La natura profonda del Suono 3f
di Priyavrata das
I Nada Yogi credono che l’universo provenga dal Suono. Sabda (suono) Brahman o Nada Brahman è l’origine dell’universo. Tutti gli spiritualisti considerano il Suono come l’origine dell’Universo. (Il suono primordiale Om genera l’energia cosmica che si propaga come i cerchi in un laghetto e diventa il mahat, il progenitore più prossimo dell’universo). Nada è la madre (generatrice) dei cinque elementi sottili, dei cinque elementi grossolani, dei cinque organi motori, dei cinque organi di senso, dei quattro karana, dei tre guna e così via.
Il fuoco è latente nel legno, come Para Vani; la frizione del legno genera scintille e quello è Pasyanti (visibile); una piccola fiammella è Madhyama, e la grande fiammella è Vaikhari. Il vento (aria) è il mediatore della scintilla e il fuoco è il mediatore del Suono; il signore (mediatore) serve lo stesso proposito nel suono e nel linguaggio. Para Vani, Pasyanti, e Madhyama sono i suoni sottili, che restano profondi e insondabili, mentre Vikhari è il suono grossolano, che può essere quantificato e che ha delle qualità. Vaikhari inzia come Pranava (Om) e assume i caratteri e le forme per diventare Veda (parole sia scritte sia pronunciate). Para risiede nel respiro o Prana, Pasyanti nella mente, Madhyama negli Indriya (organi e parti del corpo) e Vaikhari nella laringe.
Paranada è la suprema energia Sonora, è trascendentale. Si manifesta come un germoglio nel Para Vai, due foglie nel Pasyati, gemme nel Madhyama e come fiori nel Vaikhari o Vak. I fiori se pur belli di Viakhari sono il più basso tra i suoni; mentre Para è il più elevato, perché si trova dove origina l’idea germinale.
Lo stato Para si trova laddove Sattva, Rajas e Tamas sono in equilibrio (Samya). Lo stato Pasyanti avviene quando tutti i Guna si trovano squilibrati. Lo stato Madhyama esiste in due forme: sottile e grossolana. Nella forma grossolana genera nove forme di suoni: 1) suoni vocalici, 2) Kavarga: serie Ka — 5, 3) Cavarga: serie Ca–5, 4) Ṭavarga: serie Ṭa, 5) Tavarga—serie Ta, 6) Pavarga—serie Pa, 7) serie Ya –Ya, Ra, La, e Va, 7: Ksa.
Il Suono Para o Suono trascendentale (Nada Tattva) nasce da Siva Tattva, il primo dei Suddha Tattvas e rimane nel suo stato sottile. Il suono Para (Para Sabda) rimane non manifestato nel Kundali Sakti in accordo ai Tantras. È un Suono tamasico nel Muladhara. Pasyanti o Suono visivo nasce dal Sakti Tattva (Kundali Sakti), il secondo dei Suddha Tattva. Poichè il suono Pasyanti è visualizabile, Sakti Tattva è anche noto come Bindu Tattva, Luce. La creazione è il suono e l’esibizione della luce, perciò Nada e Bindu sono i due lati della stessa medaglia. Ma Nada è conosciuto anche come l’origine di Bindu. Mentre si conia la moneta, Nada è il primo stampo sulla moneta e Bindu è il secondo.
Le cinquanta lettere dell’alfabeto sanscrito formano la ghirlanda delle teste (teschi) di Mahakali. Lei è l’origine di Sabda o suono e del linguaggio; li assorbe in se stessa nel Maha Pralaya. Il Sabda Brahman o Suono Brahman è il Brahman manifesto dei suoni in tutte le creature viventi. Sabda trova espressione in diverse creature secondo il livello e il grado di sviluppo della Coscienza. Quando ha luogo la creazione, si dice che Viparita Maithuna (l’unione) di Mahakali e di Mahakala (Sakti e Siva) abbia luogo e Bindu o il seme sia depositato nella Prakriti, dando nascita alla dea Kundali sotto forma di lettere (aksara). Kundalini acquisisce i tre guna uno dopo l’altro, prima il Sattva, poi il Raja e infine il Tamas. Se non ci fossero questi tre guna, Iccha e Kriya Sakti non potrebbero essere presenti nella dea. Quando Sattva (bontà e virtù) entra in essa, ella viene chiamata Cit Sakti; tale condizione dà luogo a Paramakasa avastha (lo stato della dimora o causa eccellente). Quando Sattva e Raja (movimento e passione) entrano, ella è chiamata Dhvani (suono), la condizione è chiamata Aksara avastha (casa del suono). Quando nel Nada abbonda Tamas, essa è un ostruttore (nirodhika). Quando sono uguali sia Sattva che Raja (Jnana e Iccha sakti, saggezza e desiderio), essa è Bindu. Quando entra Tamas, il signore o la dea (sakti) appare disposta a creare (Kriya santki). Al livello umano Jnana, Iccha e Kriya (saggezza, desiderio ed azione ) sono lineari in quest’ordine; con Isvara, è Iccha, jnana e Kriya in quest’ordine. Il grande desiderio (Iccha Sakti) dimora in Isvara; il signore conosce (Jnana Sakti) ciò che desidera creare; egli agisce su di esso (Kriya). Negli uomini una conoscenza a priori condiziona il desiderio ad agire. Jnana Sakti è presente intrinsecamente in Siva Sakti. Kundali ha le seguenti caratteristiche: Iccha, Jnana e Krisya; i guna; la ghirlanda di lettere (Varnamala).
NOTA: un Suono mentale latente è trasformato nella glottide dalle corde vocali; Phota accade e noi ne sentiamo il suono (Dhvani che è registrato dall’orecchio perché Dhvani produce vibrazione, frequenza e decibel. Una volta che il suono esplode in Phota, ottiene la qualità del suono in Dhavani, allora deve esserci qualcosa che può registrare il suono nella coscienza tramite l’orecchio; quel qualcosa è Bindu, che è considerato una divinità, Sabdabrahman. Affinchè Dhvani o suono acquisisca le sue qualità Sattva, Raja, o Tamas devono pervadere il suono. Quando lo stato latente acquisisce Raja (movimento e passione ) è chiamato Dhvani (suono).
Kundaliuni nel Muladhara Chakra; è nota come Karana Bindu o Bindu Causale, il precursore non manifesto del Suono (condizione non differenziata). Quando Karana Biundu si evolve, diventa Tribindu, i tre Bindu (Bindu, Nada e Bija); il primo dei tre è Karya Bindu (Bindu dell’azione), anche noto come Sabdabrahman (Suono Brahman), che è statico e privo di movimento (Ni-Spanda, privo di movimento) nel Muladhara; il suono non è nell’aria per la sua propagazione. Quando Sabdabrahman sale verso l’area Manipura (Nabhi o Ombelico) e si associa con mana o mente, il suono Pasyanti [Visuale] nasce il suono. (Nota che l’inglese Navel (ombelico) deriva dalla parola sancsrita Naabhu). Questo è il primo movimento del Suono, chiamato Samanya Spanda (movimento comune). Quando il modificato Sabdabrahman procede da Manipura al chakra del cuore e si associa con buddhi, diventa Madhyama o suono mentale. Questo è un movimento speciale, chiamato Visesa-Spanda. Quando il Sabdabrahman due volte modificato procede alla laringe (Visuddha Chakra), il suo terzo movimento è chiamato suono distinto articolato. Il suono e il linguaggio sono paragonati ad un albero: il Vak preverbale (linguaggio) germoglia in Para; i piccoli germogli delle foglie Pasyanti germogliano, innaffiati dalla mente; le gemme dei fiori Madhyama germogliano, nutriti e arricchiti dalla Buddhi (intelletto); i fiori Vaikhari fioriscono come il linguaggio nella gola.
Sabda si suddivide in sillabato o visivo, privo di lettere e udibile (Varnatkamaka Sabda e Dhvanyatmaka Sabda). Il suono sillabato è eterno mentre quello udibile è fugace. Tutti i suoni primari come un ruggito, un tuono, il battito di un tamburo, il pianto, il riso, ecc, sono Dhvani (puri suoni), mentre il linguaggio articolato può essere reso sotto forma di lettere (Varna). Dhvani non hanno significato, mentre Varna hanno senso. Dhvani possono essere espressione di paura, rabbia, ecc. Dhvani possono diventare suoni onomatopeici con significato, ma la maggior parte di essi non ha significato. Varna sono suoni che si articolano e che hanno pienezza di significato. Dhvani nell’insieme sono suoni vocali o non vocali con o senza significato. La visione Hindu è che i Varna o lettere sono eterne dalla creazione sino alla dissoluzione. Il suono Om continua per sempre dalla creazione alla dissoluzione. Nella parola della cacofonia, non si può sentire questo suono che c’è nel sottofondo dell’OM. Ma gli Yogi allo stato avanzato di Sadhana (conquista spirituale) possono udire questo suono, che è assolutamente silenzioso nella notte. Dhvani è Anitya (non-eterno), indifferenziato e variabile (Vikari), mentre Varna-Sabda (suono-lettera o suono-parola) è Nitya (eterno).
Quando un oggetto è presentato nella forma di Varna (lettere) o Dhvani (suono), la mente diventa l’oggetto e ciò è chiamato Vrtti (modificazione mentale). Quando si sente la parola MELA, la mente diventa la mela stessa. La mela tangibile è l’oggetto grossolano (Sthula artha) e la mela mentale è l’oggetto sottile (impressione mentale). La mente è pertanto sia soggetto che riconosce (Grahaka) sia oggetto riconosciuto (Grahya), rivelatrice (Prakasaka) e rivelata (Prakasya), soggetto che denota (Vacaka) e oggetto denotato (Vacya). Vacaka è il nome (Mela) e Vacya ne è l’oggetto (il frutto) con il nome. La mente riconosce la mela, diventa la mela, rivela la mela, è la mela stessa, il frutto (il suo corpo) e la sua essenza (seme manifestato o succo). Lo stesso principia si applica a un devoto che adora una divinità. Il canto del mantra produce delle modificazioni mentali. Il termine denotatore e denotato sono applicati al mantra, usato nella meditazione. Il potere del mantra è di due tipi: Vacaka Sakti e Vacya Sakti. Vacaka Sakti serve a realizzare il Saguna Brahman (Isvara, il frutto) e Vacya Sakti serve a realizzare Nirguna Brahman (Brahman, il seme del frutto). Meditando sulla divinità, si realizza la divinità. C’è una analogia per questo fenomeno, che è la favola della vespa e del verme. Un verme pensa al pungiglione spaventoso della vespa ed è così preoccupato per esso, che non pensa a nient’altro e diventa una vespa nella sua mente. La mente è lo specchio dell’oggetto a cui si pensa.
La Kundalini è rappresentata come un serpente con cinquantuno spire, che sono la forma sottile delle cinquanta lettere dell’alfabeto sanscrito o Varna (caratteri). Questo suono evolve dallo stato Para nel Muladhara allo stato Vaikhari nel Visuddha Chakra, il centro della gola da cui viene fuori il linguaggio articolato.
Una spira è Bindu; due Prakrti-Purusa; tre spire, tre sakti, Iccha, Jnana, e Kriya e i tre gunas, Sattva, Rajas, e Tamas; tre spire e mezzo, sono la forza creativa con le sue multiple trasformazioni (Vikrti); e così via.
La condizione Pasyanti: da Iccha (il desideio); stato Madhyama: Jnana (conoscenza); stato Vaikhari: Kriya (azione). Il progresso dal desiderio, alla conoscenza all’azione in termini di manifestazione del suono da trascendentale, a visivo, a mentale e agli stadi della sua articolazione.
Io sono Aham, in cui Bindu il punto viene messo sulla m. Aha indica tutti gli oggetti nell’universo che dimorano in Siva in uno stato indifferenziato.
Anuttara o la Realtà prima viene rivelata attraverso Bindu, il punto, il punto di coalescenza dell’universo. È così densa che si chiama Ghanibhuta Sakti, le forze creative compattate in un punto indifferenziato prima della sua differenziazione in soggetti e oggetti. Bindu è anche conosciuto come Cidghana o Coscienza di massa, in cui si trova l’universo potenziale. In AHAM-AHAM, A è Siva, Ha è Sakti e M è la conclusione. Bindu o Vindu deriva da vid (wit in inglese) che significa ‘sapere’.
Kutabija: Kuta è (il più alto) o (summit) e Bija significa (seme). La lettera (ksa) è una combinazione di due consonanti (halanta) K e S. Kuta è il termine per una combinazione di due vocali.
Nello stato non manifesto Kundalini Sakti è bija, il seme di tutta la manifestazione; nello stato manifestato è Jiva o anima individuale. Kundalini è Visarga Shakti della Coscienza dell’Io di Saiva; è avvolta tre volte e mezzo come si vede intorno al Linga . Queste spire sono aspetti della coscienza dell’Io: Prameya, Pramana pramata e Prama (Oggetto, Conoscenza, Soggetto, e l’unità indistinguibile di soggetto e oggetto. Shakti Kundalini è lo stato dormiente di Sakti o para Sakti che appare come un serpente con tre spire e mezzo. Prana Kundalini è il secondo aspetto grazie al quale si manifesta la vita, esiste nel Jiva e nella sua coscienza Samvit viene trasferita in Prana o respiro. Para Kundalini si manifesta quando la vita si muove nella sua coscienza originale. In questa fase c’è unità tra Coscienza dell’Io, mondo, Sé e non sé.
Kundalini, passando da Sakti all’aspetto Prana, manifesta Vacaka e Vacya (parole e oggetti). Visarga Sakti procede dalla Coscienza dell’Io per creare la vita umana e, infine, aiuta gli aspiranti a riunirsi con la Coscienza dell’Io.
Visarga significa emanazione, manifestazione o proiezione, provenienti dalla Realtà più alta (Anuttara).
Ci sono tre aspetti in Visarga:
1) Parapara Visarga. E ‘la lettera’ Ha ‘, nota anche come sàkta Visarga che mostra Bheda-abbheda, differenza-non-differenza, identica natura nel mezzo di differenza. La lettera ‘A:’ (‘ah’) ha due punti, il punto superiore è Siva, il punto inferiore è Sakti, che causa la manifestazione dell’universo.
2) Para Visarga, che è la lettera ‘aa’ di Ananda o Ananda Visarga, è anche conosciuto come Sambhava Visarga, Abheda che si manifesta o non-differenza.
3) Apara Visarga. E ‘la lettera’ ha ‘e Bheda Visarga che manifesta la differenza. È la manifestazione inferiore, cioè l’universo.
La manifestazione dell’universo consiste in Vacaka and Vacya: soggetto e oggetto. C’è una variazione dello stesso tema tra le cose pensabili e quelle pronunciabili. Dal pensiero nasce il linguaggio; dal linguaggio vengono le parole; dalle parole vengono soggetti ed oggetti. L’universo si espande da queste parole. Saktopaya si basa sui Mantra, che derivano da Matrika
Nell’ebraismo, si crede che la parola di Dio diventi un oggetto, come si crede nell’induismo. Prima di mangiare, un’osservante ebreo pronuncia una preghiera di benedizione.
Barukh ata Adonai Eloheinu Melekh ha‑olam, she‑hakol nih’ye bidvaro.
“Sii Benedetto Tu, Signore, nostro Dio, Re dell’universo, attraverso la Cui parola ogni cosa è venuta in essere.
Le Siva Sakti sono di cinque tipi: 1) Cit o Anuttara Sakti (lettera ‘a’) 2) Ananda Sakti (lettera ‘aa’) , 3) Iccha Sakti (lettere ‘i’, ‘ii’, ‘Ṛ’ ‘Ṝ’ ‘Ḷ’ ‘Ḹ’, 4) Jnana Sakti (‘u’ e ‘ū’) and 5) Kriya Sakti (‘e’, ‘ai’, ‘o’, ‘au’. Il punto ‘•’ rappresenta la coscienza di Siva, il punto di coalescenza di tutte le manfiestazioin. Il doppio punto (:) ha il seguente significato: il punto superior è Siva che riposa, mentre quello inferiore è la Sakti che si manifesta. Le vocali indicano la vita interiore di Siva; Anuttara (la lettera ‘a’) è la più importante di tutte le lettere, controlla e attiva tutte le altre lettere. Le lettere ‘a’ ‘i’ ‘u’ ‘Ṛ’ ‘Ḷ’ danno luogo alle consonanti, che rappresentano I Tattva dalla Terra a Sadasiva. Se “a” è un abitante interno di tutte le lettere, Siva è l’abitante interno di tutti i Tattva e così avviene con tutti gli esseri e gli oggetti dell’univereso.
Nishkala Siva, il trascendente Siva crea la sua prima Pulsazione creative, Siva (Siva Tattva), in cui dimora la coscienza dell’Io (Aham), che è Vimarsa, ossia contiene tutti i Vacakas (Varna, lettere) e i Vacya allo stato potenziale, come un uovo di pavone ha le sue piume di svariati colori nella forma latente. AHAM: la ‘a’ è anuttara e ‘ha’ è visarga. Da Aham, la forma latente, nascono i linguaggi Pasyanti, Madhyama e Vaikari.
Fine
da sabdadarsana.blogspot.it
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