Aree attivate e spente. Sul lettino modificazioni biologiche simili a quelle dei farmaci. La
risonanza magnetica riabilita gli eredi di Freud: “Una svolta che cambierà il modo di concepire la
malattia”
ANDREA ROSSI
Cè un uomo che ha paura dei ragni. Ne ha uno davanti. La fotografia del suo cervello mostra che una
parte – larea pre-frontale laterale destra – si attiva, stimolata dalla sua paura. Qualche tempo
dopo lo stesso individuo non ha più alcuna reazione. Guarda un ragno, eppure reagisce in modo
«normale», come quello di chi non è assalito da impulsi di terrore.
Il cervello è cambiato: la struttura neuronale si è modificata e tutto senza utilizzare alcun
farmaco. Soltanto con la psicoterapia. La risonanza magnetica funzionale può dare la misura di una
delle «rivoluzioni» che verranno presentate a Torino da oggi a sabato nella 4 giorni del 20°
congresso mondiale di medicina psicosomatica. La terapia della psiche è in grado di far cambiare
forma e anche attività al cervello: non solo contrasta ansie e fobie, ma regola anche le risposte
agli stress causati dalle malattie. Agisce, infatti, sui circuiti neurobiologici. «Ha lo stesso
effetto dei farmaci anti-paura, insomma», spiega Secondo Fassino, direttore del Centro universitario
per i disturbi del comportamento alimentare dellospedale Molinette di Torino che ospita il
congresso.
Un processo consolidato negli anni, a partire dagli studi di Til Wykes. Con i suoi collaboratori,
già nel 2002 e poi nel 2007, ha dimostrato con una risonanza magnetica che un tipo di psicoterapia –
la «Crt» – aveva sui soggetti schizofrenici gli stessi effetti positivi dei farmaci anti-psicotici.
«Ecco, quindi, che il modello psicosomatico, valorizzando le terapie psicologiche anche nelle
malattie del corpo, può essere la base per una nuova medicina – spiega Fassino -. Nei prossimi anni
i trattamenti psichiatrici diventeranno essenziali per migliorare e umanizzare lassistenza
soprattutto nei campi delloncologia, dellobesità, del diabete e delle malattie cardiovascolari».
Serve, di conseguenza, un approccio «olistico» alla persona e non solo settoriale allorgano malato:
si parte dai disturbi della psiche per curare le malattie più «classiche».
Una prova importante, in questo senso, è la scoperta – grazie a tecniche di «neuroimaging», come la
risonanza magnetica funzionale – che la psicoterapia è in grado di modificare lattivazione di aree
specifiche cerebrali, permettendo allindividuo di gestire meglio le emozioni negative: dallansia
alle paure. Si tratta di evidenze che nascono dalle scoperte del Premio Nobel Eric Kandel, famoso
per aver dimostrato linsorgere di alcune modificazioni sullespressione dei geni.
Ulteriori prove arrivano dai test allUniversità di Montréal: la possibilità di gestire meglio le
emozioni legate alla sofferenza è indispensabile per laffermarsi di una medicina più avanzata.
«Spesso, infatti, gli stress si trasformano in disturbi mentali, aggravando la malattia organica»,
sottolinea Fassino. Non solo. Altre ricerche con il «neuroimaging» hanno fotografato in pazienti
depressi la «normalizzazione» dellattività cerebrale dopo una psicoterapia di qualche mese:
leffetto è paragonabile a quello dei farmaci antidepressivi, con precise basi biologiche.
Uno dei protagonisti di queste scoperte è Claude Robert Cloninger, professore alla Washington
University School of Medicine di Saint Louis, Usa, dove dirige il «Laboratorio di biopsicologia
della personalità». LIo – spiega – è costituito da una parte stabile (il temperamento), legato alla
genetica, e da unaltra parte (il carattere), che muta a seconda delle circostanze. Ecco perché
molte terapie farmacologiche e anche chirurgiche – come la gastroplastica negli obesi – possono
essere «modulate» in modo personalizzato, se si studiano i pazienti prima e dopo le cure. Del resto
Georg Northoff della Otto-von-Guericke University di Magdeburgo, in Germania, ha dimostrato che
langoscia che si trasforma in somatizzazione, come nelle paralisi isteriche, non è frutto di
suggestione: è il frutto dellattivazione o dellinibizione di specifici circuiti cerebrali.
Lo sapevi che?
UN RAPPORTO CONTROVERSO
Psiche e corpo
Solo una mente sana contribuisce a mantenere sano lorganismo: è il messaggio-base del 20° congresso
mondiale di medicina psicosomatica. Intitolato «Psychosomatic innovations for a new quality of
health care», è in programma da oggi a sabato 26 settembre a Torino al Centro congressi del
Lingotto.
Cause nascoste
Mente&Corpo: alcuni tra i maggiori esperti mondiali discuteranno sulle ultime ricerche di un
rapporto complesso e da sempre controverso. In molte malattie organiche, infatti, sono presenti
fattori psico-sociali che ne sono una causa oppure un effetto a lungo termine.
Terapie olistiche
Per i malati in cui la sindrome fisica e il disturbo mentale si intrecciano e si complicano è
necessario un approccio più «ampio» dellintervento specialistico sullorgano da curare. Ecco,
quindi, laffermarsi di un nuovo tipo di medicina più «olistica».
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