La Luce dell’Anima 5

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La Luce dell’Anima 5

del Dr. Mario Rizzi

(parte quinta)

LA TRADIZIONE ESOTERICA (1)

Questa tradizione riguarda la dottrina fondamentale che comprende le leggi
basilari e principali concer­nenti la natura della Divinità, l’Universo e
l’uomo…
… L’insegnamento esoterico rivela, fra l’altro, all’umanità le Leggi e i
Principi sui quali è organizzata la vita planetaria, l’esi­stenza del
Governo interiore (argomento che tratteremo nella prossima lettera n.d.r.),
o dominio delle cause che precipita­no nel mondo come eventi; rivelano che
alla base del Piano Ge­nerale c’è un processo evolutivo, e rivelano pure
l’Unità della Vi­ta e l’uomo quale microcosmo, con­troparte del
macrocosmo…

… Si può avere un’idea dell’antichità della Sapienza Antica o Teosofia,
ammirando le tracce rimaste nelle Religioni Solari de­gli Incas e dei Parsi,
leggendo i libri sacri dell’India e dell’Egitto, il Pimandro di Ermes
Trismegisto, il libro di Thot, il libro Egizia­no e quello tibetano dei
morti, gli Aforismi di Pa­tanjali.
Nella Grecia Antica, il pensiero spirituale è inviluppato nella Mitologia;
nei frammenti Orfici, nelle Dottrine di Pitagora e nella filosofia di
Platone sono nascosti i principi sublimi di una Sa­pienza im­mortale.

L’apparizione, in luoghi e tempi diversi, di gruppi specializ­zati per il
risveglio e lo sviluppo nell’uomo di facoltà superiori, riguardava solo
coloro che erano sufficientemente evoluti, mentre le Religioni or­todosse
davano l’ispirazione e la guida alla massa dell’umanità. In tal modo, uomini
di ogni stadio procede­vano dal loro particolare rango a quello successivo,
della scala evolutiva.

I MESSAGGERI DEGLI DEI (2)

Max Heindel, nella Cosmogonia dei Rosacroce, ci conferma la presenza di
Maestri alla guida dell’umanità già da quando essa, millenni di anni fa,
viveva nella Lemuria, oggi scomparsa. Questi Ma­estri, vennero anche
chiamati “Signori di Venere” e “Signori di Mercurio”. Così ne parla Max
Heindel:

“I Signori di Venere furono i capi della maggior parte dei nostri simili e
furono conosciuti come “Messaggeri degli Dei”. Per il bene della nostra
umanità, essi la guidarono passo a passo. Non vi fu ribellione alla loro
autorità, perché l’uomo non aveva ancora sviluppato una volontà
indipendente. Essi la guidarono perché arrivasse a manifestare volontà e
giudizio e divenisse capace di guidarsi da sé.

“Si sapeva che codesti Messaggeri erano in comunicazione con gli Dei. Erano
tenuti in grande rispetto ed i loro comandi venivano ubbiditi senza
discussione.
“Quando sotto la direzione di questi Maestri, l’umanità ebbe raggiunto un
certo grado di sviluppo, gli uomini più avanzati vennero posti sotto la
guida dei Signori di Mercurio, che li iniziarono alle verità superiori per
farne delle guide o capi di popoli. Questi individui, chiamati “Iniziati”,
vennero elevati alla dignità Reale e furono i fondatori delle dinastie dei
Re. Vennero ritenuti “divini” in quanto elevati a tale rango per grazia dei
Signori di Venere e di Mercurio, e furono considerati come Dei dall’umanità
nascente di allora …

“In quei tempi un Sovrano considerava come sacro dovere quello di aiutare e
dirigere il suo popolo, di promuovere equità e benessere. Essendo stato
iniziato poteva contattare la saggezza divina ed essere guidato nei suoi
giudizi e decisioni. Fintanto che regnarono questi Re, tutto prosperò e fu
veramente l’Età dell’Oro …
“In quell’epoca lontana lo scopo dei Messaggeri degli Dei e dopo di loro
tutti gli Ierofanti (Sacerdoti, n.d.r.) dei Misteri e di tutte le odierne
scuole di occultismo, era, ed è, quello di insegnare al candidato l’arte di
dominare se stesso. In proporzione diretta in cui l’uomo domina se stesso,
sarà qualificato per governare gli altri. Se gli attuali governanti di
popoli fossero capaci di governare se stessi, noi conosce­remmo un nuovo
Millennio o Età dell’Oro”.

– Le caratteristiche dei Re Sacerdoti

Così ne parla Giuseppe Filipponio: “Circa i Re-Sacerdoti, giova ricordare
che nessun Iniziato era tale se non sapeva guarire e richiamare in vita una
persona dalla morte apparente. Coloro che manifesta­vano questi poteri erano
considerati Re o Iniziati. Gesù, infatti, fu acclamato Re, poiché aveva
fatto mi­racoli, guarito infermi e resuscitato Lazzaro.

“Gli Iniziati avevano la prerogativa di rivelare i segreti della natura
utili all’umanità, le virtù nascoste delle piante, l’arte di portare fra gli
uomini l’amore fraterno e il sentimento di aiuto reciproco” (3).

Altri dettagli ce li fornisce W. J. Thompson, una delle voci più autorevoli
sui ritrovamenti nell’Isola di Pasqua. Egli, con l’aiuto di un indigeno,
riusci a decifrare il testo seguente da ciò che resta delle pareti di un
tempio in rovina.

“Quale potere ha il Grande Re sulla terra? Ha il potere di fare crescere le
piante e di cambiare il colore del cielo.

“Tutti salutano il potere del Grande Re che ci rende gentili verso le
giovani piante, che ci fa ammirare i va­ri colori del cielo e contemplare le
nuvole che sorgono.
“Tutti salutano il potere del Grande Re che ci met­te in grado di apprezzare
le meraviglie delle stelle lu­centi, le nuvole che si abbassano, la gentile
rugiada, la pioggia che cade e la luce del sole e della luna.

“Quale potere ha il Grande Re sulla terra? Ha il potere di popolare la
terra, di creare tanto re che sud­diti. Tutti salutano il potere del Grande
Re che ha crea­to gli esseri umani, dato autorità ai re, e creato fede­li
sudditi …” (4).

Anche Friedrich M. Muller, in Origin of Religious Laws (Origine delle leggi
religiose) ci conferma il fatto che i Re di allora non facevano parte della
comune umanità. Ecco uno stralcio dal suo scritto: “La credenza che il
legislatore religioso godesse di una intimità più stretta che non i comuni
mortali, nei rapporti con la Divinità, riempie le tradizioni antiche di
molte nazioni. Secondo un no­tissimo passo in Diodoro Siculo, gli Egizi
credettero che le loro leggi fossero state comunicate a Mnevis da Ermes.

“I Cretesi sostennero che Minosse avesse ricevuto le leggi da Zeus. I
Lacedemoni erano convinti che Licurgo avesse ricevuto le sue leggi da
Apollo. Gli Ariani credevano che Zaratustra le avesse rice­vute dallo
Spirito Buono. Secondo Gatel, Zamolscis ricevette le sue leggi dalla dea
Hestia, e secondo gli Ebrei, Mosè le ricevette da Javè” (5).

L’ESOTERISMO NELL’ANTICHITA’

L’iniziazione (6)

Sotto l’aspetto umano, fin da remotissimi tempi, l’Iniziazione era
considerata nel modo più consono all’epoca ed era comune ad alcuni riti
mediante i quali l’uomo entrava sul sentiero del perfezionamento.

L’Iniziazione era collegata al segreto, in quanto certe conoscenze potevano
solamente essere elargite a quelli che erano preparati a ricevere, custodire
e realizzare certe rivelazioni relative alla natura dei Mi­steri, la cui
conoscenza portava verso l’unione sublime con Dio.

Alcune conoscenze davano, inoltre, la possibilità di risvegliare gli
invisibili e superiori poteri dello Spirito, da usare soltanto per il bene
della Fratellanza Umana. L’Iniziazione, a volte, viene anche defi­nita come
“seconda nascita”.

Gli Iniziati (7)

Dio svela all’umanità ciò che essa può comprendere dei Suoi Propositi per
mezzo di quelle menti che sono sensibili alle rivela­zioni spirituali, cui
diamo il nome di Iniziati.

Essi, scaglionati lungo i millenni fra popoli diversi, ispirati dal Centro
di Illuminazione di Amore-Saggezza, furono portatori del Messaggio Di­vino.
Alcuni di questi Iniziati furono i fondatori delle Grandi Religioni che
hanno contribuito alla formazione dell’umanità: Rama, ci mostra le
vici­nanze del Tempio, Krishna ed Ermes ce ne danno la chiave, Mosè, Orfeo e
Pitagora ce ne mostrano l’interno, mentre Gesù ci rappresenta il santuario.

Altri Iniziati ci hanno trasmesso la Dottrina Occulta (Filosofia Esoterica,
n.d.r.), che alcuni Discepoli si sono incaricati di diffondere.

– Le scuole dei Misteri (8)

Durante l’età dell’oro i popoli Toltechi e Maya, della 4a Grande Razza Madre
Atlantidea raggiunsero un alto grado di sviluppo. Le masse di popolo,
relativamente infantili, vennero istruite da Maestri Di­vini e da Re
Sacerdoti spiritualmente avan­zati, esse formarono gli originari Incas, di
quello che fu il vasto territorio del Perù che si estendeva nel Sud, verso
il centro Ameri­ca e nel moderno Messico.

L’uomo viveva in purezza e beatitudine poiché aveva una natura più divina
che umana. I Re Divini che regnavano sulla terra promossero un alto grado di
cultura e civiltà basate sulla conoscenza scientifica e spirituale e con una
semplice forma di insegnamento per i meno avanzati …

Quando l’umanità crebbe di numero e di varietà di pensiero, si ebbero, nelle
menti meno colte e meno sane, delle esagerazioni, superstizioni, desideri e
passioni; spesso si abusò della conoscen­za, del potere, finché fu
necessario limitare il numero di coloro che sapevano.

Ogni popolo di quei tempi si adattò un sistema religioso se­condo la sua
illuminazione e i suoi bisogni spirituali. Sorse la necessità di velare la
verità per proteggerla dalla profanazione. Il velo fu gradata­mente fatto
più spesso in seguito al diffondersi della personalità e dell’egoismo.

Questo condusse alla formazio­ne dei Misteri e alla creazione di simboli
(per es. le antiche scuole egi­ziane avevano 78 simboli). Fu consentito che
credenze exoteriche (per tutti, n.d.r.) crescessero nella mente delle masse
profane, in forma di fia­be e di miti e che sviluppandosi formassero la fede
popolare sen­za alcun pericolo per le verità più filosofiche ed astruse che
venivano insegnate nei Santuari dei Mi­steri…

I Templi dei Misteri diventarono i principali depositari dell’insegnamento
esoterico, fra cui la dottrina del Dio Unico, la resurrezione dell’uomo alla
vita eterna, la divinità dell’Anima Umana. In essi veniva insegnato anche a
vedere l’ombra della Divinità nella bellezza, nella magnificenza e splendore
dell’Univer­so.
I Misteri Egizi e la grande Piramide (9)

Vi è una grande differenza di opinioni sul come e quando la Grande Piramide
di Giza fu costruita. Questo, probabilmente, si deve al fatto che la mente
umana fa fatica a concepire una costruzione fatta dall’uomo eretta molte
migliaia di anni fa.

Storici e studenti sono d’accordo che fu costruita più di 4500 anni fa ma,
negli ultimi anni, il chiaro­veggente Edgar Cayce ha ne datato la
costruzione dal 10449 al 10349 b.C. e ne ha spiegato il motivo della
costruzione come la necessità di salvare del materiale preziosissimo
dall’affondamento di Atlan­tide.

In effetti la Grande Piramide fu progettata come un insieme di informazione,
poste nella pietra, in grado di durare per migliaia di anni, fintanto che
l’umanità sarebbe arrivata al punto evolutivo necessa­rio per poterne
afferrare il significato.

Era imperativo che il luogo dove erigere la Grande Piramide fornisse una
grande sicurezza perché do­veva servire per preservare delle importantissime
conoscenze esoteriche, pertanto fu scelto il punto più elevato in quella
zona (sicurezza contro le inondazione) ed anche il più prossimo al centro
della Terra (meno vulnerabile ai terremoti). L’ubicazione geografica fu
perciò stabilita alla latitudine 29° 58′ 51″ Nord; longitudine 31° 09′ Est.

– La Camera del Re (10)

Le pareti di questa camera sono costituite da cinque blocchi levigati di
granito rosa, per fornire la ne­cessaria protezione alle persone elette di
Dio. Vi sono dei fori a circa 90 cm di altezza che, tramite dei condotti,
prendono l’aria nei lati Nord e Sud. il soffitto è costituito da nove enormi
blocchi di pietra dal peso di 30 tonnellate ciascuno. Sette sono posti
orizzontalmente e gli altri due sono sopra di questi, messi ad angolo come
il tetto di una casa. Questi blocchi di pietra costituiscono una specie di
garanzia contro qualsiasi colpo di tipo violento.

La stanza, sarebbe completamente vuota se non fosse che per un cofano senza
coperchio, ricavato da un singolo blocco di brillante granito levigato di
color rosa. Questo cofano non rappresenta un sepol­cro, nessuno, infatti, vi
fu mai seppellito. Esso rappresenta la vittoria sulla morte: la
“risurrezione”.
La Camera dell’Iniziazione (11)

La Camera del Re è anche nota come la Camera dell’Iniziazione, dove gli
iniziati, dopo un lungo pe­riodo di prova e di addestramento, venivano
portati per ottenere il grado più elevato dei Misteri di al­lora. Essi,
prima di potervi accedere, venivano istruiti con la Saggezza Antica che
includeva: matema­tica, forze creative e leggi cosmiche.

L’iniziazione, durava tre giorni e tre notti, durante i quali il candidato
restava nel cofano in una situa­zione letargica. Nel frattempo il suo
spirito abbandonava il corpo per vagare nei reami spirituali sotto la guida
del Maestro, per ritornarvi alla fine dei tre giorni. L’iniziato entrava
nella “tomba” da uomo e ne usciva ripieno della luce di Dio. E’ stato detto
che Gesù, così come molti altri, ricevette la sua ini­ziazione in questa
camera della Grande Piramide.

– Anche gli Ebrei avevano i loro Misteri (12)

Anche gli Ebrei possedevano la loro conoscenza segreta e le scuole
d’Iniziazione. L’accolta dei profeti a Naioth, presieduta da Samuele,
formava una Scuola di questo genere e l’insegnamento orale fu tramandato da
loro.

Scuole simili esistevano a Betel ed a Gerico e nella Concordanza di Cruden,
sotto la voce “School”, vi è la seguente annotazio­ne interessante: “Le
Scuole o Collegi dei profeti sono le prime (Scuole) di cui abbiamo notizia
nella Scrittura; dove i figli dei profeti, cioè i loro discepoli, vivevano
nell’esercizio di una vita ritirata ed austera, nello stu­dio, nella
meditazione e nella lettura della legge di Dio. A queste Scuole, o Società,
di profeti succedettero le sinagoghe”.
Il Tabernacolo nel Deserto (13)

Possiamo leggere nella Bibbia come Dio stesso abbia ordinato a Mosè di fare
un santuario che potesse contenere l’Arca dell’Alleanza, destinata a
raccogliere le 10 tavole della Legge. Questo perché Dio stesso desiderava
essere presente in mezzo al suo popolo. Troviamo scritto nella Bibbia:

E il Signore disse a Mosè: “0rdina agli Israeliti che raccolgano per me
un’offerta. La raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore. Ed ecco che
cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e rame, tessuti di
porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, pelle di
montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia, olio per il
candelabro, balsami per unguenti e per l’incenso aro­matico, pietre di ònice
e pietre da incastonare nell’efod (mantelletta, n.d.r.) e nel pettorale.
Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro” (Esodo, 25:1,10).

La visione esoterica del Tabernacolo (14)

Quando gli uomini cominciarono ad essere dotati di intelletto iniziarono a
rendersi conto della perdita della vista spirituale che avevano posseduto
fino a quel momento ed una aspirazione ardente verso Dio e verso le loro
guide divine cominciò a nascere nella loro anima, aspirazione che sussiste
ancora oggi, perché l’umanità non ha mai cessato di piangere ciò che ha
perduto.

Questa è la ragione per la quale l’antico Tempio dei Misteri Atlantidei, il
Tabernacolo nel Deserto, venne dato agli uomini affinché po­tessero trovarvi
il Signore, dopo avere sviluppato le qualità richie­ste, attraverso una vita
di servizio e la sottomissione della natura inferiore all’Io Superiore.
Concepito da Jehova, il Tempio dei Misteri Atlanti­dei era l’espressione
delle grandi verità cosmiche nascoste sotto il velo del simbolismo che parla
al Sé Superiore o Spirituale.

E’ bene far notare, innanzitutto, che questo Tabernacolo divinamente
concepito fu dato a un “popolo eletto” che doveva costruirlo con offerte
volontarie, fatte con amore generoso. Vi è qui un insegnamento del tutto
particolare, perché il divino sentiero del progresso non è mai indicato a
qualcuno, a meno che questi non si sia votato a Dio e non si trovi così
pronto a offrire il sangue del suo cuore in una vita di servizio
disinteressato.

… La grande cura apportata nei dettagli della costruzione del Tabernacolo
mostra che qualcosa di ben più elevato, di ciò che colpisce i sensi, era
ricercato nella sua costruzione. Sotto l’apparenza terrena o materiale era
indicata una rappresentazione di Verità celesti e spirituali, colme di
insegna­menti per il candidato all’Iniziazione.

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Riferimenti bibliografici
1) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 68,
Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 – 00143 – Roma.
2) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, pag. 195,
Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (1996).
3) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 66,
Centro “Verso la Luce”, Via Laurentina, 622 – 00143 – Roma.
4) James Churchward, Mu: il continente perduto, pag. 84
Sugar Edizioni, Milano (1975).
5) Ibid., pag. 291.
6) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 62,
Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 – 00143 – Roma.
7) Ibid., pag. 70,
8) Ibid., pag. 63.
9) Etelka Holt, The Sphinx and the Great Phyramid, pag. 4,
Summit University Press, Los Angeles, 1975.
10) Ibid. pag. 22.
11) Ibid. pag. 28.
12) Annie Besant, Il Cristianesimo Esoterico, pag. 32,
Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO).
13) Max Heindel, Iniziazione antica e moderna, pag. 11,
Biblioteca Esoterica Piovan (1987).
14) Ibid. pag. 28.

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