La morte – vista, nella sua dolcezza

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La morte – vista, nella sua dolcezza

Dugpa Rimpoce: Precetti per una vita felice

La Morte

Volumetto “500 precetti per una vitafelice”
Oscar Mondadori (1a edizione Piccola Biblioteca Oscar giugno 1997)

1. Diffida dei pensieri negativi, perche’ combattono sia il corpo sia lo spirito. Sono i primi
sintomi del male. Guarisci il tuo spirito, se vuoi guarire il tuo corpo. Esercitati a pensare in
modo positivo, anche nelle prove della vita.

2. Non lasciare che la malattia conquisti il campo. Intorno a te metti dei pensieri di felicita’ a
costruire un fronte difensivo.

3. Il sopraggiungere della malattia coincide sempre con una mancanza di fiducia, con un cedimento
dello spirito. Questa si compiace dell’angoscia, del dubbio e della confusione. Non permettere che
governi la tua anima e il tuo corpo. Pensa a essa come a un nemico esterno, scaltro e astuto, che
avanza mascherato, approfittando dell’oscurita’ per agire.

4. La malattia non resiste alle intense luci dello spirito. Coltiva il sentimento dell’amore, della
bellezza, della compassione per purificare lo spirito e il corpo, riparare quello che si e’ rotto,
eliminare le forze negative e riportare l’armonia.

5. Ripeti a te stesso che ogni pensiero negativo indebolisce la determinazione, ostacola la
volonta’, apre una breccia e prepara il terreno alla malattia.

6. Il segreto della malattia: approfittare di una mancanza di vigilanza, di un offuscamento dello
spirito, di un’assenza di luce per invadere il corpo.

7. I pensieri negativi, la paura, il dubbio sono gli alleati strategici della malattia. Impara a
combatterli. Opponi loro la fiducia, la certezza e l’ amore per la vita. Non dimenticare mai che
l’amore e’ il supremo guaritore.

8. Affronta la malattia con lucidita’, superando l’inquietudine, ed essa ti insegnera’ molto su te
stesso.

9. La malattia si mette sulla tua strada come una scogliera scoscesa, come una vetta da superare.
Non essere passivo. Ci sono in te forze nuove, inesauribili. Se vuoi favorire la guarigione chiedi
aiuto al tuo spirito: e’ la fonte, immensa, infinita, di ogni saggezza.

10. Se soffri medita profondamente sulla sofferenza. Localizzala. Cerca di sentirla all’esterno del
corpo, spostando la coscienza. Diventa lo spettatore attento e distaccato del gioco, come se la
sofferenza non ti appartenesse, poi separati da essa.

11. Considera la sofferenza come un messaggio inciso nella tua carne. Non ha nessun altro oggetto,
nessun’altra intenzione che la tua perfezione, il tuo compimento. Impara a leggere, poi butta via il
libro. Dietro la sofferenza c’e’ il vuoto radioso, splendente, senza il quale non esiste liberta’.

12. Se vuoi vivere felice impara a meditare sulla morte. Non e’ la fine della vita, ma l’inizio di
una nuova nascita. La morte e’ una porta.

13. Prendi la mano del morente, non lasciarlo solo nel momento della morte. Accompagnalo nella sua
difficile traversata.

14. Non e’ mai troppo tardi per trasmettere parole di saggezza a chi sta morendo.

15. L’amore non respinge la morte. Richiede una reale capacita’ di donarsi, una partecipazione
fraterna alla morte dell’altro. Parlare tutti i giorni a una persona in coma puo’ aiutarla a morire.
Si stabilisce allora una relazione telepatica, da cuore a cuore, che permette di vincere le
difficolta’ del passaggio.

16. La morte non esiste. Vincere la morte significa cambiare mondo e mettersi in viaggio.

17. Non osservare la morte attraverso la lente deformante delle opinioni comuni, delle ossessioni,
delle superstizioni. Ci e’ difficile capire che al momento della morte noi sorgiamo nell’Istante, e
che non c’e’ altro istante al mondo. Con la morte usciamo dal tempo.

18. Impara che il mondo non ha ne’ inizio ne’ fine. Nessuna evoluzione, nessun progresso attraverso
il tempo. E’ un modo di vedere sbagliato. L’universo e’ tutto nell’istante. Non lo abbandona mai.
Noi non lasciamo mai l’istante.

19. La morte ci riconduce all’eterno Presente del mondo, che i tibetani chiamano Chiara Luce, al suo
inizio che non ha fine.

20. Che cosa non cambia, e cosa la morte ritrova ? La Luce dell’Essere, il sole dell’Origine.
Finche’ non accetti la morte, resti incompleto, sei privato della tua natura profonda, della tua
coscienza eterna. La paura di vive= re e la paura di morire rendono impossibile la felicita’.

21. Non e’ mai troppo tardi per imparare a morire.

22. La morte, sappilo, dura appena qualche secondo per i parenti e gli ami i che assistono chi sta
morendo. Ma per quest’ultimo il viaggio dura vite intere, attraversate in tempo reale. In queste
vite egli puo’ ritrovare cio’ che ama sotto altre forme. Sapra’ riconoscerle. Morira’ molte volte
ancora e salira’ sempre, sino a quella Chiara Luce che alcuni chiamano Dio, e che e’ la sostanza
vuota ed eterna dell’universo.

23. Liberati dalle superstizioni che affollano il tuo spirito. Una volta morti, non si ritorna nel
corpo di un animale per essere puniti duramente, ne ‘ in quello di un saggio o di un risvegliato se
si e’ stati virtuosi.

24. Nella morte siamo nel cuore di noi stessi, ma allo stesso tempo – ed e’ la stessa cosa – siamo
nel cuore dell’universo.

25. Accogli la morte come un’amica, e la vita ti apparira’ in tutto il suo splendore. Ogni tua
paura svanira’. Ormai potrai vivere senza timore e senza aggressivita’, dormire come un bambino,
liberarti dalla tensione del mondo, aprirti alla gioia e avere accesso ai piani superiori
dell’esistenza.

26. Tutte le fasi successive alla morte sono le fasi dell’inizio della vita= . Ecco perche’ il
trauma della morte e’ legato irrimediabilmente al carattere traumatico della nascita. Ecco perche’ i
mistici e i risvegliati parlano della “nuova nascita”. Intuiscono che nell’istante della morte
l’origine e la fine si confondono.

27. Medita su quest’immagine: tutto accade nello stesso luogo, nello stesso= tempo, nello stesso
istante – la nascita e la morte.

28. La morte non e’ la fine della vita. Si schiude in noi, in ogni istante.= E’ in noi che ha le sue
radici. Usa la meditazione per incontrarla e farte la amica.

29. Non aver paura della morte. Cacciatori della morte, noi sappiamo dove la dobbiamo scovare.
Nell’istante. Nel cuore dell’istante. Nel suo centro. Come la perla d’oro che gli antichi
collocavano al centro del mondo. Il suo vero posto e’ in te. Non la incontri in nessun altro luogo
se non dentro di te.

30. I maestri di saggezza insegnano che la morte e la nascita sono una porta unica, che non si
chiude mai. La morte, cosi’ come la concepiamo, non esiste.

31. Impara che lo stato divino non e’ solo quello del “dopo la morte”. E’ anche quello del “prima di
nascere”. Lo stesso. La medesima presenza aperta, che non scompare mai e che ciascuno di noi porta
in se’ sotto forma di vertigine e di abisso.

32. Da dove veniamo ? Se saremo in grado di rispondere sapremo dove andremo , al termine
dell’esistenza.

33. Potenza del Risveglio: nella morte, alcuni dimenticano, altri ricordano .

34. Attendi la morte ogni giorno, in modo che, quando sara’ venuto il suo momento, morirai in pace.
Impara a morire ogni giorno nel pensiero, cosi’ non avrai piu’ paura della morte.

35. Il territorio della morte non sta al di la’ della vita. E’ nel contempo al di qua e al di la’,
in alto e in basso. Impara a vedere in modo diverso.

36. La morte ti manda dei segnali: sogni, idee fisse, incontri, visioni. Impara a decifrarli. E’
cosi’ che si fa riconoscere. Addomestica la morte, e l’amarezza si trasformera’ in dolcezza.

37. Non aspettare il momento della morte per imparare a conoscerla: sara’ troppo tardi.

38. La morte non e’ separata dalla vita. Pensa alla vita e alla morte come al “pieno” e al “vuoto”
di uno stesso oggetto.

39. Non esiste un mondo dei vivi e, sull’altra riva, un mondo dei morti. Si tratta di uno stesso
modo di essere, dimenticato, al quale non abbiamo piu ‘ accesso. La morte ci riporta all’eterno
Presente del mondo, al suo inizio che non ha fine.

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