La più grande lezione di vita
di Valter Bechis
“La vita è un lungo cammino che comincia
da noi stessi e finisce a noi stessi”
a) Perché facciamo quello che facciamo? Ogni individuo è di per sé
unico, quindi differente dagli altri nel modo di pensare e di percepire, nei
gusti e nelle inclinazioni. La formazione del proprio Io, la costruzione
dell’edificio che costituisce la nostra personalità è dovuta a 4 fattori:
patrimonio genetico, ambiente famigliare, programma socioculturale ed
esperienze personali. Ma qual’é il processo che si ripete automaticamente in
ogni situazione vissuta da un essere umano?
HO UNA SENSAZIONE
(vedo,sento)
DO UN SIGNIFICATO ALLA SENSAZIONE
Cosa vuol dire ciò che percepisco?
Mi procurerà piacere o dolore?
Le nostre esperienze e le nostre conoscenze ci informano.
AVVERTO
Siccome ho interpretato, provo un’ emozione o un sentimento.
ADOTTO UN ATTEGGIAMENTO INTERNO
In funzione della mia interpretazione e di ciò che avverto decido cosa
pensare e cosa fare.
SCELGO UN COMPORTAMENTO
Ecco perché di fronte ad un medesimo fatto gli esseri umani mettono in
atto una infinita varietà di comportamenti. In questo processo individuiamo
qual’é la forza che plasma la nostra vita, una forza che ci sta controllando
anche in questo momento e che continuerà a farlo per il resto della nostra
vita: il dolore e il piacere! Tutto quello che facciamo lo facciamo per il
bisogno di evitare il dolore o per il desiderio di procurarci il piacere.
Anche se razionalmente non vogliamo accettarlo, resta il fatto che ogni
nostro comportamento è una reazione istintiva al piacere e al dolore. La
nostra personalità è formata da esperienze alle quali abbiamo legato
saldamente un sentimento di piacere o dolore, quando riemerge quella
esperienza mettiamo in atto un potente comportamento istintivo, tanto più
potente quanto lo è la carica emozionale. Se, per esempio, abbiamo associato
la droga al piacere o al dolore, ciò ha sicuramente avuto un effetto
determinante sul nostro destino. La più importante lezione di vita è
imparare cosa ci dà piacere e cosa ci dà dolore, uno dei segreti del
successo è imparare ad usare anziché lasciarsi usare dal piacere e dal
dolore.
b) come ottenere quello che vogliamo veramente. Cambiando quello a cui
associamo piacere o dolore cambieremo immediatamente il nostro
comportamento. Se, per esempio, vogliamo smettere di fumare, dobbiamo
associare un intenso dolore al fumo e molto piacere allo smettere di fumare,
cambiando il significato che ha per noi il fumo cambierà la vecchia
abitudine. Con la ripetizione del vissuto emozionale puoi condizionare
questi comportamenti fino a farli diventare automatici.
Cominciamo subito a fare qualche cambiamento
1) scrivi 2 cose che dovresti fare e che continui a rimandare, forse
dovresti dimagrire o smettere di fumare, forse hai litigato con qualcuno per
te importante e dovresti contattarlo;
2) scrivi per ciascuna cosa il perché non hai agito e quale dolore hai
associato a quella azione incompiuta;
3) descrivi il piacere provato che hai associato a questo schema
comportamentale negativo;
4) scrivi la risposta a queste domande: “quanto potrebbe costarti non
cambiare subito?”; “quanto ti costerà nei prossimi due, tre, quattro, cinque
anni?”; “quanto ti costerà emotivamente e finanziariamente?”; Ora descrivi
tutto il piacere che proverai compiendo queste azioni adesso: “acquisterò
vitalità e salute”; “acquisterò la sensazione di essere padrone di me
stesso”; “realizzerò il sogno della mia vita”;.
5) associa ogni giorno il piacere al tuo nuovo comportamento ed il
dolore alla tua vecchia abitudine, continua a farlo finché non diventerà
naturale, allora potrai affermare di aver cambiato il tuo destino.
“Che tu possa vivere tutti i giorni della tua vita”
Jonathan Swift
La vita è una lunga strada che porta dall’ignoranza verso la saggezza.
La saggezza non si compera, è una cosa che va imparata e non con il
cervello ma con il cuore.
Il senso della vita
Un giorno un grande maestro Zen chiamò tutti i suoi allievi e senza
dire loro niente prese un grosso vaso per la maionese e lo riempi di rocce
di 5/6 cm di diametro.
Quindi egli chiese agli allievi se il vaso fosse pieno, ed essi
annuirono.
Allora prese una scatola di sassolini, e li versò nel vaso di
maionese, scotendolo appena.
I sassolini, ovviamente, rotolarono negli spazi vuoti fra le rocce.
Il professore quindi chiese ancora se il vaso ora fosse pieno, ed
essi furono d’accordo.
Gli allievi cominciarono a ridere, quando il maestro prese una
scatola di sabbia e la versò nel vaso.
La sabbia riempì ogni spazio vuoto.
“Ora” , disse il maestro “voglio che voi riconosciate che questa è la
vostra vita. Le rocce sono le cose importanti – la famiglia, le persone che
si amano, la salute, i figli – anche se ogni altra cosa dovesse mancare e
solo queste rimanere, la vostra vita sarebbe comunque piena.
I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa,
l’auto.
La sabbia rappresenta qualsiasi altra cosa, le piccole cose.
Se voi riempite il vaso prima con la sabbia, non ci sarà più spazio
per rocce e sassolini.
Lo stesso e per la vostra vita; se voi spendete tutto il vostro
tempo ed energie per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose
veramente importanti”.
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