La meditazione dei nove cicli
Una meditazione per curare i problemi dei venti sottili
di Amji Tabke
L’utilità di questa meditazione
La meditazione dei nove cicli serve per espellere tutte le arie interne negative e per immettere le
arie positive necessarie alla salute. E’ molto utile sia come pratica di guarigione fine a se
stessa, per combattere i problemi di stress, nervosismo, tensione e così via, sia come esercizio
preliminare in una sessione di meditazione.
La corretta posizione
La prima cosa che dovete imparare è la posizione appropriata: quella tradizionale è con le gambe
incrociate nella posizione del Vajra (la potete vedere nelle statue del Buddha).
Questa postura è molto difficile così, se per voi è troppo difficile o vi procura dolori, è meglio
che sediate in una posizione comoda.
La cosa più importante è tenere la spina dorsale dritta come una freccia (ma allo stesso tempo
rilassata).
Il palmo della mano destra si infila sotto il palmo della mano sinistra: questo è il mudra della
meditazione.
I due pollici si toccano e sono sono rivolti verso l’alto; formano così un triangolo.
Gli occhi, socchiusi, guardano la punta del naso; non devono essere né troppo aperti né troppo
chiusi (ho visto molte persone meditare con gli occhi chiusi ma è sbagliato).
Le labbra vanno tenute normalmente, e la bocca rilassata, né aperta né chiusa.
Il mento è leggermente rientrato.
Le spalle sono aperte, rilassate e allo stesso livello: come “le ali dell’avvoltoio”.
Questa è detta la posizione di Buddha Vairochana. Prima di cominciare una meditazione dovete
assumere questa postura.
Ma ricordate: la cosa più importante è che dovete sentirvi rilassati.
Durante la meditazione cercate di tenere la mente in riposo, non lasciatela vagare.
(Se volete fare una meditazione tantrica e avete già ricevuto l’iniziazione, a questo punto vi
autogenerate come la divinità.)
Quindi dovete immaginare il vostro corpo come vuoto (senza organi interni, ossa ecc.). Al suo
interno ci sono tre canali che non si appoggiano alla colonna vertebrale (anche se in questo momento
non avete la colonna vertebrale) ma sono un po’ staccati da essa.
Il canale centrale è cavo come un bambù: comincia tra le sopracciglia, gira intorno alla sommità del
capo, curva verso il basso (la forma è simile al manico di ombrello) e termina all’altezza degli
organi genitali. Il canale di destra è rosso e quello di sinistra è bianco. Se li guardiamo dal
punto di vista della medicina, il canale di destra è il canale del sangue e quello di sinistra è il
canale del vento. I due canali laterali sono un po’ più piccoli del canale centrale. Tutti e tre i
canali sono vuoti: idealmente potremmo guardarci attraverso, fino in fondo.
Espellere i venti negativi
Nei canali si trovano delle arie negative che vanno espulse, altrimenti verrebbero a disturbare la
nostra meditazione. E’ molto importante. Come?
Chiudiamo con l’anulare la narice sinistra e inaliamo dalla narice destra. Dobbiamo pensare che
l’aria che inaliamo è della natura di tutti i Buddha e che ci sta portando tutta l’energia positiva
dei Buddha delle dieci direzioni, del Campo dei Meriti o dei Guru. Perché questo sia possibile,
prima della meditazione dobbiamo visualizzare tutti questi esseri attorno a noi.
Così, quando inaliamo, possiamo visualizzare l’aria che inspiriamo luminosa e carica di energia
positiva. I due canali laterali sono un po’ più lunghi del canale centrale e si congiungono. Quando
inalate (chiudendo la narice sinistra), la luce bianca entra dal canale di destra, passa nel canale
sinistro, sale ed esce dalla narice sinistra.
Quindi espirate dalla marice sinistra: chiudere la narice destra e pensate che tutte le azioni
negative (e le impronte delle azioni negative) che avete commesso, specialmente quelle dovute
all’attaccamento, escono da voi insieme con l’aria.
Ripetere tutto questo per tre volte.
Premete poi la narice destra con l’anulare e inspirate dalla narice sinistra. Questa volta andrete a
espellere dalla narice destra tutte le negatività, le impronte negative e così via, che derivano dal
potere della rabbia e dell’odio.
Ripetete questa respirazione per tre volte.
Ora inaliamo da tutte e due le narici: dobbiamo pensare che i due canali laterali entrano nel canale
centrale, quindi il respiro, l’inalazione che porta l’energia positiva entra dai canali laterali e
poi va nel canale centrale.
Anche qui inalate tre volte.
Poi trattenete quanto più possibile il respiro all’internoThen we hold the breath as long as
possible.
E quindi espirate forte tre volte. Se non riuscite a trattenere il respiro tappate le due narici,
quindi espirate forte tre volte. Quando espirate pensate che state espellendo e purificando il
canale centrale da tutte le oscurazioni e le negatività dovute soprattutto al potere dell’ignoranza.
Questa meditazione viene chiamata la meditazione dei nove cicli perché inalate ed espirate 9 volte.
Pur essendo una meditazione semplice è molto potente perché permette di purificare tutte le
negatività che sono nel nostro continuum mentale.
E’ utile anche per calmarsi e per sciogliere i nodi dei canali. Sarebbe bene praticarla spesso
perché in questo modo potremmo tenere i canali puliti e rendere calma la mente.
Con la meditazione dei nove cicli si possono ottenere risultati importanti: a poco a poco il corpo
diventa luminoso, la mente stabile, acuta e pulita: si diventa il giusto contenitore per praticare
il Tantra per raggiungere il corpo illuminato di Buddha.
Per mia esperienza personale posso garantirvi che è eccellente come pratica preliminare. L’ho
insegnata non solo in occidente ma anche in Tibet, Nepal e India e ho sempre visto che dava molti
benefici. Quando le persone venivano da me dicendo “quando recito i mantra invece che sentirmi
meglio mi aumenta il lung e divento nervoso” io consigliavo di fare questa pratica come preliminare
alla recitazione dei mantra. In questo modo la gente riusciva a superare il problema. Un giorno il
governo tibetano in esilio diede ordine di recitare 1.500.000 mantra di Cenresi a tutti i tibetani.
Un sacco di gente cominciò ad avere grandi problemi lung: avevano la mente già piena dei propri
problemi ma volevano obbedire, solo che stavano malissimo. In quel periodo insegnai questa pratica
preliminare a moltissime persone che in questo modo poterono sentirsi meglio e così completarono la
recitazione del mantra.
Questa pratica è utile anche per gente normale, che non pratica e non recita mantra ma che è molto
nervosa. Tutti i pazienti che hanno ricevuto questo insegnamento a Milano ne hanno avuto grande
giovamento. Mi sono tutti sempre molto grati: hanno trovato una strumento semplice ed efficacie per
combattere il nervosismo.
(ultima revisione: agosto 2001)
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