La qualità delle relazioni determina la qualità della vita
di Marco Ferrini
Se non si hanno buone relazioni con gli altri non è possibile averne con se stessi, perché la qualità delle relazioni che abbiamo con gli altri è infine lo specchio della relazione con noi stessi.
Gli altri non sono poi così ‘altro’ da noi, bensì sono, come noi, parte del Tutto. Come noi, promanazioni dell’Uno supremo.
Come affermano la Shruti (la Rivelazione Vedica) e la Smriti (la Tradizione Indovedica), rispettivamente la Katha Upanishad (eko bhaunam […] L’Uno che si fa molteplice), e la Bhagavad-gita (mama vamsho jiva loke, jiva bhuta sanatanah […] tutti gli esseri son mie eterne promanazioni) ci rimandano alla stessa Realtá, ovvero alla nostra comune origine divina e alla nostra natura eterna, quali figli dello stesso Padre. Padre in quanto suprema origine e sostenitore di tutto ciò che è. Da ciò deriva la mistica affermazione della comune origine e divina fratellanza fra tutte le creature. È in questo senso che dovremmo guardare al creato e alle creature come promanazioni del Creatore, inconcepibilmente e simultaneamente Uno e Trino.
Creatore, creature e creato, una sola realtà costituita di differenti energie (antaranga e bhairanga shakti), tutte promanazioni divine.
La retta comprensione e il conseguente comportamento consentono una vita relazionale coerente e appagante che non poco facilita la nostra marcia verso la realizzazione spirituale dell’Amor devoto e della divina Sapienza (Bhakti-Vedanta).
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