La linea diretta dei grandi Maestri

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La linea diretta dei grandi Maestri

di Paramahansa Yogananda

Come i figli sono simili ai propri genitori, così i discepoli tendono
a somigliare ai propri guru (gli istruttori spirituali). Per questa
ragione i membri della Self-Realization Fellowship (Yogoda Sat-Sanga)
sono molto fortunati a ricevere l’interesse e gli insegnamenti diretti
di alcuni dei grandi Maestri e Guru del mondo.

Il mio Maestro Sri Yukteswarji è stato uno dei più grandi saggi
dell’India del suo tempo, se non di tutti i tempi. Egli possedeva una
percezione intellettuale molto acuta come pure una capacità di
introspezione intuitiva e superava chiunque nella capacità di
individuare gli errori presenti nelle sacre scritture del mondo.

Ho visto molti miracoli, come quelli del Cristo, operati dal mio
Maestro. Diversamente dai ciarlatani che proclamano di possedere
poteri miracolosi anche se non ne hanno alcuno, Sri Yukteswarji era
molto cauto ed evitava di mostrare ogni cosa. I suoi miracoli si
mostravano nel modo più misterioso, tuttavia in maniera molto
tangibile, quando si creava una situazione che non poteva essere
risolta con i metodi umani. Egli possedeva un miracoloso potere di
guarigione. È stato uno dei più grandi astrologi del suo tempo e
possedeva il potere intuitivo di conoscere il destino delle persone.

La sua resurrezione

Il suo miracolo più grande lo compì resuscitando e apparendo innanzi a
me. Due anni fa egli mi apparì, in una visione che ebbi in America,
dicendo: “Ti ho aspettato per quindici anni. Se non verrai
immediatamente, io restituirò il mio corpo”. Così, dopo quindici anni,
mi precipitai in India dove, dopo pochi mesi, il Guru Sri Yukteswarji
si presentò al suo appuntamento con l’immortalità. Andò in Mahasamadhi
a Puri il 9 Marzo 1936. La sua vita e la sorprendente resurrezione e
la vita del suo Maestro Lahiri Mahasaya ora sono state da me scritte.

Il Guru del mio Maestro

Shama Charan Lahiri Mahasaya, il Guru precettore di Sri Yukteswarji,
era meglio conosciuto come Lahiri Mahasaya. Egli fu un superuomo nel
mondo, ma non del mondo. Era lo Yogavatar dell’India, l’incarnazione
di Dio che rivendicava quello stato tramite metodi passo-passo di
meditazione e che mostrò anche agli altri come, seguendo questi
metodi, essi potessero determinare un’unione (Yoga) sicura e
scientifica con Dio. Nessun profeta che lo precedette aveva
realizzato, come invece lui fece, una semplificazione dell’intero
sistema Yoga di Patanjali (il più grande esponente dello Yoga) e degli
insegnamenti di Chrishna nella Bhagavad Gita; la sua opera consiste in
un certo numero delle più grandi tecniche, assolutamente non
complesse, che producono la realizzazione del Sé.

Yoga significa “unione scientifica con Dio” e Avatar significa “Dio
disceso nella carne”. Dio discende in ogni anima e si manifesta in
vari modi come incarnazioni potenziali di Dio. Nel profeta, il Dio
disceso si eleva e manifesta la divina potenzialità nascosta,
scoprendo la perfetta incarnazione di Dio.

Lahiri Mahasaya fu una tale perfezionata, resuscitata incarnazione di
Dio (come lo è ciascun vero figlio di Dio). Egli fu nel mondo, sposato
e con la responsabilità di tre figli; eppure fu in ogni senso un
Cristo. L’intero mondo religioso, tutte le persone che cercano la
verità e che si sono sperdute nelle giungle delle credenze teologiche
e denominative, possono trovare nelle tecniche di Lahiri Mahasaya un
metodo per giungere ad una realizzazione del Sé chiara e sempre
crescente, liberandosi in tal modo dalla stagnazione teologica.

Shama Charan Lahiri Mahasaya, con la sua vita esemplare, formò molti
Cristi e dette i metodi passo-passo per la Realizzazione del Sé (la
scala della Realizzazione del Sé) che permettono a chiunque di
arrampicarsi fino all’elevata dimora della completa libertà. Lahiri
Mahasaya fu un Cristo nella giungla della civiltà della materia. Egli
poteva operare tutti i miracoli di Gesù Cristo.

Lahiri Mahasaya fu il più grande santo sposato, come “Re Janaka”
dell’India e come lo Yogi Gesù Cristo dai miracolosi poteri, combinati
in una sola vita. Le tecniche e la vita di Lahiri Mahasaya infiammano
una grandissima speranza e coraggio nei comuni uomini d’affari
d’oriente e d’occidente, affinché anche essi rivendichino il perduto
regno di Dio, il quale è un diritto di nascita di ogni singola anima.
Il suo incessante contatto con Dio e la sua natura che trascende la
sostanza lo hanno reso l’ispirazione di ogni rinunciante.

Il Guru di Lahiri Mahasaya

Il grande Babaji fu il Guru precettore di Lahiri Mahasaya. Si conosce
ben poco della vita di Babaji. Sentiamo dire che ha diverse centinaia
di anni e somiglia esattamente a Lahiri Mahasaya, solo molto più
giovane in apparenza. Ci è stato narrato che una volta Babaji voleva
lasciare il corpo. Uno dei suoi discepoli avanzati aveva da obiettare.
Babaji rifletté: “Che differenza c’è che io tenga oppure no, un corpo
di sogno? Io sono sempre vivo con o senza un corpo”. Poi il grande
discepolo di Babaji chiese: “Onorato Guru precettore, se per te
mantenere il tuo corpo o dissolverlo nella corrente cosmica è lo
stesso, perché non mantenerlo, tanto per cambiare?”. Babaji rispose
che avrebbe fatto così, e svanì. Questa è la ragione per cui si dice
che egli non lascerà mai il suo corpo fisico.

Swami Keshabananda di Brindabon, discepolo di Lahiri Mahasaya,
racconta di un incontro con Babaji a Badri Narayan Himalayas in India.
Swami Keshabananda accennò ad un messaggio di Babaji per me quando
feci visita all’eremitaggio di Keshabanandaji a Brindabon in India.
Swami Keshabananda mi incitò in modo speciale: “Yogananda, una volta o
l’altra devi visitare Badri Narayan Himalayas, perché è là che
incontrai Babaji”.

Swami Keshabananda percorreva spesso a piedi le profondità delle
montagne dell’Himalaya. Una volta, mentre stava passando nelle giungle
Himalaiane, incontrò una tigre che rimase congelata dalla paura a
causa del magnetismo di Keshabanandaji.

L’interesse per i grandi Maestri in America

Babaji è in costante comunione con Cristo. Insieme essi emettono
vibrazioni per la redenzione del mondo. È stato Babaji a predire al
mio Maestro Sri Yukteswarji che io sarei andato in America per
diffondere il messaggio dei saggi dell’India. Sri Yukteswar ricevette
la richiesta di Babaji di scrivere “La scienza sacra” (che mostra
l’unione fra i principi scientifici sottostanti allo Yoga e la Bibbia
Cristiana) e di inviare in America il messaggio unificato del
Cristianesimo e dello Yoga come Realizzazione del Sé attraverso
l’amicizia di tutte le religioni, o Yogoda Sat-Sanga. Io fui
finanziato da Bhagavati Charan, mio padre terreno e discepolo di
Lahiri Mahasaya per diffondere questa dottrina in America. Babaji
predisse anche che c’erano molti “sarebbero santi” in America e
un’anima meravigliosa in questo grande paese è già stata onorata con
quel titolo, San Lynn.

Sto scrivendo anche la vita del grande Babaji così come sentii la
storia dal mio proprio Maestro Sri Yukteswarji. È stato Babaji a fare
per primo l’onore a Sri Yukteswarji del titolo di “Swami” (Maestro).
Egli ricevette la sua formale iniziazione all’ordine degli Swami dal
“Mohunt of Bodh-Gaya”. (Inner Culture, Marzo 1937)

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