La musica rappresenta la bellezza della creazione, il suono è natura
da Giulia Zeroni – 11 luglio 2011
MUSICOTERAPIA
La bio-energia del suono e della musica
Per il raggiungimento del benessere un altro elemento utile è lapplicazione del suono e della
musica a scopo terapeutico. In particolar modo la Biomusica perchè mette in relazione tre aspetti ben precisi corpo, energia, emozione.
La malattia e la sofferenza mentale sono considerate fasi che affrontiamo inevitabilmente nella vita
e dalle quali si può imparare qualcosa, così lessere umano ha la possibilità di andare al di là di questo suo disagio e crescere in coscienza.
Possiamo considerare la musica anche come strumento di comunicazione. Lanziano andando, per
esempio, a ballare nei centri ricreativi si trova insieme ad altre persone e il disagio di sentirsi
solo viene a ridursi notevolmente e ritorna il benessere psico-fisico perché fa movimento e socializzazione.
La Biomusica: musica evolutiva
La Biomusica è una musicoterapia integrativa che nasce in seguito alle ricerche effettuate nel campo
musicale del suo ideatore Mario Corradini, musicista e compositore argentino, nonché saggista e docente di musicoterapia in Italia, Svizzera e Spagna.
Si denomina musicoterapica evolutiva perché si propone di agire attraverso le relazioni fra i
suoni e gli aspetti fisiologico, emozionale ed energetico della persona, che viene considerata un
essere dinamico in evoluzione costante. Afferma inoltre che lessere umano ha la possibilità di
andare al di là della sua attuale condizione e crescere in coscienza. Questa crescita è possibile
perché la malattia e la sofferenza mentale sono considerate fasi che la persona attraversa e dalle quali può imparare qualcosa di cui ha bisogno.
Essa si basa sul concetto che il nostro organismo è composto da cellule che producono, nel loro
continuo movimento, frequenze sonore perciò linvio di vibrazioni sonore a diverse parti del corpo ristabiliscono il rapporto: mente-corpo e benessere psico-fisico.
La metodologia della Biomusica si fonda su cinque punti:
1) Il campo bioenergetico. Lorganismo umano è costituito dalla sua struttura fisica e dal suo
corrispondente campo energetico dato dal risultato della trasformazione delle energie provenienti dallalimentazione, dalla respirazione e dalla vita psichica.
2) Il blocco energetico. Se subentrano dei conflitti o delle esperienze che provocano un forte stato
emozionale, il libero fluire dellenergia viene ostacolato e così nel nostro organismo vengono a crearsi dei blocchi di questa energia.
3) Le malattie. Queste rappresentano il passo successivo ai blocchi che assorbono lenergia stessa
indebolendone il fisico. Si abbassano le difese e compaiono le malattie cioè: il nostro corpo somatizza i blocchi originati dai conflitti emotivi.
4) Le paure. Esse sono il risultato comportamentale che la persona assume nei confronti dei suoi conflitti.
5) Il suono. Anchesso è energia: basti pensare che un acuto può spaccare un bicchiere di cristallo! Ecco perché si può ricorrere alla musica come terapia.
Possiamo così considerare il corpo come uno strumento musicale che richiede una costante accordatura e attraverso particolari combinazioni sonore si può giungere al riequilibrio.
Il beneficio è dovuto al massaggio vibratorio che il suono apporta alle diverse parti del corpo. Le
risposte fisiche agli impulsi sonori quindi influiscono sul sistema bioenergetico modificando il
funzionamento, sulle ghiandole stimolandone la produzione ormonale, sulle onde cerebrali inducendo il cervello a raggiungere uno stato di rilassamento.
Il suono diventa così una vera e propria forma di energia; noi ascoltiamo con ludito ma anche con
le ossa, il sangue, i muscoli, la pelle e tutta la materia di cui siamo fatti. Siamo materia che vibra.
La musica lavora quindi sia fisicamente che psicologicamente attivando associazioni mentali mettendo
in movimento levoluzione psichica e linformazione sonora nellarrivare al cervello attiverà la
memoria. Le situazioni conflittuali restano impresse nel sistema bioenergetico dei tessuti nel campo energetico di ogni cellula dove risiede la memoria dei fatti.
I ricordi che dormono nelle zone più profonde della memoria possono essere risvegliati dalla musica
perché il suono evoca anche immagini associate a diversi stati danimo. Le immagini parlano direttamente allemozione di chi ascolta.
Ogni individuo ha i suoi suoni e le sue immagini del tutto personali, ma al di là dei suoni
personali esistono però degli archetipi sonori uguali per tutti che possiamo considerare come
tutti i suoni presenti nella memoria umana. Sono universali perché tutte le persone li hanno
ascoltati almeno una volta, come lacqua, la pioggia, il mare, le voci della natura. Non solo. E
stato provato che il feto percepisce i suoni esterni al corpo della madre fin dal quinto mese di
gestazione ma può anche ascoltare il flusso del torrente circolatorio, il battito cardiaco. E i
ricordi primordiali si possono ritrovare anche nelle emissioni vocali del neonato.
Gli archetipi musicali sono cellule ritmiche e melodiche che si riscontrano in tutte le culture come
le vocali comuni a tutte le lingue. Anche pronunciare una parola significa evocare un pensiero. Ma
la parola prima di tutto è uninsieme di vibrazioni che agiscono su chi la pronuncia e su chi
lascolta. Uno degli esempi di espressione suprema della parola fattasi vibrazione percettibile è quella dei mantra come la sillaba OM.
La Biomusica, durante le sedute, coinvolge e attiva globalmente il soggetto (attraverso il movimento
del corpo, che la musica facilmente stimola) nelle associazioni mentali, nelle immaginazioni
guidate. Nel gruppo poi si tenta di far uscire lindividuo dal suo isolamento, vincendo le sue resistenze, per farlo relazionare con gli altri.
Le discipline utilizzate sono:
a) il suono vocale indirizzato
. La tecnica consiste in esercizi basati sulla combinazione di respiri appropriati e su intonazioni
precise di note. La voce nasconde in se una grande forza guaritrice; è uno degli strumenti
terapeutici adatti a canalizzare ed indirizzare il suono verso il centro bloccato, Cantando il suono
più basso che siamo in grado di produrre e toccando le zone dove questo risuona, possiamo sentire
vibrare il petto e parte del ventre, la schiena e le costole. Se poi proviamo un suono medio,
vibreranno il collo, la clavicola, la mandibola inferiore e parte della nuca. Da ultimo se cantiamo
un suono acuto il più forte possibile, ci accorgiamo che vibrano le ossa della testa, il naso, la
fronte e il palato, cioè le zone del corpo più alte delle precedenti. Questo è dovuto al fatto che
ogni frequenza risuona in un posto particolare dellorganismo. Tanto più acuto è il suono prodotto o ricevuto tanto più in alto vibrerà il nostro corpo.
Le vocali secondo la Biomusica agiscono appunto su specifiche zone corporee cioè: su ogni zona
corporea agisce prevalentemente una precisa vocale. Ecco quali sono le vocali, dove devono essere
indirizzati i suoni e quali parti del corpo vengono interessate dalla vibrazione:
I Sistema nervoso e immunitario. Si indirizza il suono verso la testa e in particolare fa affluire il sangue alla zona del naso.
E Sistema fonetico. Si indirizza il suono verso la zona della gola, vibra nelle corde vocali, laringe, tiroide.
O Sistema respiratorio. Si indirizza il suono verso i polmoni quindi risuona nel centro del torace, diaframma, cuore.
U Sistema digestivo. Indirizzando il suono verso lombellico si ha vibrazioni nelle viscere addominali.
La combinazione dei suoni agisce sullapparato sessuale.
Le lettere M e N risuonano nelle ossa della testa propagando vibrazioni verso il centro del cranio
e fanno risuonare di conseguenza la ghiandola pineale e lipofisi. Come già detto in precedenza ciò si riferisce allemissione dei suoni dei mantra.
b) I giochi
di socializzazione, di riscaldamento, di creatività, teatrali, musicali sono trasformazioni di
giochi infantili che hanno lo scopo di togliere il soggetto dalla sua immobilità e lo spingono a
vincere le resistenze acquisite. Quindi anche a livello muscolare si mira a rilassare le diverse
zone corporee, scaricando le tensioni e caricando in modo positivo lemotività della persona.
c) Le narrazioni
. La narrazione, tecnica conosciuta sin dallantichità, è usata in Biomusica per aiutare il soggetto
a ripercorrere la sua storia. La musica in questa attività serve per creare unatmosfera suggestiva
e per isolare da eventuali rumori o voci provenienti dallesterno che potrebbero disturbare o distogliere lattenzione.
d) Le fantasie guidate
. Questa tecnica è importante per aiutare la ristrutturazione della personalità. Si usano degli
stimoli musicali appropriati. Lesperienza indica che le immagini più utilizzate si collegano a
problemi emotivi originati nel nucleo affettivo-familiare e lobiettivo non è certamente quello di
modificare gli avvenimenti del passato, ma di cambiare la relazione emotiva della persona con gli stessi.
Premesso tutto ciò ecco che si può pensare al connubio anziano e musica.
Lanziano, anche quello che non ha ricevuto uneducazione musicale, ha una conoscenza nel campo
sonoro-musicale: la conoscenza di canti, il ricordo di eventi sonori per lui significativi, le
pratiche sociali come il ballo, le serenate. Questo bagaglio che si porta dentro e che lo accompagna
parla del suo vissuto e diventa materiale per lavorare con la Biomusica aiutandolo ad accettare il
proprio processo di invecchiamento, a valorizzare la sua persona, ad attivare e mantenere
nellanziano linteresse per una socialità, nonché a mantenere unautonomia a livello cognitivo, sensoriale e funzionale.
Si apre dunque la possibilità di conoscere meglio noi stessi ma di accedere anche a zone sconosciute
non solo per lesplorazione del nostro Sé con lo sviluppo di una autoconsapevolezza sempre maggiore,
ma si ha il forte stimolo per limmaginario, con linevitabile scoperta e la liberazione di fonti di
energia bloccate, di mobilizzazione degli affetti, quindi accedere a livelli di coscienza non ordinari capaci di facilitare i processi di guarigione e/o prevenzione .
Giulia Zeroni Consulente del benessere su misura
Economo Dietista -Dirigente di Comunità Estetista
Viale Gramsci n. 19 Firenze
Tel. 339-6098166
Sito web: giuliazeroni.it
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