LA MUSICA È UN BENESSERE PER L’ANIMA: ECCO LA RICERCA

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LA MUSICA È UN BENESSERE PER L’ANIMA: ECCO LA RICERCA

In ambito musicale sono state fatte cinque scoperte scientifiche, vediamo insieme quali!

Nella vita di ciascuno di noi, sicuramente la musica svolge da sempre un ruolo fondamentale. Ci
ricorda momenti particolari, felici o tristi, caratterizzati da un sottofondo tutto nostro.

Non importa quale sia il nostro genere preferito, le emozioni che suscita la musica sono uniche in
ognuno di noi. E lo dice persino la scienza, sulla base di diversi studi effettuati.

Vediamo le cinque scoperte più recenti in ambito musicale!

1. Il cibo diventa più saporito mentre ascoltiamo la musica
Gli alimenti possono sembrarci più amari se udiamo dei suoni bassi, mentre appariranno più dolci in
caso di suoni acuti.

2. La musica stimola la concentrazione
A differenza della televisione, comprovata fonte di distrazione, la musica aiuta a focalizzarsi
meglio sullo studio e sul lavoro. Uno studio effettuato in Florida conferma che non vi è alcuna
differenza nella concentrazione rispetto l’ascolto di musica da meditazione e delle proprie hit
preferite.

3. Rende il sesso più eccitante
Ascoltare musica durante un rapporto sessuale diventa addirittura più entusiasmante rispetto
all’attrazione per il partner o la partner: gli stimoli del cervello sono gli stessi provocati da
droga, cibo e sesso. È nota anche la playlist di Spotify, dedicata proprio a questo momento,
intitolata appunto “Songs That are Considered Better Than Sex.”

4. Il rock cattura l’attenzione facendoci pensare a un animale ferito
Secondo uno studio dell’Università della California, il rock’n’roll presenta caratteristiche
identiche ai lamenti degli animali feriti che chiedono aiuto, che l’uomo collega alla sazietà di
cibo. È per questo motivo che questo genere ci eccita tanto.

5. La musica pop è monotona
Il genere pop è stato penalizzato dal Consiglio Nazionale per la Ricerca in quanto chiassoso e molto
più ripetitivo rispetto agli anni scorsi, in particolare ai brani degli anni ‘50.

da radiomontecarlo.net

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