Parenti, spese, pressioni, incombenze: benvenuti nel periodo più sfidante dell’anno. Qualche
consiglio pratico per trascorrere un Natale (più) sereno.
24 dicembre 2024 – Elisabetta Intini
Natale è attesa, famiglia, magia, connessione. Ma, anche, incontri obbligati, acquisti pazzi,
traffico, pressione sociale: per molte persone, quello che stiamo vivendo è il periodo più cupo e
stressante dell’anno. E ci sono ottimi motivi per non bollarle sbrigativamente come Grinch.
LE “GIOIE” DEL NATALE… Ci sono pranzi e cene obbligate con pezzi di famiglia evitati per il resto
dell’anno. Domande inopportune da schivare senza accendere discussioni incendiarie. Feste, pizzate,
recite e scadenze di lavoro tassativamente da evadere per fine anno. La corsa ai regali nel traffico
dell’ultimo minuto e il conto che si assottiglia. La pressione sociale a decorare, illuminare, a
mostrarsi festosi. La nostalgia per chi un tempo c’era e ora lascia un posto vuoto a tavola. Un
senso di solitudine più acuto, per chi non ha in programma alcuna celebrazione. L’urgenza di
tracciare bilanci sull’anno che volge al termine.
Per queste e altre ragioni è piuttosto comune, durante le feste di Natale, sentirsi più giù, più
stressati, ansiosi, sopraffatti, depressi e isolati che nel resto dell’anno. Ci sono però alcune
strategie scientificamente provate che possiamo attuare per alleggerire un po’ le giornate e persino
godercele un po’.
TRACCIATE DEI CONFINI. Se riuscite a individuare le situazioni che vi mettono più in difficoltà,
potete poi definire certi limiti accettabili entro i quali vi potrete gestire e oltre i quali
preferite non spingervi, o pensare in anticipo a scappatoie da sfruttare in caso di necessità.
Comprendere e rispettare i nostri limiti ci aiuterà a farli rispettare anche dagli altri, e a
concentrare tempo e risorse in modo più efficace, riducendo lo stress.
Potreste scegliere di restare in un budget prestabilito per i regali di Natale, o di fissare un
numero massimo di occasioni sociali per festeggiare – solo con chi vi sta più a cuore. O – ancora –
decidere di concedervi ai parenti più distanti soltanto alla Vigilia o al pranzo di Natale, tenedo
una frase secca ed educata di scorta in caso di domande inopportune (“grazie, il tema mi interessa
ma preferisco non parlarne ora, sono in vacanza”).
RIDUCETE LE ASPETTATIVE. Definite aspettative realistiche sul “dover fare” durante le feste:
nessuno, nella vita reale non scansita da algoritmi social, si aspetta che abbiate una casa decorata
in modo elegante e minimalistico, o che sforniate ricette in stile MasterChef. Concedetevi
festeggiamenti genuini e senza pretese: se chiedete alle persone che cosa preferiscono del Natale,
difficilmente si concentreranno su uno di quei dettagli extra a cui state pensando da così tanti
giorni.
PIANIFICATE IN ANTICIPO. Parte dello stress che gravita attorno al Natale consiste in una serie di
incombenze extra che si aggiungono alla normale lista di impegni quotidiani. Se il motivo di
quest’ansia è lo stesso ogni anno, la prossima volta giocate d’anticipo e pianificate per tempo:
avrete modo di ragionare in una situazione di pressione ridotta e con maggiore lucidità, di portarvi
avanti o delegare i compiti per voi più difficili. Per esempio, se il prossimo anno vi tocca
ospitare il cenone, troverete parenti e amici felici di contribuire ognuno con una pietanza.
RALLENTATE. Sembra paradossale che, per godersi il riposo e la quiete delle feste di Natale, si sia
costretti ad arrivarci… accelerando. Mettete da parte e custodite un tempo per riflettere, per
scrivere i vostri pensieri e lasciarli sedimentare.
MALINCONIA DOPO LE FESTE? È FISIOLOGICA. I picchi emotivi che proviamo nei giorni di Natale ci
possono lasciare svuotati ed esausti, a feste concluse. Il magone post-natalizio sperimentato da
molti è una reazione perfettamente normale, non il riflesso di qualcosa che non va. Accettiamo che
il corpo e la mente abbiano bisogno di alcuni giorni per ritrovare l’equilibrio, e aiutiamoli con un
pieno di endorfine – per esempio, attraverso l’attività fisica e attività che ci riconnettono agli
altri (e che fanno del bene).
da focus.it
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