La natura profonda del suono 1
di Priyavrata das
Sabda è il suono, ed è più antico degli dei e degli uomini, precede la creazione, è eterno, indivisibile, creativo e impercettibile nella sua forma sottile. Il suono non è solo quello che si sente con l’orecchio. In accordo al Tantra ovunque ci sia movimento e vibrazioni di qualunque genere quello è suono. Il movimento causa il suono; tuttavia non possediamo strumenti in grado di captare il suono provocato dal movimento delle particelle subatomiche.
Il suono è classificato come segue: Sphota, Nada, Anahata, e Ahata.
Vak (Vaak) significa parola, suono o sabda, il Vox latino deriva dal sanscrito Vaak.
Sphota, significa letteralmente prorompere ed è eterno, indivisibile, creativo e impercettibile. La letteratura Tantra va oltre nell’elaborazione di Sphota.
Sphota è derivato dalla parola Sphut che significa prorompere o schiudersi come un bocciolo. L’implicazione è (come si apre il bocciolo) quando la parola risuona, viene articolata, il significato della parola si rivela. La lettera o le lettere in se stesse non offrono alcun significato finché non le colleghiamo con un oggetto o una idea. Quando l’oggetto o l’idea viene sperimentato, quello è Sphota. Prima che Sphota si manifesti, esiste in uno stato insostanziale e indifferenziato. Dimora nel Sabda Brahman. Quando si differenzia, si divide in due parti: Sabda e Artha, il suono e il suo significato. Il suono esiste come Nada nel Sabda Brahman e la forza che lo fa sbocciare è Bindu che risiede anche lui nel Sabda Brahman. Suono non manifestato = Avyakta Sabda; Suono manifestato = Vyakta Sabda. Bindu è enzimatico cioè (ciò che facilita le reazioni attraverso l’interazione)”.
Suoni naturali e Nomi naturali:
C’è movimento in tutto ciò che esiste. Tutti i movimenti (e oggetti) emettono suono sia che lo sentiamo o no. Ricordate gli atomi in un oggetto frizionato emettono suono, ma noi non possiamo sentire quel suono. Se si riuscisse a sentire quel suono e dargli un nome in base al modo in cui risuona questo sarebbe il nome naturale di quel suono o dell’oggetto che ha prodotto il suono. Il Cucù è chiamato onomatopeicamente così perché emette il suono “cucù “. In Tamil al corvo gli è stato dato il nome in base al suono Ka che emette. Dal momento che di solito emette due volte consecutive Ka – Kas, viene chiamato KAKA. Se si riuscisse a sentire il suono della linfa che risale l’albero dalle sue radici, si potrebbe trovare il suo nome naturale. L’ingenerato Brahman è immobile (Nispanda), il mondo creato è in movimento e tutto ciò che si muove genera suoni. Il suono è il fenomeno fondamentale attraverso cui l’uomo acquisisce conoscenza del mondo. Tutto il resto, come toccare e sentire, la forma e il colore, il sapore e l’odore sono tutti suoni complessi. La pelle, gli occhi, la lingua e il naso sono gli organi periferici che trasmettono il “suono (informazione)” alla rispettiva zona celebrale. L’orecchio umano e il cervello non possono percepire tutti i suoni. Gli elefanti nella savana comunicano con suoni che gli esseri umani non possono percepire. Gli esseri umani non possono percepire la traccia olfattiva come un cane. Anche l’olfatto è un movimento, un suono. Un cane può annusare una sostanza a svariati metri di distanza dalla sorgente. Qualcosa è in movimento a partire dalla sostanza fino al naso del cane che può così percepire l’esistenza e la natura della sostanza stessa. Allo stesso modo solo l’Orecchio Supremo e Assoluto può percepire suoni allo stato puro da tutti gli oggetti e questi suoni saranno il nome naturale di quel oggetto.
Gli oggetti producono due tipi di suoni: Causa-sollecitazione vibrazione-primaria del suono (Suono Primario Essenziale) e Causa-sollecitazione vibrazione-esterna del suono. Per esempio un diapason anche se non sollecitato, emette un suono, cioè la (vibrazione) del suono causale che noi non percepiamo ma udibile dal Orecchio Supremo Assoluto, e dagli Yogi realizzati, che è prodotto dal movimento di particelle subatomiche. Quando il diapason è soggetto a sollecitazioni esterne (percosso), vibra ed emette suoni percettibili dall’orecchio umano. Ciò che lo Yogi sente pervenire dal diapason che non vibra è ancora il suono imperfetto perché solo il Brahman Supremo può udire il suono naturale nella sua perfezione attraverso il suo orecchio Supremo e Assoluto che non è di origine né grossolana nè sottile. Il Brahman Supremo sente anche senza orecchie, vede senza occhi e cammina senza gambe. Il Brahman Supremo emette la vibrazione del suono causale con la sua lingua Suprema, e il sàdhaka lo percepisce attraverso il suo orecchio relativo in modo distorto, imperfetto. Solo quando lo yogi ottiene la perfezione più alta, potrà percepire il suono causale primordiale. Lo yogi comunicherà la vibrazione del suono causale ai suoi discepoli che ascolteranno quel suono con diversi gradi di imperfezione in relazione alla loro realizzazione. Il Mantra Sastra afferma che il Bija Mantra (il mantra nello stato di seme che sonda le lettere sanscrite) rappresenta i nomi Naturali. La respirazione composta dalle fasi di inspirazione ed espirazione emette il suono del Prana-Bija Mantra, Hamsa. Il suono dell’espirazione è Ham e il suono dell’inspirazione è Sa. L’Om è il suono manifestato dal suo stato naturale incontaminato alla sua attuale forma, strutturato attraverso molte Manasaputra e linea di Guru, che hanno cercato di riprodurre il suono al meglio delle loro capacità.
L’interpretazione del termine “naturale”.
1) L’orecchio Supremo Assoluto (del Creatore), percepisce la vibrazione essenziale primaria (Suono Primario Essenziale) di un oggetto, senza alcuna distorsione e la emette con la sua lingua assoluta, senza alcuna distorsione. Questo suono (vibrazione) originale emesso dall’oggetto è il nome stesso di quel oggetto.
2) Quando il Supremo Assoluto (il Creatore) trasmette il suono ad uno Yogi, quello che egli udirà e che trasmetterà sarà relativo al suo stato condizionato. Quello che udiamo percepiamo non sono i suoni naturali, perché sentiamo attraverso orecchie e cervello imperfetti e pronunciamo con lingue imperfette. I Mantra Om, Ham, Ram saranno distorti quando verranno uditi e pronunciati in modo imperfetto da noi, e il loro grado di distorsione dipenderà dalla natura e sensibilità dell’orecchio relativo.
3) Il cuculo e il corvo hanno un nome onomatopeico in base al suono che emettono. Questo è il suono che emettono quando sono sollecitati, induzione esterna (suono esterno indotto). Quando la legna brucia, emette molti suoni che l’orecchio esterno relativo sente. Il Suono causale del fuoco il (Bija Mantra Essenziale Primario) “Ram”, può essere percepito solo da uno Yogi realizzato. Vari organi del corpo producono (Suoni Primari Hamsa). Questi suoni primordiali si manifestano al nostro livello relativo in base alle nostre orecchie e lingue relative. Alcuni non si manifesteranno mai a noi.
Il termine hindu,deriva dall’antica parola iranica per indicare il fiume Indo e la regione dei suoi sette affluenti denominati in sanscrito vedico dagli indoari come Sapta Síndhu e Síndhu. La regione a est del fiume Indo diventa così l’Hindustan (il termine stan nelle varie lingue indoeuropee, come l’antico persiano, indica un “luogo dove si sta”, un “territorio”), e i suoi abitanti sono chiamati “hindu” dai Persiani.
I Turchi Ottomani, guidati da Maometto II, conquistarono la vecchia Bisanzio e ne fecero la capitale del loro nuovo Impero col nome di Istanbul, storpiatura del detto greco “is tin Poli” (verso la Città ).”
4) Gli oggetti sono nominati in base alla loro denotazione e connotazione.
de-no-ta-zione: SaktyArtha, AbhidAsakti. Intrinseca, diretta. Potenza letterale o senso della parola. Nome primario.
1. Il significato o un insieme di significati di una parola o un’espressione, come distinto dalle idee o significati ad esso associati o suggeriti esplicitamente da esso, l’associazione o l’insieme di associazioni che una parola suscita di solito per la maggior parte dei parlanti una lingua, in quanto distinta da quelli ottenuti per ogni singolo oratore a causa di esperienze personali. Cfr. connotazione.
Ram è la denotazione del Fuoco. Ram è la vibrazione sonora primaria originale del Fuoco. Ram è il nome del Fuoco che lo Yogi ha udito dall’Assoluto.
con-no-ta-zione: LaksyArtha, LaksanAsakti significato secondario, con attributi o qualità. Nome secondario.
Il significato associato o secondario di una parola o un’espressione oltre al suo significato esplicito o primario: Una possibile connotazione per “casa” è “un luogo di comfort e affetto”. Cfr. denotazione.
Ram è la denotazione del Fuoco. Ram è la vibrazione sonora primaria originale del Fuoco. Agni, Vahni, HutAsana sono connotazioni, vibrazioni sonore indotte, esterne, secondarie per Ram.
Ram è la denotazione del Fuoco. Ram è la vibrazione sonora primaria originale del Fuoco. Ram è il nome del Fuoco che gli Yogi hanno udito dall’Assoluto. Agni è il nome sanscrito (connotazione) per Fuoco, Agni è il nome connotato udito dall’orecchio. Gli europei ascoltando la parola Agni nella loro lingua imperfetta lo chiamarono Ignis. Dal (latino) Ignis deriva la parola fuoco.
5) “I nomi primari e secondari possono essere combinati in tale ordine (Krama) metro o armonia (chandah), che si vitalizzano l’un l’altro, questi in combinazione possono apparire come nome approssimativo di una cosa o di un processo.
La Bibbia ci dà la sua versione di come i nomi degli oggetti furono manifestati: Dal libro della Genesi (Gen 2,18-20)
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
Para Bindu è Sabda Brahman (SB) o il Brahman dei Suoni. Quando SB subisce una differenziazione, diventa Avyak-tarava (Suono non manifestato), che è la vibrazione sonora non manifestata dalla quale nasce ogni discorso manifesto e ogni oggetto definito. Questo è Para Sabda o Suono Supremo e la sua evoluzione si chiama Para Sabda Srsti o la nascita del Supremo Suono.
Kundalini Sakti è Sabdabrahman quando appare nel corpo di un essere umano, nel Muladhara Chakra. Nel suo aspetto corporeo Essa è chiamata Kundalini Sabda Brama Mayi. Kundalini in fase discendente si trasforma in Dhvani, Nada, Nirodhika, Ardhendu, Bindu e Para, il tutto in maniera lineare, l’entità precedente è l’origine del soggetto successivo. Kundalini e Sabdabrahman, un aspetto di Chaitanya o Coscienza, sono uno e la stessa entità. Sakti permea Sattva Guna in Cit (SattvapravistA). Quando Sattva e Rajas permeano Cit ( RajonuviddhA ), si chiama Dhvani, questo è noto come AksarAvasthA (aksara + avasthà = rispetto alla lettera o aksaram). Nada è la Chit o Coscienza pervasa da Tamas (Tamonuviddha o AvyaktAvasthA). Nirodhika è Cit con abbondanza di Tamas. Ardhendu è Cit con abbondanza di Sattva. Bindu è Cit stessa quantità di Sattva e Tamas. Tutti questi pervasioni di Guna rendono la Sakti completamente potente per la manifestazione e infondono Kriya Sakti per raggiungere la piena perfezione creativa. I testi vedici affermano che Sakti è mossa da Iccha (desiderio), illuminata da Jnana (Conoscenza) e indotta da Kriya (azione). Lo stato di Para è quando Sattva, Rajas e Tamas sono in equilibrio (Samya). Poiché i tre guna sono in equilibrio, non c’è movimento (Nispanda) in Para. Pasyanti, Madhyamà e Vaikhari sono le forme manifestate di Para allo stato non manifestato, Para Bindu o Sabda Brahman. Para risiede in Muladhara, Pasyanti in Svaddhisthana, Madhyamà in Anahata e Vaikhari nella gola.
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da sabdadarsana.blogspot.it
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