo stati molto felici e spero
che lui continuerà ad esserlo.

Srila Prabhupada: Ora lo è perfino di più.

Madre: Sì. Lo vedo.

Srila Prabhupada: Egli era felice, ora lo è di più. Questa è la differenza.

Madre: Sì. Oh. Non credo che sia più felice di prima. (Risate mentre lei guarda suo figlio che fa
cenni affermativi con il capo.) E vero? Non pensavo che fosse possibile.

Srila Prabhupada (con tono scherzoso): Sei tu a non essere più felice di prima.

Madre: Non pensavo che fosse possibile.

Srila Prabhupada: Per il fatto che tuo figlio è venuto qui, tu non puoi essere più felice, ma lui lo
è.

Madre: Oh. Tu intendi questo? lo non parlavo di questo. Sono molto dispiaciuta che lui non continui
i suoi studi. Non mi dispiace che sia felice. Sono felice della sua felicità ovunque egli sia.

Srila Prabhupada: Ma qual è lo scopo dell’ educazione?

Madre: Tu sei un uomo colto. Tu sei stato educato.

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: Non hai imparato? Chi ti ha dato la capacità di tradurre le tue scritture vediche?

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: Chi ti ha dato queste capacità, Padre?

Srila Prabhupada: No. Ti sto chiedendo quale sia la parte più importante dell’educazione. Per quanto
riguarda il mio percorso scolastico o i miei studi universitari, questi non sono in discussione ora.

Madre: Oh, ma tu sei un uomo colto. Tu, nella tua vecchiaia, stai ricevendo uno straordinario
conforto dall’essere capace di leggere e comprendere quello che sta accadendo nel mondo – il valore
dei tuoi libri – e sei capace di intendere la spiritualità della vita.

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: Se tu non potessi, se tu non fossi stato educato, ebbene Padre, come avresti potuto ottenere
tutte queste cose?

Srila Prabhupada: No. L’istruzione è necessaria.

Madre: Ora io sono molto felice che mio figlio sia felice, veramente. Ma sono molto angosciata. (Ai
devoti vicini:) Ragazzi, non ridete perché questa è una cosa seria. Sono molto afflitta dal fatto
che nessuno di questi ragazzi prosegua i suoi studi. (In realtà, Srila Prabhupada incoraggiava i
suoi studenti adatti agli studi universitari a completare i loro corsi accademiei.) Cosa accadrà
loro quando saranno come te, quando saranno più vecchi, ma senza capacità?

Srila Prabhupada: Ma allora il vostro sistema educativo? Nei paesi occidentali avete grandi
università. Perché gli studenti diventano hippy?

Madre: Sì, è vero. C’è sempre un certo numero di studenti che diventano hippy in America e dovunque.
Ma noi dobbiamo dare a quelli bravi, che hanno capacità, la possibilità di svilupparsi. Sono loro
che dobbiamo far sviluppare. Tu hai il potere di dare a questi ragazzi…

Srila Prabhupada: lo voglio dire che in India per la maggior parte non ci sono queste grandi
università, tutte queste grandi agevolazioni, ma nei vostri paesi occidentali voi avete delle belle
università, un buon sistema d’insegnamento. Perché vengono fuori gli hippy?

Madre: Oh, ma noi parliamo di te. Tu hai il potere. Le persone ti seguono perché credono in te.
Perciò tu hai il potere di educarli. E tu ed i tuoi stugenti non siete hippy, vero?

Srila Prabhupada: Il mio punto di vista è che questa cultura basata solo sul mangiare, dormire,
accoppiarsi e difendersi – questo tipo di cultura non basta.

Madre: Bene, tu sei istruito, non è così?

Srila Prabhupada: No. lo ho una cultura.

Madre: Sì, ma quanti di questi ce l’hanno?

Srila Prabhupada: La mia cultura però non è solo a questo livello – mangiare, dormire; accoppiarsi e
difendersi. La mia cultura è a un livello diverso.

Madre (rivolgendosi a Srila Prabhupada): Sì, padre, capisco che, come dici, la tua formazione
culturale è ad un livello diverso – senza dubbio il più elevato livello spirituale. Ma non stai
ancora servendoti del tuo originale background culturale per tradurre i tuoi libri?

Srila Prabhupada: Sì, è vero.

Madre: E questo non ti dà una grande gioia.

Srila Prabhupada: Per tradurre libri, non è necessaria una grande cultura. Naturalmente è necessaria
quando si deve fare il commento alla traduzione. Al di là di questo, la cosa importante è la
cultura. L’essenza dell’educazione è la cultura. Un’educazione rivolta solo a far denaro per
mantenere il corpo #8211; questa educazione non può soddisfare pienamente. Proprio come ti avevo
detto: nonostante tutti gli sforzi per dar loro una cultura, perché i giovani diventano hippy?
Questa è la mia domanda.

Madre: Oh, ma non i tuoi seguaci. Quelli che ti seguono non diventano hippy #8211; le persone che ti
seguono. Perciò tu hai delle persone che puoi aiutare a diventare colte come te.

Srila Prabhupada: Per questo mio padre mi ha educato in un modo diverso e così sono arrivato a
questo livello. Mio padre non mi ha mai permesso nemmeno di bere il tè.

Madre: In realtà, sono delusa. Sono venuta a farti visita perché pensavo che, con la tua grande
cultura, tu volessi che tutti i tuoi ragazzi ottenessero questa stessa formazione e per ottenerla,
per ottenere il meglio…

Discepolo: Grazie a Srila Prabhupada, abbiamo ottenuto questa cultura.

Madre: Oh, ma voi non l’avete. Siete tutti ragazzi giovani.

Discepolo: No. E la tua cultura che non abbiamo.

Madre: Ma non siete ancora maturi.

Discepolo: Ma la cultura che Srila Prabhupada ha – questa cultura ce la sta dando.

Madre: Sì, ma non siete maturi. Ci vogliono anni per diventarlo. Dolore, sofferenza, felicità, tutto
insieme. Voi trovate Dio? Sì, io ho trovato Dio. Tutti noi… Mi sento molto vicina a Dio e molto
felice. Ma continuo anche a desiderare di avere una cultura. E fortunatamente mi fu data
l’opportunità di avere un’educazione e non ne faccio cattivo uso.

Srila Prabhupada: Vera cultura è conoscere Dio. Questa è cultura. Nella nostra cultura vedica gli
uomini di classe elevata vengono chiamati brahmana.

Madre: Sì.

Srila Prabhupada: Brahmana. Tu lo sai.

Madre: Brahmana. Sì.

Srila Prabhupada: Dunque, chi è un brahmana? Colui che conosce Dio – è chiamato brahmana. Pertanto
il livello più elevato della cultura è comprendere Dio. Questa è vera cultura. Invece, un’educazione
finalizzata solo a mangiare bene, a dormire bene, ad avere una piacevole vita sessuale e a
difendersi – questo tipo d’educazione è presente anche fra gli animali. Anche gli animali sanno come
mangiare, come dormire, come fare sesso e come difendersi.

Madre: Sì. Mi sembra che tu sia preoccupato dei rapporti sessuali. Voglio dire… noi non…

Srila Prabhupada: No, no, no. Non sono preoccupato.

Madre: …non ci facciamo caso se… è una cosa naturale.

Srila Prabhupada: È anche necessaria. E anche necessaria, ma questi quattro aspetti dell’educazione
non sono sufficienti per un essere umano. Un essere umano – al livello culturale più alto, deve
sapere come amare Dio. Questa è la perfezione della vita.

Madre: Sì. Bene, a Michael è stato insegnato questo fin da quando era molto piccolo. Ci hanno
pensato i Gesuiti.

Srila Prabhupada: Sapere come amare Dio – questa è la perfezione.

Madre: Certamente i Gesuiti l’hanno fatto.

Srila Prabhupada: Perciò per comprendere come amare Dio, ci deve essere un sistema religioso. In
ogni società umana civile – non importa se la religione è quella cristiana o induista o musulmana o
buddista – il sistema religioso c’è, insieme agli insegnamenti che riguardano il mangiare, il
dormire, fare sesso e difendersi. Quest’ultimo tipo d’educazione c’è anche tra gli animali. Perciò
un essere umano si distingue da un animale quando ha una cultura per comprendere Dio ed amarLo.
Questa è la perfezione.
Allora questo è ciò che vogliamo. Il nostro Movimento per la coscienza di Krishna non si oppone
all’educazione delle persone. Ricevete un insegnamento su come mangiare, su come dormire e questo è
corretto, ma esso deve essere affiancato da un’educazione per conoscere Dio ed amarLo. Questo è il
nostro intendimento.

Madre: Sì, sono d’accordo con te.

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: Sì, sono sempre d’accordo con te.

Srila Prabhupada: Noi non diciamo che dovete interrompere questo processo educativo. No.

Madre: No, su questo non sono d’accordo con te. No, padre. No, no. No, no.

Srila Prabhupada: Non lo diciamo.

Madre: No, penso che questi giovani che sono qui debbano…

Srila Prabhupada: Potete continuare con le vostre industrie, potete continuare con le vostre
università, ma insieme a questo dovete diventare capaci di comprendere la natura di Dio e il modo di
amarLo. Allora la vostra vita sarà perfetta.

Madre: Potrei citare molte persone che, pur essendo famosi uomini di scienza, sono tuttavia molto
vicini al Signore. Dove saremmo senza i nostri scienziati, senza i nostri dottori, senza le
medicine? Tutti loro devono frequentare l’università e prendere una laurea prima di…

Srila Prabhupada: Questo io dico. Prendete una laurea.

Madre: Sì, ma noi abbiamo bisogno di loro.

Srila Prabhupada: Ce li avete.

Madre: Sì, bene, alcuni dei tuoi ragazzi potrebbero diventare dottori.

Srila Prabhupada: Ma il fatto di diventare dottore in medicina non mi salverà. Purtroppo questi
uomini non credono in una prossima vita.

Madre: Oh sì ci credono. lo vado a… Avevo un dottore che frequentava la chiesa – e Michael lo
conosce – tutte le domeniche. Un uomo molto bravo.

Srila Prabhupada: Nella maggior parte dei casi. Ho parlato con molte persone di cultura. A Mosca ho
parlato col professore Kotofsky. Mi disse: “Swamiji, quando questo corpo è finito, tutto è finito.”
Eppure è un grande professore. In generale, anche se le persone credono in una prossima vita, non ci
credono seriamente. Se noi crediamo davvero che ci sia una vita successiva, allora dobbiamo essere
preparati: “Quale sarà la mia prossima vita?”

Madre: Sì. Bene, padre…

Srila Prabhupada: Perché ci sono 8.400.000 forme di vita. Anche gli alberi sono forme di vita. I
cani e i gatti – anch’essi sono forme di vita. E ci sono persone più elevate e più intelligenti nei
sistemi planetari superiori. Anch’essi sono forme di vita. Il verme negli escrementi – anch’esso è
una forma di vita. Quindi tenendo conto di tutti questi, ci sono 8.400.000 forme di vita. Perciòdevo
avere una prossima vita. Tatha dehantara-praptih – siamo obbligati ad uscire da questo corpo e a
prenderne un altro. Perciò il nostro pensiero dovrebbe essere: “Che tipo di corpo prenderò dopo
questo?”

Madre: Sono d’accordo per quanto riguarda alcune persone – tu in particolare – perché tu sei un
leader della tua religione vedica. Ma se tutti dovessero fare questo – dove finiremmo? Non potremmo
stare tutti sempre seduti a pensare.

Srila Prabhupada: Ma dov’è questa cultura?

Madre: Ma noi… anche tu puoi pensare ed agire.

Srila Prabhupada: No, noi agiamo. Voglio dire, c’è nelle università un insegnamento che prepari gli
studenti alla prossima vita?

Madre (a Srila Prabhupada): Sì, Padre. La cultura dovrebbe preparare uno studente per la prossima
vita, ma anche nella presente egli deve imparare ad inserirsi nella società.

Sacerdote gesuita: Tutte le Università cattoliche di tutto il mondo lo fanno. Questo è il nostro
obiettivo principale: insegnare ai giovani ed alle giovani ad avere successo in questo mondo, ma più
importante di tutto è avere successo nell’altro mondo, che significa unione con Dio per l’eternità.
Questa è la priorità assoluta. E seguendo le parole di Cristo: “Cercate innanzi tutto il regno di
Dio” tutte le altre cose sono molto meno importanti. Questo significa intimità con Dio e il ritorno
a far parte della beatifica visione celeste. Questa è la priorità assoluta, questo è lo scopo della
nostra educazione e questo è ciò che è stato insegnato a Michael quando era a Sunnyhurst.
E lui fa bene questo e prende una laurea …sì molto bene. Potrà essere un dottore, un architetto o
un uomo di successo nel commercio, quello che vuoi – tutto quello che è essenziale per il benessere
del mondo.
L’anno scorso di questi tempi, ero morto. Fui raccolto privo di sensi in un corridoio. E il dottore
disse che avevo fatto l’esperienza …ero stato vicinissimo alla morte. Bene, se non fosse stato per
l’abilità dell’uomo che si occupò di me, non sarei qui oggi pomeriggio.

Srila Prabhupada: Quindi, come posso accertarmi della mia prossima vita? Che tipo di corpo avrò
nella mia prossima vita?

Sacerdote gesuita: Non credo che questo sia molto importante. Quello che accadrà dopo la mia morte è
il mio ultimo pensiero. Tutto quello che so …non c’è annullamento. Sarò riunito con il Signore
onnipotente.

Srila Prabhupada: No. La nostra fede non deve essere cieca.

Madre: Andremo dal Signore onnipotente. Questo è tutto.

Sacerdote gesuita: Non voglio un’altra vita.

Srila Prabhupada: Eh?

Madre: Quando moriamo andiamo dal Signore onnipotente. Non dobbiamo preoccuparci.

Sacerdote gesuita: Questo è nelle Sue mani.

Srila Prabhupada: Allora, qual è la qualifica che dobbiamo avere?

Madre: Noi sappiamo. Noi…

Srila Prabhupada: Tutti vanno da Dio?

Madre: Sì. Tutti coloro credono in Dio …sì …e conducono una vita retta, facendo del loro meglio
in questo mondo. E questo è vero per me.

Srila Prabhupada: Allora il problema diventa: “Cosa significa una ‘vita retta’?”

Sacerdote gesuita: Ubbidire ai comandamenti di Dio.

Srila Prabhupada: Sì. Ma se il Comandamento dice: “Non devi uccidere” e se qualcuno uccide, allora
la sua è una “vita retta”?

Sacerdote gesuita: No, no, no. Padre, sei un po’ ingiusto. Non è che… Bisogna interpretare. “Non
devi uccidere”, non devi togliere la vita senza un motivo giustificato. Se questo pomeriggio un uomo
si aggirasse fra questi cespugli con un revolver, io ho tutte le ragioni …non dico che lo farò
…purtuttavia ho tutto il diritto di difendermi contro un’aggressione ingiustificata e se io lo
uccido…

Srila Prabhupada: Sì, puoi farlo. Puoi proteggere la tua persona.

Sacerdote gesuita: …questo è giustificabile. Madre: Sì.

Srila Prabhupada: Tu puoi uccidere un aggressore – ma quando uccidi un animale innocente, qual è la
ragione?

Sacerdote gesuita: Oh, bene, allora… Sì. Bene, di nuovo, questo deve essere interpretato. Non
potremmo… Quale cibo… Come facciamo per il cibo? Come possiamo vivere se non mangiamo?

Srila Prabhupada: Come viviamo noi?

Sacerdote gesuita: Scusi, non ho capito.

Srila Prabhupada: Come viviamo noi?

Sacerdote gesuita: Ma, non lo so.

Srila Prabhupada: Noi non uccidiamo gli animali.

Sacerdote gesuita: Non so quale sia il vostro cibo, ma…

Madre: No, ma voi seguite una dieta vegetariana.

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: …che è…

Sacerdote gesuita: Bene. D’accordo.

Madre: Molte persone la seguono.

Srila Prabhupada: Ma essa non comporta di uccidere.

Sacerdote gesuita: No, Padre, guarda il problema in questo modo. Hai detto solo pochi minuti fa che
ci sono otto milioni di differenti tipi di vita. Sarai d’accordo che la mela, il cavolo…

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: …ma anche quello che mangiate voi ha vita?

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: In effetti c’è una vita vegetativa, una sensitiva e una razionale…

Srila Prabhupada: Questo va tutto bene.

Sacerdote gesuita: …c’è una vita soprannaturale e c’è la vita di Dio.

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: Bene. E allora – non voglio fare lo spiritoso – ma quando fai un dolce e cuoci
queste mele, stai togliendo la vita a queste mele.

Srila Prabhupada: Allora qual è la tua filosofia? Che si può prendere qualsiasi tipo di vita?

Sacerdote gesuita: Ma tu hai detto: “Non devi uccidere.”

Srila Prabhupada: Sì. “Non devi uccidere.” Proprio così.

Sacerdote gesuita: Ma tu uccidi la mela.

Srila Prabhupada: Ora supponi che ci sia una mela e che ci sia tuo figlio. Allora preferiresti
uccidere tuo figlio invece della mela?

Madre: No, no.

Sacerdote gesuita: Non hai risposto alla mia domanda.

Srila Prabhupada: Perché questa discriminazione?

Sacerdote gesuita: Perché non hai risposto alla mia domanda?

Srila Prabhupada: Sì, sto rispondendoti – il fatto è che tu devi uccidere, ma devi scegliere cosa
uccidere.

Sacerdote gesuita: Bene, l’ho appena detto. Ti ho fatto l’esempio di un tizio che viene da te con un
revolver. Forse posso proteggere me stesso. Tu hai detto… tu volevi dire…

Srila Prabhupada: No, no. Quando qualcuno viene con un revolver tu ti difendi. Questa è un’altra
cosa, ma se qualcuno è innocente perché lo uccidi?

Sacerdote gesuita: Ed io dico che non si deve. Dio dice: “Non devi uccidere.”

Srila Prabhupada: Allora perché uccidi gli animali?

Sacerdote gesuita: Bene, lo fai anche tu quando mangi una mela.

Srila Prabhupada: No, la mela non è un animale.

Sacerdote gesuita: È un vegetale, vita.

Srila Prabhupada: No. La mela non è un animale, non è vivente. È un frutto.

Sacerdote gesuita: Questo albero è vivo?

Srila Prabhupada: La mela è soltanto un frutto.

Sacerdote gesuita: Quest’albero è vivo?

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: Ha la vita?

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: Fai qualcosa di male quando lo abbatti…?

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: …per ottenere…?

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: Per ottenere…?

Srila Prabhupada: Sì. Sì. Sì.

Sacerdote gesuita: Stai facendo qualcosa di male?

Srila Prabhupada: Noi non tagliamo gli alberi se non è necessario. Senza necessità.

Sacerdote gesuita: No, ma… Ma, uh …io non uccido.

Srila Prabhupada: No, ma io ho fatto questa domanda a molte persone: perché uccidete sebbene sia
proibito? “Non devi uccidere.” Non sono riusciti a darmi una risposta soddisfacente.

Sacerdote gesuita: Bene, io penso di avertene data una. Sto proprio pensando in modo…

Srila Prabhupada: Tu ritieni che uccidere animali innocenti e prendere una mela da un albero sia la
stessa cosa. Questo non è molto logico. Devo vivere. Siamo d’accordo che per vivere dobbiamo cibarci
di un altro essere vivente. Jivo javasya jivanam. Ma pensi che sia lo stesso cibarsi di vegetali o
mangiare la carne di un animale’?

Sacerdote gesuita: Sì.

Srila Prabhupada: Non fa differenza? Allora perché non uccidi proprio tuo figlio?

Sacerdote gesuita: Perché c’è un… voglio dire… è logico. Ho appena cercato di mostrarti la
differenza tra la vita vegetativa, quella sensitiva e quella razionale.

Discepolo: Gli animali sono dotati di razionalità.

Sacerdote gesuita: No, non è così.

Discepolo: Gli psicologi moderni possono dimostrarti che c’è razionalità nella vita delle scimmie…

Sacerdote gesuita: No, no, no.

Discepolo: …e così per molti altri animali. Per i topi.

Sacerdote gesuita: No.

Discepolo: Essi sono in grado di prendere decisioni razionali.

Sacerdote gesuita: No, non è vero. Tutto quello che posso dire è che quest’idea che gli animali
siano dotati di razionalità non è stata accettata da molti filosofi occidentali.

Srila Prabhupada: Allora se un animale non è molto intelligente, pensi di avere il diritto di
ucciderlo?

Sacerdote gesuita: No, no, no. Non stiamo parlando di uccidere. L’affermazione del tuo discepolo è
che non c’è differenza tra noi e il cane privo d’intelligenza.

Srila Prabhupada: No, no. Ma anche se un animale non è intelligente non hai il diritto di ucciderlo.
Se anche il tuo bambino non è intelligente non significa che tu puoi ucciderlo.

Sacerdote gesuita: O, ma Maestro. Nessuno pensa neppure per un secondo di uccidere un bambino
innocente.

Srila Prabhupada: Tuttavia, questa non è una buona ragione – che si possa uccidere un animale perché
non è intelligente. Questa non è davvero una buona ragione.

Sacerdote gesuita: Oh, no. Non è questa la ragione. Non è questa la ragione per cui uccidiamo un
animale. Lo uccidiamo perché abbiamo bisogno di lui per il nostro sostentamento.

Srila Prabhupada:No.

Sacerdote gesuita: Come cibo.

Srila Prabhupada: Tu “ne hai bisogno”. Ma, se puoi disporre di buoni frutti, di cereali, di latte,
perché dovresti aver bisogno della carne degli animali? Ce l’hai da mangiare. Hai da mangiare per
vivere. Non c’è bisogno che tu uccida. Allora, se puoi cucinare buone preparazioni con i cereali,
con i frutti, con i fiori, con i vegetali, con il latte, perché mai dovresti uccidere gli animali?
Un uomo dotato di ragione, un uomo religioso – dovrebbe essere in grado di scegliere, “se posso
ottenere le mie preparazioni con queste cose, perché dovrei uccidere un animale?”

Madre: Bene, io penso sempre che non devo essere io a condannare le persone, qualunque cosa
facciano. Tutto quello che chiedo nella mia vita è… Non voglio condannarti, ma, uh…

Srila Prabhupada: No, noi la pensiamo così. D’accordo che dobbiamo cibarci di qualche essere
vivente, ma c’è una differenza. Se è possibile procurarci il cibo senza uccidere gli animali…
Oltre a questo, quando tu usi i cereali, in realtà non uccidi. Quando prendi i frutti – prendo
questi frutti dall’albero – non uccido. I frutti ci sono; io li prendo. Essi cadono giù; io li
raccolgo. Lo stesso per i cereali. In questo modo non si uccide.

Madre: Bene, penso… No, bene, non penso di doverci preoccupare se noi uccidiamo oppure tu.

Srila Prabhupada: Così, nello stesso modo, se prendo il latte dalle mucche, anch’esso è sangue della
mucca, ma non le uccido. Perciò se riesco a vivere in questo modo corretto, senza uccidere, se uso i
frutti e i fiori e il latte e i cereali, perché dovrei uccidere gli animali?

Madre: Oggi c’è un gran numero di persone che praticano il vegetarianesimo.

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: Non siete gli unici. Voglio dire che molte persone hanno proprio deciso… Sì essi lo fanno.

Srila Prabhupada: Questo è bello. Questo è bello, molto bello. Sono vegetariani.

Madre: Ma noi non condanniamo le persone che mangiano la carne.

Srila Prabhupada: Praticare il vegetarianesimo rende le persone meno peccaminose. E questo li
qualificherà per tornare a casa da Dio. Se restano nel peccato, non possono tornare.

Sacerdote gesuita: Vorresti dire che poiché noi – ma parlo di me stesso – perché mangio carne e
bacon e via dicendo, io sono un …questo mi rende un peccatore? Se non mangiassi la carne, sarei
meno peccaminoso?

Srila Prabhupada: Sì, sì, sì. Questa è la nostra filosofia.

Sacerdote gesuita: Allora, se io smetto di mangiare la carne, il bacon, le salsicce e via dicendo,
improvvisamente diventerò una persona diversa?

Srila Prabhupada: In questo modo diventi puro. Diventi puro.

Sacerdote gesuita: Questo è molto interessante.

Discepolo: Recentemente un signore mi ha detto esattamente questo. E un uomo d’affari di Londra, di
circa quarant’anni, membro della Mensa Society, come sapete, per le persone di successo. E tre mesi
fa decise – poiché aveva imparato questo, l’aveva sentito dai seguaci di Prabhupada – decise di
diventare vegetariano. Ed alcune settimane dopo, diceva: “E meraviglioso – quanto è cambiata la mia
coscienza.” Ha detto: “Sono diventato un uomo completamente diverso.”

Srila Prabhupada: Sì, davvero, nella letteratura vedica è detto che coloro che uccidono gli animali
non possono comprendere Dio.

Madre: Bene, questo è molto bello, signore, che tu la pensi così. Naturalmente questo non è il mio
punto di vista.

Srila Prabhupada: No, no. Da qualsiasi punto di vista l’uccisione degli animali non deve essere
praticata. Conosco coloro che uccidono gli animali. Essi non comprendono che cosa sia Dio. Questa è
una realtà e neppure hanno il cervello per poterlo comprendere.

Madre: Ma anche voi non avete bisogno di un cervello se non v’impegnate a studiare le scienze o
argomenti più avanzati.

Srila Prabhupada: No, noi studiamo. E poiché predichiamo, stiamo studiando la scienza di Dio. Coloro
che si cibano degli animali invece – non possono concepire Dio. Il loro cervello è completamente
ottuso.

Madre: E i figli dei tuoi seguaci? Vanno a scuola?

Srila Prabhupada: Perché no?

Madre: E vanno alle scuole superiori?

Srila Prabhupada: Per ora sono piccoli, ma non desideriamo mandarli alle scuole superiori. Abbiamo
libri in abbondanza.

Madre: Allora voi interrompete la loro educazione in questo modo?

Srila Prabhupada: Ma di quale educazione parli?

Madre: Allora, non pensate che questo comportamento sia crudele verso di loro?

Srila Prabhupada: Questo non ci preoccupa.

Discepolo: Noi facciamo a meno di questa cultura priva di senso, questa propaganda dell’evoluzione,
che afferma che la materia inerte dà origine alla vita e alla coscienza, cosicché non c’è bisogno di
un creatore. Traiamo la nostra cultura dai Veda e dal maestro spirituale. Impariamo a leggere, a
scrivere e a far di conto e praticamente tutto quello di cui abbiamo bisogno per la nostra attività.
E apprendiamo la scienza di Dio da Srila Prabhupada, nostro maestro spirituale. E questo ci basta.

Sacerdote gesuita: Ma allora vi trovate a dipendere dagli altri per quanto riguarda gli altri
aspetti della vostra vita.

Srila Prabhupada: Non dipendiamo da nessuno.

Sacerdote gesuita: Che cosa accade se domattina qualcuno si ammalerà gravemente?

Srila Prabhupada: In questo caso gli diamo la medicina.

Madre: Chiami il dottore.

Srila Prabhupada: Allora tu pensi di affermare che poiché noi a volte possiamo aver bisogno di un
medico dobbiamo diventare medici?

Madre: Ma voi non educate le persone ad essere medici.

Srila Prabhupada: La nostra educazione è questa… Prima di tutto cercate di capire. Per esempio ci
sono quattro parti del corpo che lo compongono. C’è il cervello, le braccia, la pancia e le gambe.
Le gambe fanno il loro lavoro che è quello di camminare. Le mani fanno il loro lavoro, la pancia il
suo ed anche il cervello fa il suo. Quando il cervello lavora, può aver bisogno dell’aiuto delle
gambe. Ma il cervello non deve imparare a fare la parte delle gambe. Questa è l’idea. A volte il
cervello può aver bisogno delle gambe, ma ciò non significa che esso debba imparare a camminare.

Madre: lo sono un’infermiera e questa è la ragione per cui mi piacerebbe che alcuni dei tuoi
discepoli diventassero medici.

Srila Prabhupada: Ma ci deve essere una divisione di compiti. Quando c’è bisogno di un lavoro
intellettuale allora si ricorre al cervello e quando c’è bisogno di camminare si usano le gambe. C’è
una collaborazione. Non che tutti debbano imparare tutto.

Madre: Per quanto mi riguarda ho studiato per diventare infermiera.

Srila Prabhupada: Tu ci stai chiedendo: “Perché non studiate la medicina?” Perché dovremmo farlo?

Madre: Perché se tutti.

Srila Prabhupada: No, non è necessario. Se pagando posso ottenere l’aiuto di un medico, perché
dovrei sprecare il mio tempo in questo modo? Lascia.

Madre: Ah, ma tu sei economicamente indipendente. Tu sei…

Srila Prabhupada: Lascia che usi il mio tempo per comprendere Dio.

Madre: In questo modo sei indipendente.

Srila Prabhupada: “Indipendente.” Noi siamo indipendenti. Proprio come ti ho fatto l’esempio del tuo
corpo o della società. Ci sono quattro parti: la parte della testa, quella delle braccia, quella del
ventre e quella delle gambe. Perciò il ventre fa il lavoro della pancia o dello stomaco. Le gambe
servono a camminare. Le mani sono per la difesa e la testa o il cervello danno istruzioni a tutte le
parti.
Si tratta di una cOllaborazione. Qesto è anche il sistema vedico per la civiltà: brahmana, ksatriya,
vaisya, sudra – saggi e consiglieri,amministratori protettori, commercianti ed agricoltori operai e
artigiani. Ci deve essere divisione di compiti. Non che ognuno debba imparare tutto.

Madre: No. Non volevo dire così. Mi hai frainteso.

Srila Prabhupada: Dunque, allora ho risposto alla tua domanda. Quando ho bisogno di un medico, vado
dal medico.

Madre: Sì.

Srila Prabhupada: Allora cosa c’è di sbagliato?

Madre: Bene, quello che ti sto dicendo è che…

Srila Prabhupada: No. Cosa c’è di sbagliato? Trova l’errore.

Madre: …tu puoi amare Dio ed essere vicino a Dio e studiare per diventare medico. Perché non
permetti ad alcuni dei tuoi ragazzi di studiare la medicina. Perché dici di no?

Srila Prabhupada: Ma stai ponendo di nuovo la stessa domanda. Stiamo educandoli perché possano agire
come cervello della società e tu continui a chiedermi: “Perché non li educhi a fare da gambe?”
Questa è la tua domanda.

Madre: Ma possono lo stesso amare Dio. Possono contemporaneamente lavorare per il Signore.

Srila Prabhupada: No, no. Perché stai chiedendo al cervello d’imparare a camminare? Perché fai
questa domanda inutile?

Madre: Bene, il mio cervello funziona. Ed anch’io – se domani ci sarà una guerra – potrei andare a
fare l’infermiera per assistere i feriti…

Srila Prabhupada: Va bene. Va bene.

Madre: …e continuare ad essere vicina a Dio.

Srila Prabhupada: Ho già avuto modo di rispondere a questa domanda. Nel corpo sociale ci sono
quattro parti. Perciò ogni parte può essere aiutata dalle altre parti. Questa è un’altra cosa. Ma tu
stai chiedendo: “Tu sei interessato solo al cervello. Perché non alle gambe?” Ma noi siamo
interessati. Soltanto non in questo modo – da educarci per diventare gambe. Quando ci rendiamo conto
che possiamo pagare un medico per ottenere il suo aiuto, perché dovremmo sprecare il nostro tempo
per diventare medici?

Madre: Penso che è molto triste vedere molti bravi…

Srila Prabhupada: No, no. Cerca solo di capire questo punto.

Madre: …giovani diventare teste di cavolo.

Srila Prabhupada (guardando verso i suoi discepoli): Queste persone non capiscono. [Rivolgendosi di
nuovo alla madre del suo discepolo e al sacerdote gesuita:] Sì, proprio come il Padre che è qui.
Egli è stato educato a predicare. Non è un medico – e non gli viene richiesto d’imparare la scienza
medica.

Madre: No, no. Ma io non ho chiesto che tu sia un medico. lo parlavo di alcuni dei tuoi ragazzi.

Srila Prabhupada: Perché? Perché fai questa domanda? I miei ragazzi sono tutti nella stessa
condizione.

Discepolo: Quali? Quali di noi dovrebbero diventare medici?

Madre: Tutti… tutti… tutti…

Discepolo: Supponi che tutti vogliano diventare insegnanti spirituali, andresti nei tuoi seminari
cattolici a prendere alcuni ragazzi dalle varie classi per farli diventare medici?

Madre: Sì, se ci fosse un’epidemia di vaiolo…

Discepolo: No, no, no.

Madre: …o di tifo… tu… tu sai com’è il vaiolo in India?

Srila Prabhupada: Tu stai facendo delle supposizioni. Le divisioni sociali ci devono essere.

Discepolo: Te lo richiedo, andresti nel tuo seminario cattolico per prendere dei ragazzi per farli
diventare medici?

Madre: Non sarebbe affatto bello essere un sacerdote ed avere il vaiolo, non è vero?

Discepolo: Allora, dunque tu andresti nel tuo seminario cattolico a prendere alcuni ragazzi per
farli diventare medici. Con la forza. “Tutti voi ora venite e diventate medici.” Anche se tutti
desiderano essere maestri spirituali.

Madre: Tu devi trovare un equilibrio. Un equilibrio in qualche modo. Sì.

Srila Prabhupada: “Equilibrio.” Questo è equilibrio. Il prendere alcuni studenti e educarli come
medici. Ma io sto educando questi ragazzi a diventare maestri spirituali. Perché interferisci con il
mio compito? Occupati del tuo lavoro.

Madre: Ma mio figlio è il mio lavoro.

Srila Prabhupada: Tuo figlio non dipende da te. E indipendente.

Madre: Sì, ma lui era…

Srila Prabhupada: Tu vuoi che lui sia indipendente. Lo è già da te.

Madre: È stato strappato via dall’università dai tuoi seguaci che vanno in giro per le università.
Egli era un universitario.

Srila Prabhupada: Va bene se alcuni dei nostri giovani vanno nelle università. Ci sono molti
studenti che sono interessati alla scienza spirituale vedica.

Discepolo: (rivolto alla madre): Aspetta un momento, noi non abbiamo portato via Michael.

Srila Prabhupada: Non ci opponiamo alle richieste che ci fanno.

Discepolo: Michael è venuto al nostro centro di Londra, si è trovato bene e non ha più voluto
andarsene.

Madre: Stava prendendo l’LSD e stava molto male. E qualcuno l’ha portato qui.

Srila Prabhupada: Allora, quando prendeva l’LSD, cosa facevi per lui?

Discepolo: E perché prendeva l’LSD? Aveva un’educazione così meravigliosa, una famiglia felice e
molte altre cose!

Madre: Bene, egli stava facendo un’esperienza. Oggi è così.

Discepolo: Ma l’LSD è famoso per essere una droga pericolosa per farci delle esperienze.

Srila Prabhupada: Eri contenta di questo? Eri contenta di questo?

Madre: Bene, lui aveva una falsa… questo non significava…

Srila Prabhupada: Quando lui prendeva l’LSD, eri contenta?

Madre: Non lo sapevo, non è vero?

Srila Prabhupada: Allora?

Madre: Finché poi lo scoprimmo.

Srila Prabhupada: Sì.

Madre: È così.

Srila Prabhupada: Perciò dobbiamo educare le varie parti per il mantenimento della società. Questo
manca oggi, le varie parti non vengono educate con sistematicità.

Madre: Ma, a causa dell’LSD, ha avuto una falsa esperienza religiosa.

Srila Prabhupada: No, io parlo in generale, non di lui – queste parti ci devono essere. Proprio come
naturalmente ci sono varie parti nel nostro corpo. Il vero scopo è mantenere il corpo funzionante,
ma ci sono varie parti: la parte testa, la parte braccia, la parte stomaco e la parte gambe. Quindi,
allo stesso modo, nella società ci devono essere quattro classi di uomini: la classe degli
intellettuali, la classe degli amministratori, la classe dei commercianti e quella dei lavoratori.
Tutto questo è necessario, ma non che gli uomini appartenenti alla classe degli intellettuali
debbano imparare i compiti degli uomini appartenenti alla classe lavoratrice. Questo non è
necessario. Cercate di comprenderlo. La classe dei lavoratori – è necessaria. Ma una persona che
appartiene alla classe degli intellettuali – non può essere educata come un comune operaio di una
fabbrica. Questo è un errore.
La persona dotata d’intelligenza deve operare secondo le sue capacità. Se un uomo è intelligente
deve essere educato a diventare un maestro spirituale. Deve essere cosciente di Dio. Allora egli può
insegnare alle persone che: “Questo mangiare-dormire non è tutto. C’è Dio. Si deve comprendere
questo – le persone hanno una relazione con Lui. Se si desidera che la prossima vita sia migliore,
si deve diventare coscienti di Dio. Si deve essere senza peccato.” In una società queste cose sono
necessarie.

Sacerdote gesuita: Maestro, in quale lingua erano scritti originariamente i tuoi libri?

Srila Prabhupada: In sanscrito.

Sacerdote gesuita: Non trovi che sia estremamente difficile trasferire il significato letterale dal
sanscrito all’inglese?

Srila Prabhupada: No, si può. Può essere difficile per te, ma…

Sacerdote gesuita: No, no. Sto solo pensando…

Srila Prabhupada: …per chi conosce il sanscrito – per lui non è difficile. Noi diamo il
significato di ogni parola. [Rivolgendosi ad un discepolo]: Hai uno dei miei libri? Portalo.
[Rivolgendosi di nuovo al sacerdote]: Ecco, puoi vedere. Per ogni parola in sanscrito diamo il
significato. Innanzitutto presentiamo la lingua sanscrita originale nei caratteri Devanagari; poi
diamo l’ortografia corrente o in altre parole la trascrizione in caratteri romani, indicando
l’esatta pronuncia di ogni parola per mezzo dei caratteri diacritici. Dopo di che diamo la
traduzione in inglese di ogni parola. Segue la traduzione dell’intero verso e infine diamo la
spiegazione. Questo è il nostro metodo e il fatto che diamo il significato di tutte le parole
significa che noi abbiamo una notevole conoscenza di queste, altrimenti come potremmo farlo? Sì.

Sacerdote gesuita: Stavo solo pensando a quanto sia difficile. lo leggo il latino molto bene e anche
il greco. E posso capire il significato originale, in greco, quando fu tradotto daIl’aramaico. Ora
traducendo tu puoi prendere una frase e se conosci la lingua sai esattamente che cosa significa.

Srila Prabhupada: Sì.

Sacerdote gesuita: Ma traducendola in inglese parte del significato in qualche modo va perduto.

Srila Prabhupada (Rivolgendosi al discepolo 1): Fagli vedere come viene fatto. Sì, puoi
farlo.[Rivolgendosi di nuovo al sacerdote]: Puoi vedere l’originale sanscrito.

Discepolo 1 (Rivolgendosi al discepolo 2): Perché non vai avanti?

Discepolo 2 (tenendo aperto un volume dello Srimad-Bhagavatam per mostrarlo al sacerdote e a sua
madre): Ecco il testo originale in sanscrito, poi Srila Prabhupada ripete il testo in caratteri
romani e poi dà il significato di ogni parola.

Sacerdote gesuita: Oh, vedo. Ho capito.Sì.

Discepolo 2: E poi la traduzione di tutto il verso.

Sacerdote gesuita: La traduzione. Sì. È meraviglioso. Sì. Sì.

Discepolo 1: In realtà, gran parte del lavoro tecnico sul sanscrito è fatta da uno dei discepoli di
Prabhupada.

Srila Prabhupada: Sì, sono stati preparati per questo servizio.

Discepolo 1: Dopotutto il lavoro tecnico sul sanscrito è un procedimento meccanico. La traduzione
invece non richiede solo la conoscenza della lingua. Richiede la realizzazione spirituale.

Srila Prabhupada: Sì.

Discepolo 1: Pertanto la traduzione spirituale è fatta da Srila Prabhupada, non solo per la sua
conoscenza del sanscrito, ma per la sua realizzazione spirituale. Come sa, questa è la qualifica per
poter dare il vero significato. Devi aver realizzato il messaggio.

Sacerdote gesuita: Oh, sono d’accordo. Certamente, nella Chiesa occidentale tutte le traduzioni dei
Vangeli e del Vecchio e del Nuovo Testamento sono state fatte in grandissima parte da persone sante.
In altre parole, l’importante non era semplicemente la loro conoscenza della lingua, ma la loro
incredibile vicinanza a Dio.

Discepolo 1: Allora se la conoscenza pratica data in quelle scritture è adeguata, perché così tanti
giovani sono invece interessati alla falsa esperienza religiosa dell’LSD?

Sacerdote gesuita: Bene, non saprei… Perché, direi, perché nella loro vita c’è qualcosa che non
va. Qualcosa che manca e questo – la cosa che manca – è quello che noi Cattolici chiamiamo la vita
nella grazia, il soprannaturale. Comunque qualcosa di sbagliato c’è ovunque. Ed allora essi… molti
giovani oggi…

Srila Prabhupada: Questo è ciò che cercavo di spiegare – che nessuno può comprendere Dio e i
concetti relativi a Dio finché è immerso nel peccato.

Sacerdote gesuita: Si crea un vuoto.

Srila Prabhupada: Sì. Per questo la Bhagavad-gita afferma, yesam tv anta-gatam papam jananam
punya-karmanam: Coloro che hanno compiuto azioni pie nelle vite precedenti e in questa vita e le cui
reazioni peccaminose sono state sradicate possono impegnarsi nel servizio devozionale al Signore.

Madre: Però è strano. Molti ragazzi con cui ho parlato qui hanno preso l’LSD o droghe di altro tipo.

Discepolo 1: Sì. Ebbene, i nostri sacerdoti e rabbini non ci hanno messo in guardia contro pratiche
pericolose come mangiare carne o fumare e bere. E tuttavia, nonostante questo, non tutti noi siamo
caduti nella droga. E che dire di Padre Bernardo? Padre Bernardo dopo aver trascorso ventitre anni
in un monastero cistercense, è venuto via per unirsi subito dopo a Srila Prabhupada e non ha mai
preso l’LSD.

Sacerdote gesuita: Chi era in un monastero cistercense?

Discepolo 1: Padre Bernardo qui presente.

Sacerdote gesuita (Rivolgendosi a un signore con i capelli grigi): Lei è un sacerdote? [Il signore
annuisce.]

Madre: Ma io dico che moltissimi dei tuoi giovani sono venuti da te dopo aver preso le droghe.

Srila Prabhupada: Non c’è alcuna restrizione nei confronti di nessuno. Dio è aperto a tutti.

Madre: Ma essi sono venuti qui. Sembra che tu sia capace di aiutare le persone che hanno preso la
droga in modo tale…

Srila Prabhupada: Questo è il mio dovere.

Madre: Tu li hai aiutati moltissimo e io me ne rendo conto, ma sono molto rattristata dal fatto che
tu non possa aiutarli a sviluppare la loro cultura. Questo è tutto il mio… è il mio problema.

Discepolo 2: Ma, Madre, Srila Prabhupada ha messo l’accento sul fatto che lo scopo dell’educazione è
conoscere Dio.

Madre: Sì, lo so, lo so. Sì, lui l’ha fatto ed io l’ho compreso.

Srila Prabhupada: Non pensi che questa sia vera cultura?

Madre: Ebbene…

Srila Prabhupada: Questo lavoro di traduzione?

Madre: Sì.

Srila Prabhupada: Se insegniamo ai nostri ragazzi…

Madre: Ma tu sai cosa voglio dire.

Srila Prabhupada: …le traduzioni dal sanscrito all’inglese dell’originale letteratura vedica.
Questa non è cultura?

Madre: Sì, sono d’accordo con te. È cultura, ma io intendo un’educazione più completa.

Srila Prabhupada: Stai cercando di convincere i nostri studenti a diventare dei tecnici, dei medici.
Questo è quello che vuoi.

Madre: Sì, perché il mondo ha bisogno di loro.

Srila Prabhupada: Questo è vero, ma il nostro punto di vista è che se possiamo ottenere l’aiuto dei
tecnici pagando un po’ di denaro…

Discepolo 1: E inoltre, Srila Prabhupada, nella società molti diventano medici, ma non molti
diventano brahmana, capaci di vivere una vita senza peccato, di apprendere la scienza di Dio e di
diffonderla tra le persone. Non molti compiono questo servizio, ma Prabhupada ci sta educando ad
insegnare questa scienza della coscienza di Dio.

Sacerdote gesuita: Sì. Questo lo so. Non ho mai fatto domande su questo.

Discepolo 1: Allora non c’è bisogno di andare a cercare gli studenti di Srila Prabhupada per farli
diventare studenti di medicina.

Sacerdote gesuita: Sì è vero.

Srila Prabhupada: Per questo invitiamo tutti senza distinzione e discriminazione alcuna. Le persone
possono essere cristiane, indù, musulmane. “Venite. Vivete con noi ed imparate ad amare Dio.” Questa
è la nostra missione. Noi diciamo, secondo la nostra comprensione vedica, sa vai pumsam paro dharmo
yato bhaktir adhoksaje /ahaituky apratihata yayatma suprasidati: se davvero volete la pace della
mente, allora dovete provare – dovete imparare ad amare Dio. Allora la nostra predica è: “Non
importa. Non importa quale religione stiate seguendo. Se avete ottenuto il risultato di amare Dio,
allora il vostro metodo è di prima classe.” Questo è tutto. Questa è la nostra domanda. Sa vai
pumsam paro dharmo yato bhaktir adhoksaje. Bhakti significa amare Dio. Quanto avete imparato ad
amare Dio – questo è quello che vogliamo sapere. Non diciamo: “Voi siete cristiani, ma noi vogliamo
che diventiate seguaci dei riti indù o musulmani.” No. Restate nella posizione in cui siete, ma
cercate di amare Dio al meglio delle vostre capacità.

(da Ritorno a Krishna di Gennaio-Febbraio 2005)

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