“LA MUSICOTERAPIA” MUSIC-THERAPY – 4

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“LA MUSICOTERAPIA” MUSIC-THERAPY – 4

del dott. Biagio Modica

Considerando il punto di vista prettamente medico,
si può affermare che molteplici esperimenti, eseguiti in
tutto il mondo, hanno evidenziato un benefico effetto
della musica per combattere l’ansia e la depressione.
Anche diverse U.L.S.S. del nostro Paese, negli ultimi anni,
hanno predisposto, nell’ambito dei loro servizi, gabinetti
di applicazione di musicoterapia di gruppo e/o individuale.
Ma quella ansioso-depressiva, non è l’unica sfera di azione
terapeutica della musica.

In campo umano, sono davvero sorprendenti i risultati pubblicati
in letteratura ed esposti in vari congressi medici di carattere
nazionale ed internazionale in cui si evidenziano i benefici effetti della
musicoterapia nella cura di malattie endocrine e di malattie
neurologiche, oltre a quelle psicologiche.
Ed ancor più sorprendente appare l’interesse che
la società sta sempre più palesando, specialmente nell’ultimo
decennio, nei confronti di questa medicina.
In Italia e nel mondo, si sono istituite diverse
Associazioni di Musicoterapia che organizzano congressi,
per lo scambio di informazioni e di conoscenza.
Anche molte aziende commerciali, diverse scuole,
molte case di riposo per anziani e molte cliniche
hanno adottato la musicoterapia per rendere
più gradevole il soggiorno degli impiegati
nell’habitat lavorativo, più rilassante il
tempo di attesa della clientela, più salutare il
periodo di soggiorno o di degenza.

Studi scientifici eseguiti su pazienti ospiti di case di riposo
per anziani, hanno evidenziato, inoltre, che le applicazioni
di musicoterapia determinano persino un aumento
dell’aspettativa di vita.
L’applicazione di musicoterapia in bambini affetti da
epilessia determina un miglioramento clinico significativo,
riducendosi notevolmente il numero di crisi presentate.
La musicoterapia è applicata anche nell’ambito della
chirurgia ambulatoriale e dell’odontoiatria: essa contribuisce
positivamente al rilassamento del paziente, determinando
maggiore sopportazione del dolore, contribuendo ad una più
proficua azione degli anestetici locali e migliorando anche il
rapporto medico-paziente, dal momento che quest’ultimo
tenderà persino a conservare un miglior ricordo del piccolo
intervento eseguito.

Molti medici operanti nel settore della cura del dolore, negli ultimi anni,
si sono avvalsi dell’associazione tra la musicoterapia e la
terapia del dolore di tipo convenzionale, ottenendo
più significativi risultati clinici.
La musicoterapia è entrata a far parte anche di molti
protocolli terapeutici, associata alla medicina convenzionale,
per il trattamento a lungo termine di patologie croniche.
E non è certamente casuale se, in molti centri del benessere,
in molte palestre, in molti istituti di bellezza, oggi
la musicoterapia trova una collocazione tra le branche
mediche non convenzionali, per coadiuvare la disintossicazione,
la bonificazione e la correzione di inestetismi dell’organismo.

***

Esiste una sostanziale differenza tra “ascoltare musica”
ed eseguire la musicoterapia e, specialmente, negli ultimi anni,
sono sorte, in tutto il mondo, varie associazioni di musicoterapia,
con lo scopo -ben importante- di codificare sia le regole di applicazione,
sia le modalità cliniche di svolgimento.
Anche in Italia, le Associazioni di musicoterapia raggruppano
un sempre maggiore numero di medici di comprovata abilità
teorica e pratica.
E’ utile evidenziare che, in assenza di una opportuna codificazione
universitaria e specialistica è necessario affidarsi a
professionisti seri e qualificati, non dimenticando che, pur
trattandosi di medicine alternative, si tratta pur sempre di
cure con presupposti medici e che si tratta, in ogni caso, d
i un rapporto curativo tra operatore ed utente che,
in quanto tale, non può prescindere dall’osservanza
di correttezza e di deontologia.
Ecco perché le varie associazioni, prima di annoverare un
nuovo membro, esercitano un opportuno controllo del suo
curriculum professionale, al fine di assicurare il massimo
grado di affidabilità e di professionalità all’utenza.

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Per poter essere eseguita correttamente,
la musicoterapia deve essere praticata seguendo un iter clinico.
Il paziente deve essere valutato, innanzitutto, dal punto
di vista obiettivo, con un’accurata anamnesi e con una
visita medica generale.
Solo successivamente, egli potrà essere sottoposto
al trattamento musicoterapeutico più consono alle sue condizioni
psico-fisiche e più adatto all’obbiettivo di cura che si
intende raggiungere, mediante la programmazione
di un percorso musicale terapeutico che si estrinseca in
sedute di ascolto musicale.

Il percorso musicale terapeutico deve essere
programmato per poter ottenere:
· l’aggiustamento degli squilibri energetici responsabili
dei sintomi e delle malattie;
· quel giusto equilibrio bio-energetico che coincide con il benessere.

E’ necessario, inoltre, che il paziente sia seguito anche con
opportuni ciclici controlli dello stato clinico generale e, laddove
necessario, che il musicoterapeuta provveda ad uno scambio di
informazioni professionali anche con il medico di base e con gli
eventuali altri specialisti che seguono il paziente stesso, al fine di
poter produrre più efficaci e proficui risultati.
La musicoterapia, nelle sue applicazioni cliniche di tipo individuale
e di gruppo, infatti, può essere anche positivamente associata ad
altre forme di terapia medica classica o ad altri tipi di
medicina olistica, contribuendo -in maniera sinergica-
all’ottenimento della guarigione da una malattia.
E’ necessario, infine, che il paziente sia reso consapevole
delle caratteristiche del trattamento, dei suoi scopi,
dei suoi limiti e delle modalità di svolgimento, al fine di
produrre un consenso informato alla cura stessa.
All’anamnesi di tipo prettamente medico dovrà seguire
un’anamnesi musicologica che risulti utile sia all’operatore
sia al paziente, al fine di evidenziare, anche nella
considerazione dei gusti musicali dell’utente, quello che
potrà essere il percorso musicoterapeutico più adatto
al soggetto che sta iniziando la nuova esperienza curativa.

E’ necessario procedere per gradi, nelle applicazioni di musicoterapia
al fine di consentire
un progressivo accomodamento tra ascoltatore e musica somministrata.
Ogni percorso musicale terapeutico è stabilito, in base alle
esigenze del singolo paziente ed è organizzato in sedute di
ascolto che, normalmente, hanno una durata di circa 45 minuti.

-Le sedute potranno essere eseguite, dapprima,
piuttosto ravvicinatamente e, successivamente,
con maggiore intervallo di tempo.

-Ogni seduta è tecnicamente organizzata in modo
da “contenere” le fasi graduali di orientamento terapeutico.

E’ necessario che la prima fase di ascolto funga da “sintonia”
fra il paziente e la musica stessa: non sempre la somministrazione
di una musica rilassante in un soggetto stressato, ad esempio,
produce un benefico effetto… occorre procedere per gradi, come
a ricercare -nella fase iniziale della somministrazione musicale- una specie di
similitudine tra lo stato d’animo dell’ascoltatore e l’espressività
del tono e del suono musicale, così da ottenere una sorta di
livellamento tra la quota energetica del paziente e la quota
energetica posseduta dalla musica.

Questa “fusione”, infatti, sta alla base del trattamento stesso
e consente, nel proseguo della terapia musicale, di ottenere un
successivo livellamento energetico di tipo orientato e curativo.
La successive fasi servono ad orientare l’effetto curativo verso:
il rilassamento
o la meditazione musicale
o la simbologia che il suono può determinare
o il ricordo che una musica può suscitare
o la detossicazione fisica
o l’energizzazione dei vari chakra
o il potenziamento delle difese immunitarie
o la verbalizzazione di sensazioni provocate dalla musica
o l’accrescimento delle capacità comunicative

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Le musiche che maggiormente vengono applicate in corso
di musicoterapia sono rappresentate da sinfonie, da cori gregoriani,
da musica classica di Mozart, Chopin, Bach, Debussy…
Ma largo spazio può essere lasciato anche a terapie
con new age, canti popolari
di antica tradizione celtica, musica bretone, canti a cappella,
musiche orchestrali di moderna estrazione…
Negli ultimi anni, inoltre, anche la musica
di autori contemporanei è stata introdotta
nei trattamenti musicoterapeutici, con ottimi risultati.
L’associazione del genere classico con il genere di composizione
più moderna, può fungere da buon catalizzatore di attenzione
per i pazienti più giovani e meno avvezzi all’ascolto di autori
di tipo tradizionale.

In sostanza, al di là della forma strutturale della
composizione musicale, l’importanza curativa risiede
nei gradienti energetici che un pezzo musicale è
capace di introdurre nel nostro organismo e
nelle sensazioni/emozioni che essa sarà in grado di produrre
dentro di noi, al fine di poter esplicare
il suo potente potere liberatorio.
Ecco perché ogni musica, se appositamente studiata
con metodo di analisi energetica o appositamente
campionata ad un determinato gradiente, può risultare
utile allo scopo curativo prefisso.

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Il percorso musicale di gruppo, normalmente espletato
in sedute di 45 minuti di musicoterapia, comprende
anche delle tecniche di rilassamento con training guidato.
Il gruppo, inoltre, dopo l’ascolto musicale collettivo, è invitato ad un breve
periodo di meditazione musicale e, successivamente,
ad un dialogo con gli altri partecipanti, al fine di
evidenziare, come in una sorta di forum, gli elementi
di maggiore pregnanza che sono stati soggettivamente
avvertiti, al fine di poter annotare eventuali sensazioni
di tipo collettivo o del tutto personali.
Questo comporterà, per il musicoterapeuta,
la possibilità di produrre un successivo percorso
musicale più orientato verso il tipo di sensazioni
maggiormente rappresentative per il gruppo stesso.
Per i partecipanti, invece, il forum rappresenta la possibilità
di verbalizzare emozioni e sensazioni, sotto forma di parole,
di espressioni personali
e di rapporto comunicativo verso se stessi e gli altri,
con potere altamente liberatorio e,
sotto l’assidua supervisione medica, con potere terapeutico
per vincere timidezza, ansia, depressione, panico
e per slatentizzare eventuali traumi psicologici
che stiano alla base del malessere psico-fisico accusato.

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Il percorso musicale personalizzato, invece, prevede il
colloquio tra il musicoterapeuta e il paziente
al fine di rendere palesi le sensazioni ottenute
dall’ascolto musicale, dando la possibilità all’operatore
di valutare l’andamento delle varie sedute
in relazione alla capacità di verbalizzazione e di
comunicazione presentate dal paziente ed alla sua possibilità
di rivivere, sottoforma simbolica, situazioni pregresse e/o recenti
che coinvolgano la sua sfera emotiva e relazionale.

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E’ necessario evidenziare che ogni tipo di sintomo o di
malattia prevede un particolare trattamento musicoterapeutico
e che non è possibile, a priori, poter stabilire la durata della terapia.
In linea di massima, un paziente con stress di tipo aspecifico o con
crisi di ansia lieve, non trattate farmacologicamente,
può ottenere postivi risultati anche con un percorso
terapeutico personalizzato di sette sedute che,
normalmente, rappresenta la “dose” minima di
applicazioni necessarie per un proficuo riequilibrio
della bio-energia individuale.
Il trattamento della depressione prevede un percorso
terapeutico un po’ più lungo, magari intervallato periodicamente.
Anche i disturbi da crisi di panico, da ansia anticipatoria o
situazionale, da anoressia o da “fame nervosa”, da insonnia
iniziale o centrale, da facile irritabilità trovano buoni risultati
dalla applicazione di trattamento musicoterapeutico con
percorsi musicali di media durata.

Facile alterazione del tono dell’umore, disturbi dermatologici
di tipo funzionale, somatizzazione
d’organo (colite, tachicardia, vertigini, cefalea,
prurito sine materia, stipsi, diarrea)
ed altre manifestazioni fisiche e psicologiche di insicurezza,
disagio situazionale, astenia aspecifica ottengono
buoni risultati con la somministrazione della musicoterapia
di tipo individuale, con percorsi musicali
a breve e media durata.
Nell’asma bronchiale, nelle affezioni dermatologiche,
nell’ipertensione arteriosa, nel colon irritabile,
nelle mio-artralgie acute e croniche,
nelle infezioni ricorrenti, nell’impotenza
e nelle orticarie ricorrenti, l’applicazione di
musicoterapia determina un significativo
miglioramento sintomatologico, con percorsi a
media e lunga durata.

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del dott. Biagio Modica

da www.cromomusicoterapia.it

fine

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