La meditazione: riflessioni

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LA MEDITAZIONE

di Rossella Bozzola

Premetto che tutto ciò che scriverò è frutto di mie personali riflessioni e
che potranno essere , o meno, condivise da chi avrà la pazienza di leggerle.

Ma andiamo ad incominciare.

Cos’è la meditazione e soprattutto cosa vuol dire e come si fa a meditare?

Queste sono le domande a cui vorrei dare una risposta, per quanto mi sarà
possibile in uno spazio non molto ampio.

Dunque, cominciamo:

Che cosa è la meditazione?

Meditare non è altro che cercare di mettersi in contatto con Dio, con lo
Spirito Divino, con la Forza Creatrice , che sono poi la stessa cosa
descritta da diverse dottrine e con termini diversi.

Cosa vuol dire meditare?

Meditare significa riuscire a placare il mentale allontanando tutti i
pensieri e facendo così spazio per il “vuoto”; ma, intendiamoci bene,
proprio in quel vuoto si incontrerà lo Spirito , che per manifestarsi
richiede , appunto, uno spazio che se è occupato da mille pensieri, non
lascerà posto per la pace ed il silenzio interiore.

Bisogna considerare che i pensieri e le emozioni altro non sono se non
vibrazioni che partono dall’interno e vanno poi espandendosi all’esterno,
creando una qual sorta di “musica” molto personale, proprio perché creata da
se stessi in base a cosa ed a come si pensa.

Dunque, l’assenza di vibrazioni personali fa sì che lentamente la “musica”
Divina, che è assenza di vibrazioni prima della Creazione, ne prenda il
posto.

Ma sulle vibrazioni vi è così tanto da dire che ci vorrebbe un’altro
articolo solo per quest’argomento.

Ora vorrei fare un breve cenno sui vari tipi di meditazione, usando una
scala crescente a seconda della difficoltà che la tecnica richiede.

1-Thai Chi – meditazione in movimento .

E’ una tecnica che porta il corpo ad uno stato di calma attraverso movimenti
lenti, che si manifestano con una grazia paragonabile ad una danza molto
lenta. La mente è impegnata nel coordinare i movimenti che rappresentano
delle performance energetiche, cercando di percepire l’energia universale
(l’individuale collegata con la cosmica) e di conseguenza si estranea dai
pensieri.

2- Meditazione Visualizzata

Per eseguirle è necessario, almeno all’inizio, essere in due, una persona
che guida ed una (o più) che seguono ciò che viene suggerito. In seguito,
avendo acquisito una certa pratica, la si può fare anche da soli .

Le visualizzazioni vengono eseguite in uno stato di rilassatezza, in genere
seduti o sdraiati, e mentre una persona passo a passo guida i praticanti a
partire dall’armonia di frequenza del respiro, procedendo attraverso varie
esperienze immaginative che non hanno limiti di spazio ne di tempo.

Anche qui, naturalmente, la mente viene indirizzata verso un obbiettivo,
impedendo l’accavallarsi forsennato e senza guida dei pensieri .

3- Zen

Questa meditazione è di un genere diverso rispetto alle prime due, nelle
quali si “obbligava”il pensiero ad una percorso prestabilito.
Nello Za Zen si medita inginocchiati, di fronte ad un muro (ma alcuni stanno
anche davanti ad uno specchio), con gli occhi aperti, lo sguardo rivolto
verso il muro che dovrebbe essere circa ad un metro e trenta e puntando gli
occhi verso il basso a 30 cm di altezza dal pavimento.
Si seguono i pensieri lasciandoli scorrere.

4-Meditazione trascendentale

La si pratica sia da seduti, che in posizioni comode o sdraiati .
Ci si rilassa concentrandosi sulle varie parti del corpo, mentre
contemporaneamente si può anche ascoltare della musica, o fare delle
visualizzazioni positive.

5-Vipassana

Si pratica seduti, od in posizione del Loto, a seconda di come si è più
comodi; ci si concentra sul respiro, seguendone il ritmo dolce e costante e
si lasciano scorrere le immagini “osservandole” con distacco .

Vorrei aggiungere che la pratica della meditazione dovrebbe essere
quotidiana , anche se all’inizio questo può sembrare impegnativo.

Sono certa che la mente (e lo dico per esperienza personale) troverà mille
scuse per impedire che ciò accada,ad esempio cose da fare “assolutamente”
persone da incontrare, lavori che non possono essere assolutamente rimandati
……essa si comporta come una tiranna nei nostri confronti e la maggior
parte del tempo di veglia ci comanda facendo credere che quei pensieri e
quegli impulsi siano veramente nostri.

Questo è il legame che si deve spezzare attraverso la meditazione,dominare
questa tiranna attraverso la calma mentale rendendola uno strumento con il
solo scopo utilitario di “servirci” realmente.

Farò un piccolo esempio.

Supponendo che la vita sia un fiume, con una corrente che scorre verso la
valle, immaginate delle persone che scendono con la corrente, nessuna
fatica, percorso comodo ed agevolato….ma all’improvviso una si blocca
decidendo di tornare indietro verso la sorgente.

Ecco che la corrente oppone resistenza, e l’individuo stenta a cambiare
direzione, prima annaspa soltanto per mantenere l’equilibrio, poi inizia a
camminare con grande fatica perchè la forza delle acque gli si oppone
fortemente, ma a mano a mano che prosegue e sale verso la sorgente la
corrente è sempre più debole finché non vi è più sforzo nel risalire ma
soltanto un ritmo diverso nel camminare.

Ecco,la meditazione è rappresentata da questo “andare contro corrente” con
l’aspirazione di ritornare alla sorgente .

Cosa vuol dire meditare?

Meditare significa prendere contatto con una dimensione che non è del vivere
quotidiano.

Significa seguire un percorso di disciplina interiore, significa staccarsi
gradatamente dai condizionamenti e dalle catene delle abitudini imposte dal
vivere quotidiano e dai rapporti con gli altri.

La meditazione è la realizzazione del Se, ossia consapevolezza cosciente di
noi stessi, come esseri spirituali, poiché la verità è che siamo raggi della
coscienza di Dio ed a livello dell’anima ne facciamo già parte.

In aggiunta alla pratica regolare è utile(e direi che automaticamente si
arriva a ciò) adottare stili di vita coerenti con i più alti ideali di
realizzazione
personale, rafforzando in questo modo ogni pensiero, ogni azione e relazione
e conseguentemente ogni aspetto della vita.

Un’esistenza condizionata, egocentrica e legata alle abitudini, si oppone al
bisogno innato dell’anima di riportare la consapevolezza alla propria innata
libertà.

Gli effetti della meditazione praticata con serietà ed impegno possono
essere:

Una calma caratteriale acquisita , una tranquillità interiore, una maggiore
chiarezza mentale ed una maggiore concentrazione, dolcezza di carattere,
senso di “armonia cosmica”, spontaneità nei rapporti con il prossimo, una
maggiore energia , mentre si è constatato che la meditazione allevia od
elimina completamente la tensione fisica, lo stress l’ansia e l’angoscia
agendo anche come un antidepressivo.

La meditazione marcia di pari passo con la consapevolezza del proprio
respiro, perchè è proprio attraverso il respiro che si effettua un
involontario controllo della mente.

In conclusione che cosa è questa meditazione ?

Chi si accosta ad essa lo fa in seguito ad un sostanziale
“disagio”interiore,
una insoddisfazione che aleggia nella propria vita ad un dato momento, un
senso di “mancanza” di qualche cosa di essenziale, che si è “dimenticato” e
che si cerca di ritrovare.

La meditazione diviene gradatamente un mezzo attraverso il quale si vive
una disciplina interiore con sostanziali cambiamenti, sia fisici che
psicologici, identificandola in una delle strade attraverso la quale si
accede al Flusso che porta verso lo Spirito, lo stesso che dimora in ogni
essere umano e che spesso giace addormentato inconsapevole di esistere.

Scendere a patti con la frustrazione ed a volte con il fallimento e le
difficoltà del vivere quotidiano è uno sforzo veramente estenuante.

Impegnarsi negli sforzi quotidiani per una crescita personale e spirituale
non è certamente più faticoso, ma infinitamente più produttivo.

Vorrei concludere dividendo con voi questo breve poema di Paramhansa
Yogananda:

I piaceri che la vita ci offre
sono effimeri, come fiori.

In piena fioritura affascinano i nostri occhi,
ma poche ore più tardi perdono la loro bellezza e muoiono.

In seguito rimangono con noi
solo come ricordi.

Cercate l’unica e sola certezza,
la beatitudine sempre nuova
che si scopre nella meditazione.

Cercate il contatto con Dio,
la sola Verità dietro ogni apparenza.

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