La religiosità per Albert Einstein
Come trovare un terreno di incontro tra la scienza e lo spirito? Scopri la via indicata da Albert Einstein
di Irene Conti – 04/03/2016
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La religiosità per Albert Einstein
Il primo centenario dalla scoperta della relatività generale è appena trascorso e a farne da
coronamento ci ha pensato, lo scorso 11 febbraio, la squadra di ricercatori che è riuscita a captare il primo segnale delle onde gravitazionali.
Una scoperta eccitante che ha rinnovato linteresse e la curiosità dellopinione pubblica nei confronti del mondo della ricerca scientifica.
Parallelamente a questa scoperta è cresciuta una polemica diffusa, intercettata da Le Scienze che
apre il numero di febbraio con un titolo altisonante LEra della disinformazione: come lespansione
dei social network favorisce la diffusione incontrollata di informazioni false e teorie del complotto.
Sui Social è guerra: da una parte gli scettici chiudono drasticamente le porte al confronto con le
prospettive delle scienze di frontiera, dallaltra, nei gruppi definiti New Age, circola un po di
tutto, dalle miracolose e istantanee cure contro il cancro, a promozioni di corsi che in sole sei settimane promettono di trasformarti in Buddha.
Seguire un percorso spirituale significa certamente aprire la propria mente a nuove e più ampie
prospettive riscoprendo il potere dellintuizione e dellimmaginazione, ma non significa rinunciare
al vaglio critico della ragione, perdendo qualsiasi contatto con il proprio raziocinio e con la propria capacità di discernimento.
Daltra parte, chiudere le porte a qualsivoglia tentativo di allargare i confini del pensiero,
conducendo i temi della ricerca scientifica in territori meno noti e meno tecnici, è altrettanto rischioso e controproducente.
Albert Einstein parlava di un tipo di esperienza religiosa particolare, che forse può aiutare a
trovare un terreno dincontro tra lo scienziato più rigoroso e i movimenti di crescita spirituale di qualità.
Einstein chiamava questa esperienza il sentimento religioso cosmico, un sentimento che accomuna
gli artisti e gli scienziati, una scintilla, un fuoco acceso, che ti fa restare fedele ai tuoi propositi e ai tuoi scopi per unintera vita, malgrado i fallimenti.
I grandi spiriti religiosi di tutti i tempi come Democrito, Francesco dAssisi e Spinoza, sono
accomunati da questo sentimento che non è possibile spiegare a chi ne sia totalmente privo, poiché
esso si desta da sé, di fronte alla sublimità e allordine meraviglioso che si manifestano in
natura e nel mondo del pensiero. Da qui parte il desiderio di indagare questo universo come un tutto unico e pieno di significato.
Forse questo sentimento che scorre in sottofondo è proprio anche di chi fa scienza nel senso più
sperimentale del termine, poiché è il fuoco stesso che tiene accesa la ricerca, la passione
inesprimibile per la propria indagine, cioè che, in ultima analisi, conferisce senso e congruenza a
tutta una vita. Questo è anche il sentimento che dovrebbe animare il risveglio di una Nuova
Coscienza Globale, integrando il mondo del pensiero e quello della natura in quel tutto unico e pieno di significato, nellauspicabile convergenza di scienza e spiritualità.
Walter Isaacson
Einstein
La sua vita, il suo universo
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