La natura profonda del Suono 2

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La natura profonda del Suono 2

di Priyavrata das

Lo stato Pasyanti si manifesta quando tutti i guna non sono in equilibrio. Madhyama esiste in due forme: sottile e grossolana. Nella forma grossolana produce nove tipi di suoni: (1) Suoni vocalici, (2) Kavarga: la serie di Ka -5 in numero, (3) Cavarga: la serie di Ca -5, (4) Ṭavarga: la serie di Ṭa, (5) Tavarga: la serie di Ta, (6) Pavarga: la serie di Pa, (7) la serie di Ya -Ya, Ra, La, e Va, 7: Ksa.

Kundalini, non appena sale da Muladhara nello stato Para (Para-Vak o Cit Sakti), viene chiamata UrddhavagAmini (Colei che sale). Si automanifesta (Svyamprakasa) Pasyanti (insieme con Manas) nel Susumna Nadi al livello dello Svadhisthana Chakra. Quando raggiunge il cuore di loto, diventa Madhyama insieme con Buddhi nella forma di Nadarupini. Da Anahata sale come un ronzio indifferenziato. Appare nel petto, nella gola, nei denti, nel naso, nel palato e nella testa, assume la forma delle lettere (Varna), emerge come Vaikhari (la madre di tutti i suoni) dalla radice della lingua e dalle labbra e diventa percepibile al senso dell’udito.

Suono, significato e mantra: Sabda è il suono, Artha è il significato che denota l’oggetto, e Mantra si riferisce ad una forma Sonora di Devata, che il sadhaka non può vedere. Il Devata nel Mantra esiste solo come Suono in questo mondo materiale, non come entità tangibile. Il Mantra è come l’Amore, che si può provare solo nella mente, ma non si può vedere, odorare, toccare né gustare. Il primo passo è quello di trasformare il suono del Mantra di un Devata in un potere simile all’Amore attraverso la Sadhana Sakti. Questo potere simile all’Amore crea una impressione mentale, un’impronta, che è superiore al ricordo lasciato dalla parola del Mantra stesso. Questa impronta o immagine mentale è una luce fioca, a confronto della immagine mentale di un libro, di una penna, e cosi via. Unendo il Mantra Sakti con la Sadhana Sakti, il Sadhaka crea la coscienza del Devata nella sua mente, che si svilupperà in base al suo progresso. La coscienza di Devata cresce come l’Amore. Il mantra è il Vacaka Sakti, il potere della parola e del Saguna Devata, il Devata nella forma di parola e pertanto essa è Mantramayi, la sua forma grossolana (Sthula). Nella sua forma luminosa o Suksma (forma sottile), è Jyotirmayi. Jyoti = luce. La conoscenza diretta della luce e della fusione con la coscienza del Devata è la realizzazione. Il mantra è il Devata nella forma verbale. Lo Yantra è la rappresentazione diagrammatica del Devata su una superficie, su un foglio; la luce è la sua forma sottile.

I testi sacri affermano: La ripetizione mediante Japa o Mantra risveglia la coscienza superiore del Sadhaka. Le due labbra del Sadhaka rappresentano Siva e Sakti; il loro movimento indica Mithuna (unione) tra Siva e Sakti. Il prodotto è Bindu o piccolo Siva (Bala Siva). Tutto questo simbolismo serve allo sviluppo della coscienza del Devata nel Sadhaka che lo rafforza nel suo progresso.

La Mente Cosmica (CM) sogna e ha dei pensieri onirici; gli oggetti del sogno sono pensieri nello stato sottile. Questo è il Sonno (Svapna) della Mente Cosmica. Essa è pertanto l’oggetto e il soggetto (Grahaka and Grahya).
La mente cosmica come soggetto è Sabda o Suono. Il pensiero è suono mentale. L’immaginazione mentale di un oggetto onirico è Artha o significato a livello sottile. Tu sei il soggetto. Pensando ad una mela, tu e la tua mente diventate una mela, l’oggetto; Tu, la tua mente e la mela diventate un tutto uno; pertanto la mente cosmica è il soggetto, il pensiero onirico e l’oggetto. Questo pensiero onirico prima che diventi oggetto è detto Madhyama Sabda (suono intermedio, denominazione interna, linguaggio nascosto). Matrika (madri) sono le forme sottili del linguaggio grossolano; il linguaggio sottile è rappresentato a livello antropomorfico come la Madre. La coscienza della mente cosmica si differenzia in due parti: soggetto e oggetto. La scena adattata per i pensieri cosmici onirici assume una oggettività evidente; la mente cosmica pianifica i pensieri onirici sul piano materiale e i pensieri onirici diventano oggetti tangibili. Questo è lo stato Jagat o lo stato cosmico di veglia. A questo stadio, il suono mentale di Madhyama acquisisce un Suono o un Linguaggio grossolano attraverso gli organi della voce. Il linguaggio è fatto di lettere, di sillabe, di parole e di frasi. Il suono mentale diventa il suono manifestato o nome. Gli oggetti fisici con un nome denotati dal linguaggio assumono Artha Significato e Forma (Rupa). Una lingua, è parlata ed è scritta in lettere e in parole. Questa è la descrizione biblica di come un’unica lingua e un unico popolo furono frammentati e sparpagliati in tutto il mondo.

La Torre di Babele: la Bibbia afferma che Babele era un città dove tutta l’umanità viveva unita, tutte le persone parlavano una sola lingua proveniente da Adamo. Nimrod era il re e Babele era la sua città. La lingua di Adamo era parlata dall’umanità intera che volle costruire una Torre maestosa non per la Gloria di Dio, ma per una falsa religione creata dagli uomini; Yahweh, offeso, confuse il loro linguaggio, frammentò il popolo e la lingua e li sparpagliò in tutto il mondo.

Kali riassorbe, le parole, le lettere e il mondo della dualità di Aham e Idam (Io e Questo) e tutto diventa uno nella sua Swarupa o natura (coscienza del sé). Questo è lo stato di sonno cosmico profondo (Svapna). Ora la mente cosmica ha a che fare con il sonno per creare un nuovo mondo di Logos e i suoi prodotti. Kali (uno dei tanti nomi della Dea Madre) ha dato origine alle lettere sanscrite e le indossa come una ghirlanda (Varnamala) di 51 lettere incise su dei teschi.

Nibodhikā è una fase dell’Avyakta-nada (Avyakta-nādātmikā), ed è simile al fuoco. Raghava-bhatta afferma: “Nāda esiste in tre stadi. 1) Quando il Tamo-guna è predominante, è solo Suono non manifestato (Avyakta-nada) nella natura di Dhvani (suono). 2) Quando predomina Rajo-guna, è un suono in cui c’è una sorta di sistemazione delle lettere (lettere con una forma indifferenziata finché non prendono una forma). 3) Quando predomina il Sattva­guna, Nada assume la forma di Bindu.” Pertanto Nada, Bindu, e Nibodhika sono rispettivamente il Sole, la Luna e il Fuoco” e le loro attività sono Jnāna, Iccha, e Kriya; Jnana è il Fuoco, Iccha la Luna e Kriya il Sole.
Nada: Questo Suono è percepibile solo da un Rishi. Nada significa fluire; Nada è il suono.

Anahata: significa non battuto, non ferito, non colpito, intatto; un Suono che è prodotto da altri mezzi rispetto a quello di un battito o di due oggetti che si percuotono l’un l’altro. Generalmente significa OM. In questo contesto significa che il Suono potenzialmente esiste, come nel pensiero, prima della parola nella sua evoluzione e nella sua espressione. È un Suono latente, pronto ad essere proferito dalla mente e a trovare espressione. L’analogia utilizzata per sentire il suono non percosso è quella di chiudere entrambe le orecchie con i palmi della mano e sentire il brusio. Non è in verità un suono non percosso, perché il flusso sanguigno nei capillari e degli altri vasi sanguigni che colpiscono le pareti dei vasi creano quel suono che è percepito dall’apparato uditivo e interpretato come un ronzio dall’area del cervello deputata all’udito. Ad ogni modo rende l’idea di ciò che significhi un suono non percosso. Nella meditazione degli yogi, è un suono mistico la cui origine è considerata trascendentale. Non è una allucinazione, che d’altronde, sarebbe riconosciuta dagli yogi. Si sente anche al momento della morte, ma la sua origine è sconosciuta. Per i buddisti è un suono di campana d’oro. Nel Kundalini Yoga (il quarto Chakra, Anahata o Chakra del cuore) è un suono di Sabdabrahman, che non necessita del clangore di due oggetti per essere prodotto. È il suono non della lingua o della laringe, ma del cuore spirituale. L’attenzione del devoto (bhakta) si focalizza su piano del cuore di Anahata, mentre gli yogi si concentrano sul Chakra Ajna della (fronte) e i vedantisti ricercano il Para Nada nell’Hiranya Garba, l’Uovo d’Oro del Sahasrara Chakra dai mille petali. Brahma (l’architetto della creazione cosmica) è la fonte di tutti i Suoni. (Gli adoratori di Kali però non sono d’accordo e affermano che sia Kali l’origine delle lettere). Nella mitologia egizia, il cuore è il centro della coscienza. I pensieri nel cuore prendono forma di parole pronunciate dalla lingua e, quando sono pronunciate da Ptah, diventano divinità, persone, città, templi e luoghi dell’Egitto. Tale è il potere delle parole del dio Ptah di Memphis. Brahma aveva dei figli nati dalla sua mente nella stesso modo in cui a Ptah aveva pensato e fatto nascere esseri dalla sua mente. Il dio egizio pensa nel suo cuore, mentre Brahma pensa nella testa (nelle sue quattro teste). Atum, il dio di Heliopolis, è il creatore che esisteva insieme a Ptah nel processo creativo. C’è una analogia tra la visione egizia e quella indiana, secondo cui il suono ha la sua sede nel cuore. Secondo la credenza indiana, il suono esiste in tutti i Chakra della Kundalini. Nel cuore esiste come Anahata (Suono non percosso). Secondo la Bibbia Dio disse: “Che sia luce, e ci fu la Luce”. Da dove ha avuto origine la parola di Dio, dalla testa o dal cuore?

Ahata significa colpito, o battuto come un tamburo. È un suono di percussione; ha una origine nota. Comprende tutti i suoni uditi e non uditi dagli uomini all’interno del decibel e della frequenza degli animali e degli uomini. È diverso da Nada, che è udito solo da Rischi o dai ricercatori.

Il Suono è di origine divina. In combinazione con Bindu (luce), Nāda è la causa incorporea anche di questo mondo materiale di Siva e Sakti, da cui hanno origine tutti i Tattva e l’universo. Qui la divinità personale di Siva (Isvara) è differente dalla forma incorporea di Para Siva, che è ontologicamente e gerarchicamente superiore; il secondo è l’origine di Bindu o Nada. Per metterla in altri termini, Isvara è la progenie (figlio, nipote, ecc.) di Dio, Parasiva. Paraparam, il Dio (il più alto e l’aldilà di tutto), l’aspetto maschile, nella coscienza, è accoppiato con Paraparai (la energia divina di Siva) e dà nascita a Param (l’eccellente o Supremo). Param, in unione con Parai (energia) dà alla luce Nada (Suono), che si unisce con Bindu (luce), Siva e Sakti. Siva, Sakti, Nada e Bindu formano la tetralogia, la base, su cui si costruisce tutto il Saiva Siddhanta. Con Jnana e Kriya Sakti (l’equivalente di Sattva e Rajas), il signore del Suono (Nada) stesso. Il suono si evolve dalla forma sottile a quella grossolana. Il signore penetra nel livello Muladhara come Pranada, la forma più sottile di Suono. Quando il Suono si eleva agli altri livelli e acquisisce più attributi, si trasforma in Vaikhari, linguaggio), il suono grossolano che consiste nei Varna (lettere dell’alfabeto), sillabe, lettere, intonazione, Matra (misure) e Svara (accenti, ritmo). L’articolazione o Vaikhari è la espressione più grossolana dell’energia del suono divino. Il Signore si materializza dapprima come Para Vani (suono primario sottile) nel Muladhara Chakra, si materializza come Pasyanti nel Chanra Manipiura al livello dell’ombelico, si rivela come suono inespresso Amdhyama nell’Anahata Chakra al livello del cuore e infine come linguaggio Vaikhari nella gola. Il suono Para esiste nel corpo di Isvara; Pasyanti e Madhyama esistono nel corpo del jiva; Vaikhari è il risultato finale del suono differenziato. Lo stesso argomento è applicato a Kundalini devi come origine del suono.

Il Suono primario è il più sottile e non appena discende da Para Nada, assume forme grossolane che alla fine hanno come risultato il linguaggio. Il suono Kundalini si classifica come segue:
Para Nada (Vāni): (il suono trascendentale) La sede del Suono primario è il livello Muladhara di Kundalini. È un suono indifferenziato, sebbene sia la fonte delle idee fondamentali e dei pensieri germinali. Non è a disposizione di una cosceinza ordinaria. I Nada Yogi sostengono che Para Nada sia un Suono ad alta frequenza, così alto che non produce vibrazioni; è tuttavia un Suono.

Pasyanti (vedere, osservare – suono visuale) La sua sede è il Manipura Chakra al livello dell’ombelico o Svadhistana. Gli Yogi ne fanno esperienza nella forma del colore e della forma, che sono comuni a tutte le lingue. È simile al linguaggio dei segni universale, che è compreso da tutte le creature, animali, uccelli e uomini. Tutte le parti del corpo partecipano del linguaggio Pasyanti: le orecchie, gli occhi, le membra e così via. Quando qualcuno scopre i denti, solleva la spada o indica un arma, c’è un Suono visivo di aggressività. Alcuni yogi sperimentano una sinestesia in cui le lettere appaiono in differenti colori – la frequenza dei Pasyanti è più del suono di alta frequenza di Para Nada. Quando prendi, sollevi e agiti un bastone, gli uccelli vicini volano via; questo è il Suono visuale universale di Pasyanti, interpretato dalla maggior parte degli animali terrestri come un Suono visivo di aggressione. È il linguaggio visivo del corpo. Pasyanti Bhava insieme a mana è lo stato di kundalini quando raggiunge lo stadio Svadhistana.

Madhyama (mediano, intermedio-suono mentale): Risiede nel cuore (Anahata Chakra). Il Suono proviene dal cuore e non dalla lingua, insieme con Buddhi e Nada. L’esperienza degli yogi ha degli sprazzi di conoscenza trascendentale che proviene dalla Fonte. La sua frequenza è nella gamma dell’udito. I suoni Anahata uditi dagli yogi sono (suoni onomatopeici), il Suono del campanello della conchiglia, del liuto, dei cembali, del flauto, del tamburo, della Mridanga (il tamburo doppio) e del tuono. Questi dieci suoni Anahata possono essere uditi casualmente solo durante la meditazione. Il suono Ahata è l’opposto di Anahata, ed è il suono prodotto da qualcosa di esterno, come un tamburo, ed è percepito dall’organo sensorio anatomico, come ad esempio l’orecchio. I suoni Anahata che provengono dal cuore spirituale sono percepiti da un orecchio spirituale non anatomico o sottile. Il Para Brahman si ottiene quando si percepisce il decimo Suono; o assorbimento; si diventa tutto uno con il suono, si entra nella Beatitudine. Quando lo yogi percepisce questi suoni, diventa esperto nella conoscenza delle cose nascoste, percepisce Para Vak, sviluppa la visione divina e alla fine si assorbe nel Para Brahman.

Vaikhari: (articolazione, linguaggio) è il linguaggio che proviene dalla laringe. Vaikhari è la madre, o origine, delle lettere dell’alfabeto (Varna) delle sillabe (Pada), delle parole (Vak), e delle frasi (Vakya). Il linguaggio Vaikhari è il suono Vikara: suono modificato dalla laringe.

Gli stadi del Suono dal più sottile a quello più articolato concordano con la evoluzione dell’essere primario da Avyakta attraverso Brahman, Isvara, Hiranyagarbha, e Virat, l’ultimo essere del mondo manifesto.

Il suono in Muladhara è tamasico, impedisce alla mente di arrivare ai Chakra Svadhistana e Manipura, assume il colore di Buddhi una volta arrivato a Anahata o al piano del cuore e defluisce in combinazione con cinquanta lettere dopo l’arrivo della Kundalini al piano di Visuddha (laringe).

da sabdadarsana.blogspot.it

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