Medicina Integrata
La medicina, da tempo ormai, segna il passo: a un progresso tecnologico e scientifico sempre più esasperato e frammentato si accompagna, come Ulisse e la sua ombra, un incremento sempre più convulso delle malattie croniche degenerative, autoimmunitarie, dismetaboliche, neoplastiche e, non ultime, esistenziali. Negli ultimi anni e fino a oggi la medicina ufficiale si è occupata preferenzialmente del particolare, dell’analisi, facendo passare in secondo ordine un approccio di sintesi, sistemico, interrelazionale, coevolutivo delle conoscenze acquisite negli ambiti biologici e psichici.
Redazione Scienza e Conoscenza – 12/08/2020
Articolo tratto dalla Rivista Scienza e Conoscenza n. 73 – Autore Dott. Luigi Marcello Monsellato
L’atteggiamento biosistemico, al contrario di quello analitico/riduzionista, parte dalla considerazione che tutta la materia, corpo umano in primis, è interrelata, interdipendente e connessa con ogni piccolo frammento di essa e si relaziona con altri elementi generando sistemi, apparati, che stimolano lo sviluppo di organismi sempre più complessi e superiori alla sommatoria puramente aritmetica dei singoli costituenti.
Questo “qualcosa in più” rappresenta il motore dell’esistenza: la tendenza inevitabile all’evoluzione e alla scoperta del senso della Vita (Luigi Marcello Monsellato, Le sette spirali).
Malattia come richiamo alla vera essenza
In questo contesto, le malattie ci intrigano non solo come alterazioni organiche o funzionali, ma si manifestano per chiamarci alla nostra vera natura, riecheggiano la nostra vera essenza: siamo una realtà energetica calata in un corpo. «La malattia ci riguarda e non unicamente come spettatori di apparati, che nascondono i codici della Vita: essa infatti riunifica all’infinito il punto di arrivo e di partenza, permette l’orizzonte dello scambio, del confronto, della ricerca di sé stessi e, infine, guarisce biologicamente il nostro malessere esistenziale» (Luigi Marcello Monsellato, L’infiammazione e il simile).
Ed è così che la malattia incarna il nostro rifiuto inconsapevole, evidenziandosi nell’organo che più “risuona” con le emozioni e il vissuto/ percepito che vi sta dietro, l’organo che analogicamente e simbolicamente traspone quello stato d’animo.
In questo contesto si inserisce la Medicina Omeosinergetica, figlia dell’etica precaria dei tempi, della ricerca ammaliante per il divino in sé, condensato di passione, arte e impegno, è un percorso fatto di idee, di leggi, di studi, alla ricerca di un’integrazione tra piccole dosi e salute, tra respiro e senso, un paradigma che ricerca una cura della malattia grazie anche all’intervento di medici, biologi, biochimici, filosofi, sociologi, e di tutti i professionisti capaci di apportare il loro contributo seguendo il concetto secondo il quale non esiste una vera cura per una malattia senza un vero cambiamento negli apparati operativi e conoscitivi che la determinano (vedi Scuole dell’Accademia di Omeosinergia). “Topos” culturale e scientifico è l’infiammazione, il fuoco sacro della vita, visto anche i pregiudizi su di essa, sulle sue funzioni, sulla sua forza trasformante, tra l’altro iterativamente e compulsivamente limitata, raggelata da una medicina iatrogena, senza scrupoli.
Grazie alla malattia esprimiamo un disagio che va ben oltre la lesione biologica, è una informazione che permette una scarica, un riconoscimento, un’accettazione, una trasformazione, un cambiamento, una guarigione ed una evoluzione: la creazione di un nuovo equilibrio.
Medicina Omeosinergetica: la psiche-corpo che sente
La Medicina Omeosinergetica ha il pregio di recuperare l’importanza strategica della compo-nente psico-percettiva (vedi Filosofia Omeosinergetica): al centro è collocato il linguaggio della psiche-corpo che sente.
Così le segnalazioni mnemoniche poliproteiche dell’ippocampo fremono con le continue dialettiche ipotalamiche, con il compiacimento emozionale delle amigdale, la leale trasduzione ipofisaria, le piattaforme immunitarie salvavita e procedono lungo la matrice extracellulare, devoto e febbrile custode dei sistemi viventi, tramite il flusso molecolare, le fenestrature endoteliali, gli iperboloidi connettivali, gli attrattori matricali, il glicocalice delle ruote molecolari delle membrane, suggerendo come dar forma ai processi della psiche, evocando un sapere plurale e autoregolatorio, evidenziando che la dimensione culturale comunica con la dimensione biologica e che entrambe si influenzano vicendevolmente.
Secondo la visione della Medicina Omeosinergetica noi siamo il palcoscenico di un teatro, dove di volta in volta attiriamo l’interprete più consono a rivelare le emozioni che proviamo, le tensioni, le contraddizioni, i rifiuti, le abitudini in atto dentro di noi. Ecco l’importanza degli eventi che incidono sulla vita come, ad esempio, il rapporto con la madre, con il padre, con i partner, o anche eventuali eventi traumatici passati, dell’altro, della relazione, vero motore della nostra realtà quotidiana (vedi Epigenetica Relazionale, EpiRel).
In tal senso, grazie a un percorso Omeosinergetico di consapevolezza, è necessario cambiare la prospettiva nel vedere la stessa realtà, consentendo la formazione di nuovi circuiti neuronali, di rinnovare e potenziare le comunicazioni ormonali, riattivare e amplificare le risposte immunitarie.
Rimedi ecosistemici
A tal fine, ecco i farmaci omeosinergetici, veri enigmi energetici/kinesiologici, che si evidenziano come integrazioni biochimiche in scale milli, micro, nano pico e femto moli, che si alimentano di inconsumabili energie estratte dal mondo vegetale, animale, minerale, la cui azione si appalesa per similitudini recettoriali, per risonanze intime, essendo poi in grado di modulare direttamente la risposta biologica, di supportare le geometrie mesenchimali, le armonie cellulari, le tempeste emozionali ed il brusio del pensiero, che ridelinei alla fine l’architettura del Sistema di Regolazione di Base.
In tal modo la Medicina Omeosinergetica ricrea armonia e consapevolezza, richiamando le leggi della Natura e amplificandone le sue energie. Siamo noi stessi, tramite la saggezza intrinseca del nostro organismo, a consentire alla nostra forza innata rigeneratrice, di optare per il percorso più adatto. Valorizzare la malattia è già una cura, lasciar fare al nostro corpo, a parte le emergenze, è una terapia, diventarne consapevoli per poi accettarle è la guarigione.
LEGGI ALTRI ARTICOLI DALLA RIVISTA SCIENZA E CONOSCENZA N. 73
Scienza e Conoscenza n. 73 – Luglio/Settembre 2020 — Rivista >> bit.ly/3eE4ire
Nuove scienze, Medicina Integrata
Autori Vari
www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-conoscenza-n-73-luglio-settembre-2020.php?pn=1567 <www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-conoscenza-n-73-luglio-settembre-2020.php?pn=1567>
Lascia un commento