La rivolta dello spirito
del Dr. Renato Manusardi
Una succinta analisi antropologica, storica e sociologica dal II dopoguerra ad oggi del fenomeno
«Meditazione», inteso come input no-global di trasformazione sociale e di preservazione delle
tradizioni etniche e scientifico-culturali del pianeta.
Fino a venti o trentanni fa, i mass-media e lopinione pubblica italiana osservavano con curiosità,
a volte inquisitoria, il fenomeno meditativo. In quellepoca molte persone erano orientate a
considerare come alienati, introversi, o perlomeno originali e affetti da esotismo maniacale coloro
che praticavano la meditazione.
Il boom economico del capitalismo industriale iniziato negli anni 60 del XX Secolo col suo carico
sempre maggiore di inquinamento ambientale, di ateismo pragmatico, di laicità eccessiva dello Stato,
di mentalità materialistica e freudiana in campo scientifico e culturale, di deriva verso uno
sfrenato consumismo vissuto come reazione sociale alle miserie materialie agli orrori morali
dellultimo conflitto mondiale, aveva anche ristretto ampiamente lo spazio verso la dimensione
verticale dellesistenza umana.
Le successive rivoluzioni culturali, quella statunitense dei primi anni 60 dilagata poi nel 68
francese ed europeo e quella del 77 più specificamente italiana ricche di fermenti sociali e
ideologici, non avevano peraltro migliorato tale situazione di indifferenza verso linteriorità
umana. Tranne lo sciamare di interi gruppi giovanili della sinistra americana ed europea in India e
in Nepal verso lutopica ricerca dello spirito. Questi erano contestatori, rivoluzionari e molto
spesso ragazzi per bene, delusi dalle utopie politiche e dal sex and drug and rock nroll proposti
dalla nuova visione del mondo nata nei campus universitari e negli scontri di piazza, la quale si
era universalmente rivelata al raduno internazionale rock-pop di Woodstock (1969) per opera degli
youngrebels della contestazione giovanile occidentale, quale nuova antropologia sociologica di
alternativa radicale ai modelli borghesi proposti dal capitalismo avanzato.
Poi, progressivamente, dalla fine degli anni 80 ai nostri giorni abbiamo assistito ai crolli dei
muri, delle ideologie e dei sistemi politici comunisti appartenenti al socialismo reale est europeo.
Siamo stati spettatori e vittime del recente inaspettato risveglio di una nuova guerra santa
propugnata dal terrorismo integralista islamico, culminata con lattacco alle Twin Towers della
Grande Mela newyorkese e ai più recenti attentati in Spagna e Gran Bretagna. Ci siamo quindi trovati
improvvisamente assediati dalla morsacommerciale dei prodotti cinesi che sta minando le economie
nazionali europee e la loro forza lavoro. Infine, abbiamo subito laffermarsi subdolo, progressivo
ed egemonico della globalizzazione economica, finanziaria e informatica.
Tutti questi eventi epocali hanno portato nel corso degli ultimi decenni ad una progressiva
reazione, ad una rivolta esistenziale nei confronti della decadenza umana e sociale che si sta
attualizzando nel mondo occidentale. Rivolta in parte pilotata e poi globalizzata nel fenomeno del
new age, ma sicuramente innescata e propagatasi rapidamente anche grazie allinfaticabile azione
apostolica di Papa Giovanni Paolo II di venerata memoria, e di quella ecumenica del Dalai Lama, i
quali hanno cercato di dare nuovo ossigeno spirituale ad un mondo ormai decadente e ripiegato su sé
stesso.
Vale la pena, tra laltro, di ricordare in questa sede laffermazione lungimirante e profetica sul
declino della nostra civiltà resa verso la fine del XIX Secolo da Toro Seduto, il grande capo nativo
americano della nazione Sioux Lakota, il quale con lefficacia tipica della sapienza tribale,
asseriva: Quando i bianchi avranno distrutto lultimo bisonte della prateria, lultimo pesce del
mare, lultimo albero della terra, capiranno che le banconote non si possono mangiare!.
Laccorgersi dunque che luomo non è identificabile con la sua carta di credito, né tanto meno con
il suo conto corrente bancario o con unimmagine virtuale creata nel cyberspazio: ecco lespandersi
di una silenziosa rivolta dello spirito dalle dimensioni planetarie, ecco il ritorno prepotente di
una componente umana e cosmica tanto a lungo annichilita. É lemergere consapevole che luomo è
spirito, è vita, la natura è vita, uomo e natura devono vivere in simbiosi, il genere umano non deve
separarsi dalla natura per annientarla con lo sfruttamento eccessivo delle sue risorse per infine
distruggere ed annientare in questo modo anche sé stesso.
Da anni, il contagio verso lo spirituale assume svariate forme e tinte forti: dal ritorno alle
religioni tradizionali, al culto ambientale e new age; dalla riscoperta della propria interiorità,
allaffermarsi preoccupante di culti o pratiche misteriche e sataniche che spesso rappresentano un
viaggio verso lignoto, la dissolvenza della personalità umana e che, frequentemente, spingono i
loro adepti al suicidio o alla pratica dei sacrifici umani.
Comunque, laspetto positivo di questo nuovo corso è rappresentato dal fatto che non esiste forse
persona, dal manager allimpiegata, dalloperaio al commerciante, dal libero professionista al
pensionato, la quale non abbia interessi diretti o riflessi nei confronti della dimensione profonda
della propria esistenza. I resti del composito e multiarticolato fenomeno new age da una parte, le
religioni storiche dallaltra, vanno così a contendersi ormai da diversi decenni il primato dello
spirito e dello spirituale.
Tale influenza culturale, trasbordando e influenzando ampiamente il campo della ricerca scientifica
attuale, ha portato ad una nuova definizione antropologica delluomo inteso dalla vincente filosofia
dellOlismo come struttura ternaria corpo-mente-spirito, ossia come energia vitale che si manifesta
in queste tre dimensioni della natura umana. Ciò ha enormemente favorito le Scienze della
Meditazione, le quali vedono nel KI (lenergia vitale) il perno del loro sistema salutista. Le
Scienze della Meditazione, appartengono quindi al filone dellOlismo sociologico e psicologico, a
quello cioè di tutti coloro che utilizzano la meditazione Zen e le sue tecnologie salutiste come
atto concreto di autoguarigione. Una forma di autoguarigione che risulta efficace nel rimarginare le
ferite a noi inferte dal modus vivendi metropolitano che è squilibrato, privo di ordine e
profondamente antinaturale.
Il mondo doggi ha perso dunque il suo centro, quello della dimensione spirituale, a noi propria e a
noi connaturale. Tuttavia, nellattuale inversione di tendenza provocata dalla silenziosa rivolta
dello spirito, oggi chi medita per guarire è considerato un saggio o, perlomeno, un uomo prudente e
previdente.
La Meditazione, infatti, ci apre i cancelli di una nuova e sempre antica coscienza, quella della
vita nello spirito. E lo spirito, prima didiventare eventualmente anche il provvidenziale e
salvifico luogo dellincontro col divino nella ricerca della verità e del bene, è in primo luogo la
coscienza di essere, lessenza, lenergia vitale manifesta che permette la vita e le funzioni
psicofisiche, ossia il centro cosciente permanente dell«essere persona» dove luomo può serenamente
guidare il proprio corpo e la propria mente verso la salute, la guarigione, la pace interiore
equella sociale, la civile convivenza tra i popoli.
In questo contesto meditativo, a connotato fortemente esperienziale ossia di auto-sperimentazione,
il principio cartesiano del Io penso quindi sono, viene de facto ribaltato nel ritorno al Reale
del Io Sono quindi penso. Qui, lipertrofia descartiana della Raison come pure il contenuto
dellIdea svuotata dai connotati tipici del totalitarismo idealista hegeliano, tornano ora ad una
loro collocazione allinterno della weltanschauung dellOlismo, attraverso una riaffermazione di
centralità del diritto naturale:
sia nei suoi aspetti etici e pragmatici di philosophia perennis;
sia nelle vestigia delle Vie esperienziali della tradizione spirituale cristiana, vedica, buddhista
e taoista, in cui la mente è dominata dal silenzio dello spirito e scaturisce da esso come parte
indivisa e sua nobile espressione dinamica e creatrice;
sia nella tensione esistenziale verso un mondo a misura duomo che superati i soffocanti tentacoli
della globalizzazione economica e del mondialismo politico, possa vivere in chiave post-moderna ed
attuale laspirazione ad una autentica società tradizionale né creola né apartheid, ma rispettosa di
tutte le diversità etniche e scientifico-culturali secondo lassioma della millenaria Tradizione
mitteleuropea che si esprime nelladagio: In Pluribus Unum, Siamo Uno nella Pluralità.
Solo così, allinterno del mondo occidentale, lEuropa potrà affermarsi come autentico laboratorio
sociologico e scientifico-culturale a difesa epromozione di tutte le etnie e di tutti i popoli
presenti sul pianeta. E così finalmente la silenziosa rivolta dello spirito promossa dalla
Meditazione come stile di vita, avrà raggiunto il suo scopo e le sue più recondite finalità.
Dr. Renato Manusardi
Dove approfondire :
E. Voegelin: The new science of politics trad. italiana Borla 1999
S. Batchelor: The awakening of the West trad. italiana Ubaldini 1995
T. Merton: The Inner Experience trad. italana San Paolo 2005
P. Serra: Americanismo senza America: Intellettuali ed identità collettive dal 1960 ad oggi Dedalo
2002
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da altopotenziale.it
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