LA NOSTRA VERA IDENTITA’
autori sconosciuti
La vita umana si differenzia da tutte le altre forme di vita in virtù di un maggiore sviluppo della
coscienza che permette di porre domande come “Chi sono?”, “Da dove vengo?” o “Qual è lo scopo della
vita?”
Attraverso il processo della Coscienza di Krishna possiamo esplorare questo potenziale umano al più
alto livello.
Se facessimo un sondaggio chiedendo “Chi sei?” otterremmo risposte tipo “Sono il signor Rossi”,
“Sono un uomo”, “Sono una donna”, “Sono un americano”, “Sono un cristiano”, “Sono un carpentiere”,
“Sono nero”, “Sono comunista” e così via. Sebbene le persone si identifichino in molti modi
differenti, nessuna di queste etichette risponde alla domanda “Chi sono?”. Perché? Perché si
riferiscono solamente al corpo.
Possiamo guardare il nostro corpo e cercare di determinare con quale parte ci possiamo identificare.
Siamo le mani? Bene, ci sono molte persone senza mani che tuttavia mantengono la propria identità.
La stessa cosa è vera per le braccia, i piedi e le gambe. Allora forse siamo il cuore? Ma che cosa
si può dire in merito a tutte le persone che hanno ricevuto un cuore nuovo? Sembrano essere gli
stessi dopo il trapianto. E il cervello? Ci sono persone che subiscono gravi lesioni alla testa,
compromettendo così l’integrità del proprio cervello, eppure la loro identità non cambia. Le nostre
ricerche sono a un vicolo cieco.
Qual è la nostra vera identità, quella che differenzia te e me in modo evidente uno dall’altro anche
se possiamo sembrare uguali, abbiamo lo stesso nome, peso, altezza o carnagione?
La scienza materialista non ha dato risposta a questa domanda. Ma i più antichi libri di conoscenza
del mondo , i Veda, definiscono la nostra identità in questo modo: aham brahmasmi , io sono spirito.
Sono un’anima spirituale eterna, distinta dalla materia e dal corpo.
La Bhagavad-gita (2.20) spiega:
Per l’anima non c’è né nascita né morte. Esiste e non smette mai di esistere. Non nasce, non muore,
è eterna, originale, non ebbe mai inizio e non avrà mai fine. Non muore quando il corpo muore.
Questa affermazione provoca generalmente reazioni da parte di materialisti incalliti. Quindi
tratteremo alcune delle più frequenti obiezioni seguendo questa discussione ipotetica.
Obiezione: Questa non è forse solo l’opinione obsoleta di un libro fuori moda e dell’ immaginazione
di gente primitiva e rozza?
Risposta: Tutte le scritture autentiche – (hindu, cristiane, buddiste, musulmane…) – proclamano
l’eternità dell’anima. E un’analisi obiettiva rivela che i Veda contengono la conoscenza più
completa in materia spirituale. La maggioranza dei popoli del mondo crede fermamente nell ‘esistenza
dell’anima.
Obiezione: Nessuno ha mai visto l’anima!
Risposta: Se pensi che solo ciò che può essere visto esista, come puoi provare di avere
intelligenza, sentimenti, amore, pensieri, ecc.? Nessuno ha mai visto queste cose.
Obiezione: Ma possono essere percepite attraverso le attività che generano.
Risposta: Sì, e l’esistenza dell’ anima può essere percepita attraverso la coscienza, il sintomo
dell’anima. La materia morta non ha coscienza perché l’anima non è presente.
Obiezione: Ma la coscienza è semplicemente prodotta dalle reazioni chimiche del cervello e prova ne
è che non appena il cervello smette di funzionare non c’è più coscienza.
Risposta: Questo è un argomento senza senso. Per esempio, se guardi una partita di calcio in TV e la
TV si guasta, la partita scompare dallo schermo. Secondo la tua logica, questa sarebbe la prova che
la partita di calcio è prodotta dalla TV. In realtà, una macchina trasmette la partita che si sta
svolgendo indipendentemente dalla TV. Allo stesso modo, la coscienza è trasmessa dal cervello ma non
è prodotta da lui.
Obiezione: Ma il concetto di “anima” non è per nulla scientifico.
Risposta: Che cosa significa scienza? Formuli una teoria, fai esperimenti e, secondo i risultati,
provi o confuti la tua teoria. Se vuoi la prova dell’esistenza dell’anima, perché non fai un
esperimento con la scienza spirituale? Ci sono un sacco di persone che hanno ottenuto il risultato
in forma di realizzazione. Anche così si può verificare l’esistenza dell’anima. Ma se rifiuti la
teoria anche senza aver cercato di verificarla, non sei affatto scientifico.
Obiezione: Ma io non credo proprio nell’anima.
Risposta: Puoi senz’altro credere in ciò che vuoi, ma non promuovere le tue opinioni atee a verità
scientifica. L’esistenza dell’anima può essere verificata attraverso un processo appropriato cioè la
Coscienza di Krishna.
Si può osservare che tutte le designazioni legate al corpo sono in costante cambiamento. Per
esempio, ci si può identificare ragazzi, cristiani, carpentieri, socialisti. Ma trent’anni dopo la
stessa persona può identificarsi come vecchio ateo agente immobiliare con ambizioni capitaliste.
Persino il sesso si può cambiare. La scienza moderna può tramutare un uomo in una donna e viceversa.
Inoltre, le cellule del nostro corpo cambiano costantemente, per cui la nostra identità fisica
cambia di attimo in attimo.
Così si può stabilire una reale, permanente identità inerente il corpo fisico. Solo una cosa rimane
costante: l’osservatore consapevole nel corpo, che è conscio dei cambiamenti fisici. Ed è anche più
chiaro esaminando il modo in cui noi parliamo del corpo. “Il mio corpo”, “il mio braccio”, “il mio
piede”. Ma chi è 1″‘Io”, possessore e controllore del corpo? E’ la cosciente anima spirituale. Il
corpo è una macchina fatta di materia. E questo è confermato nella Bhagavad-gita
(18.61):
11 Signore Supremo è situato nel cuore di ognuno, o Arjuna, e dirige l’ errare di tutti gli esseri
viventi, che si trovano, ciascuno, come in una macchina, costituita di energia materiale.
In altre parole il corpo è un’automobile e l’anima è l’autista. Una persona ignorante può vedere
un’automobile da lontano e pensare che si sta guidando da sola. Ma una persona istruita sa che ci
dev’essere un autista.
La materia viene dalla natura inerte e ha bisogno dell’energia vivente superiore per essere
manipolata. Ogni macchina necessita di un operatore. Il corpo è costituito da elementi chimici e non
può muoversi senza la presenza dell’anima. La miglior prova di ciò è che quando una persona muore,
tutte le funzioni del corpo si fermano.
Naturalmente qualcuno dice che ciò è dovuto alla mancanza di alcuni elementi chimici. Ma se qualcuno
è morto si possono iniettare elementi chimici quanto si vuole, ma egli non si sveglierà. Quando
l’anima se n’è andata gli elementi chimici cominciano a disintegrarsi e nessuno scienziato può
fermare questo processo. Quindi la differenza tra un corpo vivo e un corpo morto sta nella presenza
dell’anima.
Terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelligenza e, falso ego, questi otto elementi, distinti
da Me, costituiscono la Mia energia materiale. O Aduna dalle braccia potenti, oltre a questa energia
inferiore, c’è la Mia energia superiore, costituita dagli esseri viventi che sfruttano le risorse
del mondo materiale. (Bhagavad-gita 7.4,5)
In accordo alla scienza vedica ci sono tre corpi:
1. Il corpo grossolano che consiste di terra, acqua, fuoco, aria ed etere (spazio), la combinazione
di questi elementi forma sangue, carne, ossa, pelle e così via.
2. Il corpo sottile, che consiste di mente, intelligenza e falso ego. Le loro funzioni sono pensare,
sentire e volere (mente); prendere decisioni e valutare gli oggetti dei sensi (intelligenza); e
illusoria identificazione con la natura (falso ego).
Il corpo sottile può essere sperimentato nelle nostre emozioni, come amore e odio, attrazione e
repulsione, o nei nostri sogni che non sono nient’altro che il corpo sottile che agisce al posto del
corpo grossolano.
3. Il corpo spirituale, o anima, che consiste di eternità, conoscenza e felicità, sat-cid-ananda.
Esso non è manifestato mentre è imprigionato nel corpo materiale.
L’anima è la causa della vita nel senso che è ciò che fa sembrare vivo il corpo grossolano, ma in
realtà l’anima è la vita stessa e il corpo non è mai vivo. Un martello, per esempio, può essere
molto utile e muoversi in qua e in là, ma solo se ce l’hai addosso. Similmente il corpo si muove
solo per la presenza dell’anima.
La relazione fra materia, corpo, mente e anima è descritta nella Bhagavad-gita (3.42):
“I sensi attivi sono superiori alla materia inerte, ma superiore ai sensi è la mente, e superiore
alla mente è l’ intelligenza. Ancora più elevata dell’intelligenza è l’anima.”
La Bhagavad-gita descrive il piacere sul piano fisico come molto inferiore al piacere a livello di
puro sé, anima. Seguendo i versi possiamo vedere che la comprensione del vero sé e la differenza tra
materia e spirito non è semplicemente una questione filosofica, ma può riguardare la nostra vita in
modo molto più pratico:
La persona intelligente si tiene lontana dalle fonti della sofferenza, che sono dovute al contatto
dei sensi con la materia. O figlio di Kunti, questi piaceri hanno un inizio e una fine e l’uomo
saggio non trae gioia da essi. (Bhagavad-gita 5.22)
La perfezione dello yoga, o samadhi, si raggiunge quando si sottrae la mente a ogni attività
materiale con la pratica dello yoga. Così, con la mente pura, lo yoga è in grado di vedere il
proprio vero sé e gustare gioia interiore. In questo stato sereno gode di una felicità
trascendentale illimitata e gioisce attraverso i sensi spirituali. Raggiunta questa perfezione, non
si allontana più dalla verità e comprende che non c’è nulla di più prezioso. In questa posizione non
è più turbato neppure nelle peggiori difficoltà. Questa è la vera libertà da tutte le sofferenza
sorte dal contatto con la materia. (Bhagavad-gita 6.20-23)
Proprio come il corpo necessita di cibo materiale, così l’anima necessita di cibo spirituale. Fino a
che le persone fanno morire di fame la loro anima, dovranno tollerare le conseguenze sotto forma di
rabbia, frustrazione, invidia, lussuria, avarizia e odio. Questi sono tutti sintomi
dell’identificazione con il corpo.
Se l’autista riempie sempre il serbatoio dell’automobile, controlla l’olio, la lucida e la pulisce
bene, ma trascura di mangiare, presto i suoi sforzi verso la macchina saranno inutili. Che valore ha
l’automobile senza l’autista! Entrambi, l’automobile e l’autista, devono essere mantenuti bene. Ma
fra i due, l’autista è più importante. Sfortunatamente, non solo la nostra società materialista non
riesce a mantenere l’autista in modo appropriato, ma non sa neppure che esiste!
Da un punto di vista spirituale una cosiddetta persona normale che si identifica con il corpo
materiale è pazza come è pazza una persona che crede di essere Napoleone o Hitler. Nessuno di loro
conosce la propria identità.
L’unica persona di buon senso è quella che conosce la propria vera identità di anima spirituale e
comprende la differenza tra materia e spirito. La conoscenza del nostro vero sé è già presente. E’
una parte intrinseca dell’anima. Non è qualcosa che si debba acquisire.
Dobbiamo semplicemente scoprirla all’ interno di noi stessi, proprio come volessimo pulire uno
specchio impolverato per vederci di nuovo. La realizzazione spirituale si può raggiungere attraverso
la Coscienza di Krishna. Coltivando la conoscenza della nostra vera identità, realizziamo le
meravigliose qualità dell’anima e diventiamo felici e tranquilli.
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