La musica del sistema nervoso

pubblicato in: AltroBlog 0

La musica del sistema nervoso

Nuovi studi suggeriscono che non è l’elettricità, ma il suono, a permettere il funzionamento del
nostro cervello

11 giugno 2007

DANIMARCA – Dovendo rispondere alla domanda «come fanno le fibre nervosa a trasmettere le
informazioni dal cervello ad organi e tessuti e viceversa?» nessuno avrebbe dubbi: i nervi compiono
il loro prezioso lavoro trasmettendo un impulso elettrico da cellula a cellula. Eppure potrebbe non
essere così.

CERVELLO SONORO – A mettere in dubbio quel che sappiamo sul funzionamento del nostro sistema nervoso
sono ora Andrew Jackson, fisico del Niels Bohr Institute di Copenhagen, e Thomas Heimbur, biofisico
presso il medesimo istituto. Secondo i due ricercatori, infatti, l’elettricità sarebbe solamente un
effetto collaterale della comunicazione nervosa. Suggeriscono invece che le informazioni viaggino da
un neurone all’altro grazie a impulsi sonori, simili al riverbero prodotto da un suono all’interno
di un tubo. La teoria – riportata da Wired News – è clamorosa e ha generato profondo scetticismo tra
i neurofisiologi.

QUEL CHE SAPPIAMO – La trasmissione di segnali elettrici nelle cellule nervose non solo è
quotidianamente verificata nei laboratori di tutto il mondo, ma è ben spiegata fin dagli anni ’60
del secolo scorso dal modello di Alan Hodgkin e Andrew Huxley, che per i loro lavori meritarono il
premio Nobel nel 1963. Negli anni successivi è stata ulteriormente raffinata: oggi si conoscono bene
non solo le sue caratteristiche generali ma anche le caratteristiche delle «porte» nella membrana
cellulare che aprendosi e chiudendosi lasciano passare gli ioni carichi, consentendo la propagazione
attiva del segnale. Queste grandi proteine sono state anche viste e studiate al microscopio
elettronico.

DAL DUBBIO LA NUOVA TEORIA – Jackson e Heimburg sostengono invece che tali modelli non sarebbero in
grado di spiegare i meccanismi in base ai quali funzionano gli anestetici, che bloccano la
trasmissione del dolore. Aggiungono anche che non tornano i conti nemmeno dal punto di vista
termodinamico. Di fronte alle critiche hanno scelto la linea difensiva che seminare dubbi è il modo
con cui la scienza progredisce.

Alessandra Carboni

www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/06_Giugno/11/cervello_suono.shtml

Come si trasmette l’impulso nervoso?

Il Pensiero Scientifico Editore per Yahoo! Salute

13 Giugno 2007

Secondo la recente teoria formulata dai biofisici Jackson e Heimburg, la trasmissione nervosa
sarebbe mediata dalle onde sonore.

Il modello Hodgkin-Huxley sulla trasmissione nervosa sta per andare in pensione?
Secondo il Biophysical Journal sì, perché uno studio appena pubblicato sostiene che l’attività
elettrica delle cellule nervose sarebbe solo una conseguenza dell’impulso nervoso, e non il suo
meccanismo di trasmissione, che invece sarebbe basato sulle onde sonore.

Nel 1963 il Nobel per la Medicina andò ad Alan Hodgkin e Andrew Huxley per la loro descrizione delle
modalità di trasmissione degli impulsi nervosi. Ora la comunità scientifica è in subbuglio per una
rivoluzionaria teoria formulata da Andrew Jackson e Thomas Heimburg, biofisici del Niels Bohr
Institute di Copenhagen, e c’è già chi parla di Nobel per i due ricercatori.

Tutto è partito da una ricerca sui meccanismi di funzionamento dell’anestesia: l’ipotesi secondo la
quale i farmaci anestetici si legherebbero ai recettori del dolore inibendone il funzionamento è
largamente insoddisfacente: “Puntare su un meccanismo d’azione del genere per un farmaco sarebbe
come tirare in aria una moneta 1000 volte e sperare di fare sempre testa”, spiega Jackson.

Secondo i due ricercatori, il tessuto nervoso è costituito in massima parte da lipidi in forma
liquida alla temperatura corporea. Un meccanismo ancora ignoto genera impulsi di pressione che
generano onde semisolide che percorrono le cellule trasmettendo l’impulso nervoso. Gli anestetici
interverrebbero sul meccanismo abbassando la temperatura alla quale i lipidi passano allo stato
solido e quindi di fatto rendendo più difficoltosa la formazione delle onde di cui sopra. Sarebbero
poi queste onde, mutando al loro passaggio la forma delle cellule nervose, a creare l’impulso
elettrico che viene registrato durante la trasmissione nervosa.

Fonte
Heimburg T, Jackson AD. The Thermodynamics of General Anesthesia. Biophys J 2007; 92: 3159-3165
doi:10.1529/biophysj.106.099754.

david frati

www.pensiero.it/news/news.asp?IDNews=424

approfondimento su www.sublimen.com

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *