LA PSICOLOGIA BHAKTI-VEDANTICA

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LA PSICOLOGIA BHAKTI-VEDANTICA
COME SOLUZIONE AI PROBLEMI ESISTENZIALI:
EMOZIONI E PENSIERI NELL’EVOLUZIONE
DEL PROPRIO CARATTERE E DEL PROPRIO DESTINO

di Marco Ferrini

Non esistono problemi senza soluzione. L’approfondita conoscenza psicologica derivante dalla
tradizione vedica, in armonia con le moderne indagini nel campo psicologico, individua il punto di
svolta verso la soluzione dei problemi esistenziali, nella volontà attiva e cosciente della persona
che ne è afflitta, di voler trovare soluzioni e perseguirle con metodo e determinazione piuttosto
che sprofondare nel proprio male immaginandolo inguaribile. L’atteggiamento rinunciatario è proprio
quello che predispone una persona al fallimento. I primi passi di risalita sono indubbiamente
faticosi, quanto può esserlo uscire da una palude o da sabbie mobili, poi, proseguendo nella
direzione della luce, dall´interno riemerge la gioia di vivere con tutta la forza vitale di cui è
per natura portatrice. Fondamentale è l´atteggiamento: come vi ponete verso la vita, la vita vi
risponde, così come accade nelle relazioni con altri umani. Ognuno di noi è regista del proprio
scenario mentale: può toglierne uno identificato come sbagliato, definirlo sgradito e poi
sostituirlo con uno giusto e immediatamente l´umore cambia. Se evitiamo di lamentarci e facciamo
economia delle risorse che abbiamo, nel momento in cui avremo la convinzione profonda di come dover
agire ci troveremo a disposizione delle risorse che saranno un ottimo investimento e le energie si
moltiplicheranno.

Le risorse si possono moltiplicare, investendole nell’evoluzione o distruggere, dilapidandole nel
lamento, questo dipende da noi. Il pensiero è strumento e le emozioni mezzi per l´evoluzione della
coscienza; si può descrivere come utilizzare le emozioni per fare un salto di qualità nella
percezione, mentre di solito esse rappresentano i nodi che incatenano le persone all´esistenza
condizionata. È già una terapia contrapporre all´emozione, che è di natura calda, un pensiero, per
sua natura freddo e che ha il potere di rendere più trasparente un contenuto torbido. Certamente è
difficile che un pensiero, da solo, riesca a contrastare un´emozione, poiché quest’ultima possiede
una carica psichica ben più potente. Bisogna tener pronte, come una valigetta di pronto soccorso,
una serie di emozioni positive ben collocate nella memoria e che, nel momento in cui si desidera
evocarle, siano immediatamente a disposizione. Le emozioni positive hanno anch´esse una carica
emotiva forte e generalmente sono luminose, espansive, penetranti e possono rifinire l´operazione di
risanamento che il pensiero può fare solo in parte. Possono essere insegnamenti che abbiamo
ricevuto, momenti belli della vita, momenti in cui abbiamo sperimentato una felicità spirituale,
ricordi che saranno straordinariamente preziosi se riusciremo ad evocarli al momento giusto, nel
momento di un trauma o di una crisi grave, perfino all´approssimarsi della morte.

Se provate a cambiare lo scenario ed evocate dall´archivio della memoria qualche momento in cui
eravate felici, un momento di intensa crescita interiore, in compagnia di persone anch’esse
impegnate in un pensare ed agire positivo, vedrete il vostro umore cambiare di colpo ed il corso dei
pensieri prendere un´altra direzione, più palpitante e luminosa. Diventa perciò ancor più importante
archiviare con molta cura i momenti positivi. Ad esempio quelli che contengono gioia o momenti di
elevata comprensione da parte nostra verso gli altri, dagli altri verso di noi, ma sopratutto di
quelle verità che ampliano la nostra capacità di visione. Se noi siamo responsabili dei nostri
pensieri, siamo davvero obbligati a custodire emozioni anche angoscianti o pensieri tristi? No, non
c´è nessun obbligo, c´è solo da imparare a come sostituirli con altre emozioni e pensieri positivi.
Proprio come suggerisce Patanjali (Sadhana Pada, sutra 34) quando afferma di meditare su pensieri
opposti, laddove quelli negativi attanaglino la mente.

Tratto da ‘Pensiero, Emozioni e Realizzazione’.

da psicologiaespiritualita.blogspot.com/

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