La realtà dell’anima e la fisica quantistica 2f

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La realtà dell’anima e la fisica quantistica 2f

di FABIO MARCHESI

Riguardo alla Spiritualità tu cosa credi? Che basti credere di essere atei per non esserne
“condizionati”? Ma distinguiamo tra Spiritualità e religioni con le loro chiese. C’è gente che
semplicemente per il fatto di ritenersi atea pensa di avere risolto il problema della Spiritualità.
Ma noi, tutti, subiamo condizionamenti continui, costanti, profondi, sottili, possono anche essere
condizionamenti entusiasmanti, ma in genere sono volti ad indebolirci. Quale è il problema in
questo? Che noi crediamo di fare scelte sulla base di nostre idee senza nemmeno sapere quanta
influenza esterna abbiamo avuto per arrivare ad avere quelle idee.

Partiamo ad esempio dal presupposto che ognuno, dal momento in cui nasce, è spontaneamente felice,
sano, vitale, sincero e pieno di gioia. Che quella è la sua condizione normale. Poi, qual è la prima
cosa con cui si deve confrontare l’essere umano? È una delle cose particolari che, in tutto
l’Universo lo caratterizza maggiormente. Di tutto quello che costituisce l’Universo, galassie,
stelle, materia, atomi, l’essere umano ha una particolarità, quella di avere un comportamento non
solo imprevedibile, ma perlopiù imprevedibile anche a se stesso. Sa mentire e può fingere di essere
quello che non è. E l’uomo ama tremendamente cercare di apparire diverso da quello che è,
possibilmente migliore.
Ogni volta che ognuno di noi si fa un’idea riguardo una sua scelta, la religione, la medicina, se
stesso, la vita, sappia che la possibilità che quell’idea sia la verità, è praticamente nulla, è una
possibilità remotissima.

Lo scienziato che dice: “questa è la verità! E se mi sbagliassi?”, rispetto a quello che dice:
“questa è la verità. Chi non ci crede sbaglia”, rappresenta la differenza tra certezza e
possibilità. Quando uno ha un’idea ed è convinto che quella sia la verità, è allora che diventa
pericoloso.
Questo che vi mostro è un mio schema che ho messo sia nel mio libro “Exotropia” che nel libro “La
Coppia Illuminata”. Esprime concetti la cui scoperta intuitiva mi ha reso particolarmente felice,
perché mi ha permesso di capire il perché di tanti miei errori di interpretazione della realtà.
Partiamo dal presupposto che la realtà non sia solo quella percepibile sensorialmente e che ci sia
anche una realtà non spazio-temporale. Che la realtà sia costituita da una componente non
spazio-temporale, puramente informazionale, ed una realtà spazio-temporale. Noi accettiamo la realtà
spazio-temporale perché abbiamo una percezione sensoriale di essa attraverso i sensi. La nostra
mente filtra però le informazioni che le arrivano dall’esterno, ancora prima che possano essere
giudicate quando, per mancanza di informazioni, non potrebbe giudicarle. Abbiamo un pre-filtro
sensoriale derivato da nostri modelli mentali individuali.

Ognuno di noi ha dei propri modelli mentali con cui interpreta la realtà. Perché? Poiché ognuno di
noi riceve continuamente tantissime informazioni dalla realtà e la mente non è in grado di gestirle,
di giudicarle tutte in modo efficiente (la mente funziona per associazioni e confronti) e allora
cosa fa? Tutto quello che non è gestibile attraverso associazioni e confronti viene eliminato a
priori, cioè viene tagliato, censurato all’inizio, cioè non arriva nemmeno a poter essere giudicato.
Io sono stato una delle persone più atee che abbia mai conosciuto nella mia vita. C’è stato un
momento della vita in cui non credevo a niente che non fosse osservabile, ripetibile e dimostrabile,
scritto su tutti i libri. Poi ad un certo punto è successo qualcosa, come a tutti può capitare, ed
oggi vivo praticamente quasi esclusivamente alla ricerca di intuizioni. Per me, l’osservabile ed il
ripetibile e dimostrabile, serve solo alla sopravvivenza e alla continuazione della specie, due cose
essenziali, ma molto primitive.

Si può accedere alla verità solo attraverso intuizioni. L’esperienza poi può o no riuscire a
confermarle. L’intuizione è un processo completamente diverso da quello del giudizio attraverso
associazione e confronto, è un accesso diretto a verità indipendenti da qualsiasi giudizio. Chi usa
solo metodi razionali e logici, non può scoprire niente di nuovo e può solo fare riferimento a cose
che appartengono all’esperienza passata. Il processo logico implica associazioni e confronti con
qualcosa che esiste. Se tu vuoi scoprire qualcosa di nuovo, devi per forza accedere a una
possibilità ulteriore di accesso all’informazione, che è l’intuizione.
Stamattina ho ascoltato un intervento che mi ha molto colpito. Le persone che sostengono e
dichiarano di credere in qualcosa di “Spirituale” hanno una maggiore resistenza, una maggiore
capacità di guarire e probabilmente anche una minore esposizione alla malattia, per il fatto
semplicemente di avere una Spiritualità, di credere in qualcosa di non osservabile.

Quello che sostiene di essere ateo è una persona che, grazie ai suoi modelli mentali, diventa e
rimane ciò in cui crede. Se io credo in qualcosa e credo che quella sia la verità, utilizzo dei
modelli mentali che mi impediscono addirittura di vedere ciò che esce da ciò in cui credo.
Una persona che non crede negli angeli, può andare a casa, trovarsi l’angelo sul letto che lo
aspetta e non vederlo. I modelli mentali fanno da filtro sulla percezione sensoriale ed eliminano
ciò che non è giudicabile perché non è confrontabile con qualcosa che appartiene all’esperienza
precedente. Una donna che ha sofferto tantissimo da piccola, perché è stata tradita dal fidanzatino,
suo compagno di banco alle elementari, può avere in sé il terrore del tradimento. Se andasse ad una
festa e si trovasse davanti tre uomini equivalenti, tutti belli, simpatici, ricchi… però due
geneticamente monogami, ed uno che ha nella sua natura il tradire chiunque, sempre e comunque, da
chi sarebbe attratta? Chi vedrebbe meglio in questo momento? Chi le farebbe provare il “brividino”?
I due geneticamente fedeli e monogami è come se fossero in una nebbia, non li vede nemmeno, non si
accorge di loro.

Chi dichiara di non essere spirituale, non è che non ha una percezione spirituale della realtà,
perché non possiamo vivere senza una percezione spirituale della realtà, ha semplicemente dei
modelli mentali talmente rigidi che gli impediscono di vedere, di accorgersi di ciò che ha davanti e
intorno a lui. Credo che questo aspetto dei modelli mentali sia veramente importante, anche solo per
capire i propri limiti. Einstein ha detto una cosa molto profonda: “l’immaginazione è tutto e la
conoscenza è niente”.

Con la conoscenza si possono vivere esperienze già vissute da altri, di seconda mano, usate. Con la
conoscenza si può accedere a cose che già esistono, che già si sanno. È con l’immaginazione che si
possono fare i miracoli, che si possono creare cose nuove. I propri modelli mentali dipendono dalle
proprie esperienze vissute, ma anche dalle esperienze immaginate; il tuo subconscio non distingue
tra un’esperienza realmente vissuta e una immaginata o sognata. È grazie all’immaginazione che ogni
uomo può ritornare ad essere capace di miracoli!
Il signore che appare in questa foto è Ludwig Boltzmann. Nel 1872 c’era questo bisogno di escludere
la Spiritualità dalla Scienza. Questo signore ha detto che la tendenza naturale dell’Universo è il
caos, il disordine, l’involuzione. Poiché l’evoluzione implica una conoscenza, se si esclude
qualsiasi conoscenza dalla realtà, la realtà può solo tendere al caos. Questo è un dibattito molto
acceso a livello mondiale: l’intelligent design contro l’evoluzionismo Darwiniano. L’insegnamento
della teoria
Darwiniana è stato tolto dalle scuole. Non si può più insegnare, perché è un insegnamento ateo,
mentre almeno la metà della popolazione occidentale è dichiarata credente. La Spiritualità è sempre
stata associata ad un concetto di intelligenza superiore.

Quindi per poter giustificare un processo evolutivo si deve accettare il fatto che esista una
conoscenza “superiore”.

Semplicemente per deduzioni logiche, razionali, matematico-statistiche, questo signore è arrivato
alla conclusione che l’Universo tende al caos, al disordine, alla morte termica perché escludendo il
fatto che ci sia un’intelligenza, non ci può essere evoluzione. Qui ci sarebbe un discorso molto
lungo da fare. Ve lo faccio in sintesi.

Perché ce l’ho con questo signore? Io con il concetto di “Exotropia” ho definito qualcosa di
esattamente contrario a quanto sostenuto da Boltzmann. Vi racconto una metafora. Se fosse
sopravvissuto un terrorista dell’11 settembre e questo si fosse trovato davanti a dei giudici, e
questi giudici gli avessero chiesto: “perché hai fatto questa cosa?” (adesso vi dico una cosa che
può sembrare paradossale). Immaginate se egli avesse risposto così: “io ero sulla 5a Avenue, sono
entrato in una libreria, reparto Scienza, ho aperto un libro di fisica ed ho trovato l’entropia. Ho
letto che l’Universo tende al caos, al disordine e alla morte (ci sono molte interpretazioni su
questo terzo postulato del Secondo Principio della Termodinamica, questa è la sostanza). Sono allora
uscito dalla libreria e ho visto tutte queste cose belle ordinate, tutta questa gente viva. Allora
ho voluto distruggere tutto e uccidere tutti, perché voglio essere in sintonia con l’Universo.
Voglio accelerare il processo naturale dell’Universo. Io credo nella Scienza, credo nell’entropia!”.
È una metafora, ovviamente. Il problema è che nel momento in cui uno fa un’affermazione che viene
ritenuta vera dalla collettività, non basta credere di non esserne influenzato. Io ho definito
l’entropia applicata all’Universo un crimine ai danni dell’Umanità. Quando poi ho scoperto che
quest’uomo si è suicidato nel 1906 (è l’unico scienziato che a me risulta essersi suicidato) questo
conferma che ognuno di noi diventa ciò in cui crede.

Nel momento in cui tu credi che la tendenza naturale dell’Universo sia il caos, il disordine e la
morte e tu sei un elemento che fa parte dell’Universo, tu non fai altro che negare la vita. Ma la
vita come la giustifichi? Ho definito invece il concetto di “Exotropia” che dice invece che
“l’Universo è in costante ed irreversibile evoluzione”, esattamente il contrario del concetto di
entropia. “Entropia” vuol dire trasformazione rivolta all’interno. Tenete presente che allora si
credeva che l’Universo, dopo essersi espanso dal “big bang”, si sarebbe prima o poi “fermato” e
avrebbe iniziato ad avvicinarsi fino a collassare in un “big crunch” che sarebbe il destino finale
dell’Universo. Un collasso che avrebbe dovuto essere complementare al “big bang”. Però si è scoperto
che l’Universo, non solo è in espansione, ma è in espansione accelerata. Quindi non finirà con un
“big crunch”, ammesso che si creda che debba avere una fine, solo perché si crede che abbia avuto un
inizio…
La radice etimologica di “Entropia” significa trasformazione rivolta all’interno. Io ho definito il
termine “Exotropia” che ha come radice etimologica “trasformazione rivolta all’esterno” perché non
mi piaceva utilizzare, come è stato fatto con “negantropia” o “neghentropia”, un termine che fosse
la negazione di un altro. Se il caldo si chiama caldo, il freddo non si chiama “non caldo”…

giusto? Quindi se io voglio esprimere un concetto esattamente contrario all’altro, non mi basta
negare la prima parola, voglio un’altra parola e l’altra parola è questa.
Come faccio a giustificare l’exotropia? Questa è filosofia, come l’entropia è filosofia, non è
Scienza. La Scienza richiede che un fenomeno sia osservabile, ripetibile e dimostrabile. Quando si
parla di Universo, non è un fenomeno osservabile se non in modo molto limitato e distorto.
Sicuramente non è ripetibile e non è dimostrabile. Quindi si tratta di filosofia. Filosofia
mascherata da Scienza. Anche il “big bang” è filosofia. C’è qualcuno che è in grado di dimostrare la
“fluttuazione quantistica” da cui ha avuto origine l’universo, che è in grado di accettare che una
“fluttuazione quantistica” possa creare un elefante, qua, dal nulla?

Se un concetto filosofico viene espresso con il linguaggio della Scienza, la matematica, inganno la
gente perché gli faccio credere che quella cosa sia verità. Qual è la differenza tra la matematica e
la religione? La Scienza ha degli strumenti potentissimi per la sua evoluzione. Uno di questi è la
matematica. La matematica permette di evitare l’interpretazione soggettiva, perché ognuno di noi ha
un’interpretazione personale della realtà che deriva dalle sue esperienze.
La parola “Dio” ad esempio; ognuno ha il suo Dio, c’è quello che pensando a Dio lo associa all’amore
e quello che invece lo associa ad uccidere tutti quelli che non credono al suo stesso Dio…
C’è chi uccide in nome di un Dio, hanno una loro idea in cui credono, vedono che ci sono altri che
non hanno la stessa idea, non ammettono la possibilità di sbagliarsi e credono che chi non ha la
stessa idea si sbaglia, e deve essere ucciso per questo.

Vogliono, in nome di un Dio, ammazzare tutti quelli che non credono in quello che hanno deciso di
credere loro.
Quindi questa è interpretazione soggettiva. Tenete presente che qualsiasi tipo di comunicazione di
tipo verbale è esposta all’essere interpretata soggettivamente.
Voi immaginate dei testi che sono stati scritti 2000 anni fa in un certo contesto sociale e sono
stati tradotti in altre lingue, che sono stati ogni volta reinterpretati. Voi sapete benissimo che
già è difficile tra due persone comunicare… tra marito e moglie, tra fratelli… uno dice una cosa
pensando una cosa, l’altro ne capisce un’altra.
Ci sono stati degli illuminati che hanno diffuso dei messaggi di profonda spiritualità, ma poi ci
sono state delle Chiese, fatte da uomini con ambizioni di potere, che hanno preso questi messaggi e
li hanno fatti diventare strumento di potere sugli uomini.

Questo non ha niente a che vedere con la spiritualità. È un uso strumentale di informazioni che
possono contenere dei messaggi, che possono essere interpretati a proprio piacimento e discrezione,
facendoli passare per parola di Dio per essere credibili.

Prendiamo una formula matematica: E = mc2. Due scienziati osservano quella formula. Uno magari pensa
prima al sole, poi alla centrale nucleare, poi alla bomba atomica. L’altro magari pensa, prima alla
bomba atomica, poi al sole, poi alla centrale nucleare. Ma sia quello che fa la bomba atomica, che
le centrali nucleari e il sole fa riferimento a quella formula. Non è interpretabile
soggettivamente. Se io ho un’idea, se fossi depresso, pessimista e pensassi che la mia vita fosse un
caos, potrei anche convincermi che tutto l’Universo tenda al caos e al disordine. Sarebbe solo una
idea pessimista, derivata da miei modelli mentali tanto soggettivi quanto sbagliati. Ma se
proponessi efficacemente questa idea agli altri a riuscissi a convincere altri, allora il danno è
fatto. “Agganciando” una semplice idea pessimista al primo e secondo postulato del Secondo Principio
della Termodinamica – che è perfetto ma che riguarda frigoriferi e motori a scoppio, macchine
termiche – compio una mistificazione.
Secondo Bolzmann e tutti quelli che gli hanno creduto e gli credono, l’Universo è uguale a un
frigorifero o a un motore a scoppio, quindi tende al caos e al disordine. Chiunque può fare
qualsiasi affermazione, ma se la descrive matematicamente per dare ad essa credibilità è come fare
una affermazione e dire che è la parola di Dio. E se quella affermazione è sbagliata?

L’idea dell’entropia dell’universo ha avuto successo solo perché tutti gli scienziati hanno sempre
cercato disperatamente di giustificare la realtà evitando lo Spirito e nel momento in cui tu eviti
di accettare una conoscenza superiore, il destino dell’Universo non potrebbe essere che il caos. Se
noi eliminassimo l’intelligenza e la conoscenza, la realtà Spirituale, la realtà materiale non
potrebbe semplicemente esistere. Quindi lui ha ragione. Nega l’esistenza di Dio, nega l’esistenza
della Spiritualità e deriva che senza intelligenza tutto tende al caos. Peccato che non sia così.
Ma la Scienza serve a produrre tecnologia… in questo disegno c’è il nostro australopiteco, l’homo
erectus, l’homo sapiens… e questo è l’homus tecnologicus tristis… perché è triste, ha la tecnologia
ma non ha capito niente di quello che è il senso della sua esistenza… La Scienza si occupa di
produrre tecnologie, strumenti di utilità, di guadagnarci il più possibile. La religione fa
riferimento a delle cose dette e scritte 2.000 anni fa, interpretate e reinterpretate, tradotte e
ritradotte. Chi non ci crede sbaglia. Nessuno può metterle in dubbio, ma nessuno può neanche
prendere in considerazione il fatto che magari una frase di Gesù potrebbe essere reinterpretata,
potrebbe avere un significato diverso.
La realtà non esiste per essere capita, esiste per essere vissuta. La realtà è un processo dinamico
in continua evoluzione. Non è una cosa statica. Quello che per me può essere la verità adesso, può
essere sbagliato fra un’ora, fra un mese, fra un anno, fra dieci anni. È un processo dinamico in
continua evoluzione caratterizzata da cambiamenti. Tutto quello che esiste nella realtà è un
processo dinamico in continua evoluzione e cambia, continuamente. Da dove nascono tutti i problemi
dell’essere umano?

Dall’opporsi ostinatamente ai cambiamenti. L’evoluzione implica cambiamenti. La Scienza progredisce
quando accetta cambiamenti. Quando è messa alle strette e viene “obbligata” a farlo. Oggi la
Religione costituisce forse la maggior minaccia per la sopravvivenza dell’umanità, se consideriamo i
conflitti che ci sono a livello internazionale. Perché? Perché rifiuta qualsiasi cambiamento. Tutto
lì.
Come fa l’Universo ad evolvere? Qual è questa cosa Spirituale? Se consideriamo tutti i paradossi… vi
ho fatto un accenno dei paradossi che ci sono nella Scienza, ma se andiamo a vedere le religioni, di
paradossi ce ne sono ancora di più. E com’è possibile che le religioni si siano allora così diffuse
nonostante abbiano dei contenuti che sono spesso assurdi, in contraddizione con la vita, se non
folli? Facciamo un esempio banale: perché i reality televisivi hanno successo? Hanno successo perché
l’attività primaria dell’uomo è giudicare per premiare o punire. Se noi togliamo dai reality il
fatto che ci sia gente che viene cacciata a casa e uno che vince, nessuno li guarderebbe.

L’attività primaria dell’uomo è giudicare per premiare o punire. Non è vero che Dio ha creato l’uomo
a sua immagine e somiglianza. È l’uomo che ha creato Dio a sua immagine e somiglianza. Ha prodotto
una immagine di Dio in cui lui è lì che osserva tutti gli omini (che ha creato lui) che ha fatto
delle leggi per questi omini ed il suo hobby primario quale è? Osservare gli uomini per vedere se
rispettano o no le sue leggi, per premiarli o punirli. Ma questo è quello che fa l’uomo. A Dio forse
potrebbe non interessare il fatto che noi rispettiamo delle leggi che abbiamo definito noi credendo
che le abbia fatte lui. Secondo tali leggi Dio potrebbe essere considerato una intelligenza con
lfondamentale della rosticceria. L’unica cosa che hanno in comune tutte le religioni è che hanno un
inferno eterno e fatto di fuoco. Quelle leggi sono nella sostanza impossibili da rispettare
letteralmente per tutta la vita e quindi tutti sarebbero inesorabilmente destinati, prima o poi
all’inferno, ma giunti lì vi rimarrebbero per l’eternità. I paradisi, invece, cambiano tra religione
e religione, il nostro ad esempio è un paradiso fatto come un giardino con alberi di frutta… Ma ci
sono religioni che hanno paradisi molto intriganti…

Quello dei fondamentalisti islamici, ad esempio, è un paradiso fatto da 800 vergini, 400 donne
normali e 200 vedove a totale disposizione dell’uomo che ci va, per l’eternità…
Perché l’Universo evolve? Qual è l’approccio Spirituale della Scienza? Quando la Scienza incontra la
Spiritualità? Con la Fisica Quantistica. Col Teorema di Bell, il Principio di non-località. È stato
dimostrato scientificamente che ci sono dei collegamenti tra particelle e recentemente anche tra
atomi, che vanno al di là dello spazio e del tempo. C’è un Principio di non-località attraverso il
quale ognuno di noi è in collegamento con ogni cosa che esiste nell’Universo.

Questo collegamento è quello che fa sì che l’Universo possa evolvere. Attraverso cosa? Attraverso un
concetto di comunione di intenti. La cosa più vicina nell’esperienza umana a questo concetto di
comunione di intenti è l’Amore. La comunione d’intenti è quella che fa sì che, se consideriamo ad
esempio una pianta, che assorba anidride carbonica e produca ossigeno, esattamente il contrario di
quello che facciamo noi. Il mondo vegetale permette al mondo animale di vivere e viceversa, questa è
comunione di intenti. Secondo il concetto di comunione d’intenti ogni cosa che esiste ha un valore,
ogni cosa ha un valore diverso, il suo, ed ogni cosa agisce in comunione d’intenti con ogni altra.
Quindi ogni volta che un semino si trasforma in una piantina non sta compiendo un’azione
individualista, sta compiendo un’azione che è in comunione di intenti con tutto ciò che in tutto
l’Universo in quel momento sta accadendo.

Quando una persona è in comunione d’intenti con se stessa ha volontà, pensieri, parole e azioni
allineati. Già il fatto che uno possa avere la volontà, i pensieri… già il fatto che uno possa non
mentire a se stesso e agli altri è già qualcosa di miracoloso, perché nel momento in cui la persona
riesce ad essere allineata con la realtà entra in comunione d’intenti con la realtà… dentro questo
meccanismo evolutivo che è quello che permette alla persona di essere quella che deve essere nella
sua condizione normale… gioia, salute, efficienza, vitalità, Amore come concetto assoluto.
Quando una persona ha la volontà qua, i pensieri lì, le parole là, le azioni da un’altra parte,
tutto disallineato, entra in turbolenza, si scollega dalla comunione d’intenti della realtà. Ogni
secondo della nostra vita è un miracolo di cui essere orgogliosamente felici. Non sprecatene più
nemmeno uno.
Grazie.

FABIO MARCHESI
Ingegnere in Scienze Applicate e Dottore in Informatica. Membro della New York Academy of Sciences e
dell’American

Association for the Advancement of Science. Ha iniziato la sua attività di ricercatore
specializzandosi in sistemi di analisi della composizione corporea e lo sviluppo del sistema
ticompartimentale FITcomp.
Fautore di una scienza che coinvolge anche aspetti spirituali della realtà. Considerato il massimo
esperto nazionale sulle

applicazioni terapeutiche della luce.
È un inventore. Autore di decine di brevetti internazionali sui sistemi ed apparecchiature
terapeutiche basate su raggi infrarossi, ultravioletti e ad ampio spettro, tra le quali Biodream e
la tecnologia MIACT.
Relatore in numerosi congressi nazionali ed internazionali. Tiene conferenze e seminari.
Autore dei libri: “La Fisica dell’Anima”, Edizioni Tecniche Nuove (tradotto anche in iraniano e
greco); “La luce che cura”, Edizioni Tecniche Nuove; “Amati”, Edizioni Piemme; “Exotropia”, Edizioni
Tecniche Nuove; “La coppia illuminata”, Edizioni Anima.
Svolge attività di ricercatore, consulente, progettista e designer.

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