La perfezione non si raggiunge in un giorno
“Abituati a stare attento a ciò che un altro dice e per quanto possibile penetra nell’animo di colui che parla.” (Marco Aurelio)
Vi sono tre categorie di individui: quelli che non vedono, quelli che vedono e quelli che pre-vedono.
I leader dovrebbero far tutti parte della terza categoria, esserci sempre prima che le cose succedano, proprio per poterle modificare nel loro divenire.
Le cose future sono già nel presente, ma non si sono cristallizzate ed è quindi lì che è meglio intervenire, perché ciò che è in formazione risulta più facilmente plasmabile.
Questa conoscenza, una volta acquisita deve essere verificata e riportata su esperienze personali.
Una lezione, un libro, e in generale tutto ciò che conosciamo, per essere davvero utile deve essere stimolo e strumento per lavorare, non solo per convincere altri ma anche per fornire punti di vista validi ai fini formativi.
Il sapere erogato dalla Scienza dei Veda è stato verificato nel corso dei millenni da persone veramente sagge. Quando nelle diverse Tradizioni filosofico-religiose si parla di realizzazione spirituale non si intende suggerire una fuga dal proprio ruolo, un ritiro dal mondo, quanto piuttosto la realizzazione dei tre diversi piani antropologici in un uomo che vive normalmente la propria vita.
Ogni individuo ha un corpo fisico da curare e soddisfare, un corpo psichico da sviluppare attraverso la religione, la professione, le relazioni interpersonali, la famiglia, l’arte, la scienza, e un corpo spirituale da realizzare per conseguire gioia, illuminazione e Amore.
La perfezione non si raggiunge in un giorno, in una settimana o in un anno, ma è lo scopo della vita e quindi si deve dedicarla per intero a questo fine.
Quale più nobile scopo e significativo che il toccare eternità, consapevolezza e beatitudine?
Marco Ferrini (Matsyavatara das)
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