La musica rituale

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La musica rituale

da: MusickAL_LAb@yahoogroups.com

La musica e’ un rituale?

di A. C.

La domanda nasce spontanea dopo un’attenta lettura delle primissime
pagine del libro “Il significato della musica” di Marius Schneider
(2a ed. 1971 – Rusconi).

Schneider è ritenuto il massimo etnomusicologo vivente. Studiò
filologia, musicologia, pianoforte e composizione a Strasburgo,
Parigi e poi a Berlino. Già direttore dell’archivio fonografico di
Berlino e più tardi direttore della sezione dedicata al folklore
nell’Istituto spagnolo di musicologia di Barcellona.

Dal 1954 al 1970 è stato titolare della cattedra di musicologia
all’Università di Colonia, occupandosi in prevalenza di simbologia
musicale nelle antiche filosofie e religioni.

L’autore esprime la sua meraviglia constatando l’unità fondamentale
presso tutti i popoli del pensiero relativo al significato originario
della musica “sia se si consultano i documenti delle antiche culture
come se si interrogano i popoli ancora oggi viventi secondo culture
litiche o metalliche” per cui l’idea fondamentale che il suono sia il
principio e l’origine di tutte le cose risale ad un’epoca remotissima
e comune presso tutti i popoli primitivi, per svilupparsi in
filosofia simbolica nelle culture megalitiche e razionalmente
sopravvivere, sia pure in parte, nel mondo antico per arrivare fino a
noi sotto forma di ipotetico concetto.

La parola, sia nel senso comune che biblico, è ritenuta posteriore al
suono, elemento prioritario e sostanza originaria presente in ogni
cosa, anche quando il limitato orecchio umano non riesce più a
captarne l’effetto vibratorio.

La musica è perciò, elemento unificante e regolatore perchè congiunge
tutto ciò che vibra.

Ma questo “incantamento” (come lo definisce Schneider) per l’uomo
contemporaneo è solamente una fantasticheria romantica avendo egli
perso “in misura spaventosa” la facoltà di vibrare e consuonare con
quella natura da cui pure ha avuto origine.

Prevedendo lo scetticismo del lettore proponiamo una verifica
dell’ipotesi chiave di Schneider, il quale afferma che se il suono
è “sostanza originaria di tutte le cose, la teoria vibratoria non può
limitarsi all’ambito esclusivamente acustico, ma deve fornire la base
per spiegare tutti i rapporti vicendevoli” che regolano la
manifestazione e l’evoluzione della vita, ossia quando e come la
musica (e per essa il suono) segna (o dovrebbe segnare) le fasi più
importanti della vita dell’uomo.

Sull’ipotesi di Schneider possiamo fissare tre pensieri fondamentali
che ci permetteranno le verifiche relative:

1) Il suono come principio e origine di tutte le cose.

2) La teoria vibratoria come base per lo sviluppo ordinato della vita
umana.

3) Effetti del suono anche quando non è più percepibile all’udito.

Il suono come principio e origine di tutte le cose

Se la parola è una delle tante conseguenze del suono, questo deve
essere più remoto nel tempo per cui un suono primordiale generò la
parola (Dio – Verbo – azione).

Questo suono primordiale generatore ha una duplice natura essendo il
prodotto di uno scambio fra tensione e distensione (vibrazioni)
mediante la consumazione (legge naturale – superamento -sacrificio)
dello spazio-tempo.

Da tensione-distensione dello spazio-tempo scaturisce il ritmo
(ordine delle vibrazioni). Quindi l’unità suono primordiale
generatore, manifestandosi attraverso la dualità vibrazione-ritmo,
realizza la parola (Dio – Verbo – azione), ossia il principio della
creazione la cui tridimensionalità è per l’appunto spazio-tempo,
vibraz ione- ritmo, azione-creazione.

Riepilogando:

Un suono primordiale generatore, consumando (legge – sacrificio –
superamento) lo spazio-tempo tramite tensione- distensione
(vibrazioni), originò la parola (Dio – Verbo -azione) che,
alimentando l’ordine vibratorio (ritmo) scaturito da tensione

distensione dello spazio-tempo, architettò e costruì il cosmo (forme
materiali solide).

Questa inconcepibile operazione cosmica è di facile comprensione se
così la visualizziamo

Un bambino (suono primordiale generatore) getta un sasso in una
immobile superficie d’acqua (spazio-tempo) e ne contempla estasiato
l’effetto (tensione- distensione dell’acqua -periodicità ritmica
dell’onda – [Parola – Dio -Verbo – azione]) e il risultato
complessivo (creazione).

Come ogni onda dopo l’impulso iniziale diminuisce gradatamente la
propria frequenza, così si comporta la creazione (forme solide
permanentemente mobili in continua trasformazione sotto il
primordiale impulso sonoro). Le sottili vibrazioni iniziali (alta
frequenza) si fanno sempre più rare (media e bassa frequenza), e dato
che l’onda sonora è sferica, ossia ciclica, è naturale che il primo
processo di solidificazione delle vibrazioni si attui mediante forme
macrocosmiche cicliche (galassie -stelle – pianeti ecc.).

Queste forme cicliche non sono materia spenta non più suscettibile di
vibrazione; e la creazione, poichè è azione in atto (Dio -Verbo), dà
vita ad una quantità enorme di cicli non solo macrocosmici
(geologici, astronomici ecc.) ma anche microcosmici, dei quali un
certo ciclo biologico ha prodotto l’uomo fisico.

Questi cicli, ripetendosi con finalità sempre diverse, diventano, per
la loro stessa natura, rituali, per cui il rito è l’indispensabile
meccanismo mediante il quale si attua la creazione.

A questo punto è lecito chiedersi chi o che cosa governa tutto questo
traffico cosmico al cui confronto quello del nostro granellino Terra
(aerei, navi, treni, auto ecc.), vantato giustamente come progresso
tecnologico, è un tragico, insensato gioco di esseri mostruosamente
automatizzati.

Questo suono primordiale generatore da chi è stato posto in
vibrazione? La scienza, superficialmente, risponderebbe che l’origine
fu una fortuita combinazione di elementi. Ma è ormai evidente, anche
se non accertato scientificamente, che un’accidentalità casuale non
avrebbe potuto produrre costantemente per milioni e milioni d’anni (e
che per altrettanto ancora produrrà) un ritmo preciso di creazione
verificato, tra l’altro, anche dalla scienza positiva.

E allora possiamo solamente dire che è stato un immane “miracolo”.

Ma, (e a questo punto è necessario che il lettore mediti
intensamente) tutti i primitivi popoli preistorici hanno dato a
questo presunto miracolo il nome di magia.

Magia è la maestria (intelligenza cosmica attiva) insita nel suono
primordiale generatore che, tramite l’azione (Dio – Verbo) governa
giustamente (con giustizia) il ritmo (ordine -regolarità) della
consumazione dello spazio-tempo (legge – sacrificio – superamento)
per cui tutte le cose vengono temporalmente e localmente a
manifestarsi nelle congiunture (ere – periodi storici ecc.) più
favorevoli a realizzare quelle finalità per cui sono chiamate ad
essere.

Indubbiamente l’uomo fisico, fra tutte le cose, è la più importante,
perchè è l’unica forma materiale che ha in sè un residuo originale,
in misura superiore a qualunque altra forma vivente, del suono
primordiale generatore: la voce. Perciò, più di qualunque altro
essere, può suonare, risuonare e consuonare con quelle vibrazioni
cosmiche dalle quali è stato originato: e, poichè ha in sè tutta la
gamma di queste vibrazioni, dalle più dense alle più sottili sotto
forma di sostanza fisica (bassa frequenza), psichica (media
frequenza) e spirituale (alta frequenza), è stato per l’appunto
definito “microcosmo”.

Consideriamo ora queste sostanze:

Sostanza fisica = tutto ciò che riguarda il corpo materiale sensitivo.

Sostanza psichica = tutto ciò che riguarda la conformazione mentale
ed emozionale.

Sostanza spirituale = tutto ciò che riguarda il principio delle
attività superiori della mente.

La sostanza psichica (detta anche anima) e quella spirituale,
sottraendosi ad ogni localizzazione materiale, non solo compenetrano
quella fisica, ma si espandono ben oltre, specialmente per ciò che
riguarda la sostanza spirituale della quale non si conoscono i
confini.

Queste tre sostanze altro non sono che quelle cosmiche:

La teoria vibratoria come base per lo sviluppo ordinato della vita
umana.

Le sostanze sopradette rimangono inattive se non interviene il
meccanismo del rito che gradualmente le mette in sintonia con quelle
cosmiche.

Ciò risulta chiaro se visualizziamo quello che, forse, è il più
antico rituale di tutti i tempi:

La madre canta una ninna nanna (suono primordiale generatore) con
ordinato e quieto dondolio delle braccia (vibrazioni cosmiche),
perchè il figlio (forma materiale solida) possa superare il trauma
(legge – sacrificio -superamento – consumazione) di essere venuto
alla luce.

La madre (macrocosmo) ripetitrice dei suono primordiale generatore e
delle vibrazioni cosmiche, sintonizza ritmicamente le traumatizzate
tensioni-distensioni (vibrazioni) della sostanza fisica del figlio
(microcosmo). li suono-ritmo agisce terapeuticamente a livello fisico
ordinando e regolando le funzioni vitali del nuovo microcosmo, per
cui questo ritrova inconsciamente il proprio ordine interno.

La consapevolezza (coscienza) di questo ordine interno avviene più
tardi e ha un’origine sempre sonora.

Infatti lo sviluppo della sessualità è anticipato e presieduto dalla
voce, la quale ampliandosi in qualità e potenza ripropone
microcosmicamente il rito della creazione, per cui il suono
primordiale (voce bianca – suono neutro – suono virtuale) mediante il
sacrificio (legge -consumazione – superamento) della voce bianca si
fa generatore fisico e psichico:

Fisico = verbo – azione – agente fisico (sessuale) maschile e
ricevente fisico (sessuale) femminile.

Psichico = verbo – azione – agente psichico (animico) femminile e
ricevente psichico (animico) maschile.

In altri termini, come sul piano fisico il femminile è il ricevente
elaboratore della sostanza materiale (bassa frequenza – seme) del
maschile (agente), così sul piano psichico il maschile è il ricevente
elaboratore della sostanza psichica (media frequenza – emozionalità)
del femminile (agente).

Sostanza spirituale

Principio delle attività

superiori della mente
= Suono primordiale

Principio magico

della creazione

Sostanza psichica (anima)

Giusta conformazione mentale

ed emozionale
= Ordine ritmico

della creazione

Ciclicità-rito

Sostanza fisica

Corpo materiale sensitivo
= Materia

Forme solide della creazione

Voce umana significa voce dell’uomo (nella sua androginità), quindi
una unità (1) che può essere due (2), maschile -femminile, con
rapporto di 1 a 2. La frequenza della voce maschile è metà rispetto
alla frequenza femminile come 1 è la metà di 2. Il rapporto è sempre
di 1 a 2, quindi la voce dell’uomo è sia 1 che 2, ossia maschile-
femminile.

La dualità maschio-femmina è l’apparente risultato fisico della vita
umana che noi scambiamo per realtà grazie all’errata convinzione che
la crescita fisica, e solo quella, sia l’unico rituale al quale
adeguarsi, mentre la musica insegna che la voce umana e una perfetta
unitaria espressione sonora che rivela l’intersessualità dell’uomo.

Il suono sviluppa fra sesso e gola una colonna sonora armonica che
agisce terapeuticamente sulla psiche (anima) ordinando e regolando la
funzionalità coscienziale mentale ed emotiva del giovane uomo.

Infatti, assimilato il rituale materno (fisico materiale)
dell’infanzia, dopo apparenti dodici cicli eclittici (dodici anni è
all’incirca l’età iniziale del cambiamento vocale) compiuti dal sole
sulla sfera celeste a significazione che il rito è stato rispettato e
il lavoro d’apprendimento compiuto, l’uomo (se tale deve essere) ha
il dovere di realizzare il secondo rito consistente nel sintonizzare
la colonna sonora armonica (sesso – gola) sulle vibrazioni cosmiche
(ordine -ritmo – ciclicità) per sollecitare il lavoro delle
vibrazioni psichiche (media frequenza -sintesi vibratoria
psicofisica) attuando la formazione mentale ed emozionale dell’anima
(coscienza), per cui la parola imparata dalla madre per imitazione
deve cedere il passo alla parola suggerita dallo stato d’animo della
coscienza.

Si è detto che la sostanza psichica va ben oltre i confini del corpo
materiale, per cui le vibrazioni dell’anima coinvolgono, per la loro
natura, il nostro prossimo).

E allora la parola (e quindi l’azione conseguente) suggerita dal
nuovo stato d’animo sarà di comprensione (immedesimazione nel
prossimo) e conseguentemente sollecitatrice di nuove vibrazioni
psichiche.

La pratica del nuovo rituale porta in vibrazione i dodici suoni della
colonna sonora armonica (detti -costellazione dodecafonica- per
l’implicita corrispondenza con i segni zodiacali e i dodici cicli
eclittici dei sole), ognuno con la propria frequenza vibratoria
(gradualità delle frequenze che i musicisti conoscono coi nome
di “tonalità”) qualificante il grado qualitativo raggiunto dall’anima.

Dopo tutto, ancora oggi, nella quotidiana vita di relazione
l’espressione “E’ una persona di un certo tono” è usata per indicare
un comportamento superiore alla media.

Effetti dei suono anche quando non è più percepibile all’udito

Dalla parola inconsciamente imparata per imitazione siamo pervenuti
alla parola consciamente usata per comunicare e comprendere il nostro
prossimo, ma essendo l’uomo una forma microcosmica cielica attiva,
deve saper creare le condizioni più adatte perchè la parola-anima
aumenti sempre più il potere di risuonare.

Inizia così un terzo rituale consistente nel far salire la colonna
sonora armonica al cervello (sesso -gola – mente) sede della sostanza
spirituale e centro di ogni attività superiore portando in esistenza
l’attività (vibrazioni) spirituale (alta frequenza).

A livello fisico questo rituale è praticato dai cantanti lirici (la
cosiddetta voce di testa il cui risultato è una purificazione del
suono vocale), e questo è già, fisicamente, un lavoro lungo, arduo e
faticoso.

Lasciamo al lettore immaginare la difficoltà di trasferite questo
lavoro a livello spirituale, in cui le vibrazioni della parola-anima
(voce interna – emozione) superando e consumando (silenzio interiore)
il relativo psichismo, devono salire alla mente purificandola.

Essendo il campo d’azione della sostanza spirituale illimitato, anche
il lavoro rituale di portare in esistenza le vibrazioni relative non
ha limiti.

Il suono, non più udibile (latente), agisce sempre terapeuticamente
sull’assonnato mondo intuizionale dell’uomo e, ipotecando una normale
realizzazione di questo rito, le basse e medie frequenze della
sostanza psicofisica vengono, per così dire, convogliate verso la
mente, precedentemente purificata, al cui primo contatto si produce
il fenomeno dell’ immobilità o rigidità materiale (come la definisce
Schneider), che altro non è se non un “incantamento” (entrare dentro
il canto), per cui si perde la sensitività materiale del corpo.

Supponendo il compimento totale, o quasi, di questo terzo ciclo
rituale, l’uomo perviene all’intuizione della magia, ossia di quella
intelligenza cosmica che originò il “tutto ciò che esiste” e quindi
all’intonazione (entrare dentro il tono) della propria sostanza
spirituale con quella cosmica e conseguentemente all’origine del
suono primordiale generatore.

Se, come dichiara Schneider, “ilsuono è la sostanza originaria di
tutte le cose anche là dove non è più percepibile per l’uomo
ordinario” è evidente che la supposta acquisizione dell’intonazione
cosmica è una realtà ordinariamente incomunicabile.

In altri termini l’intuizione magica (e la relativa conoscenza
acquisita) è per sua natura incomunicabile tramite la parola, per il
semplice motivo che questa è posteriore al suono primordiale
generatore.

Tutta questa ritualità musicale era ben conosciuta dalle scuole
antiche (da situare presumibilmente 5 6000 anni, forse anche più,
a.C.), e poichè la facoltà di vibrare e consuonare era ancora intatta
e non, come Schrieider deplora, “smarrita dall’uomo moderno in misura
spaventosa”, si distinguevano due livelli di conoscenza:

Essoterico = conoscenza comunicabile tramite la parola conseguente il
principio sonoro creativo. Si concretava mediante l’insegnamento e
l’apprendimento.

Esoterico= conoscenza incomunicabile perché riguardante il principio
sonoro creativo antecedente la parola. Questa conoscenza
evidentemente non implicava nessun insegnamento; vi si accedeva
mediante la meditazione (silenzio interiore) e quindi il superamento
(consumazione-sacrificio) della materia e della psiche. Chi praticava
simile esperlienza era insegnante e allievo di sè stesso,
personalizzandosi e riconoscendosi come semplice simbolo.

Questi livelli conoscitivi avevano carattere sacro perchè, pur su
piani diversi, rispettavano il ritmo della legge (sacrificio –
superamento -consumazione) che governa la creazione.

Giova qui, ricordare che per “sacro” s’intende l’irreversibile modo
operativo (ritmo – ordine -ciclicità – ritualità) mediante il quale
si attua la creazione, ossia l’intelligenza cosmica (magia) in azione.

Fuori da questa sacralità nulla l’uomo può costruire positivamente
per sè e per il prossimo. Lo dimostra inconfutabilmente la società
contemporanea, sulla quale, per aver tutto dissacrato e spesso
operato contro quest’ordine (e in ciò, tutti, individui e
istituzioni, nessuna esclusa, hanno collaborato), incombe
angosciosamente il pericolo dell’autodistruzione.

Inoltre se si accetta la tesi che, base fondamentale comune a tutte
le scuole antiche, è il principio di analogia tra micro e macrocosmo,
risultano comprensibili tutte le insite implicazioni astrologiche,
mitologiche, antropomorfe e totemiche che il razionalismo
contemporaneo ancora non accetta’ ma che pur conservano una loro
logica consequenzialità.

Sta il fatto che queste scuole hanno fissato il fondamento musicale
ancora oggi usato, ossia la scala naturale dei suoni, successivamente
codificata dalla scuola pitagorica.

Ma oggi l’uomo, il più idoneo strumento di questa cosmogonica
ritualità musicale che Pitagora definì ”armonia delle sfere” proprio
per l’ordinata e ritmica successione dei cicli creativi, ha
dimenticato la lezione più determinante per la propria crescita
spirituale, segno evidente che sta percorrendo un ciclo esistenziale
involutivo, doloroso e anche sanguinoso, ma pur necessario affinchè
da perfetta forma microcosmica attiva, sperimentando sè stesso
ritrovi il “melos” della propria esistenza.

(da Hiram n. 5 – novembre 1981 – Soc. Erasmo Roma)

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