del dr. Mario Rizzi
DOVE E’ ANDATO A FINIRE L’UOMO? (1)
Una volta Nyoiti Sakurazawa disse, per metà scherzando e per metà sul
serio: “Le persone sane e felici stanno diventando tanto rare che si
dovrebbe tenere un buon esemplare di uomo in un museo, così ci si
potrà ricordare a che cosa somigliasse”.
L’uomo sta diventando anormale a causa di tutti i prodotti chimici e
ormonali cui è sottoposto, e per l’aggravarsi di problemi sessuali e
psichici; eppure tutte queste aberrazioni non sembrano disturbare
troppo il pubblico. Sebbene i singoli individui a livello personale
sembrano preoccuparsene, quanto meno entro certi limiti, i governi non
appaiono troppo scossi dalla situazione presente.
Il declino delle qualità del cibo è soltanto un esempio. L’uso di
ormoni e di antibiotici per l’allevamento del bestiame è ormai una
pratica comune. E ogni giorno vengono prodotti nuovi miscugli chimici
con il solo scopo di far soldi. Gli allevatori di carne da macello
sono sempre pronti a usare qualsiasi me¬todo che ingrassi le loro
bestie, senza preoccuparsi delle terribili conseguenze sulla salute
dell’uomo. Cosa succederà se l’uomo continua a inquinare il proprio
cibo?
Si pensa di sapere e invece… (2)
Sorrette dalle specifiche informazioni che ad esse vengono date, le
popolazioni ritengono quindi di saperla molto lunga sul loro
organismo, e nell’acquisto sia dei cibi sia dei medicinali utili nella
pratica spicciola, la donna di casa è fermamente convinta di sapersi
destreggiare molto meglio che in passato.
Per questo, anche l’orientamento alimentare e terapeutico ha subito in
quest’ultimo scorcio di secolo una profonda metamorfosi, e il desco di
un’altissima percentuale di famiglie si sta abituando a una dovizia
mai raggiunta prima d’ora.
Tutto questo è molto bello. E costituisce anche il vanto maggiore
della società moderna.
Se i nostri calcoli fossero però stati esatti – a fianco di questa
ascesa culturale e sociale – avremmo dovuto veder migliorare e
consolidarsi altresì, di pari passo, la salute e la resistenza fisica
in noi stessi e nei nostri figli. E soprattutto saremmo orgogliosi di
aver visto progredire in misura equivalente la coscienza civica di
ogni individuo.
In altre parole, se i nostri principi fossero giusti nella loro
completezza, dovremmo vedere intorno a noi sani, allegri, sorridenti e
felici almeno coloro che conoscono e praticano la saggia filosofia del
“vivere parco”, poiché la salute è sinonimo di serenità.
E dovremmo vederci circondati da una gioventù fiorente, solida,
resistente, energica, volonterosa e psichicamente equilibrata, poiché
mai i genitori si preoccuparono come oggi dell’alimentazione e del
pre¬stigio culturale dei propri figli.
Nostro malgrado, siamo invece costretti a riconoscere che questo
benessere generale – rapidamente conquistato – e questo radicale
rivolgimento sociale, hanno prodotto, nei confronti dell’Essere umano
e del suo organismo, un effetto decisa-mente negativo.
Intorno a noi non udiamo parlare d’altro che di operazioni
chirurgiche. L’indice barometrico dell’arteriosclerosi, del cancro e
delle turbe cardio circolatorie aumenta paurosamente di anno in anno,
e non esiste più una persona che abbia il tubo digerente in ordine: le
tonsille, lo stomaco, l’intestino, l’appendice, il fegato e persino i
reni e il cuore si presentano sovente deteriorati già nell’infanzia.
Nonostante la nostra ricca tavola, che dovrebbe fornirci ve¬ramente
tutto ciò che all’organismo occorre, siamo sempre ossessionati dalle
“insufficienze”. Ci manca sempre qualche cosa. Abbiamo continuamente
bisogno per noi stessi e per i bambini di proteine e di vitamine
supplementari, di rimedi che ci possano tranquillizzare o eccitare,
oppure che siano in grado di sostituire le sostanze che i nostri
organi non sono più in grado di elaborare.
Nonostante l’arsenale di farmaci che abbiamo a nostra disposizione,
siamo sfociati, infine, in una con¬dizione di mezza salute, turbata in
permanenza da alterazioni funzionali e organiche che si susseguono a
catena e si trascinano per anni e anni senza via d’uscita, fino a
quando non ci ritroviamo nella sala operatoria, dove ci vengono
asportati i complessi anatomici e gli organi che sono divenuti non
solo inservibili, ma anche focolai di pericolosa infezione.
Con molta leggerezza e sorridendo, noi diamo la colpa di tutto questo
al cosiddetto “logorio della vita moderna” e non ci soffermiamo a
ricercare seriamente le cause nemmeno quando si tratta dei fanciulli,
ai quali facciamo ingurgitare, giorno dopo giorno, ogni specie di
medicinali.
Poca importanza alla prevenzione e molta alla terapia (3)
L’odierno sistema sanitario medicale è essenzialmente focalizzato
sulle malattie e mirato ad eliminare gli effetti piuttosto che a
ricercare le cause profonde del malessere. Infatti queste scuole
Universitarie laureano “specialisti in patologie” ma non “specialisti
in salute” e le professioni medico sanitarie hanno dato un’importanza
eccessiva alla terapia ignorando la prevenzione. Si sono preoccupati
più degli effetti ed hanno dimenticato le cause che li determinano.
E questo fatto è sintomatologico per descrivere bene i comportamenti
di tale sistema medicale che per fortuna stà passando un grave periodo
di crisi che speriamo porti ad un totale ripensamento della tecnica di
approccio alla salute ed alla malattia.
Fatte queste considerazioni non c’è da stupirsi quindi se il genere
umano si trova oggi sanitariamente nei pasticci ed apparentemente
senza vie di uscita, purtroppo abbiamo trascurato i principi vitali in
materia di salute e di malattia, principi che si conoscevano fin
dall’antichità, ma che per presunzione della “scienza medico sanitaria
moderna” si sono dimenticati. E’ quindi necessario non solo
ristrutturare questo sistema che stà crollando, ma cambiare anche il
nostro concetto di salute e di malattia.
In che modo?, riflettendo e modificando il nostro comportamento in
materia di igiene, attenzione sui criteri di scelta dei cibi per
l’ottenimento di una guida nell’alimentazione sana e sull’uso e
l’abuso di certe pratiche medicinali farmacologiche. Bisogna ritonare
alle tradizioni antiche che si fondavano sui principi igienico
sanitari naturali: cibi puri, acqua pura, corpi puri abitazioni pure,
ambiente puro ecc. Anche nella Bibbia per esempio e precisamente nel
Pentateuco, da migliaia di anni si insegnano delle semplici leggi per
regolare tali comportamenti.
Il concetto di malattia (4)
… L’atteggiamento analitico della medicina moderna ha condotto a due
grandi equivoci che hanno im¬prontato la mentalità dei medici
conducendoli su posizioni irriducibili:
Il primo equivoco è il ritenere che la malattia sia un fenomeno
localizzato, che un organo o tessuto alterato anatomofisiologicamente
rappresenti la causa e la sede della malattia e che, una volta
estirpato o curato in modo mirato, la malattia scompaia.
Dobbiamo questo equivoco alla pur meritevole opera di Morgagni “De
causis et sedibus morborum per anatomen indagatis” il quale ritenne
che i suoi reperti, cioè lo stadio terminale e localizzato della
malattia, rappresentassero il motivo e l’origine della malattia
stessa.
Atteggiamento più che giustificato se si considera l’im¬postazione
scientifica e filosofica dell’epoca.
Il secondo equivoco è ritenere i processi patologici locali limitati
nel tempo, indipendenti e senza commissione con l’economia generale (o
per lo più con un rapporto molto gene¬rico) e senza rapporti tra di
loro, come se fossero indipendenti.
Questi due errori di valutazione hanno condotto e conducono tutt’ora
alla ricerca spasmodica della diagnosi anatomica, cioè della casella
in cui ficcare la malattia senza concepire il malato come una unità
fisico emotiva di spazio e tempo e le malattie come tappe della
traiettoria dinamica della vita clinica del paziente …
… In tutta la storia della medicina si è tentato di proporre delle
leggi generali che spieghino l’instaurarsi delle malattie: da
Ippocrate con i quattro temperamenti sino alle moderne teorie sulle
alterazioni enzimatiche, tutte, anche se volenterose, hanno peccato di
eccessivo materialismo, perchè cercavano e cer¬cano di chiarire il
fenomeno della vita e della malattia studiando i suoi epifenomeni
(sintomi accessori, n.d.r.).
La mancanza di una visione integrale e cosmica ha quindi portato ad
una gigantesca quantità di entità cliniche (malattie), ciascuna presa
a sé stante, quasi gli organi possano essere ammalati da soli senza
interferire nell’equilibrio dell’intero organismo, incidenti fortuiti,
sconnessi dall’economia generale.
I nostri clinici si sono precipitati sugli effetti e li hanno sondati
con tenacia ammirevole, sappiamo quasi tutto sul come, ma volutamente
hanno ignorato e trascurato la ricerca delle cause senza ricercarne il
perchè …
Microbi, malattie e terapie moderne (5)
Il germe è nulla, l’ambiente all’interno dell’organismo è tutto. I
microbi non causano la malattia come le mosche non causano la
sporcizia. A. I. Mosseri
L’organismo umano vive normalmente in mezzo ad innumerevoli microbi,
più o meno patogeni, più o meno virulenti, ed innumerevoli altri
vivono sul nostro rivestimento cutaneo come pure all’interno del
corpo, nelle vie respiratorie, in quelle digestive, in tutti i sistemi
in comunicazione con l’esterno.
In un comune stato di buona salute, ospitiamo milioni di
stafilococchi, streptococchi, colibacilli e molto spesso bacilli di
difterite, polmonite, bacilli di tubercolosi, tutti perfettamente
inoffensivi.
Conseguentemente non ci si ammala per il solo fatto di essere in
contatto con dei microbi. Tutti i giorni, soprattutto nei grandi
agglomerati urbani, respiriamo ed inghiottiamo un’enorme quantità di
microbi di ogni genere. Se tutti questi dovessero di colpo comportare
una malattia, saremmo tutti morti da un pezzo, anche se ciò non
implica che ci si debba esporre di buon grado alle contaminazioni
massicce.
La questione del ruolo dei microbi nella genesi di numerosi stati
patologici è molto controversa.
Tutti concordano nell’affermare che sono in gioco due elementi: i
microbi da una parte e lo stato più o meno ricettivo del soggetto
dall’altra. I contrasti sorgono quando si tratta di determinare la
rispettiva importanza di ciascuno di questi due elementi.
Per gli uni, ed è questa l’opinione classica, il microbo ha una parte
preponderante: niente microbo, niente malattie. Ci si preoccupa,
certo, di quello che viene definito lo stato generale ma, tutto
sommato, in misura alquanto ridotta e il grosso, spesso l’unico sforzo
terapeutico, è la lotta contro il microbo. Di là, tutta una gamma di
vaccini curativi o preventivi, di rimedi chimici o biologici,
soprattutto sulfamidici ed antibiotici.
Alcuni risultati spettacolari sembrano confortare questa tesi. Fra
poco vedremo cosa ne possiamo pensare.
Per altri, in particolare per la globalità delle scuole naturiste, il
microbo rappresenta un elemento se¬condario, non è la causa prima ma
il testimone dello stato patologico. Occorre quindi modificare il
nostro modo abituale di considerare la malattia e dire: “In questa
affezione si trova questo microbo” e non “è questo o quel microbo a
provocare quell’affezione”.
Non si tratta quindi di aggredire il microbo ma di fornire più
resistenza a tutto l’organismo, al quale bi¬sogna conservare le sue
immunità normali – e ciò costituisce la profilassi naturale – o
fargliele recuperare se le ha perse. Questo costituisce la sola,
autentica linea terapeutica. Ed in tale terapia non si deve e non
occorre mai ricorrere a dei medicinali nel senso comune della parola.
Per quanto ci riguarda, concordiamo pienamente con questo concetto, la
cui fondatezza ci è stata ampiamente dimostrata nel corso di numerose
osservazioni cliniche ripartite in diversi anni. Tuttavia non
mancheremo di fare delle riserve dettate unicamen¬te dal buon senso.
Le cause delle malattie sono dentro di noi (6)
Nessuno al di fuori della professione medica sa tanto bene quanto gli
stessi medici come sia necessario conoscere approfonditamente la
malattia. Mai, nella cosiddetta storia della scienza medica, è stato
fatto tanto lavoro di ricerca quanto nella decade passata; ma ad ogni
nuova scoperta segue molto da vicino la completa e rigida nemesi (dea
della giustizia, n.d.r.) che scoraggia gli onesti e zelanti
ricercatori ad arrivare all’osso si giunge, quindi, all’inevitabile
parola fallimento.
Perchè inevitabile? Perchè tornando all’origine del raziocinio
dell’uomo, sull’oggetto dei suoi problemi, dei suoi dolori e della sua
malattia, egli fece il mostruoso errore di pensare che qualcosa al di
fuori di sé all’infuori della sua volontà “gli aveva augurato il
male”.
Essendo l’uomo un animale religioso, pensò ben presto che forse aveva
offeso qualcuno dei suoi dei. La storia di come nell’uomo si sia
sviluppata l’idea della malattia come entità è troppo lunga per
pensare di potervi fare anche solo allusione in un libro di questo
genere. Una qualsiasi delle vecchie mitologie può essere riferita a
coloro i quali sono tanto curiosi da voler sapere a tutti i costi …
… La scienza medica è fondata su una falsa premessa vale a dire,
che la malattia è causata da una influenza estranea e che le medicine
sono qualcosa che “curano” o attenuano un disordine. Il termine
“medicinale” significa appartenere alla medicina o alla pratica
medica. Qualsiasi cosa intesa nel senso che rimedia, porta avanti
l’idea della cura, della guarigione, della correzione, della
produzione del sollievo; tutte le terapie vengono fatte senza alcuna
chiara comprensione della causa.
Le parole medicinale, medico, malattia, e cura sono diventate concrete
nella nostra comprensione e modellano i nostri pensieri e credenze.
Queste credenze sono così arbitrarie che nuove scuole o culti sono
forzati alla comprensione convenzionale. Possono dichiarare che un
nervo colpito è la causa di qualsiasi patologia. Ma essi non si
preoccupano di scoprire perchè un nervo colpito crea una patologia e
un altro non lo fa.
Lo psicologo non si preoccupa di come l’ansia in un soggetto causa una
malattia ed in un altro no; del perchè la speranza in un soggetto
guarisce ed in un altro no; di come la negazione non guarisce sempre;
e del perchè la fede non guarisce sempre, ecc.. Nessuno è più sciocco
di quello che prende in giro se stesso.
Perchè nessuna delle nuove scuole del pensiero dovrebbero tornare al
punto di partenza? io dico, invece, perchè no? Fino a che si penserà
alla malattia come ad una realtà, un’individualità, un’entità, sarà
convinzione ferma che anche quelli che lavorano nella ricerca saranno
controllati e diretti nel loro lavoro dalle comprensioni
convenzionali. Ciò è dovuto al fatto che ogni meravigliosa scoperta
prova subito una credenza sbagliata.
Non c’è alcuna speranza che la scienza medica diventi mai una scienza,
dato che l’intera struttura è costruita intorno all’idea che c’è
un’entità: “la malattia”, ¬che può essere esorcizzata quando viene
trovata la giusta medicina.
Le tossine e le malattie
Lo stato di salute di una persona dipende in gran parte da quante
tossine sono accumulate nel suo organismo ed in special misura nella
linfa, nel sangue e nel sistema nervoso. Riportiamo dal volumetto
Tossiemia e disintossicazione (7):
“Un’affaticamento, di carattere mentale o fisico, riduce l’energia
nervosa al punto in cui l’organismo non riesce più ad eliminare le
tossine (rifiuti organici) che si sono accumulate nell’organismo. Ciò
crea un’accumulo di tali rifiuti nel sangue generando una condizione
chiamata ‘tossiemia’. Il corpo, non tollerando tale condizione,
cercherà di liberarsi dalle tossine con una ‘crisi’ o lavoro di
pulizia; questo lavoro farà apparire ciò che viene chiamato
disfunzione o malattia”.
Secondo questa teoria, ogni cosiddetta malattia è una crisi in cui
l’organismo cerca di liberarsi dalle troppe tossine che si sono
accumulate nel sangue. Le malattie, perciò, non sono altro che uno
sforzo fatto dalla natura per sbarazzare ii corpo dalle tossine. Ogni
trattamento che intralci questo lavoro di eliminazione fa fallire la
natura nel suo intento di autoguarigione. Se queste crisi organiche
durano solo pochi giorni vengono definite “malattie acute”, se invece
perdurano nel tempo vengono chiamate “malattie croniche”.
Se gli organi vulnerabili sono i polmoni, il lavoro di pulizia potrà
far comparire: tubercolosi, polmo¬nite, bronchite, asma, ecc. Se
invece è una ghiandola endocrina, ad esempio la tiroide ne conseguirà
l’ipertiroidismo con i suoi sintomi complessi.
La lista completa delle malattie può essere esaminata e risolta nello
stesso modo. Qualsiasi sintomo complesso venga esaminato, si può
provare che la causa scatenante è la tossiemia. Le spiegazioni della
medicina ufficiale possono soddisfare un giovane medico agli inizi
della professione ma non di certo uno anziano di provata esperienza,
soprattutto se è equilibrato e se la sua logica non è a rimorchio di
una credenza o di una scuola.
In definitiva possiamo considerare le “malattie” come il risultato di
un avvelenamento organico dovuto sia a causa dell’alimentazione che
dello stress. La ritenzione dei rifiuti nel sangue con un
autoavvele¬namento che viene definito “tossiemia”. Quando l’organismo
è normale le tossine vengono normalmente eliminate e non creano
problemi. Quando, invece, non vengono completamente eliminate in
seguito all’accumulo di stress o altre ragioni, allora ne risulta la
tossiemia, causa di ogni malattia.
Secondo il dott. Tilden non esiste all’origine che una sola tossiemia
che ingloba tutto ed è l’avvelenamento del sangue causato dalla
ritenzione di cellule morte in quantità superiore al normale. Gould da
all’avvelenamento da cellule morte la priorità rispetto a quello da
microbi. Certamente le affermazioni di Gould oltrepassano
l’insegnamento medico ufficiale, ma corrispondono alla realtà.
Dopo questi accenni apparirà assai chiara l’importanza che deve essere
attribuita alle condizione della linfa (liquido organico in cui vivono
le cellule, ne abbiamo 12 litri); del sangue (plasma vitale che porta
il nutrimento alle cellule e le libera dai rifiuti accumulati con il
loro lavoro); e del sistema nervoso che permette agli stimoli
sensoriali di raggiungere il cervello ed agli stimoli nervosi di
propagarsi nel corpo.
Esiste un mezzo per ritrovare la salute? (8)
Certo che esiste, ed è anche alla portata di tutti. Esso consiste nel
rispetto delle leggi naturali da tempo dimenticate, leggi immutabili,
queste, al contrario dei dogmi scientifici umani, verità di oggi,
errori di ieri e di domani. L’enunciato delle regole di vita naturale,
la sola compatibile con la vera salute, si ri¬trova negli Antichi,
anch’essi spesso e volentieri dimenticati, particolarmente in Pitagora
e Ippocrate. Ci si potrebbe obiettare che questi venerandi antenati
sono vissuti in epoche lontanissime e che la Scienza moderna consente
di relegarli nel museo delle antichità assieme alle loro sorpassate
concezioni.
Tuttavia le leggi che governano il buon andamento dell’organismo umano
non sono mutate, come non sono cambiate quelle che regolano la
rotazione dei pianeti attorno al Sole.
I criteri dell’antica saggezza sono validi ai nostri giorni come lo
erano già migliaia di anni fa.
La pratica dell’esercizio fisico, la vita all’aria aperta, il
campeggio, i bagni d’acqua, di aria, di sole, fanno certamente parte
del naturismo ma non ne costituiscono che un aspetto collaterale e di
per se stesso insufficiente, come abbiamo modo di constatare ogni
giorno.
Il primo e più urgente provvedimento da adottare è la riforma delle
nostre cattive abitudini alimentari. Vivere all’aria e al sole non
serve molto quando si continua ad assorbire un nutri¬mento tossico. In
campagna il numero di ammalati, anche in modo grave, è pari a quello
delle grandi città.
Una alimentazione corretta, conforme alla nostra fisiologia, è di
fatto la chiave dell’igiene e della medicina naturista, senza la quale
ogni altro sforzo è vano. Lo scopo di questo lavoro è fornire tale
chiave ai lettori: a loro servirsene.
La medicina naturista assicura risultati senza pari. Ma, quando si
tratta di rimettere in sesto un organi¬smo minato da anni di
intossicazione da alimenti e medicinali il che si verifica purtroppo
molto frequentemente l’adattamento ad un nuo¬vo tipo di vita non può
essere che progressivo e, benché i primi risultati siano spesso
facilmente ottenibili, è possibile raggiunge¬re un equilibrio organico
perfetto sol¬tanto dopo un periodo di tempo abbastanza lungo.
Il vero prezzo della salute… (9)
Come molte persone hanno imparato, se uno vuole semplicemente una
sensazione di benessere temporanea, è possibile comprare, pregare,
prendere a prestito o rubare, per ottenerla. Ma se vogliamo veramente
la salute, c’è solo un modo: dobbiamo guadagnarcela. Dobbiamo sapere
cosa fare, e poi prose¬guire e farlo. Dobbiamo seguire le giuste vie
del vivere …
… Se tali concetti e pratiche fossero seguiti su base nazionale, non
ci si metterebbe molto tempo a svuotare la maggior parte degli
ambulatori medici. Ma la storia individuale è un fatto strettamente
personale, e consiste nell’imparare il più possibile sull’igiene
Naturale ed il modo di vivere che esso sostiene. Questo permetterà di
comprendere come noi, e solo noi, dobbiamo accettare la responsabilità
delle nostre abitudini di vita e fare gli sforzi necessari per
cambiarle con delle migliori … per guadagnarci una vita piena di
salute e benessere!”.
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Riferimenti bibliografici
1) Naboru Muramoto, Il Medico di se stesso, pag. 111
Feltrinelli Editore, Milano (1975)
2) Angela Cattro, Natura Nutrice Universale, pag. 12.
Compagnia Editoriale Torino (1974).
3) A. Taum e G.P. Vanoli, Guida alla salute naturale, pag. 6.
Guide Vanoli S.r.l., Milano (1991).
4) Dr. Ruggero Dujany, Omeopatia, principi e metodologia, pag. 7.
Edizioni So Wen s.a.s. (1988).
5) Pierre Oudinot, Tutto quello che dovete sapere sul cibo, pag. 155.
SIAD Edizioni, Milano (1982).
6) Dott. J.H. Tilden, La Tossiemia, pag. 29.
Casa Editrice Igiene Naturale S.r.l., Gildone (CB), (1986)
7) Dr. John H. Tilden, Tossiemia e disintossicazione.
Michele Manca Editore, Genova.
8) Pierre Oudinot, Tutto quello che dovete sapere sul cibo, pag. 9.
SIAD Edizioni, Milano (1982).
9) Dott. Herbert M. Shelton, Artrite, soluzione naturale, pag. 69
Casa Editrice Igiene Naturale S.r.l., Gildone (CB), (1986).
La Salute del Corpo – 2
ALLA RICERCA DI UNA CURA VALIDA
Guarire con la Medicina ufficiale
Non riteniamo sia il caso di spiegare come si può guarire con la
medicina ufficiale, poiché a tutti noi è stato dato, per nostra o
altrui necessità, di contattare i medici, gli ospedali e le varie
Istituzioni sanitarie che lo Stato mette a nostra disposizione.
Vorremmo soltanto accennare come certi fattori, riconosciuti validi
dalla medicina ufficiale (per esempio una dieta con poca carne),
spesso non vengano applicati dai medici e neppure negli ospedali.
An¬che il fatto che una ricerca mirata alle cure naturali, porterebbe
più vantaggi ai pazienti che non alle case farmaceutiche esistenti,
non può certo aiutare la medicina ufficiale a rimuovere le vere cause
delle malattie.
Guarire rigenerando il terreno biologico
Il nostro corpo può essere paragonato ad un “terreno biologico” dove
vivono i vari organi così come le piante vivono in un terreno fatto di
sassi e terriccio. Il nostro “terreno biologico” può essere naturale
oppure degradato per la presenza di troppe tossine.
Un terreno degradato prepara le condizioni ideali per molteplici
malattie, più il terreno è degradato e più brutte sono le malattie.
Pasteur stesso dopo aver speso una vita studiando la micro¬biologia,
prima di morire disse ad un suo assistente: “Claude Bernard aveva
ragio¬ne, il terreno è tutto, il microbo è nulla”.
Pertanto un individuo che ha un “buon terreno” non lascia spazio alla
malattia; è quindi il terreno che dobbiamo considerare e non gli
eventuali aggressori (microbi, virus, ecc.).
Guarire con la Reflessologia del piede (1)
I vantaggi e i risultati che l’autore ha avuto modo di verificare con
la pratica ormai ventennale nel campo della reflessologia del piede,
lo autorizzano a considerarla uno strumento terapeutico di indubbia
efficacia e destinato, man mano che i fondamenti teorici verranno
approfonditi e convalidati, a essere più ampiamente sfruttato
nell’ambito della cura di numerose sindromi …
In reflessologia non si fanno miraco¬li: si usano solo tecniche
corrette di ricerca e di manipolazione per sfruttare le capacità
informative e curative del piede stesso. I reflessologi non sono, come
qualcuno ha detto, “l’ultima spiaggia”, ma possono dare un serio
contributo al mantenimento e alla restituzione del benessere corporeo.
Quello che vale per ogni terapia è qui ancora più vero: è il malato
che deve farsi carico della propria salute e che de¬ve valutare ciò
che l’accertamento sul piede ha messo in luce per prendere le
decisioni che più sono adatte al suo caso.
La salute è un bene prezioso che non si dovrebbe mai compromettere con
il rischio di perderla, perché riconquistar¬la comporta un impegno più
oneroso di quello che richiederebbe un’attenzione costante e
responsabile al proprio stile di vita e, in una prospettiva più ampia,
anche all’ambiente in cui si vive.
Guarire con la Macrobiotica (2)
La medicina ufficiale si preoccupa principalmente di curare i sintomi.
Ogni anno compaiono nuove malattie; ogni anno si parla di un nuovo
virus o microbo. Quando, nel corso della malattia, si cattura un
microbo, quasi fosse un ladro, immediatamente lo si definisce “germe”
e lo si ritiene responsabile della malattia stessa. Successivamente si
cerca di eliminarlo con tecniche chirurgiche o farmacologiche.
L’atteggiamento orientale è completamente diverso. Nulla viene
distrutto per timore, poiché l’eliminazione dei sintomi non solo non
aiuta, ma anzi indebolisce l’organismo. Colui che segue un retto modo
di pensare non cerca di porre barriere fra sé e il mondo dei batteri;
egli sa che anche i virus e i batteri hanno una ragion d’essere e sono
utili all’uomo.
Non sono nostri nemici, fanno parte della nostra stessa vita, sono nel
cibo che mangiamo e nell’acqua che beviamo, e non possono nuocere a
una persona in buona sa¬lute. Un’antica credenza orientale rite¬neva
che la malattia distruggesse solo coloro che lo meritano. D’altro
canto l’atteggiamento “anti microbo” della scienza moderna si è
sviluppato per l’incapacità dell’uomo moderno di mantenersi forte nel
corpo e nella mente.
La medicina ufficiale è massimamente analitica. Coloro che la
praticano tendono a scomporre il corpo umano nelle parti che lo
costituiscono. Cercano di isolare la malattia in una singola parte e
concentrano le loro cure in quella specifica parte del corpo. Se
abbiamo male allo stomaco, la maggior parte dei medici moderni
concludono che soltanto il nostro stomaco è malato.
A volte cercano di “curare” la parte malata asportandola, come nel
caso dell’ulcera gastrica. Le ulcere gastriche sono provocate da
un’esagerata ingestione di cibo e da cattiva digestione. Asportare
degli organi è una soluzione troppo semplicistica. Distruggere non
significa curare. Non possiamo asportare una parte del nostro corpo
senza danneggiare l’intero organismo.
La medicina tradizionale orientale non concepisce il corpo come
composto di parti separate, ma considera ogni organo una parte del
tutto, e la malattia un deterioramento di tutto il sistema corporeo. I
mi¬gliori medici riflettono costantemente sul ruolo dell’uomo in
questo mondo e sulla funzione della malattia nella sua vita. Sanno che
il nostro corpo non è separato dalla terra che lo nutre. La terra, le
piante che essa produce, gli animali e gli uomini sono tutti in
rapporto tra loro …
Nessun dottore responsabile prescriverà mai una medicina prima di
esser sicuro che il suo paziente ca¬pisca l’importanza d’una dieta
sana ed equilibrata. Non dobbiamo ingannare noi stessi pensando che la
malattia sia dovuta ad un nemico esterno; ma noi siamo responsabili
delle nostre malattie, perché esse derivano da errori fatti nella
scelta del cibo.
In base al cibo che scegliamo di mangiare e a ciò che ne facciamo, se
mastichiamo bene o no, se dige¬riamo bene o no, otteniamo la salute o
la malattia. Le cel¬lule devono esser nutrite con l’essenza di que¬sto
cibo. Se i nostri organi non riescono a fornire l’essenza ricavata dal
cibo introdotto, le cellule si indebo¬liscono e aprono le porte a ogni
sorta di malattia …
Guarire con i Rimedi Floreali (4)
Si intende, con Rimedi Floreali, una serie di 38 essenze, derivate da
fiori ed arbusti selvaggi, elaborata dal Dr. Bach dopo molte prove e
sperimentazioni su se stesso. Segue un brano del Dr. Bach:
La principale ragione dei fallimenti della moderna scienza medica
risiede nel fatto che si concentra sui sintomi invece che sulle cause.
Per molti secoli la vera natura delle malattie è stata offuscata dal
materialismo e ad esse quindi, non dovendo fronteggiare un attacco
all’origine, è stata concessa la possibilità di accrescere il lo¬ro
potere nefasto.
Si è creata una situazione simile a quella in cui un nemico, garantito
da una postazione fortificata sulle alture, persegue una tattica di
guerriglia continua nella piana sottostante mentre gli avversari,
ignorando la guarnigione fortificata, si limitano a ricostruire le
case distrutte e a seppellire i morti, che sono poi la conseguenza
delle azioni di guerriglia.
Questa, generalmente parlando, è la situazione in cui versa la moderna
medicina che, niente di più sa fare, se non cercare di riparare
bersagli già colpiti e seppellire quelli che sono irrimediabilmente
caduti, senza darsi minima¬mente pensiero della roccaforte dove è
asserragliato il nemico.
La malattia non potrà mai essere curata o minata alle radici con i
moderni metodi materialistici per la semplice ragione che l’origine
della malattia non è materiale. Ciò che noi conosciamo della malattia
è un evento finale che si manifesta nel corpo come la risultante di
una somma di forze che hanno agito a lungo in profondità.
Anche se un trattamento di tipo materialistico è apparentemente
efficace, esso non produce che un giovamento temporaneo se non viene
rimossa la vera causa del male. La strada intrapresa dalla moderna
scienza medica non conduce alla scoperta della vera natura della
malattia perché si ferma, materialisticamente, al corpo fisico. Ciò ne
ha enormemente accresciuto la pericolosità: in primo luogo, infatti,
ha distratto l’attenzione della gente dalla vera origine del male e,
di conseguenza, dalla possibilità di ricorrere ad un metodo efficace
per combatterlo; in secondo luogo, localizzandolo nel corpo, ha tolto
vigore alla speranza della vera guarigione e innescato un insidioso
complesso di paure che non sarebbero mai dovute esistere.
La malattia, è essenzialmente il risultato di un conflitto fra l’Anima
e la Mente e non potrà mai essere estirpata se non con un lavoro di
tipo spirituale e mentale. Questo lavoro, se fatto bene e
consapevolmente come vedremo più avanti, può guarire e prevenire la
malattia rimovendo i fattori di base, che ne costituiscono la causa
primaria. Nessuno sforzo diretto unicamente al corpo può fare di più
che riparare superficialmente il danno, ma questo non significa
guarire, poiché la causa del male è ancora attiva e può in ogni
momento ricomparire sotto altre forme.
Guarire con i mezzi psichici (5)
Il nostro parere è che in ogni forma di male sia presente una comune
caratteristica che ne costituisce la causa prima: il cattivo
funzionamento delle cellule di cui siamo costituiti. Ogni malattia del
corpo può essere, dunque, ridotta a malattia della cellula …
… E’ tuttavia opportuno precisare che la mente non è l’unico luogo
di manifestazione psichica, nel nostro corpo; al contrario, bisogna
sottolineare che ogni organo che possediamo contiene in sé un qualcosa
paragonabile alla “mente organica”. Ogni gruppo di cellule che lo
costituisce è, infatti, presieduto da una “mente di gruppo” ed ogni
cel¬lula singola, a sua volta, risulta possedere una sua specifica
“mente cellulare”.
Questa teoria, che individua una particella ele¬mentare di mente in
ogni singola, infima parte del nostro corpo, potrà certamente apparire
azzardata a coloro che non sono addentro all’argomento; tuttavia è
universalmente noto, non solo agli Yogi indiani, ma anche a quanti
seguono i progressi della scienza occidentale, quanto questa idea
trovi riscontro nei fatti …
… Per esemplificare il grado di intelligenza che ogni mente
cellulare possiede e che permette loro di svolgere i compiti
richiesti, basterà ricordare la capacità che esse presentano, di
selezionare dal sangue il nutrimento necessario e di espellere tutto
ciò che diviene loro inutile.
… daremo ora un rapido sguardo alle forme di terapia psichica che ci
permettono il controllo di quelle cellule che attraversano un periodo
di anormalità.
1) Cura pranica. Consiste nell’invio di Prana, forza vitale,
direttamente alle parti malate. Le cellule ne vengono stimolate ed il
ritorno alla normalità si attua attraverso l’espulsione della materia
alterata. In occidente il metodo suddetto viene indicato col nome di
“cura magnetica” ed ottiene ottimi risultati, sebbene i terapeuti che
ne fanno uso non siano sempre addentro alle questioni teoriche ed ai
principi che lo regolano.
2) Cura mentale. Permette al curante di ottenere il controllo delle
“menti cellulari”, sia direttamente, sia con la mediazione della mente
istintiva del paziente. In occidente è conosciuta come “cura mentale
diretta o a distanza: cura suggestiva, cura psichica ecc.”. Rientrano
in questo metodo, molte di quelle forme curative che si
au¬todefiniscono religiose.
3) Cura spirituale. E’ senz’altro la più alta forma di terapia,
ottenibile solo da quei terapeuti che hanno raggiunto un altissimo
grado di svi¬luppo spirituale, capaci di infondere la loro luce nella
mente degli ammalati, innalzandoli ad un grado più elevato di
esistenza. E’ raro trovare questi taumaturghi di primissimo ordine.
Molti, spesso, si credono tali, ma in realtà non sono capaci di usare
altro che ordinari metodi di cura e non posseggono la minima idea di
cosa sia una vera cura spirituale …
… Per il momento, è fondamentale tener presente che ogni cura
psichica si risolve in ultima analisi in cura mentale. Anche quella
Pranica, rientra nel novero, dal momento che il Prana viene messo in
moto dalla mente, anzi, ne costituisce il vero e proprio potere reale.
La malattia è definita fisica in quanto si manifesta nelle cellule del
corpo, ma in realtà, ad un attento esame, appare nella sua reale
essenza di disturbo mentale. Bisogna per¬ciò raggiungere la parte
mentale della stessa cel¬lula per condurla alla guarigione. Le strade
sono molte, ma il cammino è unico.
Guarire con la preghiera (6)
Tante sono le modalità di preghiera quante le persone che pensano,
parlano, si relazionano. Proprio questa relazione intima, alcune volte
integrata da gesti, singola o comunitaria, ci permette di entrare
nella dimensione dello Spirito, nella dimensione del Cuore, dove non
esiste una “lingua”, non occorre, ma c’è una libera volontà di
“incontrarsi” e lasciare che la potenza di Dio “passi” dal Cielo alla
Terra, nella nostra vita, per darci tutto quello di cui abbiamo
veramente bisogno.
Soffrire per la sofferenza, non serve a nessuno! Egli ci vuole liberi,
sani, gioiosi. Egli è Amore e non può che andare secondo la sua
natura; il suo essere non sarebbe più Amore ma un’altra “cosa”, forse
contraddizione. Allora con chi comunichiamo, con l’Amore o con la
contraddizione? A chi abbiamo chiesto la grazia, a chi abbiamo rivolto
la supplica? Ad una nostra concezione di Dio (giudice, arbitro,
conciliatore), oppure solo a Lui, lasciando a Lui il lavoro di
Creatore ed a noi di creature?
L’obiettivo del presente manuale è quindi quello di permetterti di
accedere alla dimensione dello Spirito che ti condurrà direttamente
alla fonte inesauribile di potenza, Grazia, Amore, la sorgente che non
si esaurisce mai. Una dimensione che cambierà la tua vita, per mettere
fine alle inutili sofferenze del corpo e della mente. Imparerai così a
trovare la serenità, la gioia, la pace, la guarigione.
In questo tormentato mondo molti cercano la felicità nei più svariati
e bui meandri, solo perché non sanno come fare, dove cercare la vera
felicità.
Riceverai tutto quello che il tuo cuore desidera, per la tua crescita
personale, sociale e spirituale; probabilmente vedrai cose che non hai
visto mai, anche se le hai avute sempre davanti gli occhi. Scoprirai o
riscoprirai un Dio, un Gesù che ti Ama davvero, dando alla parola
Amore tutta la dignità, potenza, significato che le spetta. Cambierà
la tua vita e quella delle persone accanto a te, che vorranno sapere
cosa ti è successo, perché i tuoi occhi hanno una “luce” particolare,
com’è che la tua “presenza” induce pace, sicurezza e così via.
Guarire con l’esorcismo
Non può mancare, nel nostro elenco, un cenno all’esorcismo. Per
poterlo accettare, come mezzo di cura, bisogna credere all’esistenza
di energie sottili che, spesso, con il Demonio, non hanno nulla a che
vedere. Una cosa è certa, se questo strumento è stato utilizzato per
millenni e lo si usa ancora, qualche efficacia la deve pur possedere.
Le seguenti parole, del padre H. A. Maxwell Whyte, sembrano
con-fermarlo.
“Molti vengono nella nostra chiesa di Scarborough, alla periferia di
Toronto, per ottenere la liberazione e la pienezza dello Spirito santo
ed è pressoché impossibile catalogare i vari casi e neanche ci
abbiamo provato.
Noi trattiamo quelli che vengono: artriti, disturbi cardiaci polmonari
o di gola: gelosia. ira, odio, auto¬commiserazione; omicidi, tentati
suicidi, fumatori, alcolizzati, maniaci sessuali e drogati. Persone
afflitte da questi problemi vengono continuamente da noi, e Dio, in
risposta alle nostre preghiere, dona una liberazione duratura alla
maggior parte di loro …
Non è possibile calcolare quante migliaia di persone, nelle nostre
chiese, hanno bisogno, oggi, di questo ministero. E’ inutile discutere
sul fatto si siano “salvati” o no. Il fatto è che, in qualsiasi
condizione spirituale siano, hanno bisogno di aiuto e Dio è sceso per
liberare oggi, così come fece ai tempi di Mosè. Ha suscitato un
ministero attraverso il quale i bisogni della gente possono venire
soddisfatti” (7).
Un’opinione che andrebbe ascoltata (8)
Nessuno al di fuori della professione medica sa tanto bene quanto gli
stessi medici come sia necessario conoscere approfonditamente la
malattia. Mai, nella cosiddetta storia della scienza medica, è stato
fatto tanto lavoro di ricerca quanto nella decade passata; ma ad ogni
nuova scoperta segue molto da vicino la completa e rigida nemesi
(giustizia, n.d.r.) che scoraggia gli onesti e zelanti ricercatori ad
arrivare all’osso, si giunge, quindi, all’inevitabile parola
fallimento.
Perchè inevitabile? Perchè tornando all’origine del raziocinio
dell’uomo sull’oggetto dei suoi problemi, dei suoi dolori e della sua
malattia egli fece il mostruoso errore di pensare che qualcosa, al di
fuori di sé e della sua volontà, gli aveva augurato il male. Essendo
l’uomo un animale religioso, pensò ben presto che forse aveva offeso
qualcuno dei suoi dei.
La storia di come nell’uomo si sia sviluppata l’idea della malattia
come entità è troppo lunga per pensare di potervi fare anche solo
allusione in un libro di questo genere. Una qualsiasi delle vecchie
mito¬logie può essere riferita a coloro i quali sono tanto curiosi da
voler sapere a tutti i costi …
… La scienza medica è fondata su una falsa premessa, vale a dire,
che la malattia è causata da una influenza estranea e che le medicine
sono qualcosa che “curano” o attenuano un disordine. Il termine
“medicinale” significa appartenere alla medicina o alla pratica
medica. Qualsiasi cosa intesa nel senso che rimedia, porta avanti
l’idea della cura, della guarigione, della correzione, della
produzione del sol¬lievo; tutte le terapie vengono fatte senza alcuna
chiara comprensione della causa.
Le parole medicinale, medico, cura e malattia, sono diventate concrete
nella nostra comprensione e modellano i nostri pensieri e credenze.
Queste credenze sono così arbitrarie che nuove scuole o culti sono
forzati alla comprensione convenzionale. Possono dichiarare che un
nervo colpito è la causa di qualsiasi patologia. Ma essi non si
preoccupano di scoprire perchè un nervo colpito crea una patologia e
un altro non lo fa.
Lo psicologo, non si preoccupa di come l’ansia in un soggetto causi
una malattia ed in un altro no; del perchè la speranza in un soggetto
guarisce ed in un altro no; di come la negazione non guarisce sempre;
e del perchè la fede non guarisce sempre, ecc.. Nessuno è più sciocco
di quello che prende in giro se stesso.
Perchè nessuna delle nuove scuole del pensiero dovrebbero tornare al
punto di partenza? io dico, invece, perchè no? Fino a che si penserà
alla malattia come ad una realtà, un’individualità, un’entità, sarà
convinzione ferma che anche quelli che lavorano nella ricerca saranno
controllati e diretti nel loro lavoro dalle comprensioni
convenzionali. Ciò è dovuto al fatto che ogni meravigliosa scoperta
prova subito una credenza sbagliata.
Non c’è alcuna speranza che la “scienza medica” diventi mai una
Scienza, dato che l’intera struttura è costruita intorno all’idea che
c’è un’entità: “la malattia”, ¬che può essere esorcizzata quando
viene trovata la giusta medicina.
Conclusione
In questa breve panoramica, abbiamo avuto modo di leggere alcuni
stralci tolti da opere relative alla medicina naturale. Pensiamo che,
anche se sono solo una brevissima panoramica, siano in grado di
illustrare in modo assai chiaro, come la “salute” possa essere vista
in molteplici modi diversi e, quello che più conta, tutti validi dal
loro punto di vista.
Noi facciamo nostra l’esperienza di alcuni ricercatori nel campo della
medicina naturale e pensiamo che, per mantenere una buona salute o per
riconquistarla se l’abbiamo perduta, la prima cosa da fare sia quella
di pulire l’organismo da tutte le sostanze estranee, accumulate negli
anni, e di evitare di inquinarlo nuovamente con alimenti o cure non
naturali. Solo un organismo pulito, infatti, potrà reagire nel
migliore dei modi a qualsiasi tipo di malattia ed utilizzare al meglio
i rimedi, possibilmente naturali, che gli vengano offerti.
Pertanto, alcune delle prossime lettere, saranno dedicate allo studio
dei motivi che portano il corpo ad accumulare delle sostanze estranee
ed al modo pratico per ripulirlo; pulizia generalmente necessaria
anche a chi crede di non averne bisogno perchè si libera l’intestino
una volta al giorno.
——————————-
Riferimenti bibliografici
1) Elipio Zamboni, Reflessologia del piede, pag. 9,
Edizioni Paoline, Roma.
2) Naboru Muramoto, Guarisci te stesso, pagg. 22-23
Feltrinelli Editore – Milano, 1975.
3) Dr. Christian Tal Schaller, Amaroli o l’Acqua di Vita, pagg. 75-76,
Edizioni B.I.S. – Blu International Studio, 1995.
4) Dr. R. Bach, Guarisci te stesso, pag. 13,
Casa Editrice Demetra S.r.l. – Bussolengo (VR), 1996.
5) Yogi Ramacharaka, Guarire con i mezzi psichici, pagg. 20 39,
Edizioni del Quadrifoglio S.r.l., Roma, 1970.
6) P. Abozzi M. Fiammetta, La forza della preghiera, pag. 16
L’Airone Editrice S.r.l., Roma, 1997.
7) H.A. Maxwell Whyte, Dominio sui demoni, pag. 6
Editrice Uomini Nuovi – Marchirolo (VA), 1981.
8) Dott. J.H. Tilden, La Tossiemia, pag. 29.
Casa Editrice Igiene Naturale S.r.l., Gildone, Campobasso, 1996.
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