di Bruno Fuoco
Lambiente non è solo costituito dalla notoria materia che circonda i cinque sensi, cioè dai laghi,
fiumi, mari, colline, montagne; è ambiente anche quello costituito dalla materia, meno tangibile,
dei pensieri e dei sentimenti…
È agevole constatare che nella realtà odierna sono innumerevoli le modalità e le occasioni di
entrare in contatto con il mondo esterno.
Quando leggiamo un giornale o un libro (vediamo la televisione, ascoltiamo musica, leggiamo
manifesti pubblicitari, navighiamo in internet, parliamo con una persona ecc.) entriamo in contatto
con altre energie, cioè riceviamo ed elaboriamo una serie notevole di pensieri, immagini e
sentimenti.
Ma il nostro cervello, come ha chiarito il premio Nobel Gerald M. Edelman non agisce solo su imput
provenienti dallesterno: Il cervello è collegato al mondo esterno mediante neuroni specializzati,
chiamati i trasduttori sensoriali, che formano gli organi di senso e forniscono al cervello i
segnali d’ingresso, mentre i segnali d’uscita passano attraverso i neuroni collegati ai muscoli e
alle ghiandole. Inoltre, alcune aree del cervello (la maggior parte dei tessuti cerebrali, in
realtà) ricevono segnali unicamente da altre aree del cervello e inviano segnali ad altre aree
ancora, senza alcun intervento da parte del mondo esterno. Si può dire che il cervello sia in
contatto con sé stesso più che con qualsiasi altra cosa (1).
Anche quando siamo soli nella nostra stanza realizziamo scambi: il pensare, il desiderare o
limmaginare di realizzare cose che ci piacciono, ci fa stare bene, malgrado nulla sia stato ancora
realizzato sul piano fisico.
Chiunque abbia analizzato se stesso, ha avuto modo di osservare, almeno in talune circostanze, che a
seguito di questi scambi energetici interiori o esteriori, possiamo ricevere ispirazioni, benessere,
slanci di bontà, di generosità, oppure, preoccupazioni, perdita di entusiasmo, ansie e malessere.
Chiunque abbia analizzato se stesso, ha avuto modo di osservare che vi sono scambi che ci
depauperano e scambi che ci arricchiscono. Lo stesso può accadere a seguito della visione di
unopera artistica o della frequentazione di un dato ambiente. La realtà tangibile delleffetto
depauperante o di quello arricchente comprova che certe energie, certi alimenti sono stati
introdotti nel nostro mondo interiore e hanno toccato la nostra psiche. La presenza tangibile dei
loro effetti ne comprova la loro reale esistenza a prescindere dal fatto se gli strumenti
scientifici, allo stato attuale, siano in grado di fotografare queste energie. Ciò che tutti
possiamo constatare sono i loro effetti sulla nostra vita psichica e fisica. Altrimenti, a seconda
dei casi, non sentiremmo aumentare o diminuire il nostro benessere psico-fisico (2).
Il buon senso popolare, osserviamo per inciso, poneva attenzione allambiente interiore in tre
circostanze della vita: durante la gravidanza, nel periodo della prima infanzia e nella fase che
precede il sonno.
Tutti noi, sulla base dellesperienza, possiamo affermare che queste energie (pensieri,
sentimenti…):
1) possono essere rigettate immediatamente per disinteresse o per qualsivoglia ragione soggettiva,
compresa quella estetica ed etica, come accade quando cambiamo canale televisivo in presenza di una
trasmissione non gradita, come se si trattasse di cibo non commestibile o avariato;
2) possono essere accolte consapevolmente perché gradite e, successivamente, possono essere
rielaborate con il pensiero e il desiderio;
3) possono essere accolte, in modo inconsapevole, e albergare in noi in modo surrettizio (e talora,
quando ce ne avvediamo, fatichiamo pure a distaccarcene).
Queste energie accolte, consciamente o inconsciamente, entrano in circolo alla stessa stregua degli
alimenti, e per tale ragione, possono avere un effetto intossicante o rigenerante. Gli studiosi
parlano, a questo proposito, di emozioni tossiche, oppure, con riferimento ai media, di
intossicazione emozionale (3).
Pertanto, le energie, prima di essere introdotte nel nostro organismo, dovrebbero essere previamente
selezionate, rilevato che esse provocano vari effetti. Dobbiamo, quindi, proteggere il nostro
ambiente interiore. Forse, aveva colto questo nesso il filosofo Feuerbach quando sosteneva: luomo
è ciò che mangia per sottolineare un’unità inscindibile fra la psiche e il corpo (4). Se questo
concetto viene esteso anche al mondo interiore, possiamo affermare: luomo è ciò che pensa e
sente.
Lambiente non è, quindi, solo costituito dalla notoria materia che circonda i cinque sensi, cioè
dai laghi, fiumi, mari, colline, montagne; è ambiente anche quello costituito dalla materia, meno
tangibile, dei pensieri e dei sentimenti.
Noi siamo in contatto reale e continuo con entrambi gli ambienti. Non bisognerebbe imbrattare luno
e laltro. Dobbiamo proteggere le risorse naturali, la sacralità della Natura, ma occorre proteggere
anche la sacralità della vita interiore. In entrambi i casi, abbiamo risorse da rispettare (5).
Lesigenza di non produrre azioni inquinanti non concerne solo luso dei beni materiali ma anche
luso delle energie interiori (6). Quando gettiamo rifiuti in mare sporchiamo il mare, quando
nutriamo pensieri di odio o sentimenti di bramosia sporchiamo la materia circostante. Labate
Teilhard de Chardin, filosofo e scienziato, affermava che le menti individuali dei diversi esseri
umani non sono totalmente separate, ma contribuiscono in parte a creare un tessuto di idee o una
coscienza che circonda il nostro pianeta come unatmosfera (cosiddetta noosfera) (7).
Daltronde, anche sulla base di questa ipotizzata interazione tra atmosfera interiore ed esteriore,
si spiega la necessità avvertita dagli spiritualisti di pregare e meditare per il bene dellumanità:
le energie di amore e di luce che emanano dalluomo entrano in circolo, entrano cioè in questa
comune atmosfera psichica a beneficio di tutti.
Si è affermato in modo condivisibile che se le strutture sociali, se gli uomini d’oggi, se gli
ambienti in cui viviamo sono così ammorbanti psicologicamente sta alla coscienza di ciascuno ed al
suo impegno personale rendere questo pianeta il più disintossicato possibile, in modo che i futuri
abitanti della terra si possano sorridere più di quello che riusciamo a sorriderci noi (8).
La problematica dellinquinamento non tocca, dunque, solo la sfera tangibile, ma anche quella
psichica.
Linquinamento fisico è definito, nei dizionari, come il complesso di effetti nocivi e alterazioni
non desiderabili delle caratteristiche fisiche, chimiche e/o biologiche dell’acqua, della terra e
dell’aria che si ripercuotono sulla biosfera e quindi sull’uomo.
Linquinamento psichico potrebbe essere definito come il complesso di effetti nocivi e perturbatori
della nostra e altrui consapevolezza interiore.
Sulla base di quanto osservato, in un nuovo approccio alleducazione civica, rispettare lambiente
dovrebbe voler dire:
1) rispettare le risorse della Natura;
2) rispettare il proprio mondo interiore, selezionando le energie da introdurre;
3) rispettare il mondo interiore degli altri, immettendo nellatmosfera psichica energie pulite,
cioè armoniose e non egocentriche;
4) usare in modo equilibrato le proprie energie;
5) percepire lUnità della Vita e la nostra interdipendenza.
La libertà di consumare le energie come si vuole, secondo i propri desideri, senza pagarne le
conseguenze, non esiste in Natura. La libertà di consumare le energie senza rispetto per chi le ha
create e per gli equilibri dellorganismo nel quale viviamo, è la libertà desiderata dalle tendenze
egocentriche. I figli sono redarguiti dagli adulti quando mostrano di non aver rispetto alcuno dei
sacrifici dei genitori. Parimenti la coscienza civica dovrebbe evolversi e ritenere giusto non
sprecare nemmeno le risorse della Natura in quanto anche esse sono limitate (9). Ma quanto appena
detto, dovrebbe essere esteso anche alle risorse interiori (10).
Scritto da Bruno Fuoco
Bruno E. G. Fuoco (1959), dopo aver conseguito con il massimo dei voti la Laurea in Giurisprudenza
allUniversità di Roma, ha perfezionato i suoi studi giuridici presso lUniversità R. Cartesio di
Parigi. Docente in corsi di formazione in materia di azione amministrativa, autore di vari volumi e
saggi in materia giuridica, svolge attività di consulenza giuridica. Si occupa, altresì, di
educazione civica e di giustizia in prospettiva olistica. Nel recente volume Il codice delle Leggi
morali – approccio olistico al cambiamento, ha raccolto gli esiti della sua ricerca olistica. Per
info www.codiceolistico.it
Leggi i precedenti articoli di Bruno Fuoco Le radici della questione morale nella prospettiva
olistica e Verso una nuova educazione civica.
Note
(1) Gerald M. Edelman, Sulla Materia della Mente, Adelphi, p. 38 e segg.
(2) Afferma lendocrinologo D. Chopra che i pensieri tristi o deprimenti determinano cambiamenti
nei processi chimici del cervello che hanno un effetto pregiudizievole sulla fisiologia del corpo.
Le sostanze chimiche del cervello grazie alle quali è possibile lattività del pensiero si chiamano
neurotrasmettitori. A seconda dello stato danimo coltivato dalla persona, le proporzioni dei
neurotrasmettitori cambiano. Dato che i pensieri sono sotto il nostro controllo cosciente, possiamo
coscientemente decidere di pensare un determinato pensiero, diventa evidente che i processi
chimici del cervello anche se non facili da analizzare scientificamente, possono essere controllati
senza difficoltà. Pensare è mettere in pratica i processi chimici del cervello. Essi, infatti, si
collegano a tutta una serie di secrezioni ormonali che hanno luogo in vari siti del cervello, come
lipotalamo e la ghiandola pituitaria, e questi ormoni portano messaggi a ogni singolo organo del
corpo umano
I pensieri irosi e ostili producono, fra gli altri, effetti come accelerazione
cardiaca, aumento della pressione, arrossamento del volto. Anche i pensieri ansiosi possono
determinare accelerazione cardiaca e aumento della pressione, così come tremori alle mani, sudori
freddi, nodi allo stomaco e quellindebolimento diffuso tipico di chi è malato di paura.
Analogamente, i pensieri felici di qualsiasi tipo (pensieri damore, di pace e tranquillità, di
compassione, amicizia, gentilezza, generosità, affetto, calore umano, intimità) determinano uno
stato corrispondente della fisiologia attraverso il flusso di neurotrasmettitori e ormoni nel
sistema nervoso centrale. I profondi cambiamenti fisiologici che sono indotti dai pensieri felici
generano buona salute, poiché i neurotrasmettitori che ne sono mediatori nel corpo hanno un effetto
stimolante. Se il sistema immunitario corporeo è indebolito da sentimenti di ira, apatia,
inimicizia, risentimento, conflitto e avvilimento, allora i pensieri felici devono riuscire a
incrementare la resistenza del corpo alla malattia attraverso un effetto uguale e contrario. È
questo ciò che si osserva nelleffetto placebo, quando la sola forza del pensiero riesce a
produrre la guarigione da una malattia. Il placebo è una pillola che contiene zucchero e qualche
colorante inerte e ha laspetto di un farmaco vero. Può essere dato al paziente come se fosse una
medicina molto potente, perlopiù un calmante del dolore. Per il solo fatto che il paziente si
aspetta sollievo (la parola placebo in latino significa darò piacere) il sollievo arriva. Oggi
sappiamo che il placebo fa funzionare meccanismi di guarigione insiti nel corpo
Il placebo funziona
attraverso la liberazione di neurotrasmettitori. Questo implica che leffetto non è dato dal placebo
stesso, ma dal pensiero del paziente che lo assume così La mia via al benessere, Sperling & Kupfer,
2007, p. 103. Oggi, afferma F. Coppola, la neurofisiologia, ha dimostrato che ogni pensiero ha un
corrispondente in termini di attività fisico-chimica allinterno del sistema nervoso e viceversa,
F. Coppola, Il segreto dellUniverso, Età dellAcquario, 2003, p. 148. Cfr. le importanti
argomentazioni contenute nel cap. Vita e circolazione dei pensieri, Potenze del Pensiero di O. M.
Aïvanhov,Prosveta Edizioni.
(3) Secondo E. Cheli, si ha intossicazione emozionale quando i testi o le immagini ricevute
presentano una quantità troppo elevata di contenuti emozionalmente pesanti
La lettura, ascolto o
visione di questo genere di contenuti produce stati di allerta, di tensione, di vera e propria paura
che non sempre cessano alla fine della fruizione ma possono perdurare anche a lungo
Si portano
nella vita reale alcuni residui di ciò che ci ha inquietati: siamo più sospettosi, più irritabili,
più chiusi verso gli altri, più propensi a vedere i rischi che non la bellezza di ciò che ci
circonda
La maggior parte delle persone è talmente assuefatta a questo stato dell’essere che non
ci fa neppure caso, finché il malessere accumulato non supera il livello di guardia e sfocia in una
qualche patologia emozionale, relazionale o psicosomatica così Percorsi di consapevolezza, Metodi
olistici per la conoscenza interiore e la realizzazione di sé, Xenia, 2009, p. 235 e segg.
(4) L. Feuerbach, Il mistero del sacrificio o luomo è ciò che mangia, 1862.
(5) Afferma D. Chopra: noi non siamo organismi biologici contenuti in un ambiente; questa è una
fondamentale percezione scorretta
Lorganismo biologico, essere umano senziente o batterio
senziente che sia, non è separato dallambiente. Lorganismo biologico e ciò che chiamiamo ambiente
sono modelli differenziati di comportamento di una singola realtà, che la si chiami Gaia, o
Pianeta Terra, o persino, se si vuole, Universo senziente. Se è così allora, in termini di azione,
cosa implica questo scarto nella percezione? Non guardare lalbero dicendo, oh, quellalbero è
lambiente: quellalbero è i tuoi polmoni, se non respirasse, tu non respireresti. La Terra è il
tuo corpo. I fiumi e le acque del nostro pianeta sono la tua circolazione; se li inquini, inquini la
tua circolazione. Laria è il tuo respiro. Dobbiamo cominciare a pensare al mondo come al nostro
corpo universale. Perché la nostra sopravvivenza come esseri umani dipende tanto dai nostri corpi
personali, quanto dal nostro corpo universale, op. cit.
(6) Osserva O. M. Aïvanhov (il quale ha illustrato con dovizia di argomentazioni queste
problematiche): attraverso i nostri cinque sensi noi comunichiamo con il mondo esterno e possiamo
agire su di esso, e viceversa: gli organi di senso sono come porte attraverso le quali il mondo
esterno giunge sino alla nostra anima. Per questo è tanto importante sorvegliare ciò che entra così
in noi cfr. cap. Linquinamento psichico in Potenze del Pensiero cit. Anche la Chiesa parla di
inquinamento psichico: il mondo di oggi è avvelenato oltre che da un inquinamento atmosferico
anche da un inquinamento morale che offusca le menti e i cuori, con immagini che spettacolarizzano
il piacere, la violenza o il disprezzo per l’uomo e la donna
quello che l’aria è per la vita
biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale
e come esiste un inquinamento atmosferico,
che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito,
che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale … Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi
ai veleni dell’aria – e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità -, altrettanto
si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito. Anche questo è libertà
tutto ciò inquina,
intossica l’animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa
libertà” così Benedetto XVI, Repubblica, 31 maggio 2009.
(7) Il fisico F. Coppola afferma che, anche a seguito degli studi condotti sulleffetto della
meditazione in pratica, si deve ammettere lesistenza di un campo astratto che permea latmosfera
ed influenza il benessere delle singole coscienze individuali, in modo analogo a quello in cui la
familiare atmosfera materiale (laria comune) influenza la salute dei singoli corpi individuali. Se
in una città tipicamente afflitta da smog si riuscisse a depurare laria, ciò produrrebbe dei
benefici piccoli ma concreti sugli organismi delle singole persone, e tali benefici potrebbero
essere rivelati espressamente da unaccurata indagine statistica: così si conterebbe un minor numero
di malattie
Analogamente, ammettendo lesistenza di una atmosfera psichica o noosfera, e che
esista un mezzo per migliorarla o purificarla, tale mezzo produrrebbe dei benefici misurabili
attraverso metodi statistici: minor numero di incidenti, minore criminalità, aumento della qualità
della vita e quindi anche delle attività economiche ecc. così, op. cit., p. 226.
(8) Così D. Franco, Psicologia e armonia della coppia, Oderzo, 1979, il quale osserva: Tante volte
il darsi al suicidio, all’alcool, alla droghe, alle evasioni illecite, è l’ultimo atto materiale di
un precedente rodimento psicologico, che ha operato nell’individuo. È l’epilogo di una
intossicazione psicologica che può manifestarsi violentemente, oppure l’epilogo di un processo
graduale, poco sensibile, ma continuo e con lungo decorso. D’altra parte è noto che la
preoccupazione porta ad un lento logorio psicologico. Nella società odierna, la persona umana è
costretta ad ingerire non solo cibi (talvolta tossici) o bevande (con additivi o coloranti), ma è
pure costretta ad ingerire umiliazioni deleterie e profonde delusioni, oppure deve ingoiare
corrosivi sordi di collera o ingiurie velenose. Nell’un caso e nell’altro lo stomaco reagisce allo
stesso modo, come se realisticamente e indifferentemente digerisse tutto; per cui viene a
determinarsi una produzione abnorme e non necessaria di secrezioni ghiandolari. Col tempo,
l’irregolare o eccessivo acido cloridrico sarà nocivo e finirà con l’attaccare la mucosa, con tutte
le conseguenze che è facile immaginare; al punto che in alcuni ambienti medici si afferma che le
ulcere sono causate non tanto da quello che si mangia ma da quello che ci rode. Pertanto, in qualche
caso, ciò che un essere ingerisce è meno pernicioso e nocivo dei risentimenti, degli odi e dei
complessi di colpa che lo affliggono. Sono, perciò, anche questi microbi o tossici psicologici che
finiscono per produrre rovinosi effetti nell’organismo umano … Ciò che importa è considerare il
vissuto personale e la nostra reazione mentale a queste tensioni ambientali: cioè il pensiero che
suscitano in noi e che noi non riusciamo a dominare. Sappiamo, per esempio, che una forte emozione
può far aumentare la produzione e la secrezione degli ormoni da stress: adrenalina e noradrenalina
dal sistema nervoso simpatico e corticosteroidi dalla corteccia surrenale, sempre in misura non
proporzionata allo stimolo; da cui discende l’opportunità di evitare di essere esposti con
continuità a gravi fattori di tensione di natura particolarmente emotiva. Sulle relazioni
intercorrenti tra cervello e sistema simpatico, cfr. anche, O. M. Aïvanhov, Centri e corpi sottili,
Prosveta, pp. 63-77. Sulle relazioni tra pensiero, emozioni positive e il risveglio dei geni
benefici, cfr. le riflessioni del genetista K. Murakami, Il Codice Divino della Vita, Mediterranee,
2010, p. 45 e segg.
(9) Secondo le stime del Global Footprint Network, la domanda di servizi ecologici da parte
dell’umanità eccede la capacità rigenerativa (quindi l’offerta) del sistema Terra. La differenza tra
domanda e offerta si traduce con l’espressione sovraccarico ecologico che sta aumentando
progressivamente di anno in anno
dal giorno 21 agosto 2010 stiamo attingendo direttamente allo stock
di risorse del pianeta accumulando rifiuti, in primo luogo CO2. Riassumendo, l’umanità intera
conduce un tenore di vita al di sopra delle proprie possibilitàcosì www.footprintnetwork.org
(10) Cfr. Le radici della questione morale nella prospettiva olistica.
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