Medicina Integrata
Quando un ricercatore fa una scoperta mediata dalla serendipità deve prestare un alto livello di
attenzione a tutto ciò che sta accadendo attorno a lui, a trecentosessanta gradi.
Stefano Fais – 04/06/2021
Questo articolo è tratto da Scienza e Conoscenza 69.
Come scienziato non mi interessa attribuire grande importanza a termini quali non convenzionale,
integrata, alternativa quando sono riferiti alla medicina. Per me, nella scienza, la cosa realmente
importante è mantenere un approccio alla procedura sperimentale aperto, privo di chiusure
aprioristiche e dogmatiche tale per cui ciò che a prima vista potrebbe apparire come un errore, o
qualcosa di insignificante, potrebbe rivelarsi una grande scoperta se solo siamo capaci di cambiare
langolazione, la prospettiva, da cui osserviamo il fenomeno in esame.
Quando si parla di serendipity ci si riferisce alla scoperta di qualcosa mentre si stava cercando
qualcosaltro. Lesempio classico, in questi casi, è quello relativo alla penicillina.
Fleming stava studiando lo Staphylococcus influenzae quando una delle sue piastrine di coltura si
contaminò e su di essa si sviluppò unarea ben delimitata priva di batteri: il resto della storia lo
conosciamo tutti. Nel 2008 il «Financial Time» ha pubblicato un articolo provocatorio sul ruolo
della serendipity nel futuro della medicina. In realtà la serendipity ha avuto un ruolo chiave nella
scoperta di unam-pia gamma di farmaci psicotropi, tra cui lanilina viola, il dietilamide
dellacido lisergico, il meprobamato, la clorpromazina e limipramina.
Quando un ricercatore fa una scoperta mediata dalla serendipità deve prestare un alto livello di
attenzione a tutto ciò che sta accadendo attorno a lui, a trecentosessanta gradi. Ma questo non
basta: per scoprire qualcosa che sia veramente nuovo e fuori dagli schemi occorre mantenere una
mente sufficientemente sganciata dalle tradizionali infrastrutture cognitive e culturali che
normalmente rendono estremamente focalizzata su un particolare punto di arrivo spesso predefinito
lattività di ricerca.
Io credo che un ricercatore in medicina debba mantenere lo sguardo curioso e innocente di un
bambino.
Max Planck disse che la scienza non progredisce perché gli scienziati cambiano idea, ma piuttosto
perché gli scienziati attaccati a opinioni errate muoiono e vengono rimpiazzati. Otto Warburg ha
usato le stesse parole per commentare il fatto che le sue idee non mainstream sulla genesi del
cancro faticassero a essere accettate. Personalmente ritengo che le ricerche non mainstream nella
scienza vadano incoraggiate e che abbiano avuto e possano avere un ruolo fondamentale nello
sviluppo della medicina. In questa rubrica che terrò su Scienza e Conoscenza in ogni numero,
parleremo sia delle scoperte che sono passate inosservate anche se ricche di prospettiva una tra
tutte il ruolo della vitamina C nella cura dei tumori sia delle più recenti ricerche guidate da un
approccio non mainstream, come ad esempio la scoperta che farmaci antiacidi possono avere un ruolo
chiave nelle nuove strategie antitumorali e limportanza dellacqua e di antiossidanti nel mitigare
linvecchiamento. Vi aspetto in ogni numero per grandi novità!
Continua la lettura su
Scienza e Conoscenza n. 69 – Luglio/Settembre 2019 – Rivista >> bit.ly/2LzQgg5
Nuove scienze, Medicina Integrata
www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-69-luglio-settembre-2019.php?pn=1567
La Terapia Antiacida per la Cura dei Tumori Libro
Stefano Fais
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